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questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 03/07/2015

 

CORTEO

Post n°3744 pubblicato il 03 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: CORTEO

Da "Cobas Scuola SARDEGNA"


La mobilitazione contro la “Cattiva Scuola” non va in vacanza
MARTEDÌ 7 LUGLIO ore 17.30

Corteo da Piazza del Carmine a Piazza Darsena – Cagliari

CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA, COBAS
ed i COORDINAMENTI di varie città Sarde
in contemporanea alla manifestazione unitaria di
Roma davanti alla Camera dei Deputati prima del

voto sull'infame DdL scuola di Renzi e PD
Per dare continuità alla lotta e un segnale concreto che la mobilitazione contro il D.d.L. “La Cattiva Scuola” non va in vacanza, partecipiamo al presidio in occasione della discussione alla Camera dei Deputati.
Il testo modificato – un unico articolo con 212 commi (A.C. 2994-B) all’esame dalla VII Commissione della Camera dal 30 giugno 2015 – prevede:
Potenziamento autonomia scolastica
Dotazione di risorse umane, materiali e finanziarie, nonché la flessibilità, necessarie a realizzare le scelte formative e organizzative delle singole scuole (art. 1, commi 1-4).
Piano triennale dell’offerta formativa
In questo Piano le scuole indicheranno il fabbisogno di personale docente e ATA (per quest’ultimo, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal D.P.R. 119/2009). Il Piano è predisposto dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione definiti dal dirigente scolastico, ed è approvato dal consiglio di istituto (art. 1, commi 5-7, 12-17 e 19);
Organico dell’autonomia
Dall’a.s. 2016-2017, sarà composto da posti comuni, posti di sostegno e posti per il potenziamento dell’offerta formativa. Dallo stesso a.s., i ruoli del personale docente saranno regionali, articolati in ambiti territoriali, la cui ampiezza – inferiore alla provincia o alla città metropolitana – dovrà essere definita entro il 30 giugno 2016. Sempre entro il 30 giugno 2016 dovranno costituirsi reti fra scuole dello stesso ambito territoriale per l’utilizzo dei docenti.
L’organico dell’autonomia sarà tenuto ad assicurare prioritariamente la copertura dei posti vacanti e disponibili (art. 1, commi 63-77). Lo stesso personale potrà essere utilizzato per la copertura di supplenze temporanee fino a 10 giorni (art. 1, comma 85).
Aumento poteri del dirigente scolastico
Dall’a.s. 2016-2017, conferisce incarichi triennali ai docenti assegnati all’ambito territoriale anche tenendo conto delle candidature presentate dagli stessi e valorizzando il curriculum, le esperienze e le competenze professionali. Possono essere svolti colloqui. I criteri adottati, gli incarichi e il curriculum sono pubblicati sul sito delle scuole. Il dirigente scolastico deve dichiarare l’assenza di rapporti di parentela o affinità, entro il secondo grado. Gli incarichi riguardano prioritariamente posti comuni e posti di sostegno vacanti e disponibili e sono rinnovati, purché in coerenza con il piano triennale dell’offerta formativa. Nel caso di più proposte di incarico, è il docente che sceglie. Per i docenti che non hanno ricevuto o accettato proposte, provvede l’ufficio scolastico regionale (art. 1, commi 78-82). I docenti già in ruolo conservano la titolarità presso la scuola di appartenenza (art. 1, comma 73). Può scegliere fino al 10% dei docenti da cui farsi coadiuvare (art. 1, comma 83).
Piano di assunzioni
