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"Questo secondo mondo dentro le linee. Vero? E questo significa adattarsi? Questo non vuole dire adattarsi. Non bisogna adattarsi per ignorare il freddo, il vento e la stanchezza. Non ignorare "come se". Non è freddo. Non è vento. Non c'è vento freddo dove tu sei. Vero? Non è "adattarsi alle condizioni". Fai questo secondo mondo dentro il mondo: qui non ci sono condizioni."
Infinite Jest, D.F.W. pag. 551
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Frequento una “sfigatissima” palestra ormai da quasi quattro mesi.
Ovviamente senza aver ottenuto il benché miserrimo risultato.
Non che abbia cominciato ad “andarci” per dimagrire, per tonificare, o per qualunque altra cosa abbia a che fare con l’”esteticamente migliorativo”… No! Sono abbastanza consapevole dei miei limiti: non mi verrà mai il culo alla Aida Yespica e nemmeno la pancia piatta alla Belen Rodriguez!
Ho cominciato questa tortura psichico-fisico-emotiva con in testa un obiettivo di valore ben superiore: UNA MEZZA MARATONA A MAGGIO!
Partendo dal concetto che per riuscire a correre 21-e-qualcosa chilometri bisogna semplicemente cominciare a CORRERE, io (che non ci capisco nulla, che temo il freddo e che, parliamoci chiaro, sono dotata di quello che viene comunemente definito “culo pesante”) ho deciso di prepararmi comunque in quel luogo di dolore e terrore che tutti chiamano CENTRO FITNESS (e mentre su “feisbuc” le “AMICHE” fisicamente IDONEE scrivono “Oggi Centro Fiteness per due ore”, io ribatto con un più realistico “Oggi 25 minuti di ginnastica-riabilitativa/sportivismo/educazione fisica/ginnasticheria”).
Andare in palestra non è come correre in strada. In strada ci puoi andare vestita come ti pare (tuta, “braghini”, jeans), in palestra NO! Io l’ho imparato il primissimo giorno: mi sono presentata all’alta società “palestrica” in tenuta da “strada” (in effetti, forse, un po’ troppo da strada), senza asciugamano, senza acqua… SACRILEGIO E BLASFEMIA! Le parole degli "abituè" dicevano “Che bella maglietta!!! Dove l’hai presa? Siamo una grande famiglia” ma i loro piccoli occhi indagatori ribattevano “Da dove arriva questa? Cosa crede di fare? Dove ha comprato quella maglietta? ODDIO NON E’ TRASPIRANTE!”…
E in palestra non puoi “isolarti” con il lettore e ascoltare la tua musica…NO! Perché la “popolazione palestrica” è molto suscettibile su questo. Perché questo atteggiamento di chiusura nel loro riguardo? Perché non voler ascoltare “in amicizia e allegria” la musica che trasmette la loro radio? Perché non sospirare tutti insieme alle parole di Tiziano Ferro o Laura Pausini? Perché voler fare a tutti i costi la superiore del cazzo con i cantautori patetici e paranoici??? Perché non voler socializzare? PERCHE’? E poi…perché TU non sai cosa ha fatto il Fabbri l’altro giorno in Sardegna? Perché? E IL Brad che non AMA più l’Angi, perché TU non lo sai?
Insomma la palestra è per me un luogo ad altissimo stress!!!
L’unica persona con la quale ho “legato” un pochino è il Personal Trainer (da questo momento PT/Pittì) che mi segue, un maestro jedi, che dopo avermi pesata, misurata e avermi ritenuta MANCANTE (per citare uno dei miei film preferiti), ha preso a cuore il mio obiettivo come se fosse la sua unica ragione di vita! Quindi tabelle serratissime di allenamento, dieta equilibrata, uscite “in strada” settimanali, calcoli di massa-battiti-distanza: insomma, UN INCUBO
PT/Pittì :Corri!
IO: Sto morendo!
PT/Pittì : Non ti fermare!
IO: Se non mi fermo vomito!
PT/Pittì: Respira!
IO : …
PT/Pittì: Allunga il passo!
IO : lancio la scarpa?
PT/Pittì: Accorcia il passo!
IO : Allungo o accorcio?
PT/Pittì : Non parlare!!! Non ti fermare!
IO : NON FARMI DOMANDE ALLORA? Perché non mi sono iscritta ad un corso di scrittura creativa?
PT/Pittì : Tieni il ritmo!
IO: OALELE ALELE CICATONGA AMBASSA AMBASSA AMBASSA
PT/Pittì: Vai!!! Simuliamo una salita??????
IO: MA VAFFANCULOOOOO
…ventuno-e-qualcosa chilometri sono tanti anche da fare in auto!!!
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