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Oggi la chiesa ricorda...

Post n°644 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da catholicmind

Beato Tommaso Maria Fusco

Qualcuno gli aveva predetto che avrebbe dovuto trangugiare un sacco di amarezze, ma sicuramente neanche lui si sarebbe immaginato quante e, soprattutto, da parte di chi. Nasce il 1° dicembre 1831 a Pagani, in provincia di Salerno, proprio mentre in Italia, e soprattutto nel Meridione, è tutto un fermento di indipendentismo che alimenta rivoluzioni e disordini. E’ il settimo degli otto figli di una famiglia agiata e molto in vista: suo papà è farmacista, sua mamma una nobildonna, ma se ne vanno troppo presto, tanto che a 10 anni è già orfano di entrambi i genitori. Nel 1839 a Pagani si festeggia solennemente la canonizzazione di Alfonso Maria de’ Liguori: “sarò prete anch’io”, promette a se stesso e agli altri il bambino che ha solo 8 anni. Le prime difficoltà nascono proprio in casa, dove il fratello maggiore e uno zio paterno sono già preti, perchè due vocazioni in una casa sono ritenute più che sufficienti. Senza contare che su di lui si concentrano le speranze per la continuità della dinasta e l’amministrazione dell’ingente fortuna di famiglia. E’ lui a vincere questo braccio di ferro con una parte dei suoi famigliari: a 16 anni entra in seminario e a 24 anni è ordinato sacerdote. Pochi giorni dopo ha già aperto in casa sua una scuola privata, mentre in una vecchia confraternita istituisce una “cappella serotina” come luogo di meditazione, preghiera ed istruzione religiosa per giovani e uomini di ogni grado e condizione sociale. Senza volerlo, il giovane prete con queste prime due istituzioni traccia le linee portanti del suo sacerdozio. Ben volentieri lo annoverano tra i Missionari nocerini, impegnati nelle missioni al popolo, perché ha facilità di parola e chiarezza di esposizione. E in questa veste percorre in lungo e in largo i paesi, anche i più sperduti, del Cilento e dell’Irpinia. Fino a quando decide di “mettersi in proprio”, fondando nel 1862 la “Compagnia dell’Apostolato Cattolico del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo”: ai sacerdoti che vi aderiscono chiede non solo di predicare le missioni al popolo, ma anche di propagandare la devozione al Sangue di Gesù e di fondare in ogni parrocchia visitata la Pia Unione del Preziosissimo Sangue. Esattamente 10 anni dopo un’altra intuizione e una seconda opera di carità urgente: la Congregazione delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, che vuole in grado di riflettere “la più viva immagine d quella divina carità con cui il sangue fu sparso”. A loro affida l’educazione, l’istruzione e il mantenimento delle bambine orfane, ma l’inizio, comune a tutte le opere di Dio, è contrassegnato dall’umiltà e dalla piccolezza del granellino di senape: appena tre suore e sette orfane, al cui mantenimento deve provvedere personalmente lui. “Ha scelto il titolo del Preziosismo Sangue? Ebbene preparati a bere un calice amaro”, gli profetizza il suo vescovo. Profezia che si avvera quando due sacerdoti rivali, a dimostrazione che l’invidia e la gelosia sono di casa anche nelle sacrestie, costruiscono a suo danno un castello di accuse infamanti e vergognose. Sente tutta l’amarezza e il peso di questa situazione, che durerà per anni e anni, fino a quando i calunniatori dovranno confessare pubblicamente la loro malignità e il Tribunale ecclesiastico lo proclamerà del tutto innocente. Ma, come speso accade, le sofferenze morali finiscono per avere anche ripercussioni sul fisico e don Tommaso Maria Fusco, muore prima del compimento dei 60 anni il 24 febbraio 1891, perdonando chi gli aveva procurato tanto dolore. Il 7 febbraio 2001 Papa Giovanni Paolo II° lo ha proclamato beato e ad oggi sembra abbastanza vicina la data della sua canonizzazione.


Autore:
Gianpiero Pettiti

Fonte: www.santiebeati.it

Note: Per saperne di più: www.tommasomariafusco.com

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