Per l’a.s. 2015/2016, per vincitori ed idonei del concorso del 2012 e iscritti nelle GaE. La prima fase del piano straordinario si conclude con l’assunzione entro il 15 settembre 2015. Per le fasi successive (decorrenza giuridica 1/9/2015), è necessario presentare domanda di assunzione, esprimere l’ordine di preferenza fra tutte le province, e se si è in possesso della specializzazione, fra posti di sostegno e posti comuni (art. 1, commi 95-104).
Altro concorso, entro il 1/12/2015, con attribuzione di un maggior punteggio al titolo di abilitazione all’insegnamento e al servizio prestato a tempo determinato per un periodo continuativo non inferiore a 180 giorni (art. 1, comma 114).
Piano straordinario di mobilità territoriale e professionale
Per l’a.s. 2016/2017 – per tutti i posti vacanti e disponibili, rivolto ai docenti assunti a tempo indeterminato entro l’a.s. 2014/2015, in deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia (art. 1, comma 108).
Graduatorie
Le graduatorie di merito dei concorsi banditi prima del 2012 sono soppresse dopo le immissioni per l’a.s. 2015/2016.
La I fascia delle graduatorie di circolo e di istituto continua ad esplicare la propria efficacia per chi è già iscritto alla data di entrata in vigore della legge e non è assunto a col piano “straordinario”.
Dall’a.s. 2016/2017, alle graduatorie di circolo e di istituto si accede solo con un titolo di abilitazione (art. 1, commi 95 e 105-107);
Il limite dei 36 mesi si applica solo ai contratti che saranno stipulati a decorrere dal 1/9/2016 (art. 1, commi 131-132).
Comitato di valutazione
Relativamente al periodo di formazione e prova, la valutazione sarà effettuata dal dirigente scolastico, sentito il Comitato composto solo dal dirigente e da 3 docenti, più il tutor (art. 1, commi 115-120).
Relativamente ai premi da attribuire ai docenti, al Comitato partecipano anche due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo, un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, nonché un componente esterno (art. 1, comma 129).
Formazione
Sarà obbligatoria e definita dalle scuole sulla base delle priorità indicate nel Piano nazionale di formazione – da adottare ogni tre anni – nonché in coerenza con i Piani di miglioramento adottati nell’ambito della fase di autovalutazione.
Carta elettronica di 500€ per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo (art. 1, commi 121-125).
Fondo per il merito dei docenti
Dal 2016, le risorse saranno assegnate ai docenti “meritevoli” dal dirigente scolastico sulla base di criteri individuati dal Comitato per la valutazione (art. 1, commi 126-130).
Valutazione dei dirigenti scolastici
Da parte del Nucleo per la valutazione (art. 25 d.lgs. 165/2001) coerentemente con l’incarico triennale, connessa alla retribuzione di risultato (art. 1, commi 93-94).
Agevolazioni fiscali
Credito d’imposta del 65% per il 2015 e il 2016 e del 50% per il 2017 per chi effettua erogazioni liberali in denaro (max € 100.000) (art. 1, commi 145-150);
Detrazione IRPEF, fino a € 400 euro per studente iscritto in scuole private (art. 1, comma 151).
Deleghe al Governo
Redazione di un nuovo testo unico; insegnamento nella scuola secondaria con l’accorpamento della formazione iniziale con quella dell’accesso alla professione; inclusione scolastica degli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali; percorsi dell’istruzione professionale; nuovo sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni; definizione dei livelli essenziali del diritto allo studio; scuole italiane all’estero; modalità di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti del primo ciclo e le modalità di svolgimento degli esami di Stato del primo e del secondo ciclo; promozione della cultura umanistica.

