Un blog creato da alex_cinema il 30/03/2006

Il Cinema e il resto

Il cinema, il viaggio, le persone, le passioni, l'amore...

 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
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Messaggi di Giugno 2008

 

L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza

Post n°388 pubblicato il 27 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Il Brasile del '70 è quello dei mondiali del Messico, quello che ricordiamo anche noi per la vittoria con la Germania, in semifinale, e la sconfitta in finale. E' l'anno in cui il Brasile si è fermato ma è anche l'anno, sono gli anni in cui in Brasile la dittatura comanda e fa le sue vittime.

Questo meraviglioso film racconta con gli occhi di un bambino la storia di quelle persone che contro quel regime hanno voluto lottare, rinunciando a se stessi, rinunciando alla propria vita, rinunciando al proprio figlio. Mauro viene lasciato dal nonno, i genitori dicono che stanno andando in vacanza, ma in realtà, ovviamente, si danno alla clandestinità ed alla lotta comunista. Quel nonno che doveva accudirlo muore prima ancora che Mauro arrivi e il bambino si trova abbandonato a se stesso. Ma la solidarietà del quartiere e della comunità ebraica lo aiuterà a vivere quel periodo difficile, insieme ai tanti bambini del quartiere con i queli condivide la sua età. Sempre con l'orecchio al telefono che non squilla e con gli occhi alla ricerca del maggiolone dei genitori, che non arriva, ma nello stesso tempo sempre alla scoperta del mondo.
La telecamera si muove in questa storia con una cura che raramente ho potuto vedere, si vede la mano di un regista attento e sensibile. Si vedono scelte di inquadratura originali e studiate, si vede una attenzione nei particolari meticolosa e allo stesso tempo non sofisticata. E' una semplicità studiata, è l'arte della rappresentazione che trova il suo significato nella trama del film. E' stato davvero una grande sorpresa, una delizia per gli occhi, per tutti coloro che amano il Cinema.
VOTO: 8

 
 
 

30, 36, oggi zero...

Post n°387 pubblicato il 25 Giugno 2008 da alex_cinema
 

...vasche!

Sono stato in piscina, finalmente ho ripreso ad andarci. La prima volta, l'altroieri, ho fatto 30 vasche. Sono uscito dall'acqua con le braccia indolenzite ma felice come una pasqua! Soprattutto mi sono reso conto di quanto aiuta l'umore il fatto di muoversi, di fare sport. Non è solo il fatto di lavorare per rendere più tonico il proprio corpo, di eliminare quel minimo di pancetta che l'inattività insieme, sigh..., all'età mi hanno portato, ma è proprio il fatto di sentire una stanchezza tutta fisica che rende davvero felici...
Così ieri ci sono tornato e ho fatto 36 vasche, seguite da un pò di abbronzatura al sole, sdraiato sul prato del solarium della piscina...
Ed oggi... niente... sono a casa dal lavoro perchè vado a donare il sangue, ormai sono troppi mesi che non vado. Con questo caldo spero di non svenire strada facendo, ma non dovrei... al limite mi faccio dare una litrata di acqua per il ritorno... e questo pomeriggio sarò in quello stato un pò alterato che tanto mi piace, quando mi sdraio a letto a leggere ed il tempo si rallenta, tutto è più lento... come dovrebbe essere per vivere meglio...

 
 
 

Euro 2008... chi se ne frega...

Post n°386 pubblicato il 23 Giugno 2008 da alex_cinema
Foto di alex_cinema

Sono le 7.15 di mattina e sono già al lavoro da un quarto d'ora. Questi turni inutili mi stanno ammazzando...

Ieri sera mi sono trovato con gli amici per vedere la partita Italia - Spagna. Ve lo posso dire sinceramente? Quando la Spagna ha segnato il rigore decisivo non è che ci sia stata questa grande disperazione. Semplicemente abbiamo cominciato a raccogliere le cose che c'erano in giro, abbiamo cominciato a parlare d'altro e siamo usciti, ciascuno diretto verso casa propria. Curioso come al solito di ascoltare i commenti delle persone davanti ai bar, tutti allenatori e tutti pronti a dare consigli vincenti. Alla fine rimaniamo l'italietta di sempre, quella che si arrangia e che spesso ce la fa, ma che ogni tanto cede.

Se penso ai progressi fatti dalla Spagna mi vengono i brividi. Un popolo che tutto sommato è molto simile a noi e che "nonostante" questo è stato capace di diventare un paese moderno ed efficiente, moderno nelle idee ed efficiente nelle cose, facendo contenti tutti, sia di destra che di sinistra. Noi invece siamo in mezzo al guado, non abbiamo ancora acquisito il senso civico necessario a diventare un paese al passo coi tempi, continuiamo ad arrangiarci e politicamente siamo messi davvero male.

