BLACK PRINCESS
Una donna è un paese straniero del quale un uomo non arriva mai a capire fino i fondo i costumi, la politica e la lingua
« facoff!!!...scusate lo sfogo... | amore è..... » |
mi sia mai appartenuta questa dote.
Credere in se stessi è davvero LA carta vincente. Se non ci crediamo noi chi può farlo? Chi DEVE farlo?
Quante lacrime hanno rigato il mio viso, se provo a specchiarmi contro luce sono certa di poter scorgere un piccolo solco quasi fosse una ruga...
Quante volte mi sono lasciata abbattere da parole gratuite, non pesate e forse neppure pensate, sputate fuori con violenza inaudita...
Quante volte sono inciampata in quei discorsi, finendo per caderci...
Quante volte ho osservato i miei sforzi con tenerezza, piena di pietà e commiserazione senza crederci fino in fondo, certa che la mia impresa sarebbe fallita sul nascere solo per il fatto che ero io a volerlo!
Quante volte ho cercato di difendermi contro chi, ancora una volta insinuava e criticava, trattenendo il pianto e lasciando che esplodesse non appena fossi giunta nella quiete della mia stanza.
Così ora, per colpa mia e solo mia, del mio mancato coraggio, della mia fragilità, mi ritrovo a vivere una prolungata adolescenza.
15 - 45 anni... sono cambiati i contorni ma la sostanza delle mie giornate è immutata, e in tanto prevale quel senso di inadeguatezza, la paura di finire schiacciata, di dare adito a quelle voci che, come mormorii sottili, continuano a ripetersi nella mia testa.
Se ho mai avuto questa dote, se sono mai stata sicura di me, è avvenuto tutto ad intervalli, piccole fasi, grazie al sostegno di amici e cari che, non si sa per quale motivo, hanno voluto investire in me donandomi il loro sconfinato affetto.
Sono ferma ad un bivio, la vita corre in avanti e io resto bloccata sempre allo stesso punto. Quando riesco a muovermi, mi accorgo della lentezza con cui mi sposto.
La vita corre, c'è chi aspetta i miei passi e mentre io affondo qualcuno é lì a porgermi la mano.
Ho cercato di tapparmi le orecchie, ho cercato di non sentire, ma le offese hanno oltrepassato il palmo delle mie mani, la fodera del mio cuscino e hanno alimentato la mia memoria.
Il disagio parte dentro di me.
Vorrei poter attingere questa "sicurezza" in qualche luogo.
Vorrei farne il pieno, senza eccedere, per impedire che la troppa autostima diventi boria e puro egoismo.
Gli amici raccontano di una persona che stento a riconoscere e mi si colorano le guance di rosso quanto ascolto certe frasi...
Vorrei imparare ad apprezzare i miei fallimenti, camminare a testa alta senza timore né imbarazzo.
Vorrei essere sicura perfino di quelli, pronta ad andare avanti...
STAY
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