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« I Compagni del circolo d... | Festa del 1° maggio » |
Membri del CLN genovese: sopra, da destra: Remo Scappini (PCI),
Pietro Gabanizza (PRI), Azzo Toni (PSI). Sotto, da destra: Paolo
Emilio Taviani (DC), Giovanni Savoretti (PLI), Mario Cassiani Ingoni (PdA)
23 aprile: Le nove di sera.Si riunisce il CLN genovese, per decidere se dare il
via all'insurrezione o aspettare. Il Comando germanico aveva fatto sapere
al vescovo Siri -e questi a Pittaluga (Taviani), che ne riferì subito
in apertura di seduta-d'esser disposto a rinunciare alla minacciata
distruzione del porto, se il CLN si fosse impegnato a rispettare
quattro giorni di tregua ,permettendo all'esercito tedesco una ritirata
indisturbata. Ci fu una calorosa discussione sul l'accogliere o meno il
messaggio della Curia. Infine, a notte fonda, con quattro voti contro
due il CLN liberò l'ordine di insurrezione.
24 aprile: Alle quattro del mattino i primi colpi di fucile. Subito dopo,
le raffiche di mitraglia.
Alle cinque, sempre più frequenti, i colpi di cannone e di mortaio. ..
Durissima la battaglia al centro di Piazza De Ferrari...Gli abitati di
Sestri Ponente, Cornigliano,Pontedecimo, Bolzaneto, Rivarolo,
Quarto, Quinto erano caduti fin dal mattino in mano agli
insorti. Mancava, tuttavia, la continuità territoriale fra le loro posizioni
e il centro cittadino...Sulla camionale per Milano le colonne nemiche,
bloccate nelle gallerie, tentano sortite: non possono più a lungo
restare prive d'acqua...
La sera del 24 si chiude in una cupa atmosfera... La situazione era
ancora più tragica e confusa per la minaccia che, dal Comando
di Savignone, inviava il generale Meinhold: aprire il fuoco su
Genova con le batterie pesanti di Monte Moro e con quelle leggere
del porto, qualora non si lasciassero evacuare in ordine le truppe
tedesche. Gli americani avevano appena raggiunto La Spezia, distanti
dunque più di cento chilometri...
Fin dalla sera il Comitato ero conscio del rischio che accadesse a
Genova quel che era successo a Varsavia..Adesso però - a differenza
della sera prima - non c'era più il problema di fidarsi o meno della
parola del nemico; adesso il Comitato poteva trattare in termini di
forza: aveva nelle sue mani un numero cospicuo di prigionieri tedeschi... Perciò decide d'inviare una lettera-ultimatum al generale Meinhold...
25 aprile: Alba...: riprende la battaglia, praticamente in tutta la città.
Ore nove: le Sap di Sestri ...espugnano il Castello Raggio.Ore nove e trenta:
si arrendono i presidi di Voltri e di Prà.
Ore nove e quarantacinque: si arrendono le batterie di Arenzano.
Piazza De Ferrari
Fra le otto e le dieci e trenta: le Sap conquistano Piazza Acquaverde
(ma non la stazione Principe), le caserme di Sturla, l'ospedale di Rivarolo
e alcuni punti di resistenza in Val Polcevera. Intanto il professor
Stefano (Carmine Romanzi) dopo un avventuroso viaggio in
ambulanza da Genova a Savignone ,consegna due lettere al gen.
Meinhold (una del Cardinale Boetto e la proposta di resa del CLN).
Il generale decide di trattare la resa, poiché viene a conoscenza anche
del fatto che tutte le strade per la ritirata sulla linea Kesselring del
Po, sono saldamente in mano ai partigiani (Divisione Pinan Cichero,
comandata da Scrivia) e come garanzia consegna a Romanzi la sua pistola.
Ore quindici : il gen. Meinhold e i suoi accompagnatori arrivano con
l'ambulanza in città dopo cinque ore di viaggio, scortati da due
partigiani in motocicletta,e si recano a Villa Migone, residenza del Cardinale,
dove si trovano già il console tedesco Von Hertzdorf e Giovanni Savoretti.
Ore diciassette iniziano le trattative di resa. Rappresentano il Cln
Scappini e Martino. Rappresenta il Corpo dei Volontari per la Libertà il
maggiore Mauro Aloni del Comando Piazza di Genova .
Ore diciassette e trenta: un grosso contingente dei reparti acquartierati nel porto si arrende ai partigiani.
Ore diciannoveda Savona Carlo Russo telefona che anche là sono insorti.
Ore diciannove e trenta: a Villa Migone il gen. Meinhold firma l'atto
di resa. Scappini testimonierà poi che il generale firmò quasi
improvvisamente, dopo molte incertezze, e che tutti loro, osservandolo
in quelle ore di trattative, ebbero l'impressione che stesse compiendo
lo sforzo più impegnativo della sua vita. Prima che la resa sia firmata
si è fatta la conta dei militari tedeschi prigionieri degli insorti della
città:1360. Numerosi altri sono stati e saranno catturati dai partigiani
che stanno calando dalla montagna.
