Ecco, ero arrivata col buio per flagellarmi, anche se devo dire che per me e per il resto del genere umano non trovo mai parole troppo pesanti. Il problema è che fondamentalmente sono buona, e mi lascio impietosire da tutto. Anche dalle righe rosse di Almodovar. Fisso a lungo il pavimento, perchè non ho mai osato volgere troppo a lungo lo sguardo al soffitto. Ci sono notti in cui sposto il letto dalla parete perchè ho paura che il pesante quadro di Maria sofferente, che ho ottenuto sbattendo i piedi a un'asta non ricordo in quale anno, mi possa cadere rovinosamente in testa, spaccandomi il cranio, dissolvendomi il cervello, tagliandomi gli occhi. Una visione orrenda che io immagino ben sapendo che, se dovesse accadere, non avrò mai la sventura di guardarla. Perchè sarò morta. Definitivamente. - come se esistesse la possibilità di morire non definitivamente. Ma bisogna sottolinearle certe cose, bisogna porci l'accento. - Però potrebbe anche accadere quello che successe in Ghost. E allora lì sì che passerei un brutto quarto d'ora, a vomitare alla vista del mio sangue e del mio cervello tra le lenzuola.
Sono profondamente assente questa sera. Si vede da quel che scrivo, dal cattivo gusto che tiro fuori per rabbia. Rabbia di tutto quello che non vivo per PAURA. Di tutto quello che potrebbe essere mio, e che invece non è. Ascolto Mozart con l'insano desiderio di guardare la Corrida. Il sabato in questa meravigliosa città ormai è solo qualcosa da buttare via. E domani è domenica., e io vorrei TANTO recitare: "oggi ti vestono la seta e l'amore, oggi è Domenica, domani si muore"
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