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l'imposizione sionistaLA STORIA ANTICA Secondo il resoconto biblico, antiche tribù di israeliti conquistarono parte delle terre di Canaan, lungo la costa mediterranea, verso il 1200 A.C. (Sono gli anni in cui Mosè avrebbe scritto il Pentateuco). Le sarei grato se volesse portare a conoscenza della Federazione Sionista questa dichiarazione. Vostro Arthur James Balfour RISENTIMENTO ARABO Fra il 1920 e il 1930, durante il mandato britannico, decine di migliaia di ebrei emigrarono in Palestina. Le autorità censirono, nel 1922, l'11% di popolazione ebraica su un totale di 750.000 abitanti, e ai primi fermenti di guerra, nel '37, vi erano circa 300.000 ebrei che si erano già insediati in Palestina. Vari episodi di violenza si registrarono già in quegli anni, come ad esempio gli scontri dell'Agosto del '29, che videro oltre centi morti per parte. Quelli palestinesi quasi tutti per mano della polizia britannica. Nel 1936 si arrivò addirittura ad uno sciopero generale dei palestinesi, che protestavano per le continue azioni terroristiche [il termine è usato correttamente] da parte di gruppi sionisti armati, come l'Irgun Zvai Leumi, che agivano con il dichiarato scopo di "liberare la Palestina e la Transgiordania" (la Giordania attuale) con la forza.Iniziano nel 1937 dieci anni cruciali, in cui vengono in luce e si cristallizzano tutti gli elementi che saranno poi alla base dei maggiori problemi odierni. Nel Luglio del 1937 una commissione britannica, capeggiata dal Segretario di Stato delle Indie, Lord Peel, raccomandò la spartizione delle terre in due stati, uno israeliano (un terzo delle terre circa, comprensivo della Galilea e della pianura costiera) ed un arabo. I palestinesi respinsero questa idea, e chiesero invece un arresto dell'immigrazione, con l'implementazione di adeguate misure di protezione per le minoranze all'interno di un unico stato comune. Il rifiuto inglese portò ad un ritorno della violenza, finchè le proteste furono definitivamente schiacciate con la forza dall'esercito britannico. WHITE PAPER Con l'avvicinarsi della guerra, aumentò sensibilmente il ritmo di immigrazione degli ebrei, che provenivano soprattutto dall'Europa Centrale, e che iniziò a mettere a rischio l'intero equilibrio del ciclo produzione/sostentamento nella regione. Nel Maggio del 1939 il governo Britannico pubblicò il Documento Parlamentare 6019, noto come "White Paper", con il quale intendeva porre un limite all'affluenza ormai indiscriminata verso Israele. Nonostante questo, intere navi cariche di immigranti viaggiavano di notte, sottocosta, cercando di superare il blocco navale inglese, per poi accostare alla prima spiaggia libera e scaricare letteralmente fuori bordo centinaia di persone alla volta. Quelli che venivano arrestati finivano in campi di internamento costruiti appositamente dagli stessi inglesi. GUERRA MONDIALE Durante la guerra, i vari gruppi armati sionisti si unificarono e riorganizzarono sotto la guida di Irgun, con l'intento di rivolgere contro gli stessi inglesi la loro lotta di "liberazione del territorio". Alla loro guida nel frattempo era stato eletto un uomo che trent'anni dopo, nelle vesti di Primo Ministro di Israele, avrebbe firmato uno storico trattato di pace con l'Egitto di Anwar el Sadat: Menachem Begin. LE NAZIONI UNITE Alla fine della guerra la situazione era ormai giunta al limite, con arabi contro ebrei, inglesi contro arabi, ebrei contro inglesi, ma anche ebrei contro ebrei, con gli stessi leader Yashuv che temettero per un momento una vera e propria guerra civile. L'Inghilterra si vide così costretta a rimettere la delicata questione nelle mani delle Nazioni Unite, che erano da poco nate dalle ceneri della stessa Lega delle Nazioni che le aveva assegnato il mandato venticinque anni prima. Nel frattempo gli scontri fra palestinesi ed ebrei si facevano sempre più gravi, col confluire in Palestina di nuove ondate di ebrei sopravvissuti alla Shoah, oltre a quelli che avevano risposto all'appello del sionismo da ogni altra parte del mondo. Un Comitato Speciale delle Nazioni Unite tornò a proporre una spartizione della terra, che prevedeva la creazione contemporanea dello Stato di Israele. Il piano (nella cartina sotto a sin.), che assegnava il 57% delle terre agli ebrei (giallo) ed il 43 agli arabi (grigio), con Gerusalemme (bianco) sotto controllo internazionale, fu accettato dai primi, ma respinto dai secondi. Va notato che i palestinesi non facevano direttamente parte delle Nazioni Unite, e dovevano quindi farsi rappresentare dai delegati dei confinanti paesi arabi (arancione). IL PIANO UFFICIALE DI SPARTIZIONE Il 29 Novembre 1947 il piano fu sottoposto al voto dell'Assemblea Generale, che emise la storica risoluzione 181, con 33 paesi a favore, 13 contrari, e 10 astenuti. L'Inghilterra annunciò l'intenzione di restituire il mandato il 15 Maggio del 1948. Ma i fermenti provocati dalla decisione ONU esplosero molto prima di quella data, precipitando la regione in uno stato di caos, e mettendo gli inglesi in serie difficoltà: da una parte, neltentativodidomare la rivolta, il numero dei morti fra i loro soldati continuava a salire, dall'altra si facevano sempre più forti le pressioni da parte degli Stati Uniti per permettere l'immigrazione ad un numero ancora maggiore di ebrei. Ora in chiaro contrasto con l'Inghilterra, sembrava essere passato decisamente agli USA il ruolo di sostenitori della causa sionista. Le prime operazioni sistematiche di "pulizia" - così definite da loro stessi - furono intaprese dai sionisti contro i palestinesi nel Dicembre del 1947 NASCE LO STATO DI ISRAELE Il 9 Aprile 1947 le milizie di Irgun e Lehi massacrarono l'intera popolazione del villaggio di Deir Yassin. La notizia si sparse in fretta dappertutto, ed i palestinesi iniziarono a fuggire in massa verso il Libano a Nord, la Cisgiordania ad Est, e l'Egitto a Sud del paese. Il 14 Maggio 1947 veniva proclamato a Tel Aviv il nuovo stato di Israele, mentre gli ultimi reparti di soldati inglesi lasciavano in fretta e furia il territorio. I palestinesi ricordano quella data come "al-Nakba", che significa "La Catastrofe". Le forze israeliane, assistite dai gruppi militanti di Irgun e Lehi, si impadronirono immediatamente del territorio a loro assegnato, appropriandosi anche di sostanziose porzioni destinate invece ai Palestinesi. In poche gli israeliani controllavano l'intera Galilea, il Negev, Gerusaslemme Ovest, e buona parte delle pianure costiere. Il giorno seguente gli eserciti di Giordania, Siria, Egitto, Libano e Iraq attaccarono Israele, ma furono sconfitti con relativa facilità dalla superiorità militare israeliana. Si venne così ad un armistizio, i cui confini (cartina sopra a destra) ricalcavano da vicino quelli del precedente Mandato Britannico. La differenza più vistosa era costituita dalla striscia costale di Gaza, che andava agli egiziani, e la Cisgiordania (West Bank) con Gerusalemme Est, che passava sotto il diretto controllo della Giordania. In altre parole, da un punto di vista geografico, Israele aveva sostituito in pieno gli inglesi nel controllo dell'intero territorio palestinese, fatto salvo per quelle zone - Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est - che avrebbe poi invaso in seguito. Fra il 1920 e il 1930, durante il mandato britannico, decine di migliaia di ebrei emigrarono in Palestina. Le autorità censirono, nel 1922, l'11% di popolazione ebraica su un totale di 750.000 abitanti, e ai primi fermenti di guerra, nel '37, vi erano circa 300.000 ebrei che si erano già insediati in Palestina. Vari episodi di violenza si registrarono già in quegli anni, come ad esempio gli scontri dell'Agosto del '29, che videro oltre centi morti per parte. Quelli palestinesi quasi tutti per mano della polizia britannica. Nel 1936 si arrivò addirittura ad uno sciopero generale dei palestinesi, che protestavano per le continue azioni terroristiche [il termine è usato correttamente] da parte di gruppi sionisti armati, come l'Irgun Zvai Leumi, che agivano con il dichiarato scopo di "liberare la Palestina e la Transgiordania" (la Giordania attuale) con la forza. Iniziano nel 1937 dieci anni cruciali, in cui vengono in luce e si cristallizzano tutti gli elementi che saranno poi alla base dei maggiori problemi odierni. Nel Luglio del 1937 una commissione britannica, capeggiata dal Segretario di Stato delle Indie, Lord Peel, raccomandò la spartizione delle terre in due stati, uno israeliano (un terzo delle terre circa, comprensivo della Galilea e della pianura costiera) ed un arabo. I palestinesi respinsero questa idea, e chiesero invece un arresto dell'immigrazione, con l'implementazione di adeguate misure di protezione per le minoranze all'interno di un unico stato comune.Il rifiuto inglese portò ad un ritorno della violenza, finchè le proteste furono definitivamente schiacciate con la forza dall'esercito britannico. potere economico, appoggio politico e appoggio militare è con questi mezzi che lo stato di israele si è inserito in un ambiente in cui da secoli vivevano altre popolazioni... non provo odio per israele, no,... ma seria critica verso chi ha permesso un imposizione violenta di questo tipo sì.... non c'entra essere anti sionista o anti palestinese... si tratta di non concepire le ingiustizie... |
Inviato da: charr626262
il 22/03/2012 alle 10:37
Inviato da: ITALIANOinATTESA
il 07/10/2011 alle 11:27
Inviato da: ninograg1
il 03/10/2011 alle 20:57
Inviato da: cristianodisinistra
il 03/10/2011 alle 08:26
Inviato da: giampi1966
il 27/09/2011 alle 17:57