COMITATOSALUTEQUIETE

POTRETE INGANNARE TUTTI PER UN PO'. POTRETE INGANNARE QUALCUNO PER SEMPRE. MA NON POTRETE INGANNARE TUTTI PER SEMPRE. [ABRAMO LINCOLN]

Creato da comitatosalutequiete il 29/05/2008

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.. SI RICOMINCIA...

Post n°79 pubblicato il 20 Settembre 2011 da comitatosalutequiete

A dire il vero sono mesi che cmq si mandano le solite segnalazioni ad arpa, comune ecc, ma corredate anche con le foto....

vuoi vedere che il detto

POTRETE INGANNARE TUTTI PER UN PO'. POTRETE INGANNARE QUALCUNO PER SEMPRE. MA NON POTRETE INGANNARE TUTTI PER SEMPRE. [ABRAMO LINCOLN]

 

non vale per queste persone? Povero Abramo Lincoln...

 

 

 
 
 

07/07/2010

Siamo arrivati quasi alla fine della nostra storia, dove l’azienda ha dovuto ottemperare a tutte quelle disposizioni in materia di  riduzione inquinamento imposte dalle varie legge regionali.

In questi giorni il parcheggio dell’azienda, sembra un campo di battaglia: silos, abbattitori, cabine e tubi spadroneggiano ovunque.

Domani verrà definitivamente (dopo 3 CDS era ora) rilasciata l’autorizzazione all’emissione in atmosfera anche se ci sono ancora (secondo noi) alcuni punti oscuri da chiarire (ARPA sta lavorando su questo).

L’autorizzazione urbanistica comunale è già stata rilasciata dall’ufficio urbanistica del comune.

Restano ancora da verificare sul campo tutte le innovazioni le quali si spera porteranno sollievo agli abitanti; anche se vigileremo sempre e comunque affichè il tutto si svolga sempre rispettando la quiete.

Tutto quello che è avvenuto in questi anni dimostra che quanto detto non era frutto della nostra immaginazione (come qualcuno più volte aveva raccontato) ma basato su fatti reali che tutti i giorni accadevano attorno all’azienda.

Ricordo ancora il primo articolo apparso sul quotidiano La Provincia di Como, dove il titolare a fronte della nostra prima segnalazione dichiarava:

 

«La nostra ditta si trova in via Sant’Ambrogio da 55 anni - ha infatti affermato Graziano Pozzoli, uno dei titolari -e non abbiamo mai avuto problemi con i vicini anche perché stiamo molto attenti a tutto ciò che potrebbe creare molestie»

 

…penso che questa dichiarazione sia stata ampiamente smentita………….

 

Un ringraziamento ‘’a me stesso e ad altre poche persone’’ per tutte le ricerche e il lavoro svolto in questi anni che ha portato a questo risultato.

Un solo rammarico: di questo successo ne beneficieranno tante altre persone che NON HANNO FATTO NULLA E NON HANNO DATO UN MINIMO AIUTO anche se per anni sono state  disturbate enormemente dalle molestie.

 
 
 

26/05/2010

Di seguito lettera inviata al Sindaco.

 

Buongiorno,
come ben saprà in questi giorni l'azienda Line Gianser ha posizionato nel parcheggio antistante a via Bianchi gli impanti di abbattimento solventi e polveri, in attesa di essere installati quando la relativa pratica edilizia verrà autorizzata. (vedere segnalazione effettuata dai cittadini al comando Polzia Locale e relativo sopralluogo effettuato dall'ufficio urbanistica).
Ad oggi la DIA richiesta (per mancanza di documentazione) è stata annullata (questa sera a fronte di richiesta di accesso agli atti passerò dalla DS.ssa Laezza a ritirare documentazione e relativo progetto presentato) e a fronte della perplessità espressa dai cittadini relativa all'impatto estetico, problema igienico-sanitario e al decoro urbano in una zona prevalentemente residenziale, e al relativo disturbo acustico che queste attrezzature causeranno, sono a richiederLe un incontro urgente per verificare la bontà del progetto presentato, e se lo stesso sia in sintonia con il regolamento edilizio, ricordarndo che come ventilato più volte la soluzione definitiva sarebbe il trasferimento in zona piu consona all'attività industriale.

 
 
 

27/04/2010

di seguito due lettere inviate dai cittadini al nostro sindaco.....