Forse questo risultato agli Europei di calcio è un segno, è il simbolo di un paese un pò alla deriva, un paese che amo ma di cui vedo tutte le rughe. E non serve un lifting, bisogna cambiare generazione, cambiare mentalità... bisogna decidersi a scendere dalla 500 e cominciare a pedalare con nuove energie...

 
 
 

Venerdi

Post n°385 pubblicato il 20 Giugno 2008 da alex_cinema
 

La settimana post Cannes e Dintorni è stata normale, come può esserlo una ulteriore settimana di turno fino alle 8 di sera, senza riuscire a recuperare le energie con l'orario lavorativo "normale" e con poco o nulla da fare in ufficio. Ormai non mi arrivano più e-mail, non mi coinvolgono più in niente, non vengo più considerato, e la cosa mi sta bene, perchè quando lo facevano mi prendevano solo in giro. Non sono il solo in queste condizioni, siamo in 3 su 4 a subire un trattamento del genere, ma sono l'unico, insieme all'altro che non lo subisce, a fare ancora i turni. Gli altri due non li fanno più. Questo significa che sono sempre in turno, lavoro dalle 7 di mattina, poi dalle 2.30 di pomeriggio, quindi dalle 12.30. La salute ne sta risentendo, ho spesso mal di testa e debolezza, mal di pancia e cattivo umore. E i responsabili non stanno facendo niente per risolvere la situazione.

Ecco perchè il cinema e tutte le cose che faccio al di la del lavoro sono davvero il mio rifugio, sono la mia vita vera, e nel frattempo sto cercando lavoro, ma non è facile. Ecco perchè scrivo poco, in fondo manca la motivazione, anche se di cose ne faccio tante, ma sono tutte di lavoro, di studio, di organizzazione di una vita diversa. Tutti argomenti poco interessanti, se non per me. Fortunatamente sono un economista atipico, ops, scusate, sono un laureato in economia, non un economista... Fortuna che ho interessi e passioni, persone care, colleghi complici. A breve ci potranno essere novità, e se non saranno a breve bisognerà avere pazienza ma arriveranno.
Vorrà dire che mi metterò a scrivere libri a manetta... :-)

 
 
 

Diario Cinematografico

Post n°384 pubblicato il 17 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Con un pò di vergogna mi faccio pubblicità. In realtà non è niente di serio, o quasi...

E' ormai dal Marzo del 2006 che scrivo su questo blog e i film di cui ho scritto una critica sono davvero tanti. Mi capita di volerne rileggere alcune ma la ricerca non è sempre agevole. Desideravo avere un documento cartaceo con tutte le critiche dei film visti.
Data questa considerazione ho notato un link sul sito di repubblica.it, un servizio davvero originale. www. ilmiolibro.it é una community on line di aspiranti scrittori che a loro spese pubblicano il loro libro e lo mettono in vendita on line. Si trova di tutto, dai prodotti più interessanti ad altri molto artigianali. Così mi è venuta un'idea. Perchè non mettere insieme tutte le critiche, divise per anno, e pubblicare un libricino, con tutti i limiti che le mie critiche hanno ma anche con tutta la passione che ci metto per scriverle?

E così ho agito. Ho preso tutte le critiche scritte nel 2006, le ho sistemate un pò, ma non tanto, e ho pubblicato un libro, chiaramente a mie spese. Oggi ho ricevuto le 10 copie che mi sono fatto stampare. Fa una certa impressione vedere un libro col proprio nome in copertina, non mi era mai successo, ovviamente, ed è una sensazione piacevole. Chiaramente l'ho fatto solamente per me stesso, non ho nessuna pretesa di venderne, nemmeno una copia, ma l'idea che qualcuno può acquistare un mio libro mi fa impressione, quasi mi emoziona.

Qui vedete la copertina del libro, se cliccate qui andate direttamente sul sito, dove potete visualizzare le prime 8 pagine del "libro", voglio dire, del librettino...
Tutto ciò è molto divertente...

 
 
 

Cannes: Sesto giorno, sera

Post n°383 pubblicato il 16 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Ultimi due film...

