Creato da stelladelmar2010 il 22/10/2010

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Lezione di vita

Post n°44 pubblicato il 06 Dicembre 2010 da stelladelmar2010

 

 

... Con un ultimo sforzo, riusci a condurla nuovamente in porto. La ormeggio’, attento che fosse ben fissata ai due punti di attracco. Prima di andarsene, le diede un ultimo sguardo. Era ferita, ma ancora galleggiava. Si scambiarono un pensiero, nel silenzio...

Era stata una lunga giornata per Cosimo. Era uscito all’alba con la sua barca, mentre ancora il cielo nn sapeva decidersi se accendersi o no. Sua mamma gli aveva spesso ricordato che avrebbe dovuto ripararla, perche’ farla rimanere cosi’, sarebbe potuto essere pericoloso. Ma lui difficilmente ascoltava mai qualcuno. Figuriamoci se lo faceva con lei! Gli piaceva andare a pescare alle prime luci dell’alba, in mezzo al mare, con i suoi pensieri e la sua piccola barca, ‘Legnina’, cosi’ l’aveva chiamata. Solo che quando prendeva un pesce, se lo guardava, e poi lo ributtava in acqua. Per fortuna, nn sempre!.

Quel giorno, mentre stava in mezzo al mare, senti all’improvviso un lamento. Nn capiva da dove venisse quel suono, e poi, con suo immenso stupore, vide che era proprio la sua barchetta che gli stava parlando.

“Ma tu parli!”, esclamo’ Cosimo.

“Certo che si’”, gli rispose Legnina.

“Deve essere stato il sole che ho preso ieri, mi ha inciucato la testa!!!”.

“Ma no”, rispose la barca. “Volevo solo avvisarti che nn sto bene e che fra poco, un altro mio pezzo di legno si rompera’, e allora saranno guai per tutti e due!!!”.

“Ma come... guai???” disse il ragazzo.

“Eh si’, caro mio scansafatiche... Tu nn mi hai voluto riparare, ed io, da sola, nn lo potrei mai fare. Ora come facciamo?”.

Cosimo ci penso’ un attimo e, mentre spremeva le sue meningi, prese il suo cannocchiale, e vide in lontananza una piccola isola, con un albero proprio nel mezzo.

“Andremo la’... tieniti forte, nn mollare e resisti!!!”.

“E va bene”, disse Legnina con il poco fiato che le era rimasto.

Arrivarono all’isoletta e la barchetta venne sospinta dal ragazzo fino sulla spiaggia. L’albero, una palma maestosa, fu ben lieta di vedere arrivare qualcuno. Era sempre sola, mai nessuno che le facesse un po’ di compagnia. Stette in silenzio, ovviamente, giusto per capire chi fosse quello strano giovane uomo.

Eh si’, in effetti Cosimo appariva davvero strano. I suoi capelli erano tutti ingarbugliati e lunghi, nn se li voleva mai far tagliare, ne’ lavare, per cui erano diventati come un cespuglio mai potato. I suoi vestiti, se cosi’ li possiamo chiamare, erano di mille colori, ma evidentemente in uno stato di sporcizia avanzato. Aveva sempre avuto qualche problema con la pulizia, ed era ormai il crucccio di sua mamma. L’albero ascolto’ quello che stava dicendo Cosimo...

“Allora Legnina, ora che siamo qui e che ci sta questa grande palma, sai che ho intenzione di fare?”.

“Nn lo voglio sapere”, rispose la barca. “Credo che tu abbia pero’ brutte intenzioni”.

“Ahahahahahah”, esclamo’ il ragazzo. “Allora hai gia’capito che ho in mente. Sarai anche vecchietta e tutta rotta, ma nn sei stupida!”.

Legnina lo osservo’ con commiserazione. Cosimo si avvicno’ all’albero e, con un grosso coltello, che portava sempre con se’, comincio’ a tagliare l’albero, per togliere dei pezzi di legno, e aggiustare cosi’ la barca. Dette il primo colpo....

“Ahia...ma che, sei matto??? Guarda che mi fai male!!!”, piagnucolo’ la palma.