Voglio sottoporVi ancora una volta delle questioni urgenti che rigurdano l'attività produttiva Line Gianser - Pozzoli, la quale arreca disturbo olfattivo ed uditivo a tutto il bicinato. La prima fra tutte è che la bella stagione ci consente di vivere all'aperto con più frequenza dandoci la possibilità di spalancare le finestre delle nostre case ma ciò ci viene impedito,ed in alcune ore in maniera fastidiosissima, dall'azienda suddetta che svolge una attività classificata Insalubre di Prima Classe. La seconda questione, o meglio quesito, è il seguente: percorrendo frequentemente la Via Milano in direzione Seregno, ho potuto verificare lo smantellamento della Ditta XXXXXXXl posta proprio in quella via, visto che lo stabile risulta essere anche di proprietà dei Sigg.ri Pozzoli, perchè la Ditta Line Gianser non vi si trasferisce? o meglio, non gli viene imposto di trasferirsi, così non arrecherà più danno al vicinato? La terza ed ultima questione è una considerazione: ho letto sul Vostro sito che attraverso l'MCS state organizzando nel mese di maggio degli incontri di sensibilizzazione sull'ambiente, specificatamente sui cambiamenti climatici dati delle emissioni in atmosfera. Questa campagna fa onore ad una Amministrazione che sente e fa propria una linea di cambiamento culturale a beneficio dell'umanità soprattutto dal punto di vista climatico e della salute ma che presenta molte lacune nelle pratiche quotidiane locali a tutela dei propri cittadini. Alla luce di ciò mi auguro di aver ulteriormente coinvolto e sensibilizzato questa Amministrazione per risolvere in maniera definitiva questo annoso problema che ogni anno si presenta sempre più intollerabile.

_____________________________________________________________________________

Confermo che dalla scorsa settimana, da quando cioè abbiamo iniziato ad avere qualche bella giornata più calda, l'odore proveniente dalla ditta Line Gianser è diventato assolutamente insopportabile, impedendomi di tenere aperte porte e finestre (e siamo solo a fine aprile...).

Tra l'altro il silos sta lavorando a pieno regime la mattina ed il pomeriggio, producendo un rumore ALLUCINANTE, al punto che delle persone che sono venute a trovarmi e con cui desideravo trascorrere qualche momento comodamente seduta fuori, sul mio balcone, davanti ad un buon caffé, dopo poco che eravamo fuori, mi hanno gentilmente chiesto di rientrare in casa in quanto era impossibile parlare con un tono di voce normale e tranquillo. In pratica dovevamo urlare per comunicare... Siamo rientrati ed ho anche dovuto chiudere le finestre.

Vi sembra una situazione normale ed accettabile?

Rinnovo il mio invito a chiunque di Voi, della P.A., desiderasse passare a trovarmi per un buon caffé da prendere sul mio balcone, così potrete constatare personalmente che le nostre lamentele NON sono inventate od esagerate o sintomo di un complesso persecutorio...

VOGLIAMO ASPETTARE DAVVERO FINO ALLA FINE DELL'ANNO oppure VOGLIAMO FINALMENTE INTERVENIRE E RISOLVERE LA QUESTIONE alla luce di quanto si sta verificando in Via Milano oppure obbligandoli per lo meno a SOSPENDERE da subito le attività di verniciatura e triturazione????!?!!!!!!! 

 
 
 

26/04/2010

E' di questi giorni, la notizia (il condizionale è sempre d'obbligo) che l'azienda affittuaria del capannone industriale sito in via milano (di proprietà LineGianser, o meglio una pseudo azienda con sede legale in Carugo) si stia trasferendo.

Perchè questa notizia... perchè il capannone essendo stato costruito negli anni  90  (il terreno aveva destinazione DI TRASFERIMENTO)  per permettere il trasferimento dell'azienda LineGianser, si rende LIBERO.

Visto la situazione,  perchè nostri amministratori non si decidono una volta per tutti a OBBLIGARE il trasferimento dell'attività, cosa per altro che avrebbero dovuto fare  ben piu di 10 anni fa?

O aspettiamo che i proprietari trovino un altro affittuario?

alla prossima...

 

 
 
 

07/04/2010

..siamo arrivati alla scadenza del 31/3/2010!