UNA PICCOLA STORIA
Questo film italiano racconta, come dice il titolo, una piccola storia, quella delle condizioni di lavoro più difficili, quella dell'italia che inganna, quella di chi ti fa lavorare inutilmente, perchè deve coprire altri interessi, quella della gente che non conta niente e che viene sradicata dal suo territorio per altri interessi. Tutto questo attraverso gli occhi di un gruppo di tre lavoratori, incaricati di mettere in sicurezza una parete rocciosa che minaccia di crollare su un paesino di collina, al di sotto del quale stanno scavando un tunnel.
E' la violazione di una terra che vorrebbe essere pura, di un lavoro che per quanto duro acquista senso nel rapporto con la natura e lo perde quando da dove lavori vedi passare una brutta autostrada. La purezza è simboleggiata da un fantasma di donna, una donna abbandonata che si vorrebbe portare via con sé ma che è ormai troppo tardi.
Davvero una piccola storia, un piccolo film ben fatto e ben sceneggiato.
VOTO: 7

GOODNIGHT IRENE
Questo film portoghese racconta la vecchiaia e il bisogno di stare insieme agli altri.
Lo fa attraverso la storia di un uomo anziano che recupera l'amore per la vita grazie ad una donna, Irene, sua vicina di casa, una donna energica e spontanea, che lo coinvolge e gli da calore umano, quello dell'amicizia. Ma viene il giorno in cui lei sparisce ed intanto un altro uomo, un ragazzo, è anche lui vittima della solarità di lei. I due uomini si mettono alla sua ricerca e questa li porterà a scoprire il valore dello stare insieme ed alla fine dei conti il senso della vita. Nel finale del film mi sono emozionato in modo molto sincero e spontaneo, in modo bello.
VOTO: 7/8

 
 
 

Cannes: Sesto ed ultimo giorno, mattina

Post n°382 pubblicato il 16 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

In realtà non è l'ultimo giorno, c'è anche lunedi, ma per me lo è... Domenica ho visto 5 film, tre la mattina e due la sera. Iniziamo da quelli del mattino.

ENTRE LES MURS
Questo è il film che ha preso la Palma d'Oro al Festival di Cannes. L'ha presa con grandissimo merito. Il racconto è quello di un professore di scuola e del suo tentativo di andare oltre il puro e semplice insegnamento di nozioni per insegnare ai ragazzi a vivere. Ma è anche la storia dei due punti di vista diversi, quello degli studenti, con la loro esuberanza, il loro fare gruppo, la loro ingenuità, le loro differenze, i loro problemi e la loro vita. E c'è il punto di vista dei professori, di quelli più permissivi, di quelli più autoritari, quelli che vogliono solo insegnare e quelli che vogliono anche educare.
Il film racconta tutto questo con moderazione e garbo, senza esagerazioni, senza sbavature, senza caricare troppo le situazioni, ma con tanto ed essenziale equilibrio. Davvero una perla.
VOTO: 8

LA FRONTIERE DE L'AUBE
La fiera della banalità. Questo è il giudizio che do a questo film. Anzi, questo film non si può giudicare. Cosa direste voi di una storia che vi racconta di una donna che si innamora, che lui la lascia, che lei impazzisce, che si suicida, che lui ha sensi di colpa, che si mette insieme ad un'altra, che lei rimane incinta, che lui vuole che abortisca, che lei non vuole, che lui cambia idea, che io esco dalla sala perchè altrimenti spacco tutto, ma che mi raccontano che lui comincia ad avere delle visione di quella che si è suicidata e che alla fine, finalmente, anche lui si suicida. Il tutto condito da frasi del tipo "saremo insieme per sempre", "mi ami?, ma quanto mi ami?". Dio santo!!! Che palle!!!
VOTO: 0

WALTZ WITH BASHIR
Questo film di animazione racconta della strage compiuta in Libano con l'appoggio di Israele nei primi anni '80, durante la guerra civile. Sono immagini che portiamo nella memoria, quelle dei mucchi di cadaveri in putrefazione, coperti di mosche, cadaveri di uomini, donne e bambini, uccisi in modo indiscriminato. E' la strage dell'odio e dell'impazzimento dei valori. E' la strage di uomini che diventano cani feroci, uguali a quelli che in modo esplosivo aprono il film e che introducono alla malvagità che verrà...
Disegni molto interessanti, colori accesi e sanguigni, storia che chiede di essere conosciuta meglio, leggendo e informandosi...
VOTO: 7/8

 
 
 

Cannes: Quinto giorno, 2 film

Post n°381 pubblicato il 16 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Ed eccoci al quinto giorno di rassegna, il sabato, giornata in cui avrei potuto vedere quanti film volevo ma che, come tutti gli anni, è coincisa con la festa di compleanno di mio padre... per cui solo due film, la sera.

