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« Crisi di governo: magari...LA MALEDIZIONE DELLA BOLOGNINA »

OK Greta. Ma in Svezia ci torna in barca a vela o in aereo?

Post n°108 pubblicato il 26 Settembre 2019 da claudionegro50

 

Nel nuovo culto di Greta Thundberg vi sono aspetti che trovo francamente fastidiosi, come sempre quando un fenomeno umano mobilita un'empatia di massa, di quelle senza se e senza ma. Del resto anche Giovanna d'Arco ogni tanto faceva girare le palle ai contemporanei. Trovo insopportabile il tono profetico (nel senso dei Profeti Professionisti) con cui Greta scaglia maledizioni e intemerate ai suoi interlocutori diretti e/o agli adulti in genere, a nome di una Gioventù Universale, linda di peccato, redentrice e perchè no vindice: la Crociata dei Fanciulli?

Noto con fastidio che il culto sta generando, come tutti i culti, liturgie di massa: lo sciopero generale degli studenti. In sé niente di male, anzi... Come nota Gramellini sul Corriere, meglio la sensibilità ambientale piuttosto che la giustizia proletaria come ideale di riferimento. Ma lo sciopero internazionale attrae come il miele le mosche, e così i Sindacati di Base si scoprono un'anima ambientalista (ma solo il venerdi, attenzione): mancava da un po' un nobile ideale per il week end strike. Del resto nella sinistra-sinistra (o sedicente tale) l'intercambiabilità dell'antagonismo anticapitalista con l'ambientalismo anticonsumistico è pratica da tempo sperimentata!

Si sta mettendo in moto una cosa enorme, in parte movimento spontaneo e in parte baraccone. Domanda: ma Greta fa tutto da sola o ha dietro qualcuno? Giovanna d'Arco aveva dietro il Signore, qui potrebbe essere anche qualcosa di meno, ma le relazioni internazionali di Greta, i suoi viaggi, i suoi incontri, a meno che sia anche lei Santa, sono opera di qualcuno che sa muoversi. E non ci sarebbe niente di male: lo scopo è legittimo, perfino lodevole, ma allora perchè non dirlo e invece creare un personaggio mitologico? Non c'è chiarezza, non c'è trasparenza. Diciamo che gli strateghi di questo spettacolare sussulto planetario hanno scelto la via dell'emozionalità delle masse (tanti esempi nella storia recente...) piuttosto che quella della divulgazione scientifica per convincere il pubblico.

Un'idea geniale per battere i negazionisti alla Trump? Se è così non è trovata male: Greta è molto più simpatica di Trump, e può avere molto più consenso di lui sul piano dell'emotività collettiva.

Ma la dottrina che propone la Chiesa di Greta è potabile?

Secondo me nei suoi fondamentali sì: esiste un problema oggettivo di riscaldamento del pianeta; è vero che è sempre esistito il ciclo di riscaldamento-congelamento del pianeta, e non ci si può fare nulla. Se però le emissioni di CO2 affrettano il riscaldamento rispetto al suo ciclo naturale forse sarebbe opportuno limitarle e guadagnare qualche millennio di tempo (ma senza isterismi: la temperatura dal neolitico al medio evo è stata più alta di oggi, permettendo di fatto l'evoluzione dell'umanità). Del resto l'umanità si sta rivelando estremamente sensibile ad emergenze ambientali che può facilmente verificare e su cui può concretamente intervenire ciascuno, come quello della dispersione della plastica. Le cose quindi possono essere fatte, con l'inevitabile gradualità: la mobilità elettrica, le energie rinnovabili, le infrastrutture ecocompatibili.

Ma nella dottrina della Chiesa di Greta sono implicite indicazioni che vengono esplicitate da seguaci ed imitatori (le più note sono ragazze del Nord-Europa) e che mettono in chiaro che per salvare il pianeta le priorità sono fermare gli aerei e/o le auto, smetterla di mangiare carne bovina, non produrre energia elettrica da fonti fossili. Curioso che i giovani delle generazioni scorse si siano battuti perchè anche i poveracci potessero avere l'automobile, mangiare bistecche, avere il riscaldamento d'inverno e l'aria condizionata d'estate, avere tutti i benefici che l'energia elettrica porta in casa, e perchè le distanze tra i diversi paesi del pianeta si riducessero grazie al trasporto aereo. Si pensava che fosse questione di giustizia e abbattimento degli steccati!

Il "villaggio globale" in effetti offre condizioni di crescente uguaglianza delle condizioni di vita, comunione di merci, persone e idee. Io non credo che l'indignazione di Greta e di altri giovani ( al netto di quelli che come ai miei tempi non gliene fregava niente del Vietnam ma trovavano trendy ribellarsi) possa convincere molta gente a quelle rinunce, men che meno quelli che sono appena riusciti ad arrivare a stili di vita decenti. Non mi vedo proprio i cinesi azzerare la loro economia fondata sull'energia da fonti fossili. Tutt'al più gli Indiani potrebbero rinunciare alle bistecche...

Se si pone al mondo l'alternativa tra tornare alle condizioni di vita dell'800 o condannare il pianeta, temo che il pianeta sarebbe scelto da pochi. Alla fine saranno affari dei loro pronipoti..! Figuriamoci in Italia, dove non si riesce a convincere la gente che anticipare la pensione significa caricare un debito ai propri figli!

Sarebbe un peccato che le denunce di Greta, che sono sostanzialmente giuste, finissero nella pattumiera della Storia a causa atteggiamenti talebani nell'affrontare il problema (ricordate la "Decrescita Felice" popolare prima che la crisi facesse toccare con mano cos'è realmente la decrescita?).

La scienza e la tecnologia sono lo strumento che oggi ci consente di affrontare efficacemente il problema del riscaldamento e dell'inquinamento; non ne sono la causa, come sospetta una vasta opinione pubblica ostile ad ogni innovazione, dagli OGM al gas scisto ecc.

O si decide di scegliere la scienza, che implica gradualità ed esclude isterismi e sceneggiate, oppure si sceglie di predicare il ritorno ad una vita pre-moderna. In questo secondo caso il gioco lo guideranno quelli cui del pianeta non gliene frega proprio niente, ma solo dei propri profitti immediati. E Greta dovrà prendere atto di aver sbagliato a prendersela con piglio profetico con un intero mondo, con un'intera generazione, anziché cercare di stimolare consenso attorno a ciò che si può fare a a chi lo può fare. Direte: ma Greta è una bambina. Vero. Riconosciamole il merito di aver convinto (molti) giovani che il pianeta sarà un problema reale nel loro futuro, e dovranno occuparsene come una delle condizioni di vita principale. Evitiamole il Culto!

A proposito: ma Greta in Svezia dall'America ci torna in barca a vela o in aereo?

 

 

 

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