Creato da: comitatonofanghi il 17/08/2007
No al trasferimento dei rifiuti speciali industriali da Bagnoli a Piombino

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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 21 Agosto 2007 da comitatonofanghi

Gli IPA ci sono eccome. Perché il sindaco dice il contrario?

Sul Tirreno del 19 agosto Anselmi dice che nei fanghi non ci sarebbero i cancerogeni IPA (solo pochi qua e là). Pur di portare in fondo l’”affare Bagnoli”, il sindaco di Piombino ricorre a dati sbagliati e fa affermazioni false, contraddicendo perfino l’allegato tecnico dell’accordo di programma col Ministero dell’ambiente.

Se la colmata d Bagnoli non fosse inquinata e contaminata da IPA e da altre sostanze nocive, non ci sarebbe ragione di bonificarla. Ma se Bagnoli piange, Piombino non ride. Come riconosce lo stesso documento tecnico, il sito di Piombino presenta già una contaminazione dei suoli e delle falde sia superficiale che profonda e dei sedimenti dovuta alla presenza di metalli pesanti, Cloruri, Nitriti, Solfati, Idrocarburi, IPA. In queste condizioni, come è possibile pensare di portare qui altri rifiuti con caratteristiche simili?

Il sindaco afferma impropriamente che la presenza di IPA sarebbe ben al di sotto dei limiti di legge. Ciò significa che non conosce neanche i dati ufficiali del Ministero dell’Ambiente: le analisi effettuate nel 1999 e nel recente 2006 certificano “l’elevato livello di contaminazione da parte di IPA dei materiali della Colmata”, una loro particolare entità nell’Area di Colmata a mare. Per questo venne decisa la completa rimozione della stessa colmata, destinandone i materiali al riempimento della costruenda darsena di Levante del Porto di Napoli. Poi la svolta improvvisa di portarli a Piombino. Lo studio testimonia che “Ulteriori indagini effettuate da parte dell’ICRAM, in data recente (2006), sui fondali marini antistanti la Colmata e sulle due spiagge laterali alla stessa, dimostrano una presenza di IPA al di sopra della soglia consentita (200 mg/Kg) nei sedimenti marini… la cui origine è, inequivocabilmente, da attribuire all’area di Colmata.” [Fonte: prof. B. De Vivo (Università di Napoli Federico II) Indagini e risultati per il risanamento dei siti ex industriali dell’area di Bagnoli].

Era stato assicurato che i rifiuti pericolosi non sarebbero più arrivati a Piombino, invece nel documento tecnico si legge che dalla rimozione della colmata di Bagnoli arriveranno 1.300.000 mc di fanghi, di cui 200.000 troveranno immediata collocazione nella vasca piccola, altri 200.000 mc verranno stoccati in attesa di essere riutilizzati per sottofondi stradali, mentre gli ulteriori 900.000 mc saranno sottoposti al trattamento di selezione e lavaggio in un impianto appositamente realizzato da cui verranno fuori 100.000 mc di rifiuti pericolosi, che dovranno essere detossizzati presso la piattaforma TAP, che non c’è ancora e che forse sarà pronta solo nel 2009, come conferma il presidente Murzi; ma che anche quando ci sarà non avrà la possibilità di trattare rifiuti pericolosi.

Allora è chiaro che il problema dei rifiuti pericolosi, superato a parole, resta vero nei fatti, e non è chiaro come avverrà il loro smaltimento. Dice il sindaco: “nella peggiore delle ipotesi saranno smaltiti fuori dal nostro territorio…” ma siamo, appunto, nel capo delle ipotesi, come buttare la palla in calcio d’angolo. La certezza è che intanto quei rifiuti verranno portati qui. Tutto il resto si vedrà. Non sanno dirci neanche dove verrà fatto l’impianto per il trattamento dei rifiuti in arrivo da Bagnoli: nel documento tecnico si legge che dovrà essere realizzato uno specifico impianto di vagliatura e lavaggio, da collocarsi sulla superficie della prima vasca di colmata nel porto di Piombino oppure in mare, su una piattaforma galleggiante di metri 100 per 40. L’approssimazione tecnica si mescola con l’arroganza politica.

È molto grave che un sindaco non si preoccupi della salute dei propri cittadini e che non dia informazioni chiare e trasparenti. O non sa comunicare o lo fa apposta: in entrambi i casi siamo in presenza di un comportamento non democratico. Di fronte a tale sconcerto, la domanda che tutti si pongono, in fondo, resta la solita: perché vogliono fare a tutti i costi e in fretta questa operazione, anche contro il parere della gente?

 

 
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