LIVERPOOL
Parlare di questo film non è facile. Guardandolo ho attraversato i seguenti stadi: Attesa, Rabbia, Sonnolenza, Sonno, Torpore, Curiosità, Sorpresa.
Piani seguenza di 5 minuti di un uomo che mangia, che cammina, che si sveglia, che viaggia, che non fa niente. Questo è il film. Un mio amico, che non ha resistito ed è uscito dal cinema dopo 20 minuti, l'ha definito "letale". La storia è quella di uomo che lavora ormai da anni in una nave da trasporto merci. Capita di attraccare vicino al suo paese natale dove forse vive ancora la madre. Decide di andare a vedere se è ancora viva. Arriva nel suo paesino di quattro case, sperso nel nulla e innevato. Trova sua madre e scopre di avere una sorella. La saluta e se ne va, dopo aver lasciato qualcosa alla sorella (che è mentalmente ritardata). L'uomo se ne va ma la telecamera rimane nel paesino dove non succede nulla. Dove il tempo è fermo, si fanno sempre le stesse cose. Finisce il film, la sorella si gira per le mani il regalo del fratello, un portachiavi con la scritta "Liverpool", cioè la dimostrazione che un altro mondo esiste, che la realtà non è quella, é la spiegazione del motivo per cui lui è scappato da quel posto ed é la luce che illumina a giorno il significato di tutto il film, la lentezza dei piani sequenza, la noia del nulla che succede.
Il film finisce senza titoli di coda. La ragazzina si rigira per le mani il portachiavi, schermo nero, luci accese in sala. Invece i titoli di testa erano insolitamente lunghi e accompagnati da una musica quasi punk, l'unica colonna sonora presente nel film.
Tutto questo ha senso. Il film non lo consiglio, ma chi riesce ad arrivare in fondo, magari aiutato da un pisolo del tutto irrilevante ai fini della trama, viene premiato.
VOTO: 6+

LE SILENCE DE LORNA
E' uno dei film che attendevo di più. Il nuovo film dei fratelli Dardenne.
Questo film bisogna goderselo, senza sapere troppo della trama. Basti dire che è la storia di una donna, una storia di sentimenti che cambiano, di orizzonti che si avvicinano e si allontanano. I Dardenne si sono leggermente ammorbiditi rispetto al passato, ma dire, come ho sentito, che il finale è positivo, direi che è un bel pò esagerato. Sicuramente affrontare questo nuovo film é più agevole, ma se non lo si guarda con gli occhi giusti credo si perdano molti significati nascosti. Alcuni tocchi di classe li ho riconosciuti, come quando la donna, Lorna, si inginocchia a raccogliere i vestiti di suo marito. Il fatto per cui si inginocchia, come se stesse pregando, non è casuale...
Un film, come sempre, di classe.
VOTO: 7/8

 
 
 

Cannes: Quarto giorno, solo due film...

Post n°380 pubblicato il 15 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Questa volte il motivo per il quale ho visto soltanto due film è molto più prosaico: la partita dell'Italia... alla luce di com'è andata potevo tranquillamente ammazzarmi di cinema... :-)

ELDORADO
Un film che si è rivelata una vera sorpresa. La trama lasciava intuire qualche cosa; il derubato che si affeziona al ladro. In questo caso un ragazzo con problemi di droga viene sorpreso da un uomo di mezz'età a rubare in casa sua e, dopo i primi momenti di rabbia, così, naturalmente, insorge la comprensione, la condivisione, quasi una sorta di malinconica amicizia dettata dalla consapevolezza di un destino diverso ma per certi versi non così lontano. E nel viaggio che i due compiono verso il paese natale del ragazzo, dove lui vuole salutare i genitori che non vede da tempo, in questo lento on the road, ne succedono di cose... preparate i fazzoletti, ma non perchè piangerete, no. Riderete fino alle lacrime per certe situazioni, un ridere sano, un pò incantato, mai stupido nè banale.
Un film completo ed intelligente.
VOTO: 7,5

