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Vince il dramma dell'indipendenza irlandese: Palma d'Oro di Cannes a Ken Loach

Contro le previsioni della critica, è il regista britannico Ken Loach con il suo "The Wind that Shakes the Barley" a vincere la 59.a edizione del festival del cinema di Cannes. La pellicola, dal marcato significato politico, narra la resistenza irlandese contro gli inglesi durante l'occupazione negli anni Venti. La denuncia dell'imperialismo coloniale britannico viene scandita nella storia di un gruppo di giovani irlandesi con riferimenti anche al presente. "Il film - dichiara il regista - è la storia di due fratelli, ma è soprattutto una denuncia contro il colonialismo e l'imperialismo del passato, e indirettamente, quelli di oggi".
"Questo è un piccolo primo passo - ha commentato Ken Loach - per la storia dell'imperialismo che se dice la verità sul passato potrà anche dire la verità sul presente".
"E' un grande onore per noi - ha continuato il regista felice per la Palma d'Oro ricevuta - essere quì perché Cannes è la più bella festa del cinema del mondo".

Liberazione sta pubblicando in questi giorni con grande successo editoriale una retrospettiva sull'opera e sull'impegno di Ken "il rosso" Loach. La retrospettiva era stata presentata il 9 maggio scorso alla vigilia del festival di Cannes.
«Ken Loach e “Liberazione”. Un incontro che, prima ancora di essere un’iniziativa editoriale è una vicinanza tra persone e tra idee. Il regista inglese ieri ha passato una giornata con noi, con il giornale, con i redattori, con un bel pubblico romano che nel pomeriggio ha riempito la storica sede del Pci di via dei Frentani dove abbiamo presentato l’iniziativa che partirà sabato prossimo: in edicola, assieme al giornale il primo dvd con un film tra i più belli di Loach (Terra e Libertà) e un documentario inedito della Bbc sulla guerra di Spagna». Così la nostra redattrice Roberta Ronconi raccontava l'incontro con Loach a Roma.
In un momento di riflessione sulla attuale situazione politica inglese il regista chiosava così «Il partito social-democratico di Blair è stato il vero erede della Thatcher. Oggi posso darvi una buona notizia e una cattiva. La buona è che presto Blair si leverà dalle scatole. La cattiva è che il suo successore, Gordon Brown, è un suo clone, e un grande sostenitore delle privatizzazioni. In realtà avremmo bisogno che Rifondazione aprisse una succursale a Londra. Ci farebbe davvero comodo».