 
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Comunicato stampa

Post n°3743 pubblicato il 03 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 

Comunicato-stampa COBAS


La lotta contro il ddl “cattiva scuola” non va in vacanza: il 7 luglio, in occasione del voto finale alla Camera, manifestazioni a Roma (P.Montecitorio, ore 17) e in altre città

E da settembre ogni scuola, ogni Collegio docenti e Consiglio di istituto siano una barricata contro l’applicazione della legge

Dopo che al Senato il ducetto Renzi ha imposto la “fiducia” sul Ddl-cattiva scuola, la legge passa il 7 luglio alla Camera per il voto definitivo, il cui esito è purtroppo scontato, vista la maggioranza schiacciante che il PD ha in quel ramo del Parlamento. Pur tuttavia il movimento contro la cattiva scuola governativa non va in vacanza e prosegue la sua lotta, manifestando a Roma a Montecitorio in quella giornata e fino al voto conclusivo. Analoghe iniziative si terranno in altre città, in contemporanea con quella romana, nella ferma e corale convinzione che seppure Renzi, nella sua guerra totale contro il popolo della scuola pubblica, ha vinto la prima battaglia, lo scontro continuerà in forme rinnovate, diffuse e profonde a settembre, facendo pagare assai cara a Renzi e al governo la loro prima e provvisoria vittoria. Vista la rabbia, la determinazione, l’unità e l’indignazione corale del popolo della scuola pubblica nei confronti del governo e in particolare del PD, “dominus” incontrastato di esso, è davvero sciocca illusione la speranza renziana che i protagonisti dell’istruzione pubblica dimentichino nei prossimi mesi l’insultante e distruttivo scempio della “cattiva scuola” e non ripetano, persino a livelli superiori, la drastica sconfessione, elettorale e di consenso, già operata nei confronti del PD nelle ultime settimane, che ne ha provocato la vistosa emorragia di voti nelle amministrative e il crollo dei consensi, registrato in ogni sondaggio, per il Conducator Renzi.

Ma soprattutto la cattiva scuola governativa dovrà affrontare uno scontro permanente in ogni istituto da settembre in poi. Fin dalla prima riunione dei Collegi docenti e dei Consigli di istituto, si passerà, come abbiamo già scritto, “dalla battaglia campale ad una guerriglia”, non-violenta ma assai pervasiva, diffusa, continua e logorante per i sostenitori della cattiva scuola-azienda. In termini conflittuali, ogni scuola costituirà una barricata contro l’applicazione del Ddl. I docenti non accetteranno mai di perdere la libertà di insegnamento, di essere assunti e licenziati da un preside-padrone che dovrebbe sceglierli dittatorialmente da Albi di migliaia di persone, di essere premiati o puniti da un “gran Giurì” - composto dallo stesso “padrone”, da tre docenti , uno studente e un genitore (o due genitori) - che dovrebbe, a proprio insindacabile, pretestuoso e immotivato giudizio, valutarne il lavoro e le capacità didattica, imponendo in ogni istituto un potere assoluto, e distruttivo della collegialità didattica, e fomentando lo scontro interno quotidiano.

Forti di tali convinzioni per il futuro ravvicinato, qui ed ora la protesta non va in vacanza e si esprimerà nuovamente il 7 luglio in varie città e in particolare a Roma ove a P.Montecitorio (ore 17) manifesteremo ancora una volta - insieme alle scuole, alle RSU e agli altri sindacati - la nostra indignazione contro l’intollerabile imposizione governativa.

Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS

3 luglio 2015

 
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DDL

Post n°3742 pubblicato il 03 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: DDL

Da “OrizzonteScuola”


DDL riforma scuola, il contenzioso enorme è già partito.Tribunali intasati, colpa del Governo e Parlamento


di Avv. Marco Barone


Migliaia sono già i ricorrenti che hanno deciso di adire i Tribunali del lavoro praticamente di tutto il Paese per chiedere con urgenza l'inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento per non perdere il treno della mini-stabilizzazione( perché il numero del precariato è di gran lunga superiore rispetto a quello "sanato") come prevista dal ddl scuola.

Si tratta, come è noto, dei diplomati magistrali entro l'anno scolastico 2001/2002 che non solo rischiano di perdere un loro sacrosanto diritto, come accertato dalla nota Sentenza del Consiglio di Stato del 2015, quale l'inserimento nelle GAE ergo stabilizzazione, ma anche praticamente il lavoro se tale inserimento non avverrà tempestivamente. E si tratta di migliaia di maestre, la maggior parte precarie storiche, ma tante sono precarie giovani, senza dimenticare che si colpisce, trattandosi nella quasi totalità dei casi di donne, la condizione del lavoro femminile, che in Italia, come è noto, continua ad essere soggetta a rilevanti discriminazioni. 

Dunque il ddl scuola ha già scatenato un primo putiferio di ricorsi in Tribunale. Ma questo è solo l'inizio. Già ne sono stati annunciati diversi, soprattutto dai colleghi dell'ANIEF e non solo, come quelli contro la chiamata diretta dei presidi dagli albi territoriali; contro l’obbligo di assunzione su sostegno, senza possibilità di optare per l’insegnamento curricolare, per chi è inserito nei relativi elenchi; contro il blocco dei contratti TD dopo 36 mesi di lavoro da precari su posto vacante che non prevede la stabilizzazione; contro le mancate assunzioni su tutti posti vacanti in organico di diritto del personale Ata, educativo, docente e di sostegno;contro l’inserimento negli albi regionali per chi ha prodotto domanda di mobilità, contro la cancellazione delle graduatorie ad esaurimento e della prima fascia delle graduatorie d’istituto ecc.

