Post n°36 pubblicato il 03 Gennaio 2007 da wachtmeisteri
Sarai tu Quando muoiono le stelle Il mio pensiero Si rivolge a te Come una silenziosa Preghiera mattutina. Ti donerei giogaie In mezzo al dolore Potrei accompagnarti, fedelmente attraverso la vita. Vorrei portare con me Un dolce ricordo che Difficilmente, l’oblio Potrà svanire e Sarai tu Soltanto tu Che ho amato Con tutte le mie forse A colmare il vuoto. Potrei immergermi Nel lavo dei tuoi occhi Per assaporare Il gusto di un tuo bacio L’emozione che possono dare Le tue mani sul mio corpo Vorrei solamente essere Una parentesi della tua vita Fra le più insignificanti Per poter dire, finalmente ho vissuto. Che senso Che senso ha sorridere fuori Quando dentro la marea di paure Di tristezza tempesta una vita Morta ancora prima di fiorire Tra i bianchi petali della gioventù? Che senso ha vivere se non si è mai felici? In un bacio Note dolcissime scritte Da dita di donne, incerte ancora, indecise forse, ma tenere, suadenti come il mio cuore. Un cuore nuovo Ma antico e mentre Gli occhi si perdono La pelle si tocca, teneramente, timidamente, si mescolano, le sensazioni, le tensioni, i brividi, sogni di due bambini che per amore diventano un uomo ed una donna. Il tempo Il tempo scorre veloce Una anno passa Un altro lo insegue. Pensando ad un anno Andato in fumo Che non mi ha dato nulla Amica cara, ricordo i giorni che furono come faccia il mio cuore a no scoppiare a pezzi io proprio non lo so. Solo il tuo amore Non si muove diventa una ossessione quando sei giù più giù che mai ma che nessuno sembra notarlo. Indietro nel tempo mi riscopro A tornare a vivere Di nuovo stagioni, parole, gesti ma proprio tutto diventa inutile perché le dolci parole d’amore rimangono prigioniere del mio povero cuore. Tempo Sarebbe bastato vederti, ancora una volta, avviluppata nella tua semplice corazza tra i colori sospesi. Allora detestavo Il bene ed il male, la serenità dei sentimenti, non avvertivo i sospiri di attese, di lontani crepuscoli monotoni, ma sorgeva l’incertezza. Mi accorgo solo ora il male che mi fai E giocavo a dimenticare Per appesantire Di immagini Spezzoni di incontri Per giustificare mille volte Un voluto rinvio al domani. Puoi vedermi, se vuoi Senza intemperie spirituali. Sono stata nella tua vita Nel bene e nel male Un frutto, una foglia una spirale, un cerchio l’ombra stilizzata di una ora grigia in un giorno incupito la notte astratta un muro bianco. |
Post n°35 pubblicato il 03 Gennaio 2007 da wachtmeisteri
Facciamo i conti di questo anno….e posso dire che non è andato bene . L’inizio di questo 2006 non è stato molto felice, ho troncato una convivenza, con la persona che volevo sposare in maniera non del tutto tranquilla, mi sono beccata un bel morso al dito che mi ha fatto andare anche in ospedale, a causa del trauma si era bloccato! Dopo ho avuto problemi fisici, il mio cuore che scalpitava troppo e la pressione troppo alta mi portava ad essere sempre stanca, per i medici era ansia e stati di panico. Ho perso l’amicizia di una persona che ci tenevo molto a causa del mio nervosismo e del mio caratterino. Poi sono passati parecchi mesi e mi sono sentita sempre peggio, entravo ed uscivo dall’ospedale senza che nessuno riuscisse a capire nulla di me. Durante le vacanze ho litigato in famiglia così invece di rilassarmi ogni giorno è stato una vera e propria odissea. Ma il bello deve ancora arrivare…. Mi hanno detto di essere malata di tumore, di avere ogni sorta di malattia rare e strana, ma nessun medico riusciva a darmi una cura, fino a quando mi hanno detto che era stress ed ansia. Vado dai migliori specialisti del Nord, e sottolineo del Nord, capirete dopo…..leggete Non so se dire bene o male, vorrei vedere voi ogni giorno a stare male, ad alzarsi al mattino con