Un blog creato da casadelleparole il 05/01/2008

io e gli altri

quello che sono, quello che sento, quello che desidero

 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

Giorni

Post n°49 pubblicato il 07 Maggio 2008 da casadelleparole

Ci sono giorni talmente densi di vita, che sembrano incollarsi alla nostra pelle come l'odore di un corpo tanto desiderato e che si abbandona a noi, come in un miracolo.
Ci sono notti in cui improvvisamente tutto tace, e sembra di essere al primo giorno della propria vita, candidi come cigni, privi di ogni esperienza passata e indifferenti a quello che riserverà il futuro.
Ci sono giorni e notti così... e viverli è talmente intenso e forte e dolce, che tutto cambia colore e prospettiva.
Ci sono giorni e notti così... e magari ci si ritrova tutto il mondo contro e perfino qualcosa di se stessi che vorrebbe dirti che questo è troppo e che andando oltre sarà difficile tornare a camminare con passo fermo, dopo aver volato tanto alto. Ma pazzi ed incoscienti, felici di lasciarsi andare senza gurdare quanto profondo sarà il precipizio e quale male potrà fare, pazzi ed incoscienti, e certi di avere almeno un giorno di felicità pura sul quale ridere e piangere allo stesso tempo nei giorni a venire.
Ci sono giorni in cui tutto sembra una gabbia, tutto. Perfino la vita che ho tanto desiderato e difeso giorno per giorno diventa una gabbia dorata.
Forse ho troppa fortuna e questo mi ha portato ad osare ... affidandomi alle braccia di un Dio benevolo che deve avermi preso in simpatia. Lo immagino scuotere la testa come si potrebbe fare guardando un bambino troppo vivace ma che da adulto farà grandi cose, e di tanto in tanto protendersi verso di me per indicarmi la strada.
Ed io che non posso essere diverso da me stesso e dunque allo stesso tempo dentro e fuori, allo stesso tempo qui e la, allo stesso tempo vivo in due corpi e in due tempi diversi, camminando in una direzione guardando in quella opposta io... spalanco le braccia ai sorrisi che verranno. Spalanco le braccia alle lacrime che verranno e saranno copiose. Spalanco le braccia alla vita... Spalanco le braccia all'Amore. Spalanco le braccia all'impossibile. Spalanco le braccia senza sapere se sarà per volare una volta ancora o per precipitare.

Confesso che vivo ed ho vissuto.... Confesso.... e non mi pento: sia quel che può.

 
 
 

Una vita non basta

Post n°48 pubblicato il 03 Maggio 2008 da casadelleparole

Una vita non basta a vivere tutto
a me non basta
così come un naufrago in cerca di una riva
alla quale riposare spogliandomi completamente

riva alla quale areno: meravigliosamente dolce
mi ritrovo poi naufrago in Patria
perchè la vita è una, anche se non basta
eterna sofferenza di volere troppo senza sapersi accontentare

Una vita non basta a vivere tutto
e per chi ha il demone della follia
e dell'amore e della passione
il cuore finisce con l'esplodere in mille pezzi

troppi sorrisi e troppe lacrime
troppi baci che non bastano ancora
troppa anima da rimettere nel petto
ed un petto solo....

In questo tardo pomeriggio in cui sembra esplodere l'estate
in cui travolto dalla troppa vita tanto agognata
trattengo le lacrime, che a me sono negate oggi
lacrime da troppe emozioni e poche borse in cui poterle nascondere

Io vorrei saper vivere mille vite
vorrei dare ogni atomo di me stesso
senza togliere nulla a nessuno
come nella notte turca in cui la Luna splende
e splendono le stelle

Ormai a me solo sorrisi e lacrime sono destinati
navigare tranquillo non è nelle mie corde
solo volare o affondare questo so fare
e portare con me chi è tanto folle
da abbracciarmi stretto stretto senza lasciarmi andare.

 
 
 

Ascoltando la pioggia

Post n°47 pubblicato il 19 Aprile 2008 da casadelleparole
Foto di casadelleparole

Un lampo di luce taglia il buio che ami tanto per qualche istante, dandomi il tempo di guardare ancora una volta i tuoi occhi così belli. Davvero credo che nessuno ti abbia visto così, che nessuno conosca davvero questo sguardo chissà perchè solo a a me riservato, uno sguardo che mi scioglie come le gocce che scivolano lungo il vetro nella pioggia battente.
Tutto comincia con un gesto semplice e naturale, un tuo gesto improvviso al quale non ero preparato, non ancora. Il gesto con il quale lasci cadere gli stivali sorridendo, e a me sembra che in quello stesso gesto ci sia lo spogliarsi di mille piccoli fili e pensieri che ti trattengono ancora, che ti imbrigliano in alcuni istanti ma non ora. Non ora...
Ti vedo emergere come la Venere del Botticelli che esce dal mare, con gli stessi capelli sciolti e la stessa bellezza, e ti giuro che ogni cosa in te prende una nuova tonalità: la voce, i gesti, lo sguardo. Come una regina che indossa il suo manto sulle spalle, e improvvisamente assume la propria maestà di Donna, percorri regale lo spazio breve che ci separa ancora. E basta guardarti anche ad occhi chiusi per restare incantati.
E allora tutto prende una dimensione diversa. Il mondo chissà dov'è.... io non lo so più. Se ci ripenso ora: voli di aerei nel cielo, auto in corsa, programmi TV, fabbriche fumanti, uffici pieni di gente al lavoro, neve che scende sulle montagne silenziose, onde del mare che si abbattono sulle scogliere.... tutto questo esiste contemporaneamente, tutto... mentre per me esistiamo solo tu ed io. Una sola cosa ci distrae per un istante: questa pioggia incessante che copre tutte le cose e che con il suo cadere scioglie il mondo la fuori, lo cancella come se fosse solo un fondale dipinto il cui colore cola sul pavimento.
E nel tuo restare immobile ora, nel tuo silenzio, accorgersi che stiamo entrambi ascoltando la pioggia che tanto ci assomiglia. Il suo ritmo incostante, ora leggero e delicato, ora improvvisamente scrosciante e rumoroso, violento come solo le piogge d'Aprile sanno essere, e poi ancora intermittente sospeso per un tempo difficile da quantificare.
Quanta vita c'è, quanta... nel restare abbracciati. Ascoltando la pioggia.