L'azienda ha presentato il giorno 31/3 la richiesta di autorizzazione all'emissione in atmosfera in via ordinaria.

Lo stesso giorno si è indetto la conferenza di servizi (presenti: provincia, asl, arpa, azienda e comune) e finalmente sono stati ''piantati i paletti''  a cui l'azienda non potrà sottrarsi. Entro la fine dell'anno l'ultima conferenza di servizi dovrà decidere se la produzione potrà continuare a fronte di un impegno di ammodernamento impianti da parte dei responsabili dell'azienda.

Tutti gli enti coinvolti sono d'accordo sul fatto che la produzione in questo stato non potrà continuare.

 

 
 
 

10/03/2009

..di seguito una lettera inviata da una cittadina al Sig. Sindaco del Comune di Mariano Comense.....
Egregi Signori,

mi aggrego al Sig. XXXXX, per sottolineare NUOVAMENTE l'assurdità di questa situazione sempre più INSOSTENIBILE.
Il trituratore funziona TUTTI i giorni come se niente fosse e l'azienda continua a verniciare come se nulla fosse.
In situazioni come questa non posso fare a meno di pensare che vivo in un paese vergognoso, in cui poche persone, solo per il nome che portano e per il loro portafogli, possono fare tutto quello che vogliono INDISTURBATAMENTE.
Senza considerare che stiamo parlando di persone che non solo non hanno alcuna volontà di trovare una soluzione reale e definitiva e di dialogare civilmente, ma che riescono ad essere persino arroganti e pericolose!
Signori, ciò che veramente vergognoso e sconvolgente è che la nostra Amministrazione Comunale, che il nostro Sig. Sindaco, a fronte di sanzioni, di dinieghi e di Leggi e Direttive chiaramente ed inequivocabilmente infrante, continua a chiudere gli occhi e lasciar fare, a temporeggiare e a prendere in giro degli ONESTI cittadini.
Non solo l'azienda non viene trasferita e non ha iniziato alcun lavoro di messa a norma (quest'ultima soluzione per ovvi motivi di impossibilità, naturalmente) ma neppure è stato loro vietato di continuare a svolgere queste attività di disturbo: ma facciano verniciare e triturare a terzi autorizzati. Quanto meno che il Sindaco intervenga a tamponare la situazione fintanto che questa faccenda sarà definitivamente risolta! 
Stiamo valutando l'opportunità di rivolgerci ad altri organi competenti, perché ora abbiamo davvero toccato il fondo.

 
 
 

11/02/2010

..........siamo arrivati al quarto anno....................

 

Sono passati quasi 2 mesi dall'inizio dell'anno nuovo, ma nulla è cambiato.

L'azienda prosegue senza sosta nell'utlizzo delle apparecchiature fonte di disturbo e il Comune non da traccia di sè anche se dalla riapertura degli impanti stati segnalati più volte ai soliti enti, i disagi che i cittadini hanno e stanno subendo.

La data del 31 marzo si avvicina inesorabilmente, e come sempre sostenuto l'azienda probabilmente non potrà ricevere nessun tipo di autorizzazione per emissioni in atmosfera, visto in che condizioni versano i loro impianti per altro non autorizzati nel dicembre 2009.

Il mese di aprile, sicuramente ci vedrà impegnati su altri ''fronti'' a fronte della presenza di un'azienda che continuerà a lavorare (mettiamo il condizionale) senza autorizzazioni.

a presto

 
 
 

CHIUSO PER VACANZE!! CI RIVEDIAMO NEL 2010!!!!!

Post n°70 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da comitatosalutequiete

 
 
 

9/12/2009

Tre lunghi anni spesi a  incontrare i responsabili Arpa, Asl, Provincia e Comune, inviate innumerevoli richieste di documentazione ai vari enti, inviate puntualmente le segnalazioni ad ogni disturbo riscontrato, eseguiti da Arpa parecchi sopralluoghi, per arrivare alla conclusione ventilata più volte dal comitato all’inizio della nostra storia.

L’amministrazione comunale, a fronte della richiesta dell’azienda Line Gianser di ottenere l’autorizzazione all’emissioni in atmosfera attività in deroga art. 272 comma 3 del D.Lgs n. 152/2006, ha deciso quanto segue:

 

L'Amministrazione Comunale ha espresso il proprio parere

 

N E G A T I V O

all'adesione all'autorizzazione generale. Rimane ora

all'Amministrazione Provinciale di Como il compito di autorizzare con prescrizioni o non autorizzare l'adesione.