la voglia di vomitare l’anima a non riuscire a stare neanche a letto a causa del dolore, se non vi prende la rabbia e vorresti mandare tutti a quel paese, compreso i dottori! Dopo le vacanze inizio a stare sempre peggio, i medici si decidono ad operarmi anche se non sanno dove perché non riescono a diagnosticare la patologia a quel punto decido di ritornare in Sicilia. Mi faccio visitare dal medico di mia madre ed il giorno dopo da uno specialista, che il caso vuole era un grande amico di famiglia, la madre andava a messa con mia madre da anni, e mia madre è stata la catechista del dottore. Una persona bravissima e preparata in poco tempo riesce a capire di cosa soffrivo e me lo dice con il cuore in mano, da ogni sua parola, da ogni suo gesto si capiva che era dispiaciuto di dovermi operare. La situazione che mi ha prospettato non era delle migliori, l’operazione doveva essere urgente, il prima possibile, l’intestino poteva essere perforato in maniera irreparabile ed occorreva intervenire, se l’operazione fosse andata bene, sarebbe stato sufficiente solo risistemare il tutto, altrimenti sarebbe stato necessario inserire una retina intestinale interna, che mi avrebbe impedito per sempre una futura gravidanza, oppure una bella cassa intestinale esterna. In tutti i casi la situazione non era facile da affrontare, in un momento avrei voluto piangere e strillare, i miei occhi si sono riempiti ma nessuna lacrima è scivolata sul mio viso, mi sono voltata verso mia madre e mia sorella che mi avevano accompagnate e ho notato che mia sorella era molto addolorata stava per piangere anche lei mentre mia madre, sempre rigida nelle sue posizioni ha chiesto se nell’ospedale fosse presente la camera di rianimazione. Ritornata a casa sono iniziati le lite le discussioni a causa del costo dell’operazione con la mia famiglia, per loro i soldi era buttati, sono volate parole pesanti, che non dimenticherò mai, troppo dolorose da sentire, in particolare in quella circostanza così delicata. ogni giorno dal mattino alla sera o piangevo per il dolore, o piangevo per la delusione delle parole che sentivo. Ma ho preso la mia decisione mi opero, avevo fiducia nello sguardo del dottore ricordano ancora oggi l’azzurro dei suoi occhi, la serenità che mi infondevano e la dolcezza del suo sguardo non lo potrò dimenticare. avevo avuto anche qualche piccolo problema con il mio uomo che non comprendeva il fatto che fossi andata in Sicilia per farmi operare invece di rimanere al nord, e poi la cattiva sanità non è una piaga solo del sud. Mi sono operata dopo qualche giorno, il tempo della preparazione, al mattino sono andata in ospedale mi hanno messo il camice e dritto in sala operatoria, sono entrata in brutte condizioni fisiche e psicologiche, ero parecchio nervosa il battito cardiaco troppo alto. Mi hanno fatto l’anestesia totale durante l’operazione hanno scoperto i guai combinati nella precedente operazione fatta qualche anno prima nel nord. Hanno aperto nella stessa ferita dell’appendicite eseguita anni prima e hanno trovato che l’intestino era rimasto legato erroneamente con un filo di sutura, hanno sistemato il tutto ma non poteva essere così facile hanno trovato che era legato anche il nervo con l’arteria, dopo aver sistemato insorge un problema una copiosa emorragia, che verrà dopo tamponata, problemi al cuore .quando mi sono risvegliata mi sono ritrovata come una mummia tutta avvolta da fasce che mi sono state tolte il giorno dopo. appena operata indossavo la 10 di mutande avevo una pancia gonfia perché non mi è stato fatto il drenaggio esterno, non mi è stato inserito la retina intestinale per fortuna. sono stata costretta a stare a letto per i punti per un mese ed ancora oggi i miei punti tardano ad unirsi, anche perché la ferita è molto