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Atavicità e Bdsm
Nel bdsm uno dei cardini è il rapporto di un polo dominante, Padrone, Padrona, ed uno sottomesso, schiava,
schiavo. Ruoli che vengono accettati e desiderati come proprio appagamento personale. Nello stesso si ravvisa,
nei casi di SM, un piacere anche nel liberare e subire quella dose di violenza sita in ogni individuo. Volendo
escludere i casi patologici in cui questa viene esercitata senza alcun controllo ma debitamente lasciata fluire
come l'aprire un rubinetto si potrebbe ipotizzare che tutto ciò sia come una valvola di sfogo ad istinti ancestrali.
Nel progredire della civilizzazione dell'individuo quelli che potevano essere istinti di sopravvivenza si sono
trasformati ed incanalati verso nuove forme: Desiderio di potere, di ricchezza, di essere accettati socialmente, di
notorietà. Questo va considerato valido in ogni strato sociale in cui avviene una lotta secondo canoni identificabili
come il raggiungimento di un proprio benessere psico-fisico ad ogni livello.
Partendo da tali basi, in quello che si può definire una posizione di "ruoli", si può ipotizzare che il bdsm è nulla
altro che il lasciar uscire, fluire, quegli istinti atavici che sono compressi in ogni individuo e trovano le loro varie vie
di sfogo. Parimenti può quindi essere considerato alla stessa stregua delle altre forme di estrinsecazione
societaria ma se nelle prime vi è spesso il beneplacito tacito della società in questo ve ne è il dito accusatore.
Ogni individuo cerca sempre di dare una immagine riflessa di se edulcorata, spesso immersa in un buonismo che
non corrisponde alla realtà dei fatti.
In un rapporto bdsm di primo acchito appare una figura oppressiva, prevaricatrice contro l’altrui volontà che
agisce in una forma di coercizione, in realtà, è un reciproco scambio di esigenze comportamentali che trovano un
punto di incontro. Un appagamento di esigenze differenti che scoprono nel proprio corrispettivo una forma di
incastro in cui vi è il piacere di esercitare una volontà dominante e quello di potersi lasciare sottomettere a questa.
Nella sottomissione vi sono casi, invece, in cui tali forme fungono come valvola di sfogo a pressioni esterne,
individui che nella vita societaria sono costretti continuamente a prendere decisioni, sono pressati dai sensi di
responsabilità, siano essi interni al loro ruolo famigliare che esterni nell’ambito del lavoro.
In taluni scatta il bisogno di potersi “affidare”, “delegare”, almeno in un flusso temporale ristretto della loro vita,
un qualcosa di se che gli dia un momentaneo senso di libertà almeno in un certo ambito.
Alcuni lo ritrovano nel bdsm in cui relegano una parte di se creandosi una “stanza segreta” in cui dare sfogo
alle proprie pulsioni. Avere la consapevolezza di tali meccanismi mentali, di cui questi sono semplicemente alcuni
dei più diffusi, può essere propedeutico nel vivere tali situazioni con equilibrio, nella realtà pochi accettano questa
presa di coscienza adducendo verso di se la cosa come facente parte delle proprie note caratteriali quasi, il tutto,
sminuisse il senso di se stessi.
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Inviato da: comando101
il 04/08/2013 alle 19:55
Inviato da: Bons petits plats
il 04/08/2013 alle 10:42
Inviato da: comando101
il 22/10/2010 alle 21:18
Inviato da: que.bella.luna
il 22/10/2010 alle 18:12
Inviato da: comando101
il 16/12/2009 alle 22:44