IL DIVO
L'ho atteso spasmodicamente e finalmente sono andato a vederlo. Volevo capire quanto avesse osato Sorrentino e quanto fosse stato bravo Servillo nella parte di Giulio Andreotti.
Il primo é davvero un mago della cinepresa e della regia. E' stato capace di far entrare nel "personaggio" più con le atmosfere, i toni, i movimenti di macchina che con le parole. Toni Servillo é forse l'attore italiano più versatile che abbiamo a disposizione, il più camaleontico ed il più bravo. Ci sono stati momenti in cui, interpretando la camminata di Andreotti, incurvata e a piccoli passi, con le mani giunte in avanti, sembrava che le gambe fossero ferme e che il corpo si muovesse perchè leggermente sollevato da terra, con la forza del pensiero, come un fantasma. E c'è una inquadratura, sicuramente studiata, in cui la luce si riflette sul pavimento ai piedi di Andreotti-Servillo e la figura sembra davvero sollevata da terra, come se fosse un di(v)o o forse un diavolo.
Il film ricostruisce, insieme alla carriera politica di Andreotti, anche la storia recente degli scandali più misteriosi ed irrisolti d'Italia, dove lo zampino del diavolo sembra esserci sempre, mostra le logiche del potere, nude e scandalosamente ciniche, denuda la politica di ogni sovrastruttura e la mostra per quello che è.
Il fatto è che Andreotti è superiore a tutto questo, lui ha senso dell'umorismo ed ha un archivio segreto che fa paura. E così mi immagino il nostro Giulio che, di fronte alla ricostruzione del bacio a Riina, sorride deliziato...
VOTO: 8

 
 
 

Cannes: la crisi del terzo giorno....

Post n°379 pubblicato il 13 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

A parte il fatto che quest'anno i film sono organizzati male, a parte il fatto che ieri era una giornata impegnativa sia come durata che come genere di film, fatto sta che la crisi è arrivata, insieme ad un temporale in arrivo proprio all'uscita della seconda visione, che mi ha consigliato di andare a casa a mangiare da cristiano. Così ieri solo due film.

SANGUE PAZZO
Marco Tullio Giordana è un regista culturalmente di alto livello. I suoi film sono sempre storicamente e politicamente ben documentati, basti pensare a "I Cento Passi" a "La Meglio Gioventù". Così quando ho visto la trama di questo film mi sono un pò stupito; raccontare la storia di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, i due attori più amati dal regime fascista, poteva essere rischioso, poteva prendere lo spiacevole sapore del revisionismo. E quando ho visto che tra gli attori c'era la Bellucci, beh, lo sconforto si è cominciato a fare strada.
Ed invece sono uscito dalla sala soddisfatto. Certo, la Bellucci è un assoluto disastro, anche se le si taglia molto bene il ruolo della fatalona, così come è stata la vera Ferida. E naturalmente rispetta quel contratto immaginario da lei firmato che prevede la visione di almeno un suo seno per ogni film ove appare... ma a parte lei il film è davvero un'ottima ricostruzione di un pezzo della nostra storia. Ci sono uno Zingaretti perfetto e un Alessio Boni come al solito senza sbavature. C'è la storia della seconda parte del ventennio fascista vista dagli occhi del cinema di propaganda, c'è la sua progressiva decadenza, insieme al regime stesso. C'è, accennato in modo stupendo, la nascita di un nuovo cinema, quello di "Robertino" Rossellini, che a dispetto di una Cinecittà trasferitasi a Venezia, sta girando un film a Roma, con la Magnani e Fabrizi, mentre a Venezia arrivano attrici incapaci, pompinare di questo o quel produttore.
C'è il destino di un'Italia che aveva imboccato la strada sbagliata e che ha coinvolto nel suo disasto sia i colpevoli sia quelli che, forse, erano semplicemente rimasti abbagliati dal successo personale o vittime del loro stesso carattere.
Nonostante le due ore e mezza di durata il film va consigliato.
VOTO: 7

LES TROIS SINGES
"Le Tre Scimmie". Quelle che non vedono, non sentono, non parlano.
Ho qualche difficoltà a parlare di questo film, vincitore del premio per la migliore regia. La storia è semplicissima. Un politico rimane coinvolto in un omicidio e chiede al suo autista di prendersi la colpa. Lui lo fa, va in carcere al suo posto. Intanto il politico diventa l'amante della moglie del carcerato. Quando esce di prigione l'uomo capisce che le cose non vanno, così come le aveva capite il figlio della coppia. Più o meno questa è la storia, non anticipo altro. Il fatto che questa non è la storia che il film vuole raccontare.
La vera storia è quella che non viene raccontata ma che giustifica la dilatazione dei tempi, la lentezza dei movimenti, il silenzio delle persone e la tristezza dei volti. La vera storia è quella di una assenza che si "vede" in due momenti del film e quando, uscito dal carcere, il padre va al cimitero a sistemare la tomba di un figlio morto affogato. Quella  è l'assenza che riempie tutto il film della sua ostinata e pesantissima presenza.
La regia è davvero molto bella, molto ben calibrata, la pellicola vira su colori verdognoli per dare ancora più forte il senso di irrealtà.
Ma io ho fatto molta fatica. Ho cerebralmente amato il film, ma non mi è entrato nel cuore. Non so cosa farci. Ho fatto davvero tanta fatica, e nonostante questo mi rendo conto di non poter dare un voto basso a questo stupendo e difficile film.
VOTO: 7

 
 
 

Cannes: secondo giorno, sera

Post n°378 pubblicato il 12 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

E veniamo ai due film della sera di ieri.

