Creato da Uto88 il 29/05/2006

CLEAN moleskine

il moleskine è pulito perchè quando scrivo lo faccio qui.

 

 

fan**** a babbonatale. A natale puoi (all I Want)

Post n°132 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da Uto88

Trovare l'incipit è sempre difficile, scrivo poco, lo so, il calendario testimonia che dall'ultimo intervento sono passati diversi giorni.

è Natale, quasi.
Lo so che non è una novità ma ancora non me ne rendo conto, hai presente quando sfugge tutto dalle mani?

L'ideosincrasia per il natale quasi non la sento, non sono guarito, è solo che non ci penso, mi è indifferente, ancora qualche giorno ed è tutto passato, le pubblicità dei panettoni se tutto va bene le rivedo tra dodici mesi.

Il bambino della bauli che dice che "a natale puoi, fare quello che non puoi fare mai" si leva di torno, però forse non c'ha manco torto il bambino.

Certe cose se non ti butti non succederanno mai.
Non sto a filosofeggiare però se stai su un treno che non ti piace il viaggio non ti passa.

Sette giorni fa stavo su uno di quei regionali coi finestrini grigi, i sedili blu, i cespugli di polvere a terra e i capelli di qualcun'altro sul poggiatesta. Quei treni che manco i controllori ci salgono.

Poi con Vinicio nelle cuffie ho capito che ci ho provato, ho provato a fare le scelte che volevo io, quelle che mi sconsigliavano tutti ma se non ci sbatto la testa non ci credo.
Ho rinunciato a tante cose in passato per non aver creduto abbastanza in quello che penso, poi ho iniziato a fare solo quello che voglio anche se non è sinonimo di garanzia.

Ci stavo pensando da non so quanto tempo, due mesi almeno, in treno, a casa, quello che faccio non mi gasa.

Poi sette giorni fa in treno mi stacco le cuffie, cerco il numero di Ari, squillo come un SOS, mi richiama.

"come stai?"
"voglio cambiare..."
Cambiare facoltà, università, città. Cambiare in corsa la destinazione anche se non è facile, senza freno, arrivare dove voglio arrivare io.

In una settimana sono successe le cose più strane, i miei hanno capito le mie ragioni e poi ha nevicato.

Qualcuno mi dice che ho fatto bene, qualcuno mi dice che faccio delle scelte pazze ma sono stanco.
Stanco di vivere in un treno, di fare una vita che non mi appartiene come vorrei, stanco di vedere nessuna prospettiva.

Non so se faccio bene o male, lascerei tutto, o quasi. Ma sono contento e questo, per me, è l'unica cosa che conta.
Poi lo dice pure la pubblicità: "a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai".
Adesso o mai più.

Prendo il comando del mio Eurostar, guido io, sono sempre io.
Con le stesse idee, gli stessi difetti mi riprendo le scelte, quelle che ho capito essere sbagliate.
All I want for Xmas is me. Per una volta voglio essere egoista.
Fanculo a babbonatale.

 
 
 

l'eurostar e il dentifricio

Post n°130 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da Uto88

Quando torni da un viaggio ci sono sempre tante cose da mettere a posto, vestiti sporchi, puliti ma spiegazzati, i biglietti timbrati, lo spazzolino ancora umido e il dentrificio accartocciato. Tutto profuma in modo strano.

Poi ci sono i pensieri, quelli che non li metti a posto, che non li lavi, che non li stiri, che stanno lì e ti galleggiano in testa.

Ho preso il mio eurostar, un posto prenotato tutto mio, gli occhi chiusi, la nostra musica nelle cuffie, un vicino che legge "mindfucking", una serie infinita di gallerie, una stazione e poi tu.

Un fine settimana tutto nostro, nel posto più piccino di una città enorme, due passi da tutto, dalla metro, dal centro, da te.

La proprietaria del bed and breakfast vuole riempirci di camomille, ci elenca tutto il contenuto della dispensa, ci dice che il bagno è "comunitario", che sta rifacendo la terza "toeletta" poi ci apre la stanza col soffitto di legno, quello che dici somiglia a un pagliaio, due minuti e tutto si riempie di coccole.

Tutto sa di dentifricio e sigarette, di deodorante stick e di asciugamani colorati, è tutto rigato dalle persiane, come un sogno psichedelico ma è tutto vero. Quando mi sveglio vedo il tuo orecchio a due centimetri dai miei occhi e non mi sembra vero.

Non è un sogno perchè mi sveglio e tutto continua, dai sogni ti svegli e basta, invece tu sei a fianco.

Ti sento e sai ancora di Mentadent Aquafresh.

 
 
 

blogger nostrani si riuniscono in Tribù

Post n°129 pubblicato il 02 Dicembre 2007 da Uto88

Sono le due, sto in giro dalle sette (di mattina, si intende). Sono appena tornato da una pizza. Con i Fratelli abbiamo fatto lezioni di foggiano ad Ari che è arrivata da poche ore in terra dauna.