26 aprile Mezzanotte e mezza:il colonnello Davidson, comandante i
n capo delle missioni alleate, giunge alla sede genovese del CLN a
San Nicola. Vista la situazione, riesce a contattare telefonicamente
gli Americani della 92a Buffalo, arrivati a Rapallo, per annunciar
loro che proseguano pure perchè la via è libera.
Ore quattro e trenta: ... il generale Meinhold trasmette l'ordine di resa
ai reparti. Deve usare toni duri e minacciosi con i presidi che ancora
resistono. Ufficiali tedeschi lo cercheranno senza esito in diversi punti
della città per eseguire la condanna a morte emessa nei suoi confronti.
Ore nove: Pittaluga ( Taviani) raggiunge la stazione radio di Granarolo
e dà l'annuncio da Radio Genova della capitolazione tedesca, legge l'atto
di resa e aggiunge: "Popolo genovese esulta. L'insurrezione, la tua
insurrezione, è vinta. Per la prima volta nel corso di questa guerra,
un corpo d'esercito aguerrito e ancora bene armato si è arreso
dinanzi a un popolo. Genova è libera. Viva il popolo genovese, viva l'Italia".
Mezzogiorno: giungono notizie inquietanti. Due reggimenti germanici
in ritirata da La Spezia hanno raggiunto Rapallo. Che cosa accadrà a
Genova se riescono a stabilire i collegamenti con gli assediati di Monte
Moro e del porto?
Ore tredici:i partigiani della Cichero e della Pinan Cichero si attestano
nei punti nevralgici della città...Intanto altre forze partigiane della
montagna tengono saldamente in mano i passi della Bocchetta, dei
Giovi, della Scoffera e di Uscio: da qui scendono a bloccare la via
Aurelia tra Rapallo e Nervi, così la colonna tedesca...si dissolve.
Ore diciannove: una interminabile schiera di prigionieri tedeschi sfila per
il centro cittadino inquadrata dai partigiani in armi.
Tarda serata: le avanguardie angloamericane arrivano a Nervi, dieci
giorni prima del tempo previsto dai piani.
Prigionieri tedeschi sfilano per le vie con i partigiani in armi.
La prima macchina alleata entra a Genova
27 aprileOre tredici il generale Almond, comandante in capo della
V° armata americana rende per primo visita al Cln, nell'Hotel Bristol.
Almond ringraziò i patrioti per l'aiuto profuso, e manifestò la sua
ammirazione per il modo in cui erano state condotte le cose e
governata la città. I genovesi ritornano nelle vie della città liberata .
(Da G. Gimelli, Cronache Militari della Resistenza in Liguria
pag. 946):
Anche se in queste cronache le vicende militari dei giorni della
liberazione di Genova possono apparire piuttosto intrecciate
a causa del tentativo fatto di verificarle contemporaneamente
in tutti i Settori di città e di montagna, dobbiamo prendere atto
che il quadro generale che ne risulta corrisponde alla definizione di
"insurrezione modello" coniata da Roberto Battaglia per indicare gli
avvenimenti genovesi dei giorni 23,24 e 25 aprile 1945. Lo
abbiamo visto nell'applicazione dei piani operativi, tutti eseguiti
nelle direttrici previste, salvo alcuni tempi di attuazione peraltro
non prevedibili.
Ne abbiamo avuto conferma nel vero e proprio salto di qualità
compiuto sul piano militare, in breve tempo, dagli effettivi e dai
quadri delle formazioni di montagna chiamate a marciare contro
i presidi e a fermare le colonne di ripiegamento.
Le formazioni cittadine ci hanno rivelato, infine, la notevole
capacità di trasformarsi rapidamente in reparti organizzati
ed efficienti impiegando i numerosi volontari "insurrezionali", altra
grande novità nel quadro militare di quelle giornate.
L'unità politica e militare appare comunque come premessa e
base di questo successo, sostenendo il CLN Liguria nella responsabile
decisione di dare tempestivamente il segnale dell'insurrezione
e di seguire la spinta popolare senza attendere l'arrivo delle unità
di montagna.
In tal modo si rende possibile, con alcune modifiche essenziali
al piano A, respingere il ricatto del comando germanico
e impedire le distruzioni, fermando, nello stesso tempo, la maggio
r parte delle truppe nemiche prima che lascino la città.
Unità, tempestività e una buona preparazione hanno reso
possibile questa operazione di importante livello strategico,
nella quale si è saputo imprimere alla grande sollevazione popolare
le giuste spinte per liberare Genova in una situazione
militare ancora tecnicamente favorevole al nemico......
Con gli ultimi combattimenti dei partigiani e delle forze insurrezionali
per liberare Spezia, Genova, Savona e Imperia finiscono le cronache
militari della resistenza nella regione Liguria: 20 000 partigiani
combattenti, 2 776 partigiani mutilati e invalidi, 2500 caduti.
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