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E non mi si parli di passione incontrollabile....
Post n°21 pubblicato il 29 Settembre 2011 da scorpione.scorpione
Trovato in giro per la rete: Atto primo: l’attrazione. Al primo incontro il mesencefalo, l’area celebrale che controlla i riflessi visivi e uditivi, inizia a rilasciare dopamina, un neurotrasmettitore legato a sensazioni di piacere ed euforia. L’ipotalamo comanda al corpo di inviare segnali di attrazione: le pupille si dilatano, il cuore pompa più sangue, facendo arrosare il viso, un leggerissimo sudore copre la pelle, rendendola più luminosa. Se l’altro reagisce positivamente a questi segnali, si rafforzano i circuiti celebrali che collegano la sua presenza a sensazioni di piacere. Atto secondo: nascita di una passione. Ad ogni nuovo incontro i livelli di dopamina aumentano ancora, intensificando il desiderio per l’altra persona, il ricordo del piacere provato e la voglia di goderne ancora, e crescendo i livelli di altri due neutotrasmettitori: noradrenalina e PEA (feniletilammina). Questo cocktail chimico induce una stato di eccitazione e di leggera vertigine, simile a quello provocato da una piccola dose di anfetamine (oppure da una molto alta ci cioccolata che contiene anch’essa feniletilammina). L’abbassamento contemporaneo dei livelli di serotonina favorisce l’insorgere di un sentimento di ossessione. Atto terzo: l’attaccamento. Via via che il rapporto si approfondisce, l’ipotalamo stimola la produzione dell’ormone ossitocina, che stimola i sentimenti di tenerezza e calore, rafforzando inoltre i recettori celebrali legati al circuito delle emozioni. Baci, carezze ed altri rapporti sessuali fanno aumentare ulteriormente i livelli di ossitocina. Un altro ormone, la vasopressina, collegato alla memoria, spinge alla fedeltà ed alla monogamia. Atto quarto: amami o lasciami Dopo un periodo che oscilla tra i 18 e i 30 mesi, il cervello si è assuefatto al cocktail di sostanze chimiche e non reagisce più come prima. E’ in questa fase che molte coppie si separano ed ognuno dei due ex si mette alla ricerca di un nuovo partner con cui provare la emozioni vissute nei primi tre atti. Ma no è così per tutti: nelle coppie più solide la vicinanza fisica, non solo sessuale, stimola il neurotrasmettitore endorfina, una sostanza con effetti simili agli oppiacei che riduce l’ansia ed infonde un senso di calma ed intimità. Assai meno eccitanti della PEA, le endorfine inducono però molta più dipendenza e, secondo molti studi, sono una componente chimica essenziale delle storie d’amore che durano una vita. |
Inviato da: scorpione.scorpione
il 28/05/2015 alle 18:13
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il 27/05/2015 alle 15:19
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