 

La Provincia (settore Ecologia e Ambiente) in questi giorni ha sospeso la richiesta in attesa di archiviazione della stessa non autorizzando l’adesione.

L’azienda potrà ripresentare in via ordinaria la richiesta con scadenza 31/3/2010, dopodichè se verrà archiviato il procedimento, risulterà essere

 

AZIENDA NON AUTORIZZATA

ai sensi dell’art. 279 D.Lgs 152/2006

 

Vigileremo come sempre!

**************************************************************************

Art. 279  - (sanzioni)

1. Chi inizia a installare o esercisce un impianto e chi esercita una attività in assenza della prescritta autorizzazione ovvero continua l’esercizio dell’impianto o dell’attività con l’autorizzazione scaduta, decaduta, sospesa, revocata o dopo l’ordine di chiusura dell’impianto o di cessazione dell’attività é punito con la pena dell’arresto da due mesi a due anni o dell’ammenda da duecentocinquantotto euro a milletrentadue euro. Chi sottopone un impianto a modifica sostanziale senza l’autorizzazione prevista dall’articolo 269, comma 8, è punito con la pena dell’arresto fino a sei mesi o dell’ammenda fino a milletrentadue euro; chi sottopone un impianto ad una modifica non sostanziale senza effettuare la comunicazione prevista dal citato articolo 269, comma 8, è punito con la pena dell’ammenda fino a mille euro.

2. Chi, nell’esercizio di un impianto o di una attività, viola i valori limite di emissione o le prescrizioni stabiliti dall’autorizzazione, dall’Allegato I alla parte quinta del presente decreto, dai piani e dai programmi o dalla normativa di cui all’articolo 271 o le prescrizioni altrimenti imposte dall’autorità competente ai sensi del presente titolo é punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda fino a milletrentadue euro.

3. Chi mette in esercizio un impianto o inizia ad esercitare un’attività senza averne dato la preventiva comunicazione prescritta ai sensi dell’articolo 269, comma 5 o comma 15, o ai sensi dell’articolo 272, comma i, é punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda fino a milletrentadue euro.

4. Chi non comunica all’autorità competente i dati relativi alle emissioni ai sensi dell’articolo 269, comma , é punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a milletrentadue euro.

5. Nei casi previsti dal comma 2 si applica sempre la pena dell’arresto fino ad un anno se il superamento dei valori limite di emissione determina anche il superamento dei valori limite di qualità dell’aria previsti dalla vigente normativa.

6. Chi, nei casi previsti dall’articolo 281, comma 1, non adotta tutte le misure necessarie ad evitare un aumento anche temporaneo delle emissioni è punito con la pena dell’arresto fino ad un anno o dell’ammenda fino a milletrentadue euro.

7. Per la violazione delle prescrizioni dell’articolo 276, nel caso in cui la stessa non sia soggetta alle sanzioni previste dai commi da 1 a 6, e per la violazione delle prescrizioni dell’articolo 277 si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da quindicimilaquattrocentonovantatre euro a centocinquantaquattromilanovecentotrentasette euro. All’irrogazione di tale sanzione provvede, ai sensi degli articoli 17 e seguenti della legge 24 novembre 1981, n. 689, la regione o la diversa autorità indicata dalla legge regionale. La sospensione delle autorizzazioni in essere è sempre disposta in caso di recidiva.

 

 

 
 
 

04/12/2009

PROSEGUONO SENZA SOSTA LE SEGNALAZIONI CHE I CITTADINI INVIANO AGLI ENTI PREPOSTI ALLA RISOLUZIONE DEL CASO PER DISTURBI ACUSTICI E OLFATTIVI.

OGGI LA PROVINCIA A FRONTE DI RICHIESTA ALL'AZIENDA DI PRESENTARE INTEGRAZIONI RIGUARDANTI L'AUTORIZZAZIONE GENERALE ALL'EMISSIONI IN ATMOSFERA:

S O S P E N D E

IL PROCEDIMENTO.

PROBABILMENTE MANCANO I REQUISITI MINIMI E INDISPESABILI.

 
 
 

27/11/2009 - NEWS!!!!!!!!

L'Amministrazione Comunale ha espresso il proprio parere negativo all'adesione all'autorizzazione generale. Rimane ora all'Amministrazione Provinciale di Como il compito di autorizzare con prescrizioni o non autorizzare l'adesione.

Finalmente dopo 3 anni di duro lavoro, viene riconosciuto tutto quello denunciato!!!!!!!

 
 
 

12/11/2009

L'azienda ha presentato alla Provincia la richiesta di autorizzazione per Emissioni in atmosfera - attivita' in deroga art. 272, comma 3 del D.Lgs. n. 152/2006.

Il comune ha in capo la decisione finale per il rilascio dell'autorizzazione, che se rilasciata darebbe altri 10 anni all'azienda di continuare a lavorare, nelle condizioni in cui è!!!!!!!!!!

Chiederemo informazioni al Comune........

Speriamo solo che non venga autorizzata in questo momento, e il tutto venga rinviato alla richiesta ordinaria con scadenza 31/3/2010, dove Arpa, Provincia e Comune tramite conferenza di servizi, decidano il da farsi!!!!!!!!

Se non dovesse essere autorizzata in via ordinaria, l'azienda si troverebbe senza autorizzazioni, con tutte le conseguenze che l'art. 279 detta.

 
 
 

DECRETO LEGISLATIVO 152/2006 - EMISSIONI IN ATMOSFERA

IN ROSSO IL NOSTRO CASO in attesa di ricevre documentazione inerente al possibille (quasi sicuro) diniego da parte delle autorità competenti della richiesta DIAP (denuncia di inizio attività), presentata dall'azienda nel febbraio 2008, per tutti quei motivi elencati in questo BLOG!!!


Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera

Il nuovo decreto ambientale, nella parte quinta, fissa le nuove “norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera”, andando ad abrogare la vecchia norma quadro, D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203. Nelle modifiche del decreto, già approvate dal consiglio dei Ministri, non è prevista novella alcuna in merito. La parte quinta è organizzata in tre titoli: il primo è relativo alla “prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera di impianti e attività”, il secondo è rivolto agli “impianti termici civili”, mentre il terzo riguarda i combustibili. Quale parte integrante di questi tre titoli si devono ricordare i dieci corposi allegati tecnici, in cui, oltre a indicazioni operative, sono, talvolta, inserite importanti indicazioni procedurali e/o normative. Ad una prima lettura sembrerebbe trattarsi di una semplice raccolta normativa, sotto un unico testo, di tutte le norme in materia di emissioni in atmosfera e sui combustibili ammessi, come fa, peraltro, pensare anche l’elenco dei dispositivi normativi abrogati dagli artt. 280, 289 e 297 del decreto in questione; nella realtà le “innovazioni” sono notevoli. La lettura, pertanto, si presenta complicata, comporta l’esame contestuale di più articoli, annulla le certezze che si erano consolidate creando moltissimi dubbi e problemi interpretativi, per cui, quella che avrebbe dovuto risultare una semplificazione si è tramutata in un appesantimento. Non vengono esaminati gli aspetti relativi ai grandi impianti di combustione, dal momento che l’art. 274 del D.Lgs. 152/06 parla solo di limiti di emissione, mentre tali impianti rientrano proceduralmente quasi tutti nel D.Lgs. 59/05 (autorizzazione integrata ambientale) e/o nella normativa nazionale o regionale sulla valutazione di impatto ambientale.
1.1 Autorizzazione alle emissioni per impianti esistenti
L’art. 281 del D.Lgs. 152/06 prevede che i gestori degli impianti autorizzati (espressamente ai sensi degli artt. 6 e 7, art. 15 lett. a) e/o b), o tacitamente ai sensi di quanto disposto dall’art. 13 del DPR 203/88 medesimo), ad esclusione di quelli autorizzati in via generale sottoposti alla disciplina di cui all’art. 272 comma 3 del D.Lgs. 152/06, debbano presentare una domanda di autorizzazione nei termini fissati dai calendari che verranno fissati dalle autorità competenti e, in mancanza di essi, entro i seguenti termini:

tra il 29.4.2006 ed il 31.12.2010 per gli impianti anteriori al 1988
tra il 1.1.2011 ed il 31.12.2014 per gli impianti autorizzati prima del 1.1.2000
tra il 1.1.2015 ed il 31.12.2018 per gli impianti autorizzati dopo il 31.12.1999.

