Creato da martingore0 il 31/05/2009

Viaggi per il mondo

Racconti di viaggio tra Europa, Africa ed Asia e non solo

 

 

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Zig zag in Europa 1

Post n°15 pubblicato il 11 Marzo 2014 da martingore0

 

Giovani in fuga

Ogni volta che c'è stata l'occasione ho cercato di frequentare le biblioteche di zona per poter scambiare due parole con i giovani universitari che abitualmente vi studiano. Impressionante la quantità di giovani che vogliono andarsene dalla Spagna non appena finiranno gli studi. Neanche prendono in considerazione l'eventualità di rimanere nel paese. Soltanto in Catalonia l'attaccamneto alla loro terra è tale per cui ci sono persone che pensano di rimanere. Barcellona è stata per anni una meta ambita da tanti giovani europei che volevano provare a dare una svolta alla loro vita. Oggi la crisi ha preso anche questa città e quindi ora si guarda a Londra, Berlino, NYC, California, Shangai, Australia. Dopo gli studi una sola parola: avion avion.

Putas tour in salsa agrentino spagnola

Vengo ospitato da Ramon, un singore di circa 50 anni argentino da alcuni anni residente in una città di medie dimensioni nella comunità di Valencia. Single con un matrimonio alle spalle ed una collezione di 8 fidanzate tutte lasciate dopo qulache mese di convinvenza, mi racconta la sua filosofia di vita: fiesta fiesta fiesta non appena possibile. Mi spiega la sua versione circa il burrascoso rapporto con le donne, soprattutto dopo la separazione dalla moglie argentina. Nelle 8 ex ci sono diverse nazionalità ma mi spiega che la storia è sempre uguale. Si piazzano in casa sua, non vogliono lavorare e prima o poi parte la richiesta di aiuto economico per loro, parenti ed amici e quando le richieste iniziano a scocciarlo...ciao ciao.
Conclusione: qualche volta invita una sua amica a cena e rimane la notte oppure prende la macchina e si tuffa nel modo della prostituzione della città che conosce alla perfezione avendo frequenza costante ed assidua dello stesso. Olè!!

Da Sitges a Denia: sole mare cerveza jamon e barro de pan

Può esserci qualche giornata memorabile per dei semplici momenti senza che sia avvenuto nulla di particolare. Nel viaggio tra Francia e Spagna tra i momenti più belli ci sono sicuramente quelli passati seduti al sole di fronte al mare con un classico pranzo al sacco formato da birra, prosciutto e pane locale. Sitges e Denia sono 2 classiche località marine abbastanza conosciute ma non molto affollate in inverno. Un paradiso in terra con i 15 gradi di Dicembre e Gennaio e spesso un sole che scalda parecchio e l'odore del mare che ti entra dentro. Gente che corre o passeggia sul lungomare, qualcuno che legge il giornale o chiacchera e chi, come me, semplicemente si gode la brezza del mare ed i raggi del sole.
In quei momenti mi viene in mente la bella coda della tangenziale intorno a Milano. Pioggia, freddo, grigiore. Ciao Milano ciao.

Ex modella

A volte l' apparenza inganna. Difficile credere di trovare certi oggetti in casa di una donna di 40 anni che ha fatto la modella per molto tempo e che anche oggi potrebbe avere tutti gli uomini che vuole. Invece mi racconta di avere solo amicizie maschili. Gli uomini sono stupidi e poco interessanti e non vale la pena averne uno in carne ed ossa. Poche idee ma chiare. Meglio quindi avere una serie di sex toys che all'occorrenza possono essere usati, altrimenti stanno tranquillamente chiusi in un cassetto. Questi oggetti non parlano, non hanno pretese e soddisfano uno dei bisogni primari senza alcuna controindicazione. Una visione del rapporto uomo donna piuttosto chiaro e semplice. Usare l' uomo come semplice oggetto sarebbe complicato non vivendo in una grande città. Risulterebbe facile farsi appiccicare addosso la etichetta di donna facile. Adios amigos.

Indian job

Piccolino, cicciottello, ottimi studi e buona posizione lavorativa, 28 anni, single. Questa è la descrizione di un giovane indiano di Bangalore che arriva a Valencia per 3 giorni di lavoro. Per la prima volta in Europa in vita sua cerca di capire questa cultura cosi diversa e, tra l'altro, se può avere successo con le donne del posto, cosi diverse da quelle che si trovano nella sua nazione.
Valencia è piena di locali dove un giovane con un buon inglese può anche provare ad approcciare donne europee, spagnole e non.
Conosce Ana, 26 anni, single spagnola. Lei è simpatica e carina, non incredibile ma comunque una bella donna. Dopo chiacchere varie il giovane indiano gioca un classico descrivendosi come molto timido e impacciato con le donne.
Sottolinea di non aver mai dormito nello stesso letto con una donna e quindi le chiede di poter avere la sua prima esperienza con lei. Ana crede alla sua storia ed accetta ma pone la condizione che lui non dovrà pretendere sesso ma solo abbracci. A casa ovviamente la situazione cambia poichè il giovane non mantiene la sua promessa di accontentarsi di qualche abbraccio ma vuole molto di più. Lei è comunque decisa a far rispettargli la promessa di non andare oltre qualche abbraccio e dopo 2 ore di tentativi di convincerla a fare qualcosa di più desiste. Buona notte e buon rientro in India.