“Oh, ma anche tu parli”, disse il ragazzo. “Ma che diamine... ora la parola la danno a tutti?”

“Ah, bene”, proferi’ l’albero. “Allora, sai che ti dico??? Che sei anche un grande maleducato, e nn hai rispetto per nessuno!!! Lo so che un pezzo di me ti servirebbe proprio, ma nn si fa mica cosi’. Arrivi qui all’improvviso, manco saluti, e cominci subito a farmi del male!!! Ti piacerebbe se anche io te ne facessi...?”.

“Ahahahahah...” rispose con una sonora risata Cosimo. “E dimmi, grande albero saggio, in quale maniera tu me ne faresti? Sei solo una palma, ricordi?”.

L’albero, molto seccato per questa risposta offensiva, fece cadere di botto una sua noce di cocco, proprio in testa al ragazzo.

“Ma... ahiaaaaaa!”, si lamento’ Cosimo.  “Ma la matta  sei tu, qui, mica io!!!. Mi hai fatto un bozzo stratosferico in testa!”.

“E ti sta proprio bene!”, disse con un sorriso l’albero. “E, se ne vuoi altre, ne ho una scorta piena! Caro il mio piccolo uomo, devi pur imparare qualcosa dalle tue esperienze. Nn sempre si puo’ fare quello che si vuole, ma nn te l’ha mai detto nessuno?”.

“Si...” aggiunse con un filo di voce il ragazzo, tenendosi una mano sulla testa ancora dolorante. “Mia mamma me lo dice sempre... ma io nn l’ascolto mai!”.

Comincio’a piangere, perche’ d’un tratto si era reso conto che, se era finito in quel guaio, la colpa era stata solo sua. Avrebbe dovuto ascoltare i consigli di sua mamma, e riparare al piu’ presto la barchetta. Ora come avrebbe potuto rimediare? Cominciavano a passare le ore, aveva fame, sete e iniziava anche ad avere un po’di paura. In fin dei conti, era ancora piccolo, seppure con tanta sfrontatezza nel cuore. Legnina se lo guardava, l’avrebbe voluto abbracciare.  La palma, anche lei mossa a compasssione, e vedendo che le lacrime del ragazzo era davvero sincere, fece cascare dalla sua cima altre noci e poi disse a Cosimo di aprirle e usare l’esterno per ‘rimediare’ ai buchi della barca.

Cosimo l’ascolto’... rendendosi conto che era la prima volta che seguiva i consigli di qualcuno. Fece tutto quello che gli disse l’albero e Legnina, alla meno peggio, era di nuovo pronta per salpare in mare.

“Grazie, palma, se nn ci fossi stata te a dirmi cosa fare, credo nn sarei potuto piu’ tornare a casa!”.

“Di nulla...”, rispose la palma, ma aggiunse... “Ora, ragazzo mio, avrai capito la lezione! Se qualche volta ascolterai anche il parere altrui, vedrai che vivrai meglio!!!”.

Legnina comincio’ a sghignazzare e Cosimo le rivolse uno sguardo ammutolito. Aveva davvero imparato la lezione, questa volta! Del resto, se l’era vista proprio brutta e, se nn ci fosse stata la rezione della palma, nn avrebbe mai capito nulla! La ringrazio’ ancora, e spinse la sua barca in acqua, salutando con un sorriso sincero chi l’aveva aiutato e dato una bella lezione di vita.

E cosi’... pian pianino, ritorno’ nel suo porticino. Deciso, come nn mai prima di allora, di ascoltare un po’ di piu’ la sua mamma e tutti quelli che gli dicevano le cose, solo per il suo bene. Penso’ anche che avrebbe dovuto tagliarsi quei capellacci e magari... anche di farsi finalmente un bel bagnetto! .

Torno’ a casa contento. Si senti’ piu’ grande di quello che era. Attracco’... dette un ultimo sguardo a Legnina, promettendole che all’indomani l’avrebbe riparata per bene e... si scambiarono un pensiero... nel silenzio.

Buona giornata:)

 
 
 
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