La mancata presentazione della domanda di autorizzazione nei termini fissati comporta la decadenza della precedente autorizzazione, di conseguenza gli impianti dotati di autorizzazione espressa o tacita saranno considerati in esercizio irregolarmente ed i loro gestori saranno passibili delle sanzioni di cui all’art. 279 del D.Lgs. 152/06 (vedasi post appunto postato l'anno scorso) come verrà meglio ricordato nella parte relativa alle sanzioni. Per un gestore, comunque, non è sufficiente la presentazione della domanda di autorizzazione per poter proseguire ad libitum l’esercizio di attività comportanti emissioni in atmosfera: l’esercizio, in base a quanto disposto dal comma 1 dell’art. 281, può essere proseguito fino alla pronuncia dell’autorità competente che dispone, in base a quanto stabilito dal comma 3 dell’art. 269, di 120 giorni di tempo (o 150 giorni in caso di richiesta integrazioni) a partire dalla data di presentazione della domanda. Trascorso tale termine l’esercizio può essere proseguito al massimo per altri 210 giorni (60 giorni di tempo per richiedere al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio di intervenire in caso di inerzia dell’autorità competente a cui vanno aggiunti i 150 giorni di tempo a disposizione del Ministero medesimo). Questa è una pesante novità: con il DPR 203/88 gli impianti esistenti godevano di una specie di silenzio assenso, nel rispetto, comunque, dell’obbligo di realizzare l’eventuale progetto di adeguamento (comma 3 dell’art. 13 del DPR 203/88) e di evitare un peggioramento delle emissioni in atmosfera dichiarate (comma 5 dell’art. 13 del DPR 203/88); la mancata risposta dell’autorità competente non creava particolari problemi. Ora questa forma di silenzio assenso viene a mancare e viene stabilito un termine massimo oltre il quale l’esercizio non può essere più proseguito in caso di inerzia della macchina pubblica a cui si è chiesto di intervenire.

 
 
 

19/10/2009 - risposta inviata all'amministrazione a fronte dell'articolo apparso

Egregi Signori,
ho avuto modo di leggere l'articolo sul quotidiano La Provincia apparso il giorno 16/10/2009, ed è con rammarico constatare che le risposte avute dall'amminsitrazione non rispecchiano del tutto l'attuale situazione.
In particolar modo riguardo all'emissioni acustiche; se non vengono superati i limiti previsti dalla legge nazionale, per quale motivo sono stati emessi due verbali amministrativi per superamento dei limiti massimi di emissione? (max 55db, previsti per zone residenziali di completamento e residenziali). Inoltre, se non è mai stato autorizzato dalla Provincia come punto emissione come è possibile che lo stesso continui a funzionare?
Le misurazioni delle emissioni in atmosfera come per altro dichiarato dai tecnici Arpa (vedasi relazione giugno 2008) dovrebbero essere eseguite avendo linee di verniciatura e relativi camini di espulsione sostanze, in linea con le ultime normative vigenti, le stesse che vengono adottate per le nuove attività produttive, o per quelle aziende già esistenti che richiedono all'ufficio competente la DIAP.
Questo dovrebbe essere valido per TUTTE le attività produttive presenti sul territorio.
Sul nostro territorio esistono incastonate nelle zone residenziali, carrozzerie con cabine di vernicitatura che non creano nessuno tipo di disagio. Certo bisognerebbe avere risorse per poter adeguare i vecchi impianti con i modelli più tecnologicamente avanzati, ma da quello che ho potuto capire in questi anni non è proprio il nostro caso!!
Capisco che l'amminstrazione non possa impegnare giornalmente un vigile per controllare il rispetto delle ordinanze, (o avvio di procedimento)  capisco che l'azienda non possa fermare la produzione, ma capisco anche che sia più semplice far rispettare le ordinanze ai singoli privati (non hanno potere ''contrattuale con le istituzioni'') che alle aziende.
Resta comunque il fatto che anche se è stato chiesto all'azienda di limitare l'uso del trituratore, quando in funzione (quasi giornalmente) posso confermarVi che ampiamente vengono superati i valori di db imposti dalla legge nazionale, e le modifiche (se eseguite) apportate alle linee di verniciatura non hanno sicuramente ridotto gli odori presenti nell'aria.
Anche questa volta, saremo noi singoli cittadini che con l'arrivo dell'inverno, chiudendoci in casa, limiteremo il disagio!
Grazie per l'attenzione.