Anarchia e indipendenza

Un tema abbastanza delicato che è meglio maneggiare con cautela è quello legato all'indipendenza della Catalonia rispetto al resto del paese e, più in generale, quale sia il sistema che sarebbe meglio adottare per regolare la vta delle persone. Imparo presto il nome di Buonaventura Durruti, un anarchico che a Barcellona ha combattuto il regime di Franco facendo resistere la città prima di capitolare. Mi raccontano che in questa città ci fu anche un "governo anarchico", un' esperienza a me del tutto sconosciuta.
In una delle case dove sono stato ospitato viene passata ai raggi x la mia posizione politica e le mie opinioni in merito ad alcune tematiche di natura sociale. Vengo blandamente rimproverato per un cappelino che porta i colori della Spagna ed il simbolo della casa reale spagnola e vengo invitato a non entrare in quella casa con quel cappello ed a non indossarlo quando sono in compagnia degli amici della padrona di casa. Faccio fatica a credere a quello che mi è stato detto ma, senza troppa convinzione, rimetto un cappellino australiano.
Anche l'ambizione della Catalonia è un tema delicato. Vengo a sapere che la gente catalana crede di essere percepita come arrogante e supponente mentre molti spagnoli sono convinti che i catalani guardino gli spangoli dall'alto verso il basso. Tutte due le posizioni sono un pochino esagerate benchè ci sia un fondo di verità. Alcune rivendicazioni mi ricordano le idee della Lega Nord, un partito italiano che da anni rivendica l'indipendenza della Padania, una parte del Nord Italia lamentandosi del centro sud della penisola italiana.

Amici, genitori e figli sempre in strada

La fama della gente spagnola come molto predisposta a stare fuori casa, a divertirsi e fare festa appena possibile viene subito confermato dalla marea di gente che si vede in ogni città seduti nei bar o nei ristoranti. Non mi pare esattamente un paese in crisi: Girona, Barcellona, Castellon, Valencia, Murcia sono le città visitate più grandi e con strade sempre piene di gente dalle 17 in poi. A sentir loro in realtà i veri festaioli sono solo i residenti di Madrid.
Sarà, a me pare che anche in queste città la voglia di socializzare, stare in giro con gli amici e divertirsi sia molto forte. Magari nasconderanno pure le loro sofferenze economiche dietro questa facciata esuberante.
Sicuramente il clima favorevole aiuta molto. Anche la sera, in Dicembre e Gennaio, girare nel pomeriggio oppure alla sera è piacevole.
Credo che anche una certa mentalità rilassata e poco esasperata nel cercare di accumulare denaro ad ogni costo lavorando come pazzi aiuti parecchio.
Alla vigilia di Natale in piazza Santo Domingo di Murcia c'è una sfilata popolare con carri che a me ricordano carnevale. Musica varia sempre molto ritmata.
Arriva una versione dance del classico "Last Christmast" di George Michael e moltissimi gentiori prendono i loro figli e si mettono a ballare con loro per tutta la canzone. La piazza letteralmente esplode di un 'energia travolgente.
Una delle più belle emozioni in 3 mesi di viaggio.

Le 3 M della Spagna: merda, maleducazione, Madrid

Arrivo a casa di Luis, 50 anni, poco spagnolo e molto catalano. Mi racconta come la Spagna si possa raccontare in 3 parole. Merda, maleducazione, Madrid. Da buon catalano Madrid è la parola peggiore per lui. Mi racconta come questa propensione anarchica ed indipendentista della Catalonia sia un sogno per cui lottare. Secondo diversi catalani Madrid sfrutta Barcellona da sempre ed il resto della Spagna approfitta del lavoro dei catalani per godersela. I catalani lavorano mentre gli andalusi stanno al ristorante. Gli pongo le mie perplessità sopratutto ricordandogli che molte persone non catalane vivono e lavorano in Catalonia proveniendo da zone della Spagna meno ricche e non tutti stanno al ristorante con i sussidi governativi a godersela. Inutile discutere. Gli racconto della tanta cacca calpestata e della sensazione che un po' troppi spagnoli amino sfottere appena possono trovandomi d'accordo con le altre due parole merda e maledicazione. Orgogliosamente sottolinea che in Catalonia la situazione è migliore.
Madrid significa anche Real-Barca, futbol. Come in altri paesi il calcio viene seguito in maniera molto seria da una buona parte del popolo spagnolo tanto chei mass media sono piene di notizie legate alle squadre. In più occasioni mi sono sentito dire che il calcio verrebbe usato come argomento per distrarre il popolo dai problemi reali, un altro classico.

