Creato da claudionegro50 il 23/01/2012
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Messaggi di Gennaio 2019

 

Non sempre i pagliacci fanno ridere...

Post n°102 pubblicato il 23 Gennaio 2019 da claudionegro50
 


I danni economici già realizzati e venturi del governo giallo verde sono noti. E va bè'. Ma c'è un danno forse superiore, anche se difficilmente quantificabile in numeri, che si sta scaricando sulle spalle del Paese: l'immagine dell'Italia, inevitabilmente filtrata attraverso quella del suo gruppo dirigente (democraticamente eletto) sta mutando rapidamente e sensibilmente.


Proviamo a mettere in fila: Salvini attacca il Fondo Monetario Internazionale (inutile e dannoso) che segnala come il nostro debito sia una mina vagante per l'economia mondiale; prima ancora c'è l'attacco a Bankitalia perchè segnala i rischi di recessione ("sorvegliasse le Banche": mostrando così quanto sappia il ministro di ruoli istituzionali...); prima ancora Di Maio aveva sparato sulla Banca Europea, accusando Draghi di non tutelare gli interessi italiani (...).


Di Maio parte all'attacco della Francia: siamo con i Gilets Gialli! Non contento tenta lo scoop del Franco CFA: lo stampano in Francia e incatena alla schiavitù le ex colonie francesi, causando la fuga della gente verso l'Europa. Non è vero: il Franco CFA garantisce la stabilità dei cambi e il libero scambio, ma Di Maio tradisce la sua avversione anti-euro denunciando l'impossibilità di quei Paesi di operare svalutazioni; inoltre: la grandissima maggioranza di immigrati verso l'Europa è dal Bangla Desh, dall'Eritrea, dalla Somalia, niente a che fare con l'area CFA!

Ma, aggiunge il Di Maio, la Francia sfrutta indecentemente le ex colonie africane: dietro a questa affermazione l'unico riscontro è la sinistra somiglianza con la propaganda fascista dei tempi di guerra circa la Gran Bretagna sanguisuga della ricchezza del pianeta (ricordate le vignette con Churchill vampiro?).

Conclusione: sanzioni alla Francia..! E chi dovrebbe stabilirle? L'Unione Europea? La Nato? La Casaleggio Associati?


Ma interviene Salvini a smorzare i toni : non siamo nemici del Popolo Francese ma di Macron. Certo: vuoi che il Popolo Italiano non abbia diritto di decidere chi governa la Francia..?

Ma la sete di nemici del governo giallo verde non è mai sazia (l'esistenza di nemici è imprescindibile per il consenso popolare). Così si esercitano anche le seconde linee: il Senatore Lannuti ci ha aperto gli occhi circa i pericoli del complotto giudaico internazionale (ce lo aspettavamo da tempo...) palesato dallo svelamento dei Protocolli dei Savi di Sion... Ma il Lannuti non risparmia neppure di accennare ai complottisti rettiliani..!


All'inizio tutto poteva essere riconducibile ad una sbronza populista, ma ormai un giudizio sarcastico non basta più. Il governo proietta sullo scenario internazionale l'immagine di un gruppo dirigente composto da bulli ignoranti, rissosi, boriosi e prepotenti, incapaci di valutare le conseguenze degli insulti che rivolgono con inconsapevole tracotanza a Stati e Istituzioni, di avvertire il ridicolo di cui si coprono per scelte e dichiarazioni squinternate, di pesare gli effetti sul piano internazionale del corteggiamento ai regimi autoritari dell'Est contrapposto al palese fastidio e alla polemica verso le democrazie dell'UE. Un'immagine che inevitabilmente si riflette su quella del Paese stravolgendola rispetto a quella che il mondo ha percepito negli ultimi 74 anni e che non può che generare sconcerto e sfiducia verso di noi. Una sfiducia i cui effetti potrebbero andare ben al di là di quelli economici (spread, fuga dagli investimenti, ecc.) e compromettere l'immagine dell'Italia sul piano politico e intellettuale.

Non sono tra quelli che temono un nuovo fascismo, ma certamente gli atteggiamenti più pacchiani, ridicoli, presuntuosi e bellicosi di questo governo evocano pari atteggiamenti di cui era ricco il ventennio. Ora, se è vero che la Storia quando si ripete diventa farsa, e considerando quanto di farsesco era già nel fascismo, ora siamo addirittura alla pagliacciata!


La Storia in generale non è indulgente con le pagliacciate: sarebbe il caso di darle una mano prima che i costi economici, politici e civili del dopo-pagliacciata diventino schiaccianti?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

La curva batte la politica?

Post n°101 pubblicato il 16 Gennaio 2019 da claudionegro50
 

 

Mettendo da parte il merito (sul quale peraltro qualche volta potrei anche concordare, come sulle grandi opere, la legittima difesa, la riduzione delle imposte sul lavoro - che peraltro si guarda bene dal fare) trovo inquietante l'interpretazione che Salvini dà del ruolo di Uomo di Stato.


La cosa che più dà da pensare è questo bisogno compulsivo di travestirsi: da poliziotto, da pompiere, da operatore della protezione civile, ecc. Quasi che il Ministro dell'Interno avesse bisogno di identificarsi nei suoi strumenti operativi per essere legittimato. Comprensibile solo se lo si mette in rapporto con una certa cultura (prosperante nei bar, nei negozi di barbiere, nei social) che non riconosce (magari proprio non conosce) lo Stato, ma sì la Polizia, i Carabinieri, i Pompieri, ecc. Una cultura cui non so se Salvini appartenga, ma che certamente è quella del suo elettorato. Ed ecco che Salvini serve loro un ministro che è agente della pubblica sicurezza, vigile del fuoco, operatore della protezione civile. In questo modo Salvini "accorcia" la distanza che separa il Bar Sport dalle Istituzioni, tramite la propria persona, che è quella che resta visibile: non il Ministro, ma Matteo Salvini.


Alla medesima privatizzazione del ruolo appartengono le esternazioni di cui il Nostro è stato prodigo in occasione dell'arresto di Battisti. L'insistere sul fatto che si tratti di un criminale "comunista" sollecita a domandarsi se si tratti di una categoria di delinquenti peggiori dei criminali comuni o dei criminali fascisti. Ma il punto è che il Ministro lo identifica come un "nemico" perchè comunista, al di là della sua oggettiva colpevolezza. E si comporta come se fosse lui ad eseguire la condanna ("non uscirà dal carcere vivo!). Dà vita in questo modo al sogno di tanti italiani che vorrebbero essere giudici e carcerieri: c'è uno di noi a farlo per noi! Ogni italiano desideroso di giustizia esemplare e spiccia può riconoscersi in Lui (anche se poi la realtà segue strade diverse).


Anche i rapporti internazionali non sfuggono alla compulsiva privatizzazione: è grazie al rapporto speciale con Matteo che Bolsonaro ci ha restituito Battisti; con Trump c'è una celebrata (più da Salvini, per la verità) sintonia sugli immigrati. Putin è un amico al di là delle formalità, e gli saremo prodighi di favori e sostegno. Anche Orban, i Polacchi, i Cechi e gli Austriaci sono amici (peccato non ci abbiano sostenuto sul Bilancio e sul collocamento dei migranti, ma coi veri amici non si sottilizza..)

La privatizzazione della Politica Estera del Paese ha esiti allo stesso tempo buffi e preoccupanti (siamo nemici della Francia e della Germania, ma amici della Russia e della Polonia?). Ma com'è che il Ministro dell'Interno fa la Politica Estera?

Anche qui c'è una ragione: la politica estera passa attraverso il filtro del Bar Sport. Polacchi e Ungheresi sono contro l'immigrazione? Ci danno ragione, quindi sono nostri amici (non importa che poi i migranti li scarichino a noi...). Putin fa vedere la forza concreta della sovranità? Il Bar è entusiasta, e non si domanda contro chi farà valere questa sovranità.

Ma soprattutto la politica estera diventa comprensibile come somma di rapporti personali oppure odi personali che si determinano sulla base di stati emotivi: Putin è figo perchè è un duro, Orban perchè sterilizza i fastidiosi obblighi della libertà, Macron è odioso perchè è europeista (non perchè non si prende i nostri migranti: quelli non se li prendono neanche gli amici di Visegrad...).


La Politica come arte di governare interessi differenti e anche confliggenti cede il passo alla modalità da stadio, che conosce solo amici e nemici, vincere o perdere. E il leader è quello che interpreta il sentire della curva (più in là potrà spiegare alla curva che sentimenti deve provare).

Io condivido quel che diceva il vecchio Karl Marx: quando la Storia si ripete diventa farsa. Per questo non sono eccessivamente preoccupato per le somiglianze tra la prassi sovranista e la genesi dei fascismi in Europa negli anni '20 e '30. Però anche le farse possono fare danni..!

 

 
 
 
 
 

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