 
 
 

16/10/2009 - Articolo apparso sul quotidiano la Provincia

Passa il tempo, ma non accennano a diminuire le proteste e le lamentele dei cittadini via Sant'Ambrogio da mesi opposti all'impresa Line Gianser, azienda produttrice di mobili presente da diversi decenni, per la difficile convivenza tra abitazioni e attività produttiva. In particolare i problemi si concentrano sulle emissioni rumorose e odorose sprigionate durante alcune fasi di lavorazione.

Un muro contro muro che ha portato alla costituzione del comitato ''Salute e quiete''. Luca Secchi, uno dei portavoce del Comitato, torna all'attacco: presa carta e penna, ha inoltrato un'ennesima missiva al sindaco Alessandro Turati e all'assessore all'ambiente Serafino Novati. «Richiedo un vostro immediato intervento a carico dell'azienda per far rispettare le linee guida emesse dal comune nel giugno 2008, descritte nell'avvio del procedimento per la bonifica delle attrezzature causa di disturbo acustico e olfattivo». E questo perché secondo Secchi l'azienda non avrebbe «minimamente preso in considerazione quanto richiesto e tuttora giornalmente e regolarmente supera, come dimostrato da alcuni rilievi effettuati da Arpa, i valori limiti di emissione rumore imposti dalla legge. Questo vale anche per le emissioni odorifere che puntualmente fuoriescono dalle linee di verniciatura le quali risultano non essere totalmente a norma come dimostrato sempre dai rilievi Arpa». Da qui la richiesta di un «incontro urgente con il sindaco per degli aggiornamenti riguardo ai procedimenti in corso e chiarimenti sulla mancata indicazione della tempistica relativa alla chiusura della bonifica». Secchi conclude con la disponibilità a partecipare a un incontro che, suggerisce, «dovrebbe essere organizzato dal comune invitando anche i responsabili dell'azienda per capire e verificare i progressi fatti dalla stessa riguardo ai piani di bonifica».

Il vicesegretario comunale Giuseppe Ragadali annuncia che un incontro sarà organizzato a breve: «Ma occorre fare chiarezza su alcuni punti - dichiara -: l'Arpa non ha riscontrato emissioni nocive per la salute superiori ai limiti previsti dalla legge. Questo non significa che il disagio non esista, anzi, ma il sindaco non può intervenire direttamente con delle ordinanze mirate a tutela della salute pubblica: l'azienda, stando della normativa nazionale, avrà tempo sino al 2011, salvo proroghe, per intervenire». Diverso il tema del rumore: «Anche in questo caso non vengono superati i limiti previsti dalla legge nazionale, quello che abbiamo potuto fare è stato di limitare a certe ore e a certi giorni della settimana l'attività del trituratore. Il comune, però, non ha la possibilità di lasciare in pianta stabile un vigile per controllare e di certo non può chiedere all'azienda di fermare la produzione».

 
 
 

12/10/2009

Gentile risposta avuta dal portale inquinamentoacustico.it.

NB - Procederemo come consigliato!!!

