MI CHIAMANO MAMMINA

Quand'ero bambina sognavo.
Avrei scritto, viaggiato, visto posti, incontrato persone.
Avrei amato con passione, il mio corpo l'unica guida.
Avrei guardato il sole negli occhi.
La luna mi avrebbe baciata per farmi addormentare.
Avrei vissuto solo di me.

Poi, ho cominciato a perdermi.
Pian piano, quasi senza dolore.
Compiacere gli altri, rendere fieri mamma e papà.
Un lavoro di prestigio, approvazione sociale.
Tanto il mio piccolo io bambino camminava al mio fianco, tenendomi la mano.
Sapevo che avrei potuto vivere davvero, magari tra qualche anno, magari metto ancora un pò di soldi da parte.
Guarda mamma e papà come sono fieri di me.

Quando mi sono voltata per rassicurarmi, bambina, la più piccola e dolce parte di me, mi aveva lasciato la mano.
Non la vedevo più da nessuna parte.
L'ho cercata, forse troppo poco. Magari doveva accadere.

Finchè qualcosa si è rotto. Io.
Ho guardato il mondo negli occhi e gli ho detto di no.
Senza il mio piccolo io che ci faccio qui?
Sono tornata indietro correndo e mi sono vista, bambina, da lontano.
Mi vedevo un puntino, laggiù, e provavo a chiamarmi, mi dicevo aspettami!
Sto tornando a prenderti, sto tornando a salvarmi...

E' dura ogni giorno dopo aver lasciato ogni certezza.
Però quando mi volto adesso io, piccola bambina, strizzo l'occhio e sorrido.
Perchè so che ho ricominciato a sognare.
E non mi sono mai sentita così viva...