Nihon ni ikou

Ieri mi sono recato alla stazione di Tokyo (enorme...) per ottenere il JR pass con cui dal 31 gennaio girerò a mio piacimento su tutte le linee della JR, il che sarà una manna considerando quanto sto usando la Yamate-sen.
Visto che il palazzo imperiale non è poi così distante dalla stazione, potevo resistere?
Il palazzo in sé è visitabile solo a capodanno e per il compleanno dell'Imperatore, ma la tappa per una foto è comunque obbligatoria. L'area complessivamente coperta tra palazzo, giardini e strutture varie, è immensa: non ho idea di quanto ci si impieghi volendo fare il giro attorno alle mura, che oltretutto accentuano questa impressione col fossato molto largo, una altezza considerevole e soprattutto per il metodo costruttivo; i grandi massi posati a secco fanno tanto Macchu Picchu...
La porzione orientale dei giardini imperiali è visitabile (anche quella settentrionale, ma questa volta proprio non ce l'ho fatta...) e al suo interno ho potuto ammirare una parte della collezione d'arte donata dalla casa imperiale allo stato giapponese, un bel giardino sulla falsariga di quello visitato l'altro ieri, alcune altre strutture che servivano alla vita della corte imperiale ed i resti (la parte in pietra) del più grande castello mai costruito in Giappone, che però rispetto alle dimensioni del posto in cui si trovano rischiano di sembrar piccoli!

Sempre ieri mi sono fatto accompagnare per mezza Shinjuku alla ricerca di un cellulare (quelli italiani qui non funzionano) con il quale tenere più agevolmente i contatti con le persone che conosco qui in Giappone. E' stata dura ma alla fine ce l'abbiamo fatta! E nel frattempo mi son fatto un giro per la coloratissima Shinjuku, modernissima, affollatissima, illuminata a giorno e... in cui può capitare ancora oggi di vedere uno scorcio antico, in questo caso un tempio buddista incastrato tra palazzi moderni.

Ieri ho visitato un bellissimo giardino, il Rikugi-en (la g si legge come in "gatto") che si trova abbastanza vicino al mio appartamento a Komagome. Non è l'unico del suo genere a Tokyo, nel 15° secolo (Rikugi-en è di poco successivo) dignitari e persone influenti presso la corte degli Shogun del clan Tokugawa amavano disporre di giardini creati a regola d'arte. A differenza dei giardini all'italiana però, in cui si creano geometrie astratte o giochi di prospettiva, nei giardini giapponesi si imita la natura, magari ispirandosi a passaggi di opere letterarie.

...pubblicità!!! I lottatori di Sumo non sono pagati molto per essere degli sportivi professionisti di alto livello, ma è previsto che degli sponsor possano mettere in palio dei premi per i match più interessanti, e si può arrivare a cifre considerevoli. Per rendere partecipe il pubblico di cosa c'é in palio (e naturalmente anche per rendere esplicita la sponsorizzazione, sennò a che serve?) durante la fase di studio vengono fatte sfilare delle bandiere attorno al Dohyo. Nella maggior parte dei casi si va da una a tre, ma naturalmente lo Yokozuna e altri lottatori popolari hanno un trattamento diverso... ah, un match era sponsorizzato da Hello Kitty!!!
Come dicevamo, quando entrambi posano le mani a terra finalmente si parte! L'azione è davvero fulminea, e tra i match che ho potuto vedere pochi hanno passato il minuto!!
Il mio commento sulla giornata? WOW!!

Dopodiché si comincia con gli incontri, per un paio d'ore si sono susseguiti i 21 match degli atleti di rango più elevato (ma in realtà si comincia di mattina!). Inizialmente i lottatori eseguono delle pratiche volte alla purificazione, necessaria alla sacralità della lotta, o semplicemente beneauguranti: si detergono il corpo con un panno e sciacquano la bocca con dell'acqua (il tutto passato da uno dei lottatori dell'incontro successivo e dal vincitore di quello precedente - il perdente non lo fa perché potrebbe portar sfortuna!), dopodiché eseguono lo shiko e gettano del sale sul ring. A questo punto inizia una fase di studio, che può durare al massimo 4 minuti, e termina nel momento in cui entrambi poggiano le mani a terra. Naturalmente prima deve esserci la...