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LA LIBERTÀ NON TEME GABBIE
Nonostante la vista di tutte le nostre miserie, che ci serrano, che ci soffocano, noi abbiamo un istinto che non possiamo reprimere, che ci eleva (Blase Pascal)
Ogni eccesso reca in sé il germe della propria auto-soppressione (Sigmund Freud)
... la vita è fatta di treni. Treni che si fermano accanto a noi ma non sappiamo se salire o meno. Treni che sfrecciano veloci ma che non abbiamo il coraggio di fermare. Treni che ci chiudono le porte in faccia e se ne vanno senza di noi lasciandoci dentro il sapore amaro di come sarebbe stato salirci. E treni sui quali saliamo, nostro malgrado, per paura che la vita ci lasci a piedi... (G. Faletti)
"Non mi voglio ingabbiare" è un modo di dire.
Attacco o difesa, decisione o fragilità, prudenza o paura?
In genere, espressione che sento sulla bocca di chi, in faccende di cuore, vorrebbe e non vorrebbe, di chi, vivendo sensazioni non abituali, sembra sicuro di controllarle e pilotarle, ma in realtà non sa esattamente come andrà a finire.
Certamente un modo di dire razionalmente lucido, forse eccessivamente pigro, per i territori del cuore e dei sentimenti. Anche se chi li ha frequentati questi territori accidentati sa bene come lascino traccia in modo non sempre indolore.
Ogni slancio d'amore è un rischio, tant'è che un altro detto di famiglia recita: chi non risica, non rosica.
Nel voler schivare la gabbia, a volte, più che anelito di libertà si fiuta disagio, timore di esporsi e compromettersi; d'altra parte siamo nel labirinto dei sentimenti, un groviglio di possibilità e impossibilità. Quale segnale seguire, sarà vicolo chiuso o autostrada, viottolo o viale? Sincerità d'animo o prurito avventuroso e epidermico?
Tante le domande
e la risposta non è così scontata.
Fin dove spingermi. Meglio stare sulle mie. Però... un però che infastidisce, tra desiderio e timore. Si teme la gabbia, ma non del tutto.
La gabbia protegge, tutela dai rapaci.
Freud scrive: "L'uomo ha sempre barattato un po' di felicità per un po' di sicurezza".
Ha ragione? Ha torto? E poi, come andrà a finire? Soddisfazione o rimpianto? Liberazione o delusione?
Un tempo si usava aprire la finestra per far uscire aria viziata e far entrare aria pulita. Oggi, dalla stessa finestra si sospetta possano infilarsi anche inquinanti e minacciose raffiche di vento che mettono a soqquadro un certo ordine dormiente.
Comunque sia, non dimentichiamo che "La vita è il treno, non la stazione ferroviaria" (Paulo Coelho)
Infatti, la gabbia, in questo detto, metaforizza oltre che esagerata cautela, anche crosta inibitoria. Mi dico col sorriso: in amore esiste il peccato di omissione e la virtù dell'audacia. Siamo peccatori o virtuosi?
La libertà non teme gabbie, se sgorga spontanea
dal cuore, basta farle strada, lasciarla scorrere.
Sa lei come inventarsi il cammino.
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