Post n°8 pubblicato il 01 Maggio 2009 da violino_nero
Salendo le scale mi ha spaventato il silenzio e qualcosa che pareva un'attesa ho consacrato ad idoli le montagne intorno confidando nella loro protezione e questo paese questo paese mi somiglia aggrappato con tutta l'anima ai fianchi della roccia un tempo vivo, di risate, vibrazioni, pianti presenze, di discussioni sotto le arcate di corse e rincorse tra i vicoli e le scale ora sotto una pioggia sottile e implacabile poca luce per catturare immagini resta solo l'eco dell'eco della forma di un fantasma di estati e sorrisi vago come uno spettro in un paesaggio fuori dal tempo ad ogni angolo ombre mi spacciano ricordi a prezzi modici: una lacrima dal cuore e le sensazioni che scivolano sul selciato sciolte da questa maledetta pioggia cosa resta? neanche più il "qui" e l"ora" questo paese è come me vestito di uno splendore antico e morto |
"...sconfinai nei suoi occhi ci accorgemmo di esserci raggiunti ai margini di un'opera che esprimeva lo stesso disagio ai margini in modo che le distanze restassero comunque ben definite e il gelo corse ad avvolgermi la notte si stese su un fianco accogliendomi risi impiccando le stelle e ogni smarrito rimpianto impiccando le stelle ogni fottuto rimpianto..." |
nottata serena, il silenzio gocciola dal cielo blu cobalto la luna gioca a cambiarsi d'abito ad ogni passaggio di nuvole ed io percorro e nell'immobilità di questa notte di agosto non posso fare a meno di pensare |
Notte inoltrata, silente... non fosse per qualche gatto e l'eco di feste lontane. Dalle casse i led zeppelin si buttano nella lunga cavalcata di "moby dick" e presto arriva il lungo, sublime, tormentato, assolo di john bonham chiudo gli occhi moby dick... la batteria che si infrange sulle onde, con rabbia crescente, a strappi, colpi sordi, vibrati... e la balena è sempre lì... il suono riproduce l'estenuante lotta che si srotola nei territori dell'anima. ha qualcosa di sovrannaturale quell'assolo, come un ciclo di respiri e battiti che non sono umani, eppure vengono da lì. la balena bianca che tutti portiamo dentro, che bonham affrontava a mani nude, sulla pelle dei tamburi, avendo perso nella foga dello scontro le bacchette. |
Inviato da: minarossi82
il 11/11/2016 alle 18:11
Inviato da: SofistaDissociata
il 12/05/2008 alle 21:12