corvo rosso

È chiaro che se la Procura ..........

..........chiede l’arresto di un parlamentare, sottosegretario,  candidato presidente del Pdl  alla regione,  per settimane non si parlerà di altro ed il dibattito politico ne risulterà falsato. Al punto che il principale responsabile politico del “disastro Campania” con annesso “disastro Napoli”, Antonio Bassolino può impunemente affermare che per la regione è ancora lui il miglior candidato e che solo con lui il centrosinistra potrebbe vincere le prossime elezioni. L'alterazione politico-mediatica è tale che una simile enormità passa nella totale distrazione dei media. Nessun organo di stampa ha ritenuto di ricordare ai propri lettori ed all’opinione pubblica infatti le responsabilità politiche di Bassolino, da quindici anni alla guida del centro sinistra a Napoli ed in Campania prima come sindaco poi come governatore e le condizioni disastrose in cui ha ridotto città e regione prima con i rifiuti ai primi piani delle case, poi con la Sanità, la più inefficiente ed indebitata d’Italia, poi con il fiume di danaro Ue sprecato in mille rivoli clientelari ed improduttivi,  poi ancora  con la disoccupazione al top e lo sviluppo ai minimi storici, senza contare sprechi e sperperi ed una invincibile e radicata  inclinazione assistenziale e clientelare. E nessuno ha trovato il tempo di ricordare quelle giudiziarie e cioè che il governatore è imputato nel processo dei rifiuti (avviato alla prescrizione a differenza di quel che accade a Milano per Berlusconi, dall’abnorme ed inconsueta ammissione di oltre 500 testimoni), ed indagato in quello delle bonifiche e condannato dalla Corte dei Conti per danni erariali nella sua qualità di commissario straordinario di governo.   Nessuno o pochissimi tra i media hanno sottolineato per esempio che, in questi quindici anni di centrosinistra, la criminalità grande e piccola è cresciuta in modo esponenziale, il degrado civile,  morale e sociale è arrivato ai massimi livelli, interi territori, quartieri e Comuni sono in mano ai clan mentre, in questi ultimi mesi - anche per merito e col sostegno morale e materiale  del ministro degli Interni Maroni e del Governo Berlusconi - Dda, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno inferto colpi mortali alla camorra arrestando assassini e catturando pericolosissimi latitanti. Senza ricordare il Berlusconi che risolve l’emergenza rifiuti (solo il ricordo di quei mesi dovrebbe far rizzare i capelli in testa!) o lo sfascio della Sanità per il quale paghiamo e pagheremo addizionali da capogiro e che ha imposto il commissariamento del settore, o gli altri commissari governativi nominati per incapacità degli amministratori di sinistra, dalle Bonifiche agli scavi di Pompei fino al Teatro San Carlo. Insomma il “caso giudiziario Cosentino” assume, forse in modo preterintenzionale, la funzione di diversivo politico, un modo per spostare l’attenzione della pubblica opinione e salvare politicamente una sinistra che in Campania ha clamorosamente fallito e di cui si vergognano anche moltissimi esponenti nazionali (e locali). Ci sbagliamo? Può darsi. Ma il sospetto viene quando, letta l’ordinanza dei Pm, molti, anche di sinistra, concludono che mancano i presupposti per le manette. Perché dunque un provvedimento così grave, destinato a non avere effetti giudiziari perché la Camera respingerà? Per condizionare la pubblica opinione e magari cambiare il corso delle cose? Il dubbio è legittimo.