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Ruote Tassellate MTB

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Bardolino Bike 2014

Post n°13 pubblicato il 12 Marzo 2014 da mat143
 
Foto di mat143

L'inizio della stagione agonistica.

 

Eccoci giunti finalmente, dopo una calibrata preparazione invernale, a rimetterci in pista con la classica della gare di inizio stagione MTB, la Bardolino Bike.

Per me si tratta di circuito casalingo, battuto e ribattuto durante i miei allenamenti.    Il tracciato non ha segreti e comunque è famoso per la sua estrema scorrevolezza e la bassa richiesta tecnica.  L'ideale insomma per cominciare una nuova stagione all'insegna del divertimento e del contatto con la natura che volge alla nuova primavera.

Imponente quest'anno il numero dei partecipanti e sicuramente complicata per l'organizzazione la gestione di una tale mole considerando che la manifestazione andava a svolgersi in un ambito di territorio turistico che, specialmente in questo periodo, si va affollando mettendo in crisi la viabilità anche in condizioni di normalità.

La gara.

Parto in prima griglia ma mi mantengo molto in dietro per evitare i sorpassi che avrei subito nelle prime fasi di gara in punti poco sicuri in quanto pieni di curve ed ostacoli dislocati all'interno dell vie del paese di Bardolino.

La partenza prende subito ritmi folli essendo il percorso con alte percentuali asfaltate. I vari gruppi si attestano subito su medie che variano dai trenta ai quaranta kilometri orari. 

Scelgo una andatura che mi permetta di andar forte senza mandare in crisi subito le gambe, ma per mantenere la posizione devo rimanere sopra ai trenta orari.

La salita dell' Orange calma subito le acque dei più irruenti e stabilisce le prime proporzioni fra gli atleti.

Per quanto mi riguardo sto molto bene e non mi faccio superare.  Mantengo la posizione senza problemi ed i kilometri scorrono velocemente sul tachimetro.

Purtroppo il gruppo non si sfalda e alle prime minime difficoltà ecco i primi intoppi.

Basta una salita di venti metri con un po' di fango o un ripido ingresso in una vigna per bloccare tutto.

Poi arrivati finalmente sulla Rocca di Garda ecco il tappo.  

L'organizzazione aveva eliminato un tratto tecnico in discesa proprio poco sopra questo punto per scongiurare un blocco di atleti a questo punto del percorso ma non è servito.

Anzi, vorrei correggermi, chissà cosa sarebbe accaduto se avessero lasciato la configurazione iniziale.

Morale della favola ci si mette in coda, anche se dentro di me la rabbia sale perchè sfido chiunque a dirmi che motivo c'era che si creasse un gorgo in un punto simile.     Se dovessi classificare con un indice di difficoltà da uno a dieci la discesa che creava tutti questi problemi direi che un due sarebbe di manica larga.

Eppure qualcuno scende a piedi.  

Liberatisi dalle difficoltà della Rocca rimane la salita al Moscal.

Purtroppo anche quì gente che sale a piedi. 

E poi finalmente giù per la Valsorda, ma ....     qualcuna attraversa i guadi a piedi.....  ostacolando chi arriva dietro.

Mi viene il dubbio che a queste gare si iscrivano biker che tutto l'anno girano in bici da corsa e poi una mattina si svegliano con l'idea di fare una granfondo di mtb.     E l'ipotesi è sostenuta dal fatto che chi trovo a farmi da ostacolo dopo trenta kilometri di gara sono biker che mi sono stati fino a quel punto davanti e quindi sicuramente più forti di me.....             

Bando alle polemiche io ho fatto tutta la gara in sella, salite e discese. Spesso purtroppo alla stessa velocità di chi spingeva la bici a piedi davanti a me, ma comunque in sella e pedalando. 

Alla discesa Castello-Incaffi mi sono fermato, ho lasciato che quelli davanti a piedi scendessero e ho fermato quelli che arrivavano dietro avvisandoli che io sarei sceso in sella. E così ho fatto.

Non ho visto un solo biker scendere da quel tratto in bici.                                                                                             

Terminato il tratto Valsorda si svoltava a sinistra per salire il Poggio del Nando. Anche quì tutti a piedi ma non io..

 

 

Poi rusch finale su asfalto a tutta velocità fino all'arrivo con grande impegno delle autorità e della protezione civile per gestire un traffico che a quell'ora diventava davvero critico.

No so come se la siano cavata i primi bikers che si giocavano qualche posizione ad affrontare la passerella che dava la possibilità di transitare uno alla volta.

Sarebbe stato quasi da scegliere il salto diretto della scalinata ma....  

 forse si sarebbe creato un tappo anche li.....     

In conclusione gara molto affiatata e divertente,

percorso velocissimo e facile adatto ad una gamaba da passista, ed a fare da cornice il meraviglioso paesaggio del Garda.

 

FRA:

 


 

 

 
 
 
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