BOOGIE
Un uomo sposato con una bella donna, in cinta del secondo figlio, è in vacanza. Qui incontra gli amici con i quali ha fatto baldoria da studente, quando si ubriacava, andava a prostitute e a far casino. E' l'occasione per rivivere quelle sensazioni. La moglie potrebbe dare libera uscita al marito ma non lo fa, si ingelosisce, lo ostacola, punta i piedi. Lui cerca di rispettare ciò che la moglie desidera, prendendosi i suoi spazi. Torna a casa ma trova una moglie intrattabile e decide di tornare dagli amici a far notte davvero. Di chi è la colpa per quanto succede. Lei ha sbagliato a fare la scena che ha fatto, lui sbaglia in ciò che fa nella notte. Le colpe vanno condivise e così facendo si ritrova l'armonia perduta. Film molto maschilista, i tre uomini dicono quelle cose che, spesso scherzando, tre uomini si dicono tra di loro.
VOTO: 6

ACNE'
Che periodo difficile che é l'adolescenza; pieni di brufoli e alla ricerca del primo, vero bacio. Nell'attesa che questo arrivi ci si consola con le prostitute che però non si fanno baciare. Il ragazzino del film può. I genitori, appena separati, sono pieni di soldi e glieli danno senza questioni. Lui li spende per andare a prostitute e così prende confidenza col sesso, ma non con l'amore. Quella è tutta un'altra cosa. A scuola c'è la ragazzina dei suoi sogni, troppo sofisticata, lei va con quelli più grandi. Meglio dimenticarla e cercare di essere semplicemente se stessi perchè solo così si mostra quella necessaria sicurezza. Una storia di amicizia e di scoperta, fatta di masturbazioni, film porno, emozioni incontrollate e tanti, tanti brufoli. Ci siamo passati tutti, più o meno...
VOTO: 6,5

 
 
 

Cannes: secondo giorno, pomeriggio

Post n°377 pubblicato il 12 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Anche ieri ho visto cinque film... non starò esagerando? Beh... oggi ne vedo "solo" tre...

FOUR NIGHTS WITH ANNA
Questo film francese ambientato in Polonia inizia come un thriller dove sembra di aver già individuato il colpevole, il serial killer. Tutto va in quella direzione, la musica, l'espressione dell'attore principale, le immagini. Pian piano questa messinscena cade e si scopre che il film racconta di un uomo e del suo amore platonico per Anna. Un amore che resta tale per la incapacità dell'uomo a comunicare. Un muro lo divide da Anna, un muro che da mentale si trasformerà in reale.
Non voglio dire altro sul film, forse ho già detto troppo. Si tratta di un prodotto cinematografico che non lascia indifferenti, anzi, che penetra con lentezza ed alla fine ti lascia una buona sensazione.
VOTO: 6/7

UN LAVORO DA UOMO
Un uomo rimane senza lavoro, con una famiglia a carico ed una moglie depressa. Non vuole raccontare nulla a lei e per caso gli si presenta l'occasione di lavorare come "prostituto" per donne mature. Lo fa con un certo ribrezzo e con leggera ironia finchè non rimane prigioniero delle sue bugie. Un film che passa e va, senza lasciare tante  sensazioni, senza emozioni forti, sarà perchè è finlandese e, si sa, da quelle parti le emozioni sono più trattenute. Senza infamia e senza lode.
VOTO: 5

TULPAN
Il film vincitore della sezione "Un Certain Regards" merita tutta l'attenzione del caso. Siamo nelle brulle, ventose e sabbiose steppa kazake. Un uomo é ancora senza moglie e finalmente i suoi genitori trovano una donna ancora nubile, l'unica rimasta. Con i genitori di lei si accordano per il matrimonio, ma lei lo rifiuta, ufficialmente per le sue orecchie a sventola. Il film racconta le gesta quotidiane di questi uomini persi nel deserto kazako, pastori nomadi che vivono di poco e la cui semplicità è assoluta. Le pecore belano, gli asini ragliano. I bambini giocano, cantano, corrono. Tutto è semplice e meravigliosamente poetico. Gli equilibri sono tuttavia, precari, e basta poco per romperli. La moria degli agnelli costringe a spostarsi in zone più fertili. La mancanza di una donna costringerebbe a spostarsi in città, ponendo il ragazzo davanti ad un bivio: scegliere le donne con la sesta di seno o la semplice vita da pastore?
VOTO: 8

 
 
 

Cannes: primo giorno, sera

Post n°376 pubblicato il 12 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Ed ecco i due film della sera...

