...
"Questo secondo mondo dentro le linee. Vero? E questo significa adattarsi? Questo non vuole dire adattarsi. Non bisogna adattarsi per ignorare il freddo, il vento e la stanchezza. Non ignorare "come se". Non è freddo. Non è vento. Non c'è vento freddo dove tu sei. Vero? Non è "adattarsi alle condizioni". Fai questo secondo mondo dentro il mondo: qui non ci sono condizioni."
Infinite Jest, D.F.W. pag. 551
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Immagina...
Post n°136 pubblicato il 29 Gennaio 2009 da isotta_f
Immagina di avere trent’anni… Immagina di avere un uomo accanto, che nonostante tutto ti ostini a credere essere l’unico in grado di sopportare i tuoi sbalzi di umore e il tuo essere sempre vicina a dei limiti che tu non sei in grado di fissare e che lui fissa per te… Immagina di essere sempre allegra…perché vivi nella convinzione che tutto quello che ti ruota attorno non meriti attenzioni negative… Immagina di non riuscire a prenderti sul serio… in nulla! Immagina di sentirti dire ogni sera che tutto quello che fai, o che cerchi di fare, non ha valore per questo mondo! Per il tuo mondo! Per il resto del mondo! Immagina di svegliarti la mattina e di pensare che FORSE la tua vita non è quella che hai sempre sognato… Immagina di renderti conto di aver sempre detto vagonate di cazzate: la medietà, l’allegria, le paranoie, il lasciar scorrere… Immagina che il tuo migliore amico ti chieda quale sia l’aggettivo che più ti rappresenti in questo preciso istante… Immagina che l’unico aggettivo che ti venga in mente sia SCONTATA… Immagina di aver sempre creduto di esser tutto fuorché SCONTATA… Immagina di vedere questo mondo, il tuo mondo, il resto del mondo… CROLLARE davanti alle tue debolezze…. …… …… …… …… Immagina di sapere che nonostante questo tu oggi sarai comunque allegra… Immagina di essere un pochino come sono io...
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(PRENDO IN PRESTITO LO SPAZIO DI SARA)
"Era una di quelle circostanze in cui percepiva la curiosa ingiustizia derivante dall'essere una ragazza perspicace e intelligente, poichè quanto più la sua mente penetrava in profondità una data situazione, tante più erano le alternative a disposizione e dunque l'imbarazzo della scelta: era la "lucidità" più ingiustamente sconfortante che si potesse immaginare..."
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