Ma ne verranno certamente altri, penso, per esempio ai criteri di valutazione che verranno adottati nelle scuole, alla questione sulla contrattazione, alle diverse questioni di non costituzionalità del ddl scuola che verranno sollevate, e che probabilmente verranno sollevate anche in sede comunitaria, alla questione della tutela risarcitoria in caso di infortuni sul lavoro, stante il vuoto normativo che si è venuto a determinare dal 2011, al problema degli stipendi che certamente non sono più adeguati al reale costo della vita, od al caso, giusto per fare un solo esempio, della questione retributiva che riguarda proprio le maestre della scuola primaria. Diversi studi qualificati hanno dimostrato che i docenti della scuola primaria sono quelli che lavorano di più, con una prestazione oraria annua di 1.286 ore (media settimanale da settembre a giugno di 34 ore), seguiti da quelli della materna con 1.202 ore (media settimanale 32), e dai docenti della secondaria di I e II grado praticamente alla pari con 1.138/1.140 ore annue (media settimanale di 30 ore).

Studi che hanno ben rilevato che "tre ore di insegnamento di un docente di elementare sono retribuite come due ore di insegnamento del collega della secondaria. E' quanto si ricava rapportando il numero di ore di lavoro prestate con lo stipendio liquidato, ottenendo quindi la retribuzione oraria dei docenti dei diversi gradi di scuola.Una discriminazione chiara, che oggi non ha più ragione di essere specialmente per quel personale che opera nella scuola primaria ed è laureato. Già, perché la differenza retributiva tra i diversi ordini e gradi di scuola era ed è, oggi ancora, giustificata in linea di principio, dal titolo di studio richiesto per l'accesso.

Se pensiamo per esempio che per l’insegnamento nella scuola d’infanzia o primaria è necessaria oggi la laurea in Scienze della formazione primaria, salvo la questione di cui in premessa al citato intervento, che senso ha ancora oggi quella discriminazione? Nessuna. Ed il ddl scuola, ovviamente, ignora tutto ciò. La giurisprudenza comunitaria più di una volta si è pronunciata su temi similari. Per esempio ha già dichiarato in più occasioni che, per valutare se determinati lavoratori svolgano uno stesso lavoro o un lavoro a cui può attribuirsi valore uguale, occorre accertare se tali lavoratori, tenuto conto di un complesso di fattori, quali la natura dell’attività lavorativa, le condizioni di formazione e quelle di lavoro, si trovino in una situazione comparabile (v. sentenze dell’11 maggio 1999, Angestelltenbetriebsrat der Wiener Gebietskrankenkasse, C-309/97, Racc. pag. I-2865, punto 17, e Brunnhofer, cit., punto 43).

Oppure che la formazione professionale non costituisce soltanto uno dei fattori che possono giustificare obiettivamente una differenza nelle retribuzioni concesse ai lavoratori che effettuano lo stesso lavoro. Essa figura anche tra i criteri che consentono di verificare se i lavoratori effettuino o meno uno stesso lavoro (sentenza Angestelltenbetriebsrat der Wiener Gebietskrankenkasse, cit., punto 19). Insomma i Tribunali italiani sono già intasati dal contenzioso scuola, e di questo non ne sono certamente felici, e la responsabilità non è certamente di chi ricorre per un proprio diritto, ma di chi ha leso questo diritto e di chi continua ad adottare provvedimenti ignobili e scellerati sia per la dignità del personale scolastico che per l'intera comunità scolastica.

E' stato questo governo, questo parlamento a determinare la situazione come oggi sussistente, e se ci fosse la responsabilità civile del parlamentari, penso che ci penserebbero ben mille volte, prima di approvare certe norme i cui effetti sono dannosi sia per l'erario, che per i diritti dei lavoratori, anche perché pagherebbero con i propri soldini i danni procurati al Paese.

