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PARTITO DELL'ULIVO, SUBITO, ANCHE A CORATO

Post n°2 pubblicato il 26 Settembre 2006 da francescobovino58

           Il 12 settembre scorso, in Consiglio Comunale, si è costituito il gruppo dell’Ulivo, con i consiglieri Bucci, Caldara e Ventura dei Democratici di Sinistra, con Loiodice e Mazzilli della Margherita, e con l’indipendente Anelli.

            Il 6, 7 e 8 ottobre prossimi ci sarà a Corato, la prima festa dell’Ulivo, forse una delle prime in Italia, sicuramente in Puglia.

            Queste due notizie offrono lo spunto per rilanciare il dibattito sulla nascita di questa nuova formazione politica.

            Innanzi tutto il nome. Io preferisco Partito dell’Ulivo al posto del Partito Democratico.

            Presentato per la prima volta nel 1996, il simbolo dell’Ulivo esiste, ormai da dieci anni, nel panorama politico e ogni volta che è stato proposto alle elezioni ha preso più voti dei partiti che lo sostenevano. E’ stato riconosciuto ed accolto, nella società, come simbolo di una speranza di unità e di riforma della politica. Perché cambiare? Perché dargli una finalità diversa da quella originaria? Perché rischiare di buttare all’aria i risultati soddisfacenti raggiunti?

            L’Ulivo nasce nel 1996, come alleanza di governo, ma nel 2004, in occasione delle elezioni europee, Prodi lo presenta come progetto politico, capace di superare le divisioni ideologiche all’interno delle forze del centrosinistra italiano. Dopo il successo alla Camera, nelle elezioni politiche del 2006, l’Ulivo è una realtà sancita dal giudizio degli elettori che hanno premiato la volontà dei partiti di mettersi assieme. Per cui, ora è il momento di “dimenticare” l’alleanza e di passare definitivamente ad una organizzazione politica “stabile”, per guidare il futuro dell’Italia e lanciare un ponte verso un’Europa più politica e meno economica.

            L’Ulivo esiste già nella realtà politica italiana, esiste già nell’elettorato, si tratta di dargli un “vestito” e delle gambe con cui camminare autonomamente.

           Occorre un vestito grande e delle gambe forti, occorre un grande partito, occorre un partito vero.

           A tal proposito vi sottopongo una parte di un articolo di Giorgio TONINI, Senatore dell’Ulivo, ex Coordinatore Nazionale dei CRISTIANO SOCIALI, una associazione federata ai DS: “E oggi, né i DS, né la Margherita sono partiti veri: perché non sono abbastanza grandi, non sono abbastanza forti, non sono abbastanza democratici. E il voto delle politiche 2006, col clamoroso divario tra la lista dell’Ulivo alla Camera e le liste dei due partiti al Senato, ci dice che né i DS né la Margherita sono in grado di mettere in campo una vera capacità espansiva. I DS restano inchiodati ad un impietoso 17 per cento, mentre la Margherita arretra fino alla soglia psicologica del 10. E questo nello stesso giorno nel quale quasi un italiano su tre votava, alla Camera, la lista dell’Ulivo. (…) Oggi in Parlamento sono nati i gruppi unitari dell’Ulivo: più di cento senatori e più di duecento deputati, una forza che non si vedeva dai tempi della DC e del PCI.” (Giorgio TONINI, dalla rivista “CRISTIANO SOCIALI NEWS”- 7.6.2006).

              La costituzione dei gruppi unitari, in Parlamento, come nei vari consigli sono il segno di una svolta in atto. Ora bisogna completare l’opera.

E’ opportuno tenere vivo il dibattito, organizzare frequenti assemblee unitarie e fare in modo che il processo di fondazione del Partito dell’Ulivo parti dal basso, perchè si arrivi presto al Congresso costitutivo, tutti convinti della bontà del progetto.

 

 
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