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Messaggi di Gennaio 2007

Mangiare a Ginza

Post n°24 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da donchrix
 
Foto di donchrix

Di ritorno dal Kiyomizutei-en ho fatto una capatina a Ginza, dove ho cenato anzitempo (erano le cinque e mezza) poiché non ho saputo resistere alla tentazione di assaggiare un ebi-burga, ovvero un gamberone-burger!! Buonooo... è la seconda catena di fast-food autoctona che ho avuto modo di provare, e devo dire che entrambe battono McDonald's di molte lunghezze! Per il nome della prima chiedo venia, era il 2004 e davvero non lo ricordo più. La seconda invece si chiama... Lotteria!!! Tant'é che pensavo ci fosse un gratta e vinci infilato da qualche parte nel vassoio...
Per quelli che stanno pensando che li prenda in giro: http:\\lotteria.jp

Nel frattempo ho recuperato il nome della specialità che ho avuto modo di assaggiare l'altro ieri (sempre a Ginza): si tratta del Kushi-Age, ovvero bocconcini di carne, pesce o verdure (oppure un misto), infilzati con un bastoncino, impanati e fritti. Li cucinano davanti ai vostri occhi, uno intinge gli "spiedini" già pronti in un composto che fa le veci dell'uovo e poi li passa nel "pan grattato" (composizione: sconosciuta), premendo leggermente con le mani per far aderire la panatura, mentre l'altro frigge, molto semplice ma l'arte vera e propria probabilmente sta nel dosare gli ingredienti per i due "composti" con cui si realizza la panatura. Dopodiché i vari assaggi, fritti alla perfezione e mai neppure con un accenno di bruciacchiatura, vi vengono passati uno, massimo due alla volta su un vassoietto, spiegando cosa c'é dentro. Potete naturalmente intingerli in una delle varie salsette a vostra disposizione. Squisiti. Il più strano tra quelli che ho assaggiato? L'asparago verde avvolto nella pancetta.
Dopo una dozzina di porzioni io ero sazio, e convinto di aver finito, ma naturalmente mancava ancora una bella ciotola di riso con la zuppa di miso e un piccolo sorbetto come dessert. Non è vero che i giapponesi mangiano poco!

 
 
 

Kiyosumitei-en

Post n°23 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da donchrix
 
Foto di donchrix

Oggi giornata dedicata al relax, trascorrendo qualche ora in un altro stupendo giardino, il Kiyosumitei-en (fermata Kiyosumi-Shirakawa sulle linee Oedo e Hanzomon). Anche se la fondazione risale sempre al periodo Edo, in questo caso la forma attuale del giardino è stata definita in tempi più recenti, con un laghetto artificiale che occupa buona parte della superficie e varie strutture (ponti, camminamenti, cascate, ecc...) create con massi scelti per la loro forma particolare e portati qui da ogni parte del Giappone. In particolar modo mi è piaciuta la splendida abitazione su palafitte che si affaccia sul laghetto. Aggiungete anatre, gabbiani e altri volatili, le gigantesche carpe, i pini giapponesi, un bel sole basso all'orizzonte e la magia è completa!

 
 
 

Kabuki

Post n°22 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da donchrix
 
Tag: Teatro
Foto di donchrix

Questo pomeriggio mi sono recato al teatro Kabuki-za per assistere ad uno spettacolo Kabuki, il tutto è durato circa cinque ore con due rappresentazioni e due danze. Il Kabuki è una forma di teatro profondamente diversa da quanto siamo abituati a concepire in occidente, e può essere difficile da comprendere anche per gli stessi giapponesi. Per fortuna se andate al Kabuki-za potete noleggiare l'audioguida (in Inglese) che in tempo reale vi spiegherà il significato delle pose assunte nelle danze, che sono permeate di un impenetrabile simbolismo, e tradurrà i dialoghi delle rappresentazioni, fornendo anche qualche dato aggiuntivo.
Il Kabuki si differenzia dal teatro occidentale in particolar modo per l'enfasi posta sulla performance dell'attore, intesa come abilità di esprimere una particolare emozione e trasmetterla al pubblico. La sua recitazione non deve essere realistica, come nel teatro occidentale, ma deve essere capace di trasmettere determinate emozioni e sensazioni. E sotto questo punto di vista il Kabuki riesce in pieno nel suo intento.
Un suggerimento se andate a vedere uno spettacolo al Kabuki-za: dato che, visti i costi proibitivi, probabilmente prenderete i posti al 3° piano (come ho fatto io), ricordatevi di portare un binocolo, indispensabile per godere appieno della mimica facciale degli attori. E pazienza se da lassù non si può vedere per intero l'hana-michi (sentiero dei fiori), ovvero un prolungamento del palco in mezzo alla platea utilizzato dagli attori per gli ingressi in scena...

P.S. Ieri sera sono stato in un ristorante a Ginza, specializzato nell'impanare e friggere qualsiasi genere di cibo... siccome però ora non mi sovviene come si chiama questo piatto, ve ne parlerò un'altra volta!

 
 
 

Venezia?

Post n°21 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da donchrix
 
Foto di donchrix

Se avessi saputo che Venezia era qui dietro l'angolo non mi sarei fatto tutte quelle ore di volo per venire a Tokyo... scherzi a parte, si tratta di una parte di "DisneySea", un parco a tema marino adiacente al Disneyland di Tokyo. Poteva mancare Venezia in un parco dedicato al mare? Ovviamente no, e allora ecco uno scorcio veneziano ricreato quasi alla perfezione, con la possibilità di fare un giretto di gruppo in una maxi-gondola con due gondolieri a mandorla che si sono persino imparati qualche parola d'Italiano! Nel complesso una giornata molto divertente, e anche se non c'era tantissima gente sono rimasto stupito dall'organizzazione perfetta (anche se sembra un pò una catena di montaggio...) e dai soldi che sono stati spesi in questo posto... niente plastica, la roccia del tempio di Indiana Jones è davvero dura, e le sedie del bazar arabo sono di legno massiccio! Solo un'ultima annotazione: anche se è divertente, è un posto per famiglie, quindi gli amanti del brivido in forma di montagne russe o simili non ne sarebbero affatto soddisfatti!

 
 
 

Case tradizionali

Post n°20 pubblicato il 21 Gennaio 2007 da donchrix
 
Foto di donchrix

Oggi (oh sì, finalmente in diretta!! immagine) ho visitato il museo di architettura all'aperto Edo-Tokyo, che permette di vedere e anche di visitare internamente abitazioni sia rurali che cittadine di vari periodi, oltre che botteghe, bagni pubblici, eccetera. Il posto è un pò fuori mano (stazione di Musashi Koganei sulla linea Chuo o Hana Koganei sulla Seibu Shinjuku) ma è molto interessante.
Come molti sanno prima di entrare in una abitazione giapponese è necessario togliersi le scarpe: operazione che oggi ho dovuto compiere molte volte, ma per fortuna tra i regali di Natale c'era un paio di scarpe senza lacci! Anche oggi che le abitazioni sono diventate simili a quelle occidentali persino negli appartamenti più piccoli c'é una zona, anche minuscola, riservata all'indossare/togliere le calzature da esterno, mentre nel resto della casa ci si muove obbligatoriamente in ciabatte o direttamente con le calze.
Personalmente trovo che le case tradizionali giapponesi siano molto gradevoli esteticamente, soprattutto all'interno con i tatami sul pavimento, i pannelli scorrevoli sia semplici che decorati con pitture, e soprattutto le bellissime verande...

 
 
 
 
 

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Un blog di: donchrix
Data di creazione: 01/12/2006
 

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