Riprendiamo oggi, 28 Agosto 2011, il nostro percorso verso una sanità che dia risposte adeguate ai bisogni dei cittadini.

 

Incontri nei Comuni

Il piano socio sanitario 2012-2014 è in discussione. Ci conviene rimanere all'erta. I tramacciari sono all'opera.

 

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Il futuro della sanità del Piovese: relazione per i sindaci a cura del  Comitato dei cittadini della saccisiaca ( Co. De. Ss.)

 15 settembre 2011   

             Noi del Co.De.Ss. abbiamo la percezione che, nonostante le rassicurazioni della Direzione, la realizzazione del nuovo Piano Sanitario Regionale, di imminente pubblicazione, possa rappresentare lo strumento di “razionalizzazione” per impoverire ulteriormente l'assistenza sanitaria garantita dall'ospedale e dai servizi territoriali.

            Consci del rischio che le nostre strutture sanitarie stanno correndo e convinti che questa sia una delle ultime occasioni che ci sono concesse, prima che vengano prese decisioni penalizzanti e irrevocabili, abbiamo deciso di organizzare questa riunione proseguendo il programma concordato nel  2006, quando si è iniziato a sensibilizzare la popolazione e a raccogliere le firme (9.000 in totale) per separare la saccisica  dall'ASL 14 di Chioggia e farla diventare parte integrante dell'ASL 16.

 

 

 

Nostro  obiettivo finale è:

 

“la difesa e la riqualificazione delle nostre strutture sanitarie per  assicurare ai cittadini del piovese un' assistenza sanitaria  adeguata ai bisogni e prossima alla propria ubicazione”.         

 

            Nella speranza di aggregare le Amministrazioni Comunali, le forze politiche e sociali del nostro territorio  abbiamo deciso  di:

- analizzare e discutere congiuntamente la situazione,

- identificare e far conoscere i rischi incombenti, causati, ma non solo, dalla continua contrazione delle risorse,

- definire un programma di intervento condiviso.

Siamo convinti che questa sia la miglior strategia per garantire un futuro di sviluppo e di riqualificazione alle nostre strutture.

Ciascun attore poi, singolo o gruppo, secondo il ruolo e la competenza, si impegnerà a sviluppare l'azione concordata nelle opportune sedi istituzionali politiche e tecniche.

 

 

Sono trascorsi oramai  quasi due anni dal nostro ingresso nell'ASL 16, ma nonostante le promesse di potenziamento delle nostre strutture e i complimenti per la professionalità dei nostri operatori sia da parte del Direttore Generale Fortunato Rao che  dell'assessore alla Sanità Luca Coletto ( l'ultima durante il pubblico dibattito del 24 marzo da noi organizzato ) ricordiamo che non è mai stato presentato un progetto di riorganizzazione delle nostre strutture sanitarie che preveda anche un reale calendario operativo.

A tutt'oggi:

-  non è chiaro quale sia il progetto di sviluppo e potenziamento dell'Ospedale di Piove di Sacco

-  non si conosce il programma di integrazione con l'ospedale S. Antonio

-  manca un chiaro e puntuale programma di integrazione dei servizi territoriali del Piovese con il resto dell'ASL 16.........

 

Fino ad ora tante promesse senza impegni precisi, come si evince anche dalla  relazione pubblicata dall'ASL16:

 

 

La continuità tra ospedale-territorio:

l’esperienza dell’azienda ULSS 16 di Padova

in cui si legge:

“ …... Ciascun presidio, oltre ad assicurare l’assistenza ospedaliera di base all’utenza più prossima alla propria ubicazione, deve essere improntato a sostenere anche un proprio preciso e peculiare ambito di competenza e perfezionamento: importante risulta lo sviluppo della complementarietà tra i servizi dei due presidi ospedalieri al fine di fornire all’utenza di tutto il territorio dell’ULSS 16 una risposta completa  …....”

Concetti condivisibili e auspicabili, ma che,  a quanto sembra, non vengono applicati alla struttura piovese.

 

Buona parte dei nostri dirigenti sanitari sono convinti  che il nostro territorio e le nostre strutture sanitarie occupino un ruolo secondario rispetto a quelle cittadine e siano quasi oggetto di conquista più che area di sviluppo e di supporto per la sanità provinciale.

L'Ospedale di Piove che con  enormi difficoltà e senso di abnegazione da parte degli operatori continua ad erogare servizi sanitari qualificati, economici e graditi alla popolazione, ha urgente necessità di potenziamento per essere di supporto alle sedi centrali che non riuscirebbero altrimenti a soddisfare i bisogni di salute di un bacino di utenza  di 120.000 residenti.

 

 

I FATTI:

 -  grosso Pronto Soccorso, per ridurre ospedale?

In un'ottica di razionalizzazione l'Ospedale di Piove di Sacco dovrebbe diventare parte integrante  del servizio sanitario provinciale con pari dignità degli altri ospedali di rete, quali sono Monselice, Camposampiero, Cittadella, è nostro timore che invece venga ridotto ad un centro di primo soccorso supportato da un day surgery e da pochi reparti di dimensioni limitate, mentre i principali servizi di ricovero vengano centralizzati a Padova.

A tale riguardo si deve evitare il rischio che il pur necessario potenziamento del Pronto Soccorso diventi l'unico intervento realizzato da questa Amministrazione, escludendo gli altri interventi urgenti, necessari per  consolidare e potenziare i reparti e i servizi sanitari di base.

 

 

da troppo tempo manca il Direttore Medico Ospedaliero (D.M.O.)

Il D.M.O. è la figura di integrazione insostituibile per i Dirigenti ospedalieri ed è il vero punto di riferimento per l'ospedale in quanto:

-  ne persegue gli obiettivi, in accordo con i primari,

- lo collega con la direzione strategica aziendale 

- lo rappresenta nelle sedi istituzionali.

La mancanza del DMO, che deve essere un medico specializzato nell'organizzazione dei servizi sanitari a cui vengono affidati precisi obiettivi di sviluppo e riqualificazione, e non può essere invece un primario facente funzioni, condiziona il ruolo istituzionale dell'Ospedale che altrimenti viene declassato ad un'insieme di reparti più che una solida struttura sanitaria i cui legami sono consolidati da un programma condiviso che ne rafforzi lo  spirito di appartenenza degli operatori.

 

 

- mancano numerosi dirigenti sanitari e amministrativi dell'ospedale e dei servizi territoriali

E' ad oggi impossibile definire con precisione l'entità del bisogno da momento che non si conoscono gli obiettivi dei servizi sanitari attivi, né il programma di integrazione delle strutture sanitarie della Saccisica con le altre struttura sanitarie dell'ASL, in particolare col S. Antonio.

 - da tempo non vengono banditi concorsi per i posti vacanti delle nostre strutture

a differenza di quanto avviene nelle altre ASL.

Principali carenze di personale ospedaliero:

  

 

 

 

1) da troppo tempo il concorso per  il Primariato di ostetricia è in attesa di espletamento;  sono vacanti i posti di alcuni dirigenti medici e di alcune ostetriche con la conseguenza che i parti dai 700 degli anni precedenti, si sono ridotti a circa 450  ( l'obiettivo per confermare il reparto è di 1.000 parti/anno ).

2) manca  Primario di Pediatria e alcuni dirigenti medici, attualmente sostituiti da sanitari gettonati.

 

 

3) il Primario di Rianimazione, pensionato lo scorso anno, non è stato sostituito

4) non sono stati assunti gli oltre 35 infermieri che dalla fine 2009 sono andati in pensione o in mobilità.

5) mancano numerosi operatori amministrativi

 

Principali carenze dei servizi territoriali:

 

1) Da anni Distretto socio-sanitario è senza  Direttore

Il Distretto socio-sanitario, struttura indispensabile per l'organizzazione sociosanitaria del territorio, da due anni è privo del Direttore.

Si va di conseguenza perdendo l'insostituibile lavoro sviluppato in oltre venti anni di attività per programmare e garantire, in accordo con la Direzione Strategica:

- l'organizzazione dei servizi territoriali,

- il coordinamento dei medici di famiglia,

- il collegamento tra territorio e ospedale ( dimissioni protette , ricoveri programmati ) e dei servizi sanitari con i servizi sociali del comune.

