Ogni tanto riaffiora in me una domanda che per un attimo tenta di oscurare la mia serenità ed il rapporto con l'altro: fino a che punto si più essere sinceri ed intimi dentro un' amicizia? Penso che sia banale, conversale, coltivare e custodire amicizie parlando di tutti finche non si osi o si tenti di raggiungere l'intimità, l'anima di chi parla e di chi ascolta... Perchè mai? Forse perchè è sempre pericoloso mettersi a nudo e rivelare o farsi carpire i segreti del proprio cuore. E allora? si può almento tentare la strada del consegnarsi e ricevere in consegna l'altro per amarlo e custodirlo meglio? Ed è qui la mia domanda-problema: può l'altro fidarsi di me? E perchè mai si dovrebbe fidare? Come faccio a fargli, farle capire che non è curiosità ma amore rispettoso? Con che diritto posso rivolgere domande e richieste troppo personali? La mia passione è stata da sempre scendere nelle profondità, leggere nell'intimità l'altro, l'altra, non per frugare o per mettere a nudo e carpire i suoi segreti ma per amare di più, per rischiare di più, per essere davvero autentico e vero. Ma... è proprio in questo momento che si alza un muro e mi e ci troviamo a parlare di niente, ad amare niente, a sentire niente. In compenso l'amicizia è salva è al sicuro. Ma si può ancora parlare di amicizia? Si è vero sono per indole e natura complicato, strano.... Ma sincero, sempre alla ricerca di qualcosa di cui valga la pena vivere, valga la pena l'avventura, per una sana e vera amicizia, per vivere e sentirmi vivo, perchè amo, perchè soffro.