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Post N° 109

Post n°109 pubblicato il 21 Giugno 2006 da circololenci
 

Omicidio Calipari, l'accusa: delitto politico


Chiesto il processo per il soldato Usa che sparò al dirigente del Sismi. I pm contestano il reato politico: «Per il ruolo istituzionale della vittima l'omicidio lede interessi di stato». Così è possibile il processo in contumacia. La vedova ha «fiducia», Di Pietro critica. Condy Rice: «Ne parliamo con Roma»La richiesta di rinvio a giudizio era attesa, la novità è la contestazione del delitto politico. L'omicidio di Nicola Calipari, scrivono i pm del pool antiterrorismo della procura di Roma, «lede l'interesse politico dello stato» in considerazione del «ruolo istituzionale» della vittima, dirigente di divisione del Sismi. E' un reato «oggettivamente politico», secondo i magistrati, perché «lo stato italiano è stato depauperato di una risorsa». Lo stesso sequestro di Giuliana Sgrena era «a scopo di terrorismo» e quindi «politico» e il funzionario che ne aveva ottenuto il rilascio era «in missione antiterrorismo». Così configurato il delitto politico è cosa ben diversa dal delitto «con movente politico»: la qualificazione, in una parola, non dipende dalle intenzioni soggettive dell'imputato.
Non c'è un riferimento diretto ma la formula rinvia all'articolo 8 del codice penale che permette di processare in Italia un cittadino straniero, come il soldato statunitense Mario Luis Lozano, anche in contumacia, mentre per i reati «comuni» commessi all'estero in danno di italiani è richiesta la presenza dell'imputato sul territorio nazionale.

Com'è noto non c'è alcuna concreta possibilità di portare in Italia Lozano, il mitragliere della Guardia Nazionale di New York che aprì il fuoco la sera del 4 marzo 2005 sulla via per l'aeroporto di Baghdad, uccidendo Calipari e ferendo il suo collega Andrea Carpani e la nostra Giuliana. Gli Stati Uniti, in risposta alle rogatorie inoltrate da Roma, hanno scritto il 19 aprile scorso che non intendono collaborare con l'autorità giudiziaria italiana e in genere non ammettono processi davanti ai giudici stranieri per i loro soldati. La strada del processo in contumacia diviene l'unica percorribile e i magistrati, coraggiosamente, hanno superato con il delitto politico le iniziali perplessità. Così come avevano fatto nella fase dell'identificazione di Lozano, che non poteva basarsi solo sul rapporto d'inchiesta Usa privo di omissis, pervenuto per vie diverse da quelle diplomatiche: i necessari riscontri, allora, erano arrivati dai carabinieri del Ros. Questa volta un autorevole sostegno alla tesi del delitto politico è venuto dal professor Antonio Cassese, già presidente del tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia.
«Confidando come sempre nella magistratura italiana, attendo con fiducia e serenità gli sviluppi della vicenda giudiziaria» è il breve commento di Rosa Calipari, moglie del dirigente del Sismi e dal 10 aprile anche senatrice Ds, assistita dal professor Franco Coppi. Gli avvocati di parte civile sono soddisfatti: «La richiesta di rinvio a giudizio che contesta il delitto politico ci dà uno strumento decisivo sul versante della procedibilità», osserva Alessandro Gamberini, legale di Sgrena.
La richiesta di celebrare il processo è stata depositata all'ufficio dei giudici preliminari, tra qualche giorno sarà assegnata a un gip e verrà fissata una data per l'udienza preliminare. Un avvocato d'ufficio estratto a sorte dall'albo di Roma, nominato alla fine dell'inchiesta, rappresenterà il soldato americano davanti al giudice che deve decidere sull'apertura del dibattimento. L'accusa è omicidio volontario e tentato omicidio «con dolo eventuale», per avere esploso verso l'abitacolo della Toyota - si legge nel capo d'accusa - raffiche di mitragliatrice idonee ad uccidere gli occupanti.
I partiti della sinistra radicale, Rifondazione, Verdi e Pdci, hanno subito diffuso dichiarazioni di sostegno alla magistratura. «Dovrebbe sostenerla anche il governo», aggiunge Tana De Zulueta. Bisogna dire che Massimo D'Alema a Washington ha posto il problema a Condoleezza Rice, senza purtroppo ottenere risultati. Lo ha confermato ieri lo stesso segretario di stato Usa: «Ne stiamo discutendo con gli italiani, ha risposto miss Rice senza aggiungere altro.
Jacopo Venier (Pdci) e un altro verde, Mauro Bulgarelli, tornano a chiedere anche un'inchiesta parlamentare: l'intento è quello di affiancare e non certo di sovrapporsi ai magistrati. Elettra Deiana, Prc sottolinea la «perdita grave» subita dalla stato con la morte dell'ex funzionario di polizia passato a dirigere il dipartimento Ricerca dell'intelligence miliare: «L'iniziativa della procura è un doveroso atto nei confronti della memoria di Nicola Calipari, ne riconosce il contributo fondamentale nella liberazione di Sgrena e riafferma la sovranità nazionale del nostro paese». La destra invece tace. E nel centrosinistra l'ex pm Antonio Di Pietro si preoccupa di complicazioni nei rapporti con gli Usa, facendo forse un po' di confusione sul delitto politico: «Se veramente si tratta di omicidio politico - sostiene il leader dell'Idv - la questione diventerebbe molto grave, ci ritroveremmo a scoprire anche il mandante e quindi ad una filiera di persone responsabili. Ci troveremmo a dover ridiscutere dei rapporti diplomatici con l'alleato americano».


Alessandro Mantovani
Roma

articolo tratto dal quotidiano IL MANIFESTO

Per saperrne di più sull'imboscata americana e sulla liberazione di Giuliana Sgrena

 
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Rispondi al commento:
nugrim
nugrim il 22/06/06 alle 20:09 via WEB
io non stavo sparando cazzate. Forse nella frase "nella lista avete 10 messaggi in meno" trovi insulti. Era solo un'informazione che volevo darvi. Ma siccome ho un'idea diversa dalla vostra non vi va bene neanche quando vi si fa una gentilezza. Poi quello razzista sono io. Dovrebbero riaprire i forni per quelli come voi.
 
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