C'era una volta...

No alla pedofilia (male oscuro e antico)


Aderisco anche io all'iniziativa promossa da sussunchi, sandalialsole e la testata giornalistica epolis contro la giornata dell'orgoglio pedofilo. Ringrazio odioviacolvento per averla portata alla mia attenzione (sono una blogger poco presente, davvero, e me ne scuso con tutta la community).Poiché il mio blog è un po' particolare, monotematico, contribuirò con un post sulla pedofilia nelle fiabe, argomento che, qua e là, in post diversi, ho già trattato: ma certo pochi hanno letto.Secondo una delle (molte) possibili chiavi di lettura, "attraverso i racconti fantastici che sembrano narrare la vita di eroi leggendari, la potenza delle divinità della natura, lo spirito dei morti o gli antenati leggendari di una comunità, viene data un’espressione simbolica a desideri, paure e tensioni inconsce che sono alla base dei meccanismi coscienti del comportamento umano." (J. Campbell)Quindi questo viaggio di esplorazione e di lettura nella fiaba, alla ricerca di moniti, paure o racconti reali trasfigurati fino a farne simboli è ammissibile.La principale fiaba che sembra drammaticamente raccontare di un evento di abduzione pedofila è Il Pifferaio di Hamelin.Il dramma della sparizione dei bambini di un intero villaggio può anche avere motivazioni storiche (come spiegavo nel post dedicato alla fiaba e linkato sopra), ma certo la fiaba poté essere usata anche come un monito ai pericoli della pedofilia, tanto più che tutta la narrazione è pervasa dal misterioso potere seduttivo del pifferaio (che in alcune versioni si scopre essere il diavolo). Seduzione e non rapimento violento, si noti bene.Elementi di lettura in chiave di persecuzione pedofila si trovano anche in Cappuccetto Rosso, nella figura famelica e violenta del lupo che seduce la bambina per poi divorarla. Da Freud in poi (almeno), infatti, la figura del predatore sessuale e la fame smodata e sanguigna sono accomunati, così che niente meglio del lupo delle fiabe la rappresenta.Tale lettura è resa esplicita nella versione di Parrault che in calce alla fiaba fornisce una chiave interpretativa morale:Qui si vede che i bimbi, ed ancor più le care bimbe, così ben fatte, belline ed aggraziate, han torto di ascoltare persone non fidate, perché c'è sempre il Lupo che se le può mangiare. Dico il Lupo perché non tutti i lupi son d'una specie, e ben ve n'è di astuti che, in silenzio, e dolciastri, e compiacenti, inseguon le imprudenti fin nelle case. Ahimè, son proprio questi i lupi più insidiosi e più funesti! C'è poi Pelle d'Asino, una fiaba terribile e drammatica come poche, in cui al dramma della pedofilia si aggiunge quello, assai più dramamtico, dell'incesto. Un re padre, infatti, concupisce la figlia con una insistenza e un consenso sociale (la vorrebbe infatti sposare legalmente) tali che la ragazza è costretta a fuggire dal regno perché non trova lì nessuna difesa. E infine tutte le figure di orco, nelle fiabe, contengono in sé anche la oscura figurazione della pedofilia, caratterizzati come sono dalla fame violenta indirizzata sempre verso i bambini indifesi.