 

2) I servizi territoriali sono stati depauperati di operatori e di importanza 

oltre che privati dei precedenti protocolli operativi, non validi nell'ASL 16.

3) Non sono stati assegnati gli incarichi di:

-  Direttore del Centro per la salute mentale ( C.S.M.) e il Servizio per le tossico dipendenze (SERT);

 

4) Sono ridotti gli operatori e gli orari di servizio:  

- nell'Area Handicap, nell'Area Materno-infantile, compreso il Consultorio Familiare, in cui manca la figura fondamentale, del ginecologo,

- il nucleo per le cure palliative è privo di psicologo.

5) Analoga sorte è toccata al  Dipartimento di Prevenzione, allo SPISAL, al Distretto Veterinario.

 

Proposta

A supporto di quanto affermato e per valutare in modo completo la situazione si propone  che i Sindaci chiedano alla Regione, in primis, e alla Direzione Strategica:

 il programma di sviluppo  della sanità del piovese, ripetutamente promesso e mai definito nei dettagli e calendarizzato,

è necessario in particolare acquisire:

 il reale   programma di integrazione dell' Ospedale di Piove  col S.Antonio.

 

 

Per quanto riguarda la valutazione della reale efficacia dei servizi sanitari del piovese, si ritiene indispensabile conoscere:

- gli obiettivi perseguiti nel corso di primi due anni di attività 

- gli obiettivi programmati, i finanziamenti stanziati per raggiungerli e l'organico previsto

- i fondi stanziati dalla regione per garantire l'assistenza sanitaria nel piovese e le reali cifre impegnate  dall'ASl 16.

 

 

 

 

Ancora i dati relativi :

- ai ricoveri attuali, confrontati con quelli del 2009 e del 2010

Il confronto ha valore per comprendere  anche  l'efficienza e il gradimento dei singoli reparti o la necessità di potenziamento.

- le fughe verso altri ospedali del Padovano

- l'accesso dei residenti ai servizi e alle prestazioni specialistiche private, erogate e preventivate per i prossimi anni

- il numero di cittadini in carico ai  dai servizi territoriali

 

Dall'analisi della documentazione raccolta  si programmeranno le azioni concordate e condivise per  difendere il ruolo primario che l'ospedale e i servizi territoriali hanno fino ad ora assicurato per tutelare i cittadini della saccisica dal  punto di vista sanitario, sociale e occupazionale.

 

 
Creato da: jachie il 25/03/2007
Comitato della Sanità Saccense

 

 
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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 27 Novembre 2007 da jachie
Foto di jachie

 

 

L’Assessore Renato Chisso (FI), impegnato in problematiche molto diverse da quelle sanitarie, ha affermato che l’ospedale di Piove di Sacco è ormai una RSA. Da chi l’abbia appreso non lo sappiamo. Forse da qualcuno eletto, come lui, nella circoscrizione di Venezia? Certo che se fossimo stati al posto del Sindaco Mauro Fecchio (AN)  gliel’avremmo chiesto, visto che il ridimensionamento del nostro nosocomio sta mettendo in crisi non solo la popolazione del suo municipio, Correzzola, ma pure  quella di altri tredici comuni che, in proporzioni diverse ma sempre importanti, usufruiscono del succitato servizio: Agna, Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Campolongo Maggiore, Candiana, Codevigo, Cona, Legnaro, Piove di Sacco, Polverara, Pontelongo, Sant’angelo di Piove, per un totale di 85.172 abitanti in costante aumento demografico ( tutti i dati sono riferiti a febbraio 2007- fonte www.demo.istat.it ). Ma a questi tentativi di screditamento (secondo la teoria che a forza di dirlo la gente si disaffeziona) purtroppo l’ ospedale di Piove si è abituato. Negli ultimi anni, da varie parti, compresa la Direzione Generale dell’ASL, che continua a spostare risorse dal nostro ospedale e a lamentarsi delle conseguenti ovvie fughe degli abitanti della Saccisica, c’è stato un ricorrente e costante sforzo di diminuire l’importanza del servizio per il territorio. Ricordiamo il tentativo di eliminare il primariato della rianimazione, la falsa notizia del primato delle infezioni ospedaliere (al contrario Piove è uno dei più in regola); la telenovela della  risonanza magnetica, i primariati ancora da  reintegrare ( la direzione generale dell’asl ci ha sempre raccontato che li bloccava la regione mentre l’assessore regionale alla sanità, Francesca Martini, ci ha confermato che per la regione non ci sono problemi…), e tanto altro che per brevità non cito.