estesa. In questi momenti comprendi le cose importanti della famiglia gli affetti, l’amore . La persona con la quale sto mi è stato vicino, la sua è stata la prima mano calda che ho sentito afferrare la mia, mi è stato vicino quando stavo malissimo senza lamentarsi o dire nulla, sfortunatamente la mia famiglia per quanti sforzi possa aver fatto non è riuscita a starmi accanto senza sollevare liti e discussioni anche il giorno stesso dell’operazione ed il dottore si era raccomandato nessuna emozione. Appena uscita sembravo una bambina ai primi passi ridicola, tenera per alcuni ma a poco a poco riuscivo a camminare a muovermi. Un momento pensavo di non farcela, di morire prima, ma l’idea non mi preoccupava mi sentivo in pace con la mia coscienza, e forse rassegnata, ma non era giunto il mio momento anche quando la mia famiglia mi ha chiesto che di fare testamento, io sentivo dentro me una forza. L’operazione mi ha cambiato, mi ha fatto capire che bisogna vivere pensando che possa essere l’ultimo giorno, per questo motivo bisogna impegnarsi , contornarsi di affetto di amore , l’unica cosa che conta nella vita, amore per te e per la famiglia. Ho subito una grande delusione dalla mia famiglia, un po’ da tutti, però il dolore che ho provato mi ha fatto male, ma fa fatto bene a me stessa, mi ha distaccato emotivamente e mi ha fatto capire che è giunto il momento di costruire qualcosa per me. Fisicamente mi sto riprendendo però sento che non sto bene, avverto subito la fatica quando faccio molta strada, avverto ancora dolori, ecc, la cosa che mi demoralizza è il fatto che non posso fare attività sportiva che devo stare attenta a prendere dei pesi che non posso per dire fare la spesa per evitare i pesi……. La cosa che mi preoccupa molto è anche quello che provo adesso,dal punto di vista morale mi sento molto triste. non ho accettato la mia nuova situazione fisica, il dover limitare i miei movimenti perché non devo esagerare, e poi non ho accettato la mia nuova linea non mi aspettavo sinceramente che potesse rimanere talmente gonfia.. ma tutto questo può cambiare basta impegnarsi. Ora fisicamente è tutto passato devo fare solo riposo ed attenzione, ma la vita è ricominciata, la vita continua per quanto possa essere dura ci si deve alzare e continuare. La cosa strana è che il dolore mi ha allontanato dalle persone a me vicino. Ho capito di essere da sola , una famiglia per quanto si possa sforzare di starti vicino non è abbastanza, perché ognuno pretende qualcosa da te, soldi oppure affetto oppure ti ritiene non adeguata, fallita in base alle scelte che hai fatto e stanno lì a giudicare la persona senza chiedere nulla. Una persona per quanto possa dirti, i dubbi, la mancanza di fiducia, la diffidenza ti porta a constatare che l’amore non è abbastanza e ci si sente soli. Ho deciso di non cancellarmi in questo sito solo perché in parte riesco a percepire meno il mio senso di solitudine qui nella Community, nella vita reale le persone che mi stanno vicino mi hanno troppo deluso per poter riempire questo vuoto. Esistono delle persone nel virtuale che senza chiederti nulla sono lì ad aiutarti. Sei da sola ad affrontare le piccole grandi scelte della vita, così stare vicino alle persone che pretendono troppo da te, può farti stare male ancora di più, così forse la scelta è quella di allontanarsi fisicamente. Quando ci si sente soli è come se dentro di te ci sia una voragine enorme che ti risucchia dentro e non fai altro che stare ancora peggio quando vedi e parli con le altre persone. Non stata lontana e non ho risposto alle persone che mi hanno chiesto consigli, aiuto,solo per questa ragione a causa dell’operazione, ecco tutto..spero che per il 2007 mi porti serenità ma non sono sicura perché è iniziato con tanti dubbi, perplessità sulle persone che mi stanno intorno, anche con piccole delusioni che mi hanno fatto capire che la strada che dovrò prendere non è questa che sto attraversando e le persone che mi stanno vicino non sono quelle che mi accompagneranno per il resto della vita. Difficilmente quando uso il mio sesto senso non baglio la vita passo dopo passo mi darà le conferme, che ho già avuto, così inizierò a cercare il mio nuovo cammino …passo dopo passo da sola! |