I mille colori di Zurigo

Pur essendo a 3 ore da Milano questa città non mi ha mai ispirato più di tanto.La associavo semplicemente ai suoi prezzi proibitivi, un classico della Svizzera. Invece mi ritrovo stupito ad osservare la grande varietà di colori, razze, etnie, che mi circondano ovunque.Supermercati, parchi, strade sono un mix di gente e lingue diverse. Nell'attendere la persona che mi ospiterà a casa passo qualche ora nel parco del quartiere.
Siamo di Sabato, l' ultimo di Agosto, tempo perfetto.Il parco è diviso in 2 aree:la prima è dedicata al pattinaggio su rotelle ed un piccolo bar mentre la seconda prevede campetti di calcio.
Seduto sull'erba a guardare la gara di pattinaggio in corso mi pare di riconoscoerealmeno 5-6 etnie e lingue diversissime tra loro nel giro di un minuto. Mi viene in mente la bella sensazione di quelle immagini televisive relative alle cerimonie sportive quando gli atleti sfilano e poi si ritrovano tutti assieme.Una piacevole sorpresa questa Zurigo. Leggerò in seguito che circa il 30% della cittadinanza non è svizzera.

Il senso di colpa

La prima volta che sento questo ragionamento da parte di un adulto tedesco mi pare talmente assurdo da non farci caso. Quando mi remdo conto che parecchie persone hanno questo senso di colpa per il solo fatto di essere tedeschi e quindi "colpevoli" delle pagine di storia legate al periodo di Hitler, provo a farmi raccontare nel dettaglio da cosa deriva.
Mi viene spiegato che anche la generazione che oggi ha 40 50 anni sente la colpa di quelle pagine di storia pur non essendo nemmeno nata.Come se io oggi dovessi sentirmi responsabile del periodo fascista italiano. Come se oggi queste generazioni debbano pagare il conto per quanto di cattivo fatto al mondo dai loro nonni, direttamente od indirettamente conivolti nell' ascesa di Hitler al potere.Potrei capire una persona di 90 anni e che quindi, negli anni 30, poteva scegliere o meno di collaborare al partito nazista.Invece scopro che proprio perchè quella generazione ha collaborato o comunque non contrastato quella ideologia gli adulti di oggi devono, in qualche modo, riscattare la nazione da quelle pagine di storia.
Da qui deriverebbero le politiche sociali di grande apertura ed aiuto a gente straniera che vuole provare a stare in Germania.

Accoglienza turca a Norimberga

Nella penultima tappa del viaggio Svizzera Germania Polonia 2013 arrivo in questa famiglia dove vengo accolto molto calorosamente.Sono mamma papà e due figli di 14 e 17 anni. Lei di orginie turca ma in Germania dall'età di 4 anni mentre lui è della zona. A volte capita che dal primo secondo entri in sintonia con una persona mai conosciuta, più difficile che succeda con 4 persone contemporaneamente. L'aria che si respira in questa famiglia mi ha colpito poichè la loro accoglienza mi è parsa spontanea e non formale. Anche da parte dei 2 figli adolescenti. Mi racconta qualcosa legata alla condizione, non sempre facile, di chi arriva qui da fuori, le difficoltà di integrarsi con la gente del posto ma anche la consapevolezza che se vieni qui e lavori onestamente le persone del posto te lo riconoscono.Avevo letto qualcosa legato ai giovani under 25 che preferirebbero sempre più spesso bars, pubs, clubs, discoteche freuentate da ragazzi originari della Turchia. Una specie di suddivisione etniica dei luoghi dove socializzare. Mi viene la tentazione di chiedere qualcosa in merito ma lascio perdere.

Rasta girl from Gemany

Ho sempre avuto un debole per la filosofia dei rasta. Bob Marley, Etiopia, Jamaica, mariuana come modalità di arrivare a Dio ed altri dettagli interessanti. Conosco Tima, 19 anni, magra come un chiodo e non esattamente l'immagine della salute. Porta questa capigliatura rasta da qualche anno senza mai avere grande interesse per la filosofia che ci stà dietro. Più un fatto estetico che altro. Mi racconta che purtroppo le è capitato che gruppetti di neonazisti l'abbiano insultata pesantemente tanto da meditare di cambiare capigliatura temendo un pochino per la sua sicurezza personale. Immagino che ad un neonazista non piaccia molto un rasta ma da qui ad aver paura di andare in giro per quei capelli mi sorprende molto nella civile Germania.
Purtroppo dell' Italia non ha solo ricordi piacevoli poichè in un viaggio in treno viene abbordata da un ragazzo che, a quanto racconta, mentre le parla avrebbe approfittato allungando le mani un po' troppo. Un classico in Italia. Infatti non ha grande stima per il maschio latino in generale. Inoltre si stupisce della mia nazionalità non ricordandosi italiani con un inglese senza accento particolare ed abbastanza buono da poter affroontare una decente conversazione. Mi saluta ringraziandomi per il tempo che le ho dedicato e per la conversazione piacevole.

 
 
 
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