Il caso da Lei esposto è alquanto complesso e centrato più su aspetti procedimentali formali che sugli effetti di disturbo prodotto dalla emissioni sonore prodotte dall'esercizio di una attività. La valutazione fonometrica è, quasi sempre, un semplice indicatore, ossia un "termometro della situazione", la quale ci dice se una determinata attività o un determinato comportamento siano o meno difformi da un contesto normativo lecito. E' il procedimento che ne consegue, sia esso amministrativo, civile o penale, che ne determina l'efficacia di poter interrompere o, quantomeno ridurre, una situazione giudicata, dal procedimento pubblicistico,  "inaccettabile" o, da quello civilistico, "intollerabile". Come ha potuto constatare, non sempre l'efficacia dei provvedimenti va a buon fine, specie se gli stessi non vengono condotti con rigore e solerzia da parte di coloro che sono chiamati ad applicarli. Il caso da Lei esposto pare essere contraddistinto da comportamenti omissivi che invadono più la sfera di uno studio legale che di un organo di informazione tecnica, qual è Inquinamentoacustico.it, tuttavia, possono venir esposti alcuni aspetti che spero utili per la soluzione del caso. In primo luogo, l'esercizio di un'attività o l'impiego di un impianto, privi di apposita autorizzazione, possono essere interrotti dall'Autorità sindacale, specie se la loro condotta sia stata giudicata illecita e se la loro azione produca nocumento alla salute pubblica, in relazione a quanto stabilito dall'art. 9 della Legge n. 447/95 recante "Legge quadro sull'inquinamento acustico", come di fatto avviene allorquando la persona disturbata viene alterata nella sua condizione psico-fisica dal rumore. Mi pare singolare che sia stato avviato apposito procedimento amministrativo a seguito dell'accertata violazione dei limiti di rumorosità stabiliti dalla legge e, per contro, nulla sia stato fatto in ragione della loro manc! ata auto rizzazione, nel qual caso si sarebbe dovuto prefigurare un abuso edilizio. Per quanto riguarda i tempi indicati dal procedimento amministrativo, è utile richiamare l’attenzione a quanto disposto dalla Legge n. 241/1990 recante "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi", la quale stabilisce che qualora il termine del procedimento non sia stato stabilito da apposito regolamento, il termine è di 90 (novanta) giorni, salvo eventuali sospensioni sopraggiunte per acquisizioni tecniche, le quali non potranno, in ogni caso, eccedere altri 90 (novanta) giorni. A questo punto, credo che la vicenda abbia assunto un contesto di criticità assai marcato, tanto che è da prendere in seria  considerazione l'ipotesi del consulto di un legale, il quale esaminati tutti gli atti, potrà esporLe un quadro certamente più competente di quanto abbia potuto fare in io in queste poche righe. In alternativa, esponga la vicenda al vaglio della magistratura, attraverso un esposto-querela alla Procura della Repubblica, fornendo una dettagliata descrizione dei fatti, dei luoghi, dei soggetti disturbati e, da preferire, delle risultanze delle misure eseguite fino ad oggi dall'ARPA o da un Tecnico competente in acustica da Lei incaricato.

 
 
 

31/08/2009

Foto di comitatosalutequiete

vacanze terminate!

Oggi l'azienda ha riaperto i battenti!!!

Attendiamo notizie dal comune sull'andamento del procedimento.

Vi terremo informati.

 

 
 
 

15/07/2009

Foto di comitatosalutequiete

Di seguito un mail inviata da un residente il giorno 10/7 al Sig. Sindaco.

A Voi ogni tipo di commento!

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Egregi Signori, 

non è possibile continuare in questo modo... Questa non è vita, è un incubo...

Se solo poteste sentire il rumore che da ore arriva dal trituratore forse capireste VERAMENTE che non è concepibile che queste persone continuino INDISTURBATI a NON rispettare le leggi ed i regolamenti.

Egr. Sig. Sindaco, Dott. XXXXXX  e chiunque coinvolto in questa triste questione, Vi supplico, Vi imploro: intervenite e fateli smettere.... Per favore... Per favore....

Oggi non ho nemmeno potuto aprire le finestre di casa per far asciugare i pavimenti che ho lavato a causa non solo di questo rumore assordante ed insopportabile ma anche a causa dell'odore allucinante che entrava.

Possibile che io debba sopportare tutto questo? Ma io non ho diritti? Sono anch'io una cittadina che paga le tasse e che si comporta onestamente e allora perché io non ho diritto ad essere tutelata? Peggio: non è piacevole essere presa in giro da coloro che invece dovrebbero garantire i miei diritti.

La mia vita quotidiana è condizionata da questa azienda che continua ad agire liberamente da anni ed anni ed anni e nonostante i nostri incontri, i bei discorsi (specie quello prima delle elezioni), montagne di carta... non è ancora accaduto NULLA.

 Perciò Ve lo chiedo dal profondo del mio cuore: per favore, fateli smettere.

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AGGIORNAMENTO AI LETTORI - 02/07/2009

L'AZIENDA PROSEGUE NELL'UTLIZZO DEI MACCHINARI,

INFISCHIANDOSENE DELL'ORDINANZA DI BONIFICA ACUSTICA,

CREANDO NOTEVOLE DISTURBO

 
 
 
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