Post n°34 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da wachtmeisteri
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Post n°33 pubblicato il 12 Novembre 2006 da wachtmeisteri
Angelo mio Angelo mio, Io che ti prego ogni giorno, ascolta il mio disperato pianto, sorreggi il mio incerto passo. Angelo mio, scendi dalle nuvole, scruta tra le piazze, cerca il filo della mia vita. Mentre il tempo fugge e logora i nostri volti. Angelo mio, conoscevi lui nei miei sogni, sai che è il primo pensiero quando mi sveglio, l’ultimo quando mi addormento. Angelo mio, trasformai in vento per attraversare i suoi capelli Trasformami in piccole gocce per baciare le sue calde labbra, rabbrividire il suo corpo, Angelo mio, trasformami nel sole Per colpire i suoi occhi Che catturano la luce Illuminare la sua mente, avvolgerlo in raggi d’oro. Trasformami nel ricordo Per volare nel suo cuore e Vivere con lui per sempre. Voi Musica dolce di parole d’amore Scherzi, i giochi, i sorrisi, sul filo delle note. Proiezioni, fantasie con giostre di volti e di certe emozioni. Una mano tesa verso l’altra, la tua e d’un tratto un caldo abbraccio. Vi ricomponete ed insieme correte verso la strada della vita. Dolcezza Affondata, perduta, il tuo calore, come un cavalo libero, corro per orizzonti lontani ed impercorribili, emozioni, fantasie, sensazioni. Appoggio la seta della pelle sulla tua spalla calda, rassicurante, antica e preziosa, come la nostra storia. Mi sento umida come una bimba appena nata e la tua lingua dolce mi accarezza ed io sprofondo fra le dolci, languide carezze in una altalena di indecisioni. |
Post n°32 pubblicato il 09 Novembre 2006 da wachtmeisteri
Carnevale La gente che danza Che ride Solo per te Carnevale Le luci accecanti dei carri Colorano le grigie piazze, le strade di questa cupa città tingono di colore il tuo volto piccolo carnevale. La gente indossa le maschere Comprate fra le più costose Solo per rallegrare te Triste carnevale Questa vita è solo un continuo Riflesso di apparenze, rese vane dagli schiocchi, dai sentimenti dalle false amicizie Un labirinto è la vita le cui pareti Si tappezzano solo Di inutili apparenze Non trovi altre vie In questa nebbia di allegria Se non la luce dei tuoi turgidi occhi di cristallo, carnevale Una lacrima troppo colma di parole inarticolate Ti ha tradito, carnevale. Carnevale, cosa ti ha dato il mondo? Solo immagini, sogni bruciati al sole Nella via stretta di un ghetto Tu innocente Guardi tanti spreghi e pensi: “Datemi una maschera, vi prego, io vi darò la felicità?”. Vivi gli ultimi attimi Imprecisi di follia Perché su questa terra Non hai radici. Con il cuore Le cose importanti nella vita Non si leggono con gli occhi Non si analizzano con gli occhi Non si ascoltano con le orecchie Ma con il cuore Sonetto per te Ho fatto proponimento d’amarti, Mentre tu svii la mente ed il core, Santo dio che ami, sorvegli la gente, Odi la voce che grida l’amore. Senza l’amato non vorrei continuare, Quel compagno avente dolce viso, Che al santo loco mi fa andare, Da lui per sempre rimango diviso. Da lui mi dovrò allontanare, E chi non l’ha mai visto il ver foco, Non riesce, non potrà mai giudicare. Io non voglio in amore il gioco, Cerco il mio uomo d’amare, Anche se io so dov’è il suo loco. |
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