 

 
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SCUOLA

Post n°3741 pubblicato il 03 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Scuola

Da “il manifesto”


Scuola, il Pd blinda il «super preside»


Dopo la fiducia

Martedì 7 in Aula Martedì 7 luglio il Ddl Scuola inizierà la sua parabola conclusiva alla Camera. Ieri la Commissione Cultura alla Camera ha licenziato il provvedimento, cancellando i circa 140 emendamenti presentati dalle opposizioni. Al termine, ha dato il mandato alla relatrice Maria Coscia (Pd) di riferire in aula: favorevole la maggioranza, contrari tutti gli altri gruppi. «Alla faccia del dialogo e del confronto osservano i parlamentari Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura di Camera e Senato nel tempo record di due ore la maggioranza ha bocciato a priori tutti gli emendamenti.

Tra l'altro, il Pd e compagnia non hanno mai preso la parola per intervenire nel dibattito. Immaginiamo che a indurli al silenzio sia stato il senso di vergogna per quello che stanno facendo alla nostra scuola e al sistema d'istruzione». Sulle barricate anche Sinistra Ecologia e Libertà che critica la blindatura del ddl. «Ripresenteremo i nostri emendamenti sostiene Annalisa Parmarale e ci prenderemo tutto il tempo per discuterli».

 I tempi dell'approvazione potrebbero slittare di qualche giorno. Martedì 7 a Montecitorio torneranno in piazza tutti i sindacati della scuola che si sono opposti alla «riforma» del Pd che sarà votata da tutte le componenti, anche quelle di «sinistra», senza fare troppe storie come invece è accaduto al Senato. A dispetto del gran caldo l'opposizione della scuola non mostra cedimenti. Si discute sull'efficacia del referendum abrogativo al quale molti stanno pensando e nel frattempo si scrivono lettere di protesta al presidente della Repubblica Mattarella, scongiurandolo di non firmare la legge. In 20 mila lo hanno fatto da Napoli, ma la speranza è davvero al lumicino. Ieri il giudice Ferdinando Imposimato ha depositato alla Camera una petizione contro il Ddl in cui si chiede l'attuazione immediata della sentenza della Corte di Giustizia Europea per la stabilizzazione di tutti i docenti precari e non solo dei 103 mila previsti dalla riforma. All'iniziativa del giudice hanno aderito tra gli altri Massimo Cacciari, Luciano Canfora, Francesco Guccini, padre Alex Zanotelli.

 Secondo uno studio della Flc-Cgil, dal totale predisposto dal governo restano esclusi oltre 70 mila docenti. Sono i posti derivanti dagli spezzoni o autorizzati in organico di fatto rapportando la somma degli spezzoni a posti interi. Per posto comune sono 25.831 derivanti dagli spezzoni, più quelli autorizzati in. organico di fatto. Per il sostegno ci sono i 30 mila posti autorizzati tutti gli anni in deroga all'organico di diritto, ora consolidato a 89.792 posti. Su questi posti nel 2015/6 saranno effettuate le supplenze, quelle che Renzi e Giannini avevano promesso di cancellare. Dal prossimo anno buona parte saranno assegnati ai docenti dell'organico aggiuntivo, rendendo quasi nullo l'organico potenziato, vale a dire l'oggetto stesso della riforma. «Quello di Renzi è un bluff» commenta il sindacato. Il tormentato percorso di approvazione parlamentare della riforma che istituisce il «preside-manager» e la commissione di valutazione dove famiglie e studenti quindicenni avranno il potere il giudicare i docenti è agli sgoccioli. «Il rischio che si corre sostiene Marcello Pacifico dell'Anief è quello di incorrere un giudizi condizionati dalla discrezionalità e dall'inevitabile inesperienza che un giovane studente può avere nel proporre la sua idea sugli insegnanti del proprio istìtuto». Questi giudizi, insieme a quello del preside, avranno un peso sul conferimento dei «circa 24mila euro che ogni istituto riceverà» sulla modesta cifra dei 200 milioni previsti dalla riforma per premiare il merito professionale dei docenti. L'obiettivo della riforma è archiviare gli organi collegali e il ruolo delle Rsu di istituto. ro. ci.

In forte difetto anche le immissioni in ruolo Ata: ne sono state chieste al Mef 6.243, ma i posti liberi in organico di diritto sono quasi 11.000 e in quello di fatto oltre 6.000.

 
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DDL

Post n°3740 pubblicato il 03 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: DDL

Da “La Tecnica della Scuola”


DdL, l’organico funzionale non basterà a coprire nemmeno le cattedre che rimarranno libere


Il dato è stato comunicato da un responsabile nazionale della Flc-Cgil: la sbandierata fine del precariato è una pia illusione, perché i circa 50mila docenti neo-assunti con l’organico funzionale verranno tutti utilizzati per coprire le cattedre scoperte. Anche l’anno prossimo si prevedono decine di migliaia di supplenze annuali sino al 30 giugno.

L’organico funzionale non basterà nemmeno a coprire i posti rimasti liberi. A farlo presente alla Tecnica della Scuola è la Flc-Cgil: a seguito della notizia pubblicata dal sindacato Confederale e ripresa dalla nostra testata giornalistica, ci siamo messi in contatto con un responsabile nazionale della Flc-Cgil. Il quale ci ha fornito approfondimenti a proposito dei 70.000 posti (di cui quasi 60mila docenti), autorizzati in organico di fatto che rimarranno fuori dalle stabilizzazioni.

In effetti, non si tratta – come sembrava evincersi dall’articolo del sindacato di comparto - di posti potenzialmente utili per le immissioni in ruolo. Ciò perché la loro formazione è derivata da una parte dall’organico di fatto, dall’altra dalla somma di più spezzoni delle medesime classi di concorso all’interno delle province. In entrambi i casi, la normativa vigente non permette di classificare queste cattedre del tutto vacanti, ma tra solo tra quelle disponibili sino al 30 giugno dell’anno successivo.

“Con questa denuncia però – spiega il dirigente sindacale della Cgil – abbiamo voluto dimostrare che la tanto sbandierata fine del precariato nella scuola italiana, attraverso il disegno di legge ‘La Buona Scuola’, è una pia illusione. I circa 50mila neo-assunti attraverso l’organico funzionale, infatti, verranno tutti utilizzati per coprire le cattedre scoperte. Anzi, ne rimarranno circa 10mila scoperte, che come tutti gli anni andranno a supplenza annuale”.

Se a queste aggiungiamo tutti gli spezzoni orari superiori alle 6 ore ed inferiori alle 18, non sommabili, quelli inferiori alle 6 ore che restituiranno le scuole, per il rifiuto a ‘coprirle’ da parte del personale di ruolo, tutti i distacchi e le utilizzazioni su altri ruoli, il numero di supplenze annuali è destinato a crescere. E nemmeno di poco.

Riassumiamo i numeri di posti che, sempre per Flc-Cgil, in prevalenza derivanti dagli spezzoni o autorizzati in organico di fatto, rimarranno liberi in vista del prossimo anno scolastico.

Per i docenti restano fuori quasi 60.000 posti derivanti dagli spezzoni o autorizzati in organico di fatto; per posto comune sono 25.831, derivanti dagli spezzoni, più quelli autorizzati in organico di fatto. Per il sostegno altri 30.000 posti.

Penalizzati pure gli educatori: assunti in 82, anziché 155.

 
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Faraone

Post n°3739 pubblicato il 03 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Faraone

Da “La Tecnica della Scuola”


Faraone: "In Buona scuola più inclusione e partecipazione"


"#labuonascuola ha un'ambizione. Anzi no. #labuonascuola ha una pretesa: rispondere alle esigenze degli studenti. Che poi tradotto vuol dire: essere all'altezza della loro idea di futuro". Lo scrive su Facebook Davide Faraone, Sottosegretario all'Istruzione, nel secondo di una serie di post, dal titolo "La scuola che cambia", che spiega i dettagli del ddl "La Buona Scuola".

 

"Gli studenti sono al centro di questo disegno di legge. Potranno costruire - continua - il proprio curriculum opzionale in base a cio' che ritengono utile per il loro domani. Ci saranno scuole che attiveranno corsi di lingue orientali su richiesta dei ragazzi o altre che inseriranno corsi di diritto. In questo modo gli studenti avranno un ruolo fondamentale nel determinare il Piano dell'offerta formativa della loro scuola, che altro non è se non la "dichiarazione d'intenti", il manifesto programmatico di ogni istituto, nel quale vengono definiti gli obiettivi della singola scuola e le risorse a disposizione per raggiungerli. Il Piano dell'offerta formativa sarà elaborato dal collegio dei docenti su spinta del dirigente scolastico ma sarà approvato dal consiglio d'istituto all'interno del quale sono inclusi studenti e genitori. Chi prima d'ora aveva dato tanta responsabilità ai ragazzi e alle ragazze? Noi lo facciamo perché crediamo che siano legittimati a dire la propria sul loro percorso".

"Saranno circa 2.500 gli studenti delle scuole superiori di secondo grado - aggiunge il Sottosegretario - che faranno parte del comitato per la valutazione dei docenti. E con loro anche circa 14.500 genitori in tutti gli ordini scolastici. Avranno il compito di individuare i criteri secondo i quali verranno distribuiti i fondi - 200 milioni, circa 20 mila euro per ogni istituto - per la valutazione del merito degli insegnanti. Ovvero quanto questi riescano a valorizzare l'innovazione nella didattica o lo sviluppo di buone pratiche, per esempio, o come lavorino nei consigli di classe per combattere la dispersione scolastica".

"Ma obiettivo de #labuonascuola - scrive Faraone - è anche il coinvolgimento dei territori: maggiore apertura, maggiore partecipazione delle comunita' in cui si trovano gli istituti, maggiore coinvolgimento delle imprese, sempre più connesse alle scuole grazie all'attivazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Più partecipazione vuol dire anche pià inclusione. #labuonascuola non fa distinzioni tra i suoi studenti e mette in atto qualsiasi iniziativa che possa agevolare l'inserimento e l'accoglienza di tutti. Ci saranno corsi e laboratori per aiutare i ragazzi stranieri a imparare l'italiano, realizzati in collaborazione con gli enti locali, le famiglie e i mediatori culturali.

Pensate che ostacolo può rappresentare la lingua per chi arriva in un nuovo Paese e non riesce a stare al passo con gli altri perché non riesce a comunicare al meglio. Abbattiamo muri per aprire le strade all'inclusione".

"Via anche gli steccati ideologici. #labuonascuola - conclude il Sottosegretario - insegna ai ragazzi ad avere rispetto dell'altro, chiunque esso sia: promuove la parita' tra i sessi, previene la violenza di genere e tutte le discriminazioni. Vogliamo una scuola incubatrice di cittadini consapevoli e responsabili. E per diventarlo servono si' buoni libri, ma anche ottimi maestri e una vita che sia d'esempio ogni giorno". 

 
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Puglisi

Post n°3738 pubblicato il 03 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Puglisi

Da “La Tecnica della Scuola”


Sen. Puglisi, attenzione! Nel comitato valutazione ci saranno 3 docenti e non 2


Lucio Ficara

Sulla nuova istituzione del Comitato per la valutazione dei docenti è necessario fare chiarezza, visto che anche i relatori del maxiemendamento sulla riforma della scuola non hanno le idee troppo chiare.

 

Infatti la senatrice Francesca Puglisi del partito democratico, in un video di illustrazione della riforma (minuti da 3.30 a 3.45), sostiene che i docenti che apparterranno a questo comitato saranno soltanto due, mentre la norma legislativa, approvata con voto di fiducia al Senato, sostiene altro.

Vediamo quindi come stanno veramente le cose e da chi realmente è costituito questo nuovo comitato valutazione.

Ci riferiamo al comma 129 dell’art. 1 del DdL 2994-B, che di fatto modifica l’articolo 11 del Testo Unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Il nuovo art. 11 del Testo unico sulla scuola prevede che presso ogni istituzione scolastica ed educativa è istituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il comitato per la valutazione dei docenti.

Il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito dai seguenti componenti:

a) tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto;

b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto;

c) un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.

Quindi i docenti che faranno parte di questo nuovo comitato per la valutazione dei docenti saranno tre e non due come asserisce nel video la senatrice Puglisi del Partito Democratico, che è bene ricordalo è stata relatrice al Senato di questo disegno di legge.

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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