LES BUREAUX DE DIEU
Un film che pericolosamente scorre lungo il filo del tipico cinema francese pretenzioso ed irritante. La storia di un consultorio e delle storie che raccontano le donne che hanno scelto di abortire. Storie raccontate come in un documentario ed è proprio questo il problema. Non c'è nulla di più. Il film sembra un documentario fatto con la pellicola del cinema. Spesso ripetitivo, ognitanto noioso, talvolta bello.
VOTO: 5

THE PLEASURE OF BEING ROBBED
Io credo che la scena fondamentale per capire questo film sia quella che si svolge in uno zoo, quando la protagonista, in stato di arresto e con le manette dietro la schiena, chiede ed ottiene il permesso di fare un giro tra gli animali. Corre e si ferma a guardare un orso bianco che vorrebbe soltanto la libertà. E l'inquadratura è quella delle manette.
La ragazza è curiosa, è spensierata, non bada alle conseguenze delle sue azioni ma soltanto all'istinto. E' una donna libera mentalmente, non inquadrabile, non imprigionabile. Nel suo essere senza regole è una donna meravigliosa. Il piacere di essere derubati corrisponde a quello di essere liberi, non inquadrati, non controllati.
Tutto questo si svolge in un film che ognitanto non sai dove sta andando ma che nel complesso, sapendo che è una produzione americana indipendente, è interessante.
VOTO: 6.5

 
 
 

Cannes: Primo giorno, pomeriggio

Post n°375 pubblicato il 12 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Sono già in ritardo con le critiche... sigh...
Le ho scritte questo pomeriggio tra un film e l'altro, e allora cominciamo...

IL RESTO DELLA NOTTE
Il primo film della rassegna è un pugno nello stomaco. E' la storia di immigrati e di uomini al margine, alla deriva. E' la storia dei rumeni cattivi, di quelli che rubano, vivono di espedienti e uccidono. Ed è la storia di italiani al margina, costretti a vivere insieme ai primi, odiandoli visceralmente ma organizzando con loro rapine. L'italiano sniffa cocaina, lo si vede da come cammina, da come guida l'auto; ha un figlio che sta perdendo. E' un uomo senza futuro. Così come senza futuro sono gli altri, tutti colpevoli e vittime di un mondo sbagliato.
VOTO: 7,5

MARADONA
Si sa che il cinema di Kustorica e scoppiettante, musicale. Questo documentario interamente dedicato alla vita di Diego Armando Maradona, non fa eccezione. Descrive nel modo più appassionato e libero la vita di Maradona nei suoi momenti gloriosi ed in quelli più drammatici. Ne esce un dipinto di un uomo profondamente "politico", in lotta contro l'occidente sfruttatore del Sud del mondo. Una sorta di rivoluzionario comunista che ha usato il calcio per sconfiggere i suoi avversari. Tutti gli avversari sono stati sbaragliati, tranne uno: la cocaina. E nonostante quella, Maradona e santificato, c'è la chiesa maradoniana, i suoi riti e la sua fede.
Il film è un quadro a tinte forti di un uomo unico. Stupenda perla finale di Manu Chao.
VOTO: 7,5

DIARI
Questo piccolo ed indipendente film italiano ha vinto a Cannes il premio dato al cinema giovane. Il regista è un ragazzo semplice e modesto che ha salutato il pubblico in sala con parole genuine. Come genuino e semplice è anche il film, tre storie di tre persone che si incontrano. Due adolescenti, una ragazza alla ricerca del padre perduto, un ragazzo di origini tunisine che vuole soltanto essere considerato come gli altri, un anziano signore che vive nel ricordo della donna che lo ha abbandonato. Si respira una fresca aria di primavera in questo film. Un'aria che sa della tipica ingenuità adolescenziale, che sa di malinconia, che sa di amore ed amicizia. Un piccolo grande film (recitazione di attori non professionisti... ma si perdona...).
VOTO: 7/8

 
 
 

Cannes e dintorni

Post n°374 pubblicato il 09 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Domani inizia la rassegna dei film provenienti dal Festival di Cannes. Quest'anno per la prima volta ho preso ferie, tutta la settimana. A parte il fatto che questo è un chiaro indice di come vanno le cose da quelle parti, sappiate che vi strapazzerò con le critiche. Come al solito le visite avranno un tracollo... 
D'altra parte non si può mica pretendere... domani inizio con 5 film... a dopodomani per le critiche...