 
 
 

Del silenzio

Post n°46 pubblicato il 09 Aprile 2008 da casadelleparole

Ci sono silenzi che valgono mille parole e molto spesso è nella qualità dei silenzi che si misura la bellezza della conversazione.

Questa notte vorrei dipingere piuttosto che scrivere. Tanto più facile sarebbe descrivere l'incanto, tanto più facile.

Avere il dono di mettere su tela la propria anima, il proprio ricordo, le proprie emozioni, deve essere una cosa meravigliosa. Questo talento non mi è proprio e questa notte mi manca. Per prima cosa, dipingerei un fondale blu notte ed un cielo stellato, solcato da una Luna timida e sorridente. Al centro l'Orsa Maggiore e sul basso orizzonte, Orione nascente.
Lei che indica con il dito quelle stelle e lui che non riesce a staccare lo sguardo dai suoi occhi.

Con piccoli e infiniti colpi di pennello farei le luci della città vista dalla collina: luci delle case, lampioni e auto in corsa.
Con il giallo farei la cupola della Basilica la cui luce illumina tenue l'ampio piazzale.
Con il verde scuro farei una panchina sulla quale, inetricabilmente intrecciate, sostano due figure con cappotti grigi: asole dentro le asole, maniche dentro le maniche, tasche dentro le tasche.

Quello che non potrei dipingere è l'odore dei capelli che mi sarà impossibile dimenticare.
Quello che non potrei dipingere è la musica che avvolge tutte le cose, una musica magica proveniente dal buio.
Quello che non potrei dipingere è il battito dei cuori
Quello che non potrei dipingere sono le domande sospese, il senso di giusto e di sbagliato taciuto
Quello che non potrei dipingere sono le parole dette e quelle non dette
Quello che non potrei dipingere è quel senso di dolcezza che improvvisamente irrompe a invadere tutto

Quello che non potrei dipingere vive in me. Mi colma. Trasforma i miei giorni in vita.

 
 
 

Della follia consapevole

Post n°45 pubblicato il 05 Aprile 2008 da casadelleparole

Ognuno nasce con un qualche destino e un qualche talento. Il mio primo, è quello di riconoscere le personalità straordinarie e stravaganti al primo accento. Non ho mai capito come... forse davvero in me riposa il germe della follia. Del resto nella mia famiglia non mancano i pazzi. Alcuni, che non ho mai conosciuto, restano nei racconti di famiglia per le loro gesta. Uno ad esempio, emigrato a New York con alterne fortune e di cui si sono perse le tracce: “Vincenzo il pazzo”. E' una specie di mito per noi. Personalità davvero particolare, ha prodotto e disfatto fortune nell'America degli anni cinquanta finendo chissà come. La madre di mia nonna pure non brillava per equilibrio per non dire che era matta completamente. Ma simpatica però ... insomma, nei miei geni la follia è di casa e forse per questo sono tanto pronto a riconoscerla altrove. Se c'è una personalità particolare in una piazza, finirà per sedersi vicino a me a scambiare due chiacchiere. Ed io non mi sottraggo affatto e nella stravaganza nuoto come un pesce nel mare.
Questo strano talento mi ha fatto incrociare la strada con persone talmente straordinarie, da togliermi la parola, il sonno, l'anima. Per poi rendermi parole a cui non avevo pensato prima, rendermi il sonno emozionato di chi comunque nel bene e nel male vive con forza, rendermi l'anima dilatata al punto da non sapere come rimetterla dentro il petto. Ecco da dove proviene tutto questo scrivere.... da un insieme di pensieri che cercano una strada perchè dentro la testa non ci stanno più e si spingono l'un l'altro alla ricerca di uno sfogo possibile. Così di giorno in giorno, tutto accolgo di quanto incontro con lo stesso entusiasmo infantile e allo stesso tempo maturo di una follia consapevole. E attendo con ansia le ore e i minuti, poi perdo ogni speranza e infine la ritrovo ancora, così senza fine, senza meta e senza programmi.
Inconsapevolmente molti di noi, sono destinati a creare caos e scompiglio, generando passioni forti e impossibili, sogni irrealizzabili e notti focose, labbra sognate e labbra morse davvero... Io credo che questa sia vita da vivere, comunque vada. E che per quanto possa andare male, anche una lascrima sentita nel profondo finisce per essere dolce come un bacio. Ecco perchè io non ho paura della mia follia consapevole, non ho paura di imboccare una strada della quale non vedo l'inizio e non vedo la fine. Purchè ne senta il miele, li mi getterò a braccia spalancate.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà sei la mia...
Inviato da: Cyrano_e_Rossana
il 18/07/2008 alle 18:15
 
ehi ciao allora chiuso per ferie?bacio
Inviato da: bianchinacicci
il 15/07/2008 alle 08:44
 
sono passata per augurarti buon week end
Inviato da: lara382
il 05/07/2008 alle 15:03
 
e io passo silenziosa di solito, ma oggi ti auguro di aver...
Inviato da: ceithre
il 16/06/2008 alle 01:08
 
...Casa...un abbraccio..Magia
Inviato da: magiadgl7
il 09/06/2008 alle 20:17
 
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963