...
"Questo secondo mondo dentro le linee. Vero? E questo significa adattarsi? Questo non vuole dire adattarsi. Non bisogna adattarsi per ignorare il freddo, il vento e la stanchezza. Non ignorare "come se". Non è freddo. Non è vento. Non c'è vento freddo dove tu sei. Vero? Non è "adattarsi alle condizioni". Fai questo secondo mondo dentro il mondo: qui non ci sono condizioni."
Infinite Jest, D.F.W. pag. 551
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PROSSIMO PASSO: CAMBIAR BAR!
Post n°143 pubblicato il 27 Febbraio 2009 da isotta_f
Barista: “Caffè al cocco?” Io non amo particolarmente le persone che si intromettono nelle discussioni altrui, ma dopo un’affermazione del genere, sfoderare lo sguardo più “empatico” che mi possa riuscire alle 7.48 del mattino è d’obbligo. D:“Accidenti mi dispiace!” Ma perché in questo bar nessuno si fa gli affari propri??? C2: “Eeeeh la morte! Lascia sempre perplessi… credi nell’aldilà?” NON CHIEDERLO A ME! NON CHIEDERLO A ME! NON CHIEDERLO A ME! Ecco… Odio la necessità di “condivisione” del mondo moderno… COME NON POSSO? D: “Dubito ci sia qualcos’altro!” C1: “Non è possibile!” C1: “Solo perché non hai avuto mai contatto con la morte! Altrimenti non la penseresti così…” Venti minuti di racconti di disgrazie e di testimonianze di parenti, amici, parenti di amici e amici di parenti, di chi, vicino ad un ipotetico "paradiso" c'è stato, di tunnel con la luce in fondo, di voci! VOYAGER AL CONFRONTO E' IL NULLA!!! (anche se VOYAGER è nulla a confronto di quasi tutto!) I miei occhi vagano raminghi alla ricerca del sostegno del barista... Porca merda! E' al telefono! Non ho mai amato gli impegni di lavoro come oggi!!!!
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... MA PERCHE’ CAZZO DOVREI MORIRE IO?????? |
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(PRENDO IN PRESTITO LO SPAZIO DI SARA)
"Era una di quelle circostanze in cui percepiva la curiosa ingiustizia derivante dall'essere una ragazza perspicace e intelligente, poichè quanto più la sua mente penetrava in profondità una data situazione, tante più erano le alternative a disposizione e dunque l'imbarazzo della scelta: era la "lucidità" più ingiustamente sconfortante che si potesse immaginare..."
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