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Forse non tutti sanno che:
1. Non sono malato di mente.
2. Feisbùc l'ho inventato io negli anni Ottanta
(il 1985 per essere precisi; primavera del 1985; pomeriggio
soleggiato e caldo, piacevolmente caldo).
Vado a raccontare.
Ero in classe, scuola superiore statale (Istituto Professionale per
il Commercio - Analista contabile, quinto anno, turno pomeridiano
per studenti lavoratori… ehm per essere precisi).
Ciondolo sul banco pensando a tutt'altro che alla noiosa lezione di diritto.
Una delle cose a cui penso sono i miei beniamini, gli Spandau Ballet,
a com'erano fighi con quegli abiti damascati con spalline fuori
ordinanza e il ciuffone (solo per aver formulato quell'abbozzo di
pensiero potevo essere considerato poco mascolino, quindi
stavo rischiando molto).
Mentre penso, quasi in trance, scrivo sul banco verde oliva "Spandau
Ballet", ma lo faccio senza secondi fini… così tanto per fare qualcosa.
Il pomeriggio seguente sotto la mia scritta ne trovo un'altra: Gold.
È un carattere arrotondato, potrebbe essere di una ragazza!
Una del turno di mattina, una studentessa normale, voglio dire.
Rilancio: scrivo Meraviglia.
Il pomeriggio seguente: Sono d'accordo.
Io: Spandau - Ciao, sono Gianni e tu?
Lei: Spandau - Io sono ***** (praivasì).
A questo punto comincia una chat durata vari giorni. Frasi brevi che
condensano pensieri ed emozioni, sogni, battute, commenti.
Insomma io e ***** diventiamo amici… forse… insomma…
potrebbe anche…
Sì, oggi le chiedo di vederci sul lungomare per un gelato alla frutta
e granella di nocciole seduti a un tavolino con tovaglia indaco e tovaglioli
gialli (per essere precisi).
Il cuore a mille, il sudore, gola secca… insomma mi stavo innamorando
di una sconosciuta…
Orrore!
Il verde oliva non contiene nessun segno, niente, nemmeno un
addio… no, come può essere? Sei sparita così, nel nulla?
Senza dirmi nemmeno "ciao"?
Vedo alla porta una figura… Don Gennaro il bidello (all'epoca si
chiamavano così, oggi non so) fa un cenno con la testa, mi chiama
fuori con fare misterioso, come un carbonaro pronto per l'azione.
Mi sussurra sottovoce (ho il cuore pronto a saltare e urlare di gioia):
"Guaglio', che mano usi?". Non capisco ma rispondo: "La destra,
perché?".
"Se trovo un'altra scritta sul banco, ti spezzo la sinistra così sentirai
dolore ma potrai continuare a fare il compito di matematica.
Ci siamo capiti?".
Don Gennaro mio, voi non sapete che guai avete combinato:
1. Avete distrutto un probabile amore.
2. Vi siete perso l'occasione di dire che quello che ha
inventato Feisbùc lo conoscevate di persona.
3. Mi avete impedito di diventare vergognosamente ricco e
famoso.
E poi mi venite pure a parlare di "Buona Squola"?
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