Mi sa che ho dimenticato di dire che tra otto ore a Foggia c'è un convegno dal titolo "Le tribù dei blog" che rientra nella prima edizione di "SUDs, fiera della piccola e media editoria meridionale".

Uto ci poteva mai mancare? Certo che no, l'ha organizzata anche lui... ancora non sa bene cosa dire ma qualcosa dirà. Cacchio ho scritto centocinquanta post, ho ricevuto tre mila commenti vuoi vedere che mo non riesco a parlare dieci minuti?

E poteva mai mancare Arianna_Leggera, la Santa Protrettrice di Clean Moleskine? Certo che no. Ari stupirà i presenti al convegno con i suoi post "chitesstramurt-eggianti".

Non poteva mancare Claudio dei FDS che porterà una nota di serietà ai nostri interventi e ci spiegherà come un blog può far bene non solo a chi scrive.

Infine una new-entry: Narciso Lunatico, direttamente da Bari, ci deve spiegare come si fa a partire con un blog cazzeggiante (più o meno come il mio) a farsi notare da Rai3...

Ora mi vado a fare mezz'ora di sonno, sono da due giorni in fiera a parlare dei libri di Minimum Fax e ne ho venduti anche una bella cifra... ho capito che se da grande fallissi come giornalista potrei sempre aprire una libreria.

Qualcuno che viene a comprare libri lo trovo, ho appena scoperto su un forum di avere degli ammiratori segreti che, parlando del convegno di domani, dicono: "Io andrei qui per sentire Luca Conti (uno dei guru italiani del 2.0) e Uto88, un bel blogger nostrano".

In una singola frase mi so abbuscato un "bel" e un "nostrano", nostrano mi fa sentire un prodotto tipico ma mi piace, come i prosciutti di Faeto e le patate di Zapponeta.

Uto88, dalla terra virtuale, un bel blogger nostrano, sui migliori monitor di Capitanata.

 
 
 

tracce di blog nel sangue

Post n°128 pubblicato il 25 Novembre 2007 da Uto88

85%How Addicted to Blogging Are You?

Stanotte ho fatto le quattro, per poco non ho visto l'alba. A farmi compagnia due bloggers in stato più o meno postalcolico. Mi sono chiesto se esiste un altro posto al mondo diverso dalla virtualità dove si possono trovare persone 24 ore al giorno che sanno di te.

il test di sopra dice che nel blog c'è l'ottantacinque per cento di me.

Penso che nella realtà non avrei mai parlato alle tre di notte con dei semisconosciuti un po' brilli, poi però penso che non c'è in nessun luogo al mondo un semisconosciuto che sa di me, che nonostante l'ubriacatura rimane davanti a un monitor a dispensare massime di filosofia spicciola ma ugualmente utili.

Barbie mi dice che io mangio tutto di fretta, mi mangio le situazioni, le sensazioni e che non mi accorgo del resto, mi saluta con un'animaticon e va a letto, la sua frase rimane lì.

Certe frasi te le scordi, sei stanco, è notte, te le ha dette una persona brilla, le vuoi bene ma era brilla, poi ci penso davanti allo specchio.

Mi rado con un rasoio scintillante, uno di quelli a sei lame che ti radono anche l'anima. Bofonchio Vinicio, e mi accorgo solo in ritardo che ho scorticato un pezzo di pelle sul pomo d'adamo. Ha ragione barbie, faccio troppe cose tutte insieme e non mi accorgo del resto, delle cose che si muovono, del mio pomello che si muove se canto.

Ci penso e mi chiedo l'utilià di un pomo d'adamo, di una lametta a sei lame quando ne bastano la metà.

poi mi chiedo chi ha inventato i blog, e mentre aspetto che le piastrine arrivano in superfice, in silenzio, con un pezzo di garza in mano questo inventore lo ringrazio.

 
 
 

torno subito

Post n°127 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Uto88

Devo scrivere un post, devo rompere l'astinenza da blog, ettore ha detto che sarebbe disposto a darmi 76 centesimi pur di vedermi riscrivere.

Uto torna on line, occhei?, dopo due settimane di studio [per favore non ridere, già è difficile dire certe cose] mi sveglio alle dieci e mezza senza il fischio del treno e un po' ci godo... qualsiasi cosa è meglio di un treno la mattina.

Ieri la polizia ferroviaria mentre passeggiava nei vagoni ha pensato bene di passare nel mio scompartimento a svegliarmi, m'ha chiesto un documento che solo per caso si trovava nel mio zaino. Già mi vedevo in caserma con la luce in faccia, senza documenti e con la polizia che mi chiedeva se ero io il celeberrimo quarto uomo...

In questi giorni senza blog è uscito un pezzo su Repubblica in cui vengo citato tra i blog più letti di Puglia, eccola qua, io sono nell'ultimo paragrafo.

Mi sento troppo blogger, