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Città di Garda 2014

Post n°14 pubblicato il 01 Aprile 2014 da mat143
 
Foto di mat143

Grande attesa per questo storico appuntamento di sport ed appassionati della mountainbike sulle rive ed i dirupi del lago di Garda.

Due i percorsi scelti per il modulo creato per quest'anno.    Un marathon di circa sessanta km e un dislivello intorno ai duemila metri che per alcuni tratti richiamava il mitico tracciato della Granfondo Paola Pezzo del 2006, e una granfondo che univa invece ritagli del percorso classico con l'aggiunta di varianti inedite.

Dopo alcuni test durati più di un mese sul tracciato marathon ho scelto di cimentarmi sul tracciato corto non senza rammarico per non poter saggiare la magnifica discesa del Monte Belpo in una vera gara, percorsi che per me sono quelli di tutti i giorni.

Numeroso il parco biker partenti soprattutto per il percorso marathon.   Nonostante infatti si presentasse molto impegnativo per un inizio di stagione, ciò non è bastato ad intimorire gli appassionati di questo meraviglioso sport, forse anche per il ruolo che il territorio del Garda ha giocato col suo fascino.

Divise estive alla partenza, credo per la prima volta per quest'anno.   Nessun segreto per me riguardo il percorso.   Prima regola effettuare un buon riscaldamento così da poter pertire forte ed affrontare la lunga salita per Albisano, tratto che se preso da freddi è in grado di tagliarti le gambe a tal punto da condizionare tutta la gara.

Partendo ultimo dell'ultima griglia decido di sorpassare durante questa prima salita già sapendo che alla prima discesa una volta in vetta il sorpasso sarebbe stato ostico a causa dello stretto single trak che porta verso la parte alta di Torri del Benaco.

 

Il tratto a ritmi alterni che porta vicino a Crero va gestito alla meglio per non trovarsi in affanno già all'inizio dell'ascesa verso San Zeno.      E' qui che inizia l'incubo dei non specialisti della scalata come me.   Pendenze proibitive cementate alternate da ascese nel bosco dove trovo solo biker che salgono a piedi.

 

Molte polemiche da parte dei partecipanti per i molti tratti affrontato off bike ma devo dire che nei test effettuati in settimana lo avevo largamente previsto.    Ben diverso è infatti affrontare salite tecniche da soli e farlo sotto la pressione dei vari concorrenti.

Ad onor del vero in alcuni tratti dove mi sono imposto di salire in sella non sono riuscito a tenere andature che fossero diverse da chi procedeva a piedi.

 

Arrivati sul GPM del Lenzino finalmente pane per i miei denti.     Mi lancio a tutta per la discesa tecnica e i biker che mi precedono scendendo a piedi mi lasciano strada correttamente.    sento qualche sguardo e qualche commento rivolto nei miei confronti e la cosa mi inorgoglisce non poco.

Passata Vallonga e campo da Golf mi fiondo per la Valle dei Mulini dove cerco di dare il meglio di me stesso e quello che ne esce è un opera d'arte costellata da due salti a ruote pari perfettamente pennellati.

Ultimo incubo di giornata la salita alla Dacia famosa per portare il maleficio dei dolorosissimi crampi ai quadricipiti.

Ma stavolta ho calcolato tutto e passo l'ostacolo divorandolo.

Rimane la stupenda discesa dall' Eremo, che potrei eseguire bendato.

Purtroppo alla prima curva a sinistra un biker ha avuto quello che sembra un brutto incidente quindi tutti passiamo con andatura rispettosa dell'infortunato e degli assistenti che lo seguono.

Chiusa la Rocca di Garda rimane il classico passaggio nel campeggio ed il lungolago che nasconde una trappola che solo chi ha fatto le scorse edizioni della Paola Pezzo conosce.    La ghiaia del lungolago prima dell'arrivo.

Il solo fatto di saperlo mi da un vantaggio tale da risucchiare i due biker che mi precedono, poi è tutta sfilata fino all'arrivo.

Credevo di avere una preparazione adeguata ed invece ho trovato la gara molto dura.  Purtroppo l'età avanza e si fa sentire ogni anno di più.

Credo che l'organizzazione, nonostante le critiche che ho letto sui vari forum, meriti complimenti e ringraziamenti per essere anche quest'anno riuscita a mettere in piedi una manifestazione di questo tipo coinvolgendo un territorio molto problematico da gestire, sia per l'urbanistica che coinvolge luoghi fortemente frequentati dal turismo e sia per l'estensione territoriale portata fin sui versanti del Monte Baldo.

FRA:

 

 

 
 
 
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