Ottimi attori, uno script accattivante e delle scene grottesche. Eppure, il film non ha funzionato al botteghino come sperato. Si tratta di Hot Tub Time Machine. Ogni tanto, è difficile capire perché un film ha successo e un altro simile molto meno. Prendiamo il caso di Una notte da leoni e di Hot Tube Time Machine, il primo un enorme successo mondiale, il secondo un titolo che probabilmente ha recuperato i soldi spesi solo con i mercati extracinematografici.
Certo, Una notte da leoni funziona meglio e ha alcune scene culto, senza considerare dei titoli di coda ormai leggendari. Eppure, la differenza tra questi due titoli non è certo enorme. Allora, cos'è che non ha funzionato con Hot Tub Time Machine?
L'idea magari non è originalissima, visto che sembra di vedere una sorta di remake di Ritorno al futuro (saga citata espressamente in questo film, anche nella conclusione), con una vasca idromassaggio al posto della DeLorean e gli anni ottanta in luogo dei cinquanta. Ma difficile pensare che sia stato questo l'elemento negativo, considerando che tanti grandi trionfi al box office non sono certo dei mostri di innovazione.
Di sicuro, il problema non è la prima mezz'ora, che funziona veramente bene. La presentazione dei personaggi è assolutamente fantastica, con menzione particolare per come ci vengono mostrati i ruoli di Craig Robinson e Rob Corddry, senza ovviamente dimenticare John Cusack, sempre in palla in parti del genere. I dialoghi poi risultano perfetti per le situazioni descritte, come l'incredibile elenco delle cose per cui suicidarsi. L'impressione è così di vedere una pellicola grossolana ma con un cuore enorme, che passa da momenti veramente intimi a situazioni decisamente rozze nel giro di pochi secondi. Insomma, quello che un tempo facevano benissimo i Farrelly, dimenticandosi per fortuna il politically correct. Qui, di sicuro, quello che viene fatto al personaggio di Crispin Glover non si vede spesso nel cinema comico moderno...
Non mancano, evidentemente, le scene culto, come quella in cui i protagonisti si rendono conto di essere tornati negli anni ottanta, tra Ronald Reagan, Alf, i Poison e tante altre 'icone' di quel periodo. O una telefonata surreale, che ha il piccolo problema di essere stata fatta... con 25 anni di anticipo. Così come è adorabile la citazione di Alba rossa, che funziona benissimo anche per descrivere il clima di paranoia di quegli anni.
Tuttavia, è abbastanza chiaro che la parte centrale non funzioni come dovrebbe. Sembra proprio che ci sia stata una certa mancanza di idee da parte degli sceneggiatori, che porta solo ad allungare il brodo, senza creare una vera e propria sostanza. Quello che, a un certo punto, pare proprio non esserci è un senso i malinconia e di amicizia perduta, che dovrebbe poi essere il tema del film, ma che non viene espresso completamente.
Ma il dubbio, comunque, rimane: perché una pellicola gradevole e apparentemente commerciale (nel senso migliore del termine) come Hot Tub Time Machine non ha avuto successo? Come diceva William Goldman, Nobody knows anything...