 
 
 

Gomorra

Post n°373 pubblicato il 06 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Tag: Cinema

Settimana prossima inizia Cannes e Dintorni, la rassegna dei film del Festival di Cannes. Questa settimana mi sono concesso un anticipo che si è rivelato di livello altissimo.

Gomorra è cinema vero. Credo sia del tutto superfluo scrivere di cosa racconta. Il libro di Saviano lo conoscono tutti e chi non lo ha ancora letto credo lo debba fare al più presto. Io lo avevo letto e l'altro ieri ho visto il film. Vi posso dire di aver provato una profondissima e invincibile angoscia. Quell'angoscia che deriva dal rendersi conto di quanto è grave la situazione, di quanto sembra essere immodificabile. C'è davvero speranza che le cose cambino? A tutto questo ha contribuito la mano ispirata di Garrone, un regista con delle doti davvero superiori. Tutto il film è fatto di inquadrature ravvicinate di facce senza futuro, volti dietro i quali non si distingue nulla, tutto è sfuocato. La profondità di campo della cinepresa non esiste così come non esiste futuro per queste persone, così come il loro sguardo non va oltre ciò che stanno facendo, senza programmare e nemmeno pensare una vita migliore. La sensazione di claustrofobia che deriva da queste inquadrature è potentissima, mi ha lasciato letteralmente senza fiato. Da questo punto di vista Garrone è davvero un maestro; basti pensare alle sensazioni che suscita un film come L'Imbalsamatore.

Le storie raccontate dal film sono esemplari. Quella del sarto che lavora per pochi spiccioli in un laboratorio clandestino e crea il vestito per le star hollywoodiane; quella della faida di Scampia che ha sconvolto Napoli qualche anno fa; quella di due ragazzi, cresciuti in un clima infettato e marcio, che si sentono grandi ed invece sono soltanto vittime; quella dell'uomo che si occupa del riciclaggio dei rifiuti tossici. Tutto intorno vive una comunità di uomini e donne che cercano di vivere normalmente ma che sono un pò rassegnate.
Gomorra è un film importante ed è capace di smuovere le coscienze. Questo è quello che spero, questo quello che mi auguro per il bene di tutti.
VOTO: 9

 
 
 

70 chilometri

Post n°372 pubblicato il 04 Giugno 2008 da alex_cinema
 
Foto di alex_cinema

Ieri è spuntato il sole, un evento del tutto eccezionale, tant'è vero che questa mattina diluvia copiosamente... io non potevo non approfittarne. Ho inforcato la bicicletta e ho cominciato a pedalare.

Ho imboccato il Naviglio in direzione di Abbiategrasso. Ci sono arrivato, ma non mi sono fermato; ho piegato a destra, sempre lungo il Naviglio, sono arrivato ad Albairate, lungo la pista ciclabile che dopo una cinquantina di chilometri arriva a Sesto Calende. Ovviamente non ci sono andato. Ho girato a destra, lungo un altro percorso ciclabile. Sono arrivato a Corbetta e lì avrei potuto prendere la Via Novara, ma per seguire un'altra pista ciclabile ho cominciato a fare casino. Mi sono di nuovo spostato verso il Naviglio e dopo un pò mi sono trovato a Cusago. Quindi, con qualche difficoltà di orientamento tra il quartiere Olmi e Baggio, sono riuscito ad imboccare Forze Armate e sono arrivato a casa. Partito alle 3 di pomeriggio ci sono ritornato alle 6.30. Contando che vado piano, più o meno a 20 km/h, che mi sono fermato un paio di volte a bere, questo significa che ho percorso più o meno 70 km. Sono arrivato a casa che le gambe urlavano, le ho massaggiate e stamattina stanno bene. Mi fanno male le ginocchia, ma è normale, e il linguine sinistro, e questo non è normale. Ci metterò su qualche cremina, prima o poi...

Comunque amo andare in bici, lo adoro. E' bellissimo percorrere a velocità moderata le strade, vedere cambiare il paesaggio, incontrare altri cicloturisti. Lunedì mi sono iscritto a Ciclobby, l'associazione degli amanti della bicicletta. Ho trovato un sito stupendo in cui sono riportati diversi percorsi ciclabili (www.piste-ciclabili.com) con la possibilità di caricare sul Tom Tom i percorsi migliori. Chiaramente io il navigatore satellitare non ce l'ho, ma questo è un ottimo incentivo per comprarlo, o per farmelo regalare...
Oggi niente bicicletta, oggi piove...

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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