Il progetto che si nasconde dietro a questa strategia è semplice e l’aveva rivelato due anni fa l’ex sindaco di Chioggia Fortunato Guarnieri (DS) il quale in una lettera ad un giornale aveva definito  l’ospedale di Piove  “una cattedrale nel deserto che in periodi di contenimento di costi, è anche visivamente un controsenso”.  Ma come mai Guarnieri ce l’ha con Piove? Forse gli siamo antipatici? Certo che no. Siamo sicuri che l’ex sindaco ha un sacco di amici in Saccisica! Semplicemente lui sapeva benissimo che la chiusura dell’ospedale di Piove era funzionale alla sopravvivenza del nosocomio di Chioggia. L’ evidenza del disegno è stata colta anche dal Consigliere Lino Conte (Margherita) che una volta ci confidò “vogliono farci fare la fine della Galileo di Battaglia Terme. Ci hanno acquisito per chiudere un concorrente”. Il progetto messo in atto si basa sulla considerazione che lo stabilimento clodiense serve solo i 50.857 ( in costante flessione demografica) abitanti del comune lagunare; infatti mentre i cittadini di Cona  usufruiscono del nostro ospedale, cosa confermata sia dai dati che dallo stesso Sindaco di Cona, Avv. Anna Berto, i cittadini di Cavarzere si rivolgono a quello di Adria. Nemmeno il periodo estivo riesce ad aumentare l’attività dell’ospedale clodiense (quale turista si farebbe mai ricoverare per un periodo lungo, salvo ovviamente per i casi gravissimi, circa 4- 5 ogni stagione, in un posto di villeggiatura?). Il che si traduce in circa 7.000 ricoveri con un valore della produzione del servizio ospedaliero clodiense di circa 31 milioni di euro contro un costo di circa 60 milioni. La necessità quindi, di fare il vuoto intorno all’ospedale di Chioggia per poterne giustificare l’esistenza. Le prove generali le ha già fatte il consigliere Lucio Tiozzo (DS)  presente alla conferenza dei sindaci della Saccisica di Venerdì 9 Novembre scorso, il quale, perorando la causa di una cardiologia a Chioggia, ricordava che in caso di infarto, i cittadini clodiensi avrebbero avuto bisogno di servizi situati a Padova, Mestre, Rovigo.. E l’ottima cardiologia di Piove consigliere Tiozzo? Lui evidentemente si augura che chiuda presto. Nel disegno di alcuni dirigenti clodiensi c’è la speranza che la cessazione di Piove incrementerà l’ utenza di Chioggia. Sappiamo infatti che avere poca utenza non è solo un costo economico elevato ma anche un pericolo per i cittadini che usufruiscono di servizi con poca esperienza. Questo l’ha ben presente il primario di ortopedia di Chioggia che ha inviato una lettera a tutti i medici di famiglia di Legnaro per cercare di acquisire qualche cliente. Ma sarà tutto inutile. Abbiamo  già avuto l’insegnamento di Cavarzere. Chiuso l’ospedale, infatti,  gli abitanti di quel territorio veneziano si sono riversati ad Adria (nel 2006 delle 3710 dimissioni riguardanti i cittadini del  cavarzerano solo 421 hanno usufruito dell’ospedale di Chioggia). Se Chioggia non è riuscita a vincere la concorrenza di Adria, figuriamoci quella di Padova!! Quindi la conseguenza di questo disegno sarà il disagio di migliaia di cittadini della Saccisica e di un grande territorio limitrofo, e la riproposizione di un problema che è l’ospedale di Chioggia.

In questa vicenda si è distinto per il suo zelo nel terrorizzare i cittadini piovesi su un eventuale  uscita della Saccisica dall’ASL 14  il Consigliere Giovanni Gallo (DS). Ora chiederemo al consigliere di attivarsi per ricordare ai suoi compagni di partito clodiensi che da che mondo e mondo è l’isola che si sposta in terraferma e non il contrario; che non si può chiudere un posto pubblico per mantenerne un altro; che non è pensabile dare le stesse risorse all’ ospedale di Piove e a quello di Chioggia in quanto il primo ha un utenza e numero di degenze doppie rispetto al secondo; che i cittadini del Piovese non servono solo per acquisire i soldi della quota capitaria; che le risorse bisogna metterle dove sono più richieste perché i servizi sono a disposizione dei cittadini e non il contrario. Vedremo se il  Consigliere Gallo sarà così solerte come lo è stato nell’ostacolare la scissione e inviteremo la gente del piovese a giudicarne l’operato. Per quanto riguarda i consiglieri Zanon e Cortellazzo (AN),  dei quali, per nostra colpevole ignoranza, non ricordavamo un solo intervento sull’asl 14, apprezziamo l’interessamento verso il destino del nostro ospedale. Siamo sicuri che continueranno nella loro opera di sostegno alle giuste rivendicazioni di questo territorio, perché un loro disimpegno, dopo il progetto di legge e le loro dichiarazioni, non sarebbe comprensibile dai cittadini della Saccisica.

A tutti quelli che temono la nostra fuoriuscita dall’ASL 14 bisogna parlare chiaro. Nessuno di noi pensa che sarà facile ricominciare dopo questa batosta ( termine usato dalla ex consigliere regionale Margherita Miotto), ma pensiamo che  sia l’unica speranza che abbiamo per dare la possibilità all’ospedale di Piove rispondere alle tante richieste dei cittadini di questo territorio.

 

 

                                                                  Il gruppo di coordinamento del comitato

 
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Statuto Del Comitato

            

                                                                                         

I cittadini della saccisica e comuni limitrofi, prendendo atto delle difficoltà crescenti dei servizi sanitari nel loro territorio, hanno deciso di costituire un comitato al fine tutelare e valorizzare il patrimonio creato in oltre sette secoli, e che recentemente, con scelte politiche inadeguate, è stato svalutato.

                                                                           

 

Art. 1 Nome del Comitato

Al nuovo soggetto viene imposto il nome di “Comitato della Sanità Saccense” (Co.de.S.S.).

 

 

Art. 2 Organismi del Comitato

1.       L’assemblea del comitato nomina un gruppo di coordinamento.

2.       Il gruppo di coordinamento nomina al suo interno un Presidente, un Vicepresidente e un Segretario.

3.       Il Presidente ha funzione di portavoce del Comitato e presiede le assemblee. In sua assenza sarà sostituito/a dal Vicepresidente.

4.       Il rinnovo delle cariche sociali avverrà con scadenza biennale.

 

 

Art. 3 Linee guide

1.       Il Comitato non ha fini di lucro.

2.       Il Comitato è aperto a tutti i cittadini della saccisica e dei paesi vicini che si preoccupano dell’andamento della Salute Pubblica e dei suoi servizi nel loro territorio.

3.       Il Comitato nasce dalla base ed è  apartitico.

 

Art. 4 Obiettivi

1.      Il Comitato chiede il ripristino della giusta attenzione al territorio della Saccisica nelle attività sanitarie, che sono fondamentali nella vita degli individui.

2.      Per raggiungere questo obiettivo il Comitato promuove delle azioni per dare un’informazione chiara, affinché la cittadinanza sviluppi la necessaria consapevolezza della gravità della situazione ed organizzi iniziative sul territorio della Saccisica e dei comuni limitrofi.

Il Comitato comunque promuove tutte le iniziative atte a migliorare la qualità della Sanità Pubblica, in collaborazione con gli operatori sanitari, istituzioni e associazioni presenti sul territorio
 

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