...
"Questo secondo mondo dentro le linee. Vero? E questo significa adattarsi? Questo non vuole dire adattarsi. Non bisogna adattarsi per ignorare il freddo, il vento e la stanchezza. Non ignorare "come se". Non è freddo. Non è vento. Non c'è vento freddo dove tu sei. Vero? Non è "adattarsi alle condizioni". Fai questo secondo mondo dentro il mondo: qui non ci sono condizioni."
Infinite Jest, D.F.W. pag. 551
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D: Fra... ho un problema!
F: Che frase "limitativa"...
D: Va bhe... FRA HO MOLTI PROBLEMI MA OGGI UNO CHE MI "ALAMBICCA" (o LAMBICCA...mah!) IL CERVELLO...
F: Vai... aspetta...no vai... Aspetta... vai...
D: Vado o aspetto?
F: Vai vai...
D: Ok... nella mia "filosofia di vita e di concezione dell'uomo, del mondo, dell'anima e del pensiero" c'è stata una rivoluzione!
F: Strano!
D:...
F: Ti aspetti una domanda del tipo "Quale?"
D: Mah...a dire il vero sì... mi aspetto un po' di curiosità
F: Ok... QUALE...????
D: Ti ringrazio per la domanda spontanea... Bene... ho spostato la mia concezione dell'uomo, o più genericamente dell'ALTRO da "totalmente olistica" a "puramente frammentaria e/o frammentata"
F: ...quindi?
D: Fammi finire... da questo... la mia nuova tesi... scomponendo in parti "micropiche" l'ALTRO... l'ALTRO non può risultare "negativo"...perchè niente di così piccolo può "farmi male"...
F: Ho capito...
D: Davvero?
F: Certo...e dimmi... scomponi anche il TEMPO?
D: In che senso?
F: Nessun singolo attimo può farti male...?
D: Ti adoro!
F: Lo so!
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(PRENDO IN PRESTITO LO SPAZIO DI SARA)
"Era una di quelle circostanze in cui percepiva la curiosa ingiustizia derivante dall'essere una ragazza perspicace e intelligente, poichè quanto più la sua mente penetrava in profondità una data situazione, tante più erano le alternative a disposizione e dunque l'imbarazzo della scelta: era la "lucidità" più ingiustamente sconfortante che si potesse immaginare..."