Corto Maltese
"NON SONO NESSUNO PER GIUDICARE, SO SOLTANTO CHE HO UN'ANTIPATIA INNATA PER I CENSORI."
L'AMMINISTRAZIONE... ASCOLTA!
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Dice la ragione:
cerchiamo la verità.
E il cuore: vanità,
la verità l`abbiamo già.
La ragione: Ahi,chi può raggiungere
la verità!
Il cuore: vanità.
La verità è la speranza.
Dice la ragione: Tu menti.
E risponde il cuore:
Chi mente sei tu, ragione,
che dici quel che non senti.
La ragione: Mai potremo
comprenderci, cuore.
Il cuore: Lo vedremo.
IL COGLIONE
Post n°71 pubblicato il 27 Febbraio 2011 da carloperrotta_1963
CONCORDO CON QUELLO CHE NELL'ULTIMO COMMENTO, DEL PRECEDENTE BLOG CENSURATO, CORTOMALTESE ABBIA ESPRESSO LA VOLONTà DI NON SCRIVERE PIù UNA RIGA,IN MERITO ALLA VICENDA DEI LAVORATORI DELLA CVU.Cè SOLO DA FARE GLI AUGURI A TUTTI I LAVORATORI!!!!!!DI TROVARSI UN ALTRO LAVORO.. COSA NON SEMPLICE;;!!O DI SPERARE CHE LA NOSTRA AZIENDA RITORNI QUELLA DI QUALCHE HANNO FA..... AUGURI A TUTTI E CHE IL BUO SENSO DI TUTTI ,,,,,NON COMPROMETTA NE IL POSTO DI LAVORO A NESSUNO E CHE TUTTO RITORNI ALLA NORMALITà. DOPO QUESTO COMMENTO CARO CORTO PUOI ANCHE CENSURARE QUESTO BLOG....
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Post n°70 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da carloperrotta_1963
"IL V E L E N O DE I S E R P E N T I " "E SOTTO LE LORO LABBRA" La calunnia non è il "venticello" di rossiniana memoria. E' bensì un ciclone devastatore che abbatte ed uccide prima colui che ne è l'autore, poi i suoi destinatari diretti o indiretti. E' soprattutto -- la calunnia - un peccato così obbrobrioso che non ci sono parole per definirlo ed esecrarlo a sufficienza. E', inoltre, peccato così diffuso non solo nell'ambiente sociale ma anche in quello ecclesiale, che rischia di perdere, data la sua sempre più allargata consistenza, quella abominevole malizia che ne fa il peccato satanico per eccellenza, frutto, inoltre, dell'odio edi una gratuita volontà distruttiva. Per questo mi sono sentito in dovere di metterne in guardia i miei fedeli. Cosa che faccio con questa lettera pastorale. Certo è difficile pensare che quanto verrò scrivendo possa toccare cuori duri come roccia e impedire a questi malefici devastatori di continuare a compiere i loro nefandi PENSIERI MALEFICI ma almeno sapranno, una volta di più, quanto male fanno e a quale abisso di iniquità vanno incontro, condannati se non da una coscienza cauteriata e corrotta, almeno dal giustogiudizio di Dio... Ripeto subito al loro indirizzo le severe parole del santo Libro: "Salvami Signore, dal malvagio, proteggimi dall'uomo violento, da quelli che tramano sventure nel mare e ogni giorno scatenano guerre. Aguzzano la lingua come serpenti, veleno d'aspide è sotto le loro labbra (...) La malizia delle loro labbra li sommerge. Fa piovere su di loro carboni ardenti, gettali nel baratro e più non si rialzino. Il maldicente non duri sulla terra, il male spinga il violento alla rovina. |
Post n°69 pubblicato il 16 Febbraio 2011 da carloperrotta_1963
LA CONZONE DI VASCO ROSSI MODIFICATA: C'È QUALCOSA...
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Post n°68 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da carloperrotta_1963
Voglio trovare un senso a questa voglia. Anche se questa voglia un senso non ce l'ha. Saiche cosa penso. Che se non ha un senso. Domani arriverà. ...
A ben guardare non sono pochi i casi in cui le aziende ritardano i pagamenti nei confronti dei dipendenti; il problema diventa molto serio con il passare dei giorni e anche delle settimane se la giusta remunerazione non viene accreditata sul conto corrente; e che fare a quel punto? In un caso del genere va da se che l'azienda e il datore di lavoro si trovano in uno stato di grave inadempienza e il lavoratore ha il diritto di esigere, oltre all'immediata corresponsione dello stipendio, anche gli interessi di mora per ogni giorno di ritardo nel pagamento; inoltre, il dipendente può anche decidere di chiedere un ulteriore risarcimento per i danni che il mancato accredito dello stipendio ha comportato, come ad esempio l'impossibilità di far fronte al pagamento dell'affitto, delle rate di un finanziamento o delle stesse bollette. Come azioni che il lavoratore ha la possibilità di intraprendere, sicuramente si può rivolgere ad un avvocato per ottenere un provvedimento dal tribunale che solleciti veementemente l'azienda a elargire quanto dovuto per scongiurare una esecuzione forzata. Un'alternativa più pacifica, invece, potrebbe essere quella di rivolgersi direttamente al responsabile delle risorse umane o al proprio principale per richiedere accurate spiegazioni circa il ritardo dello stipendio; qualora poi le risposte dovessero sembrare lacunose e non convincenti, si può passare ad uno step successivo inoltrando una lettera di diffida che inviti caldamente l'azienda a corrispondere quanto dovuto entro e non oltre una certa data, pena una rivalsa per vie legali allo scadere dei termini.
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Post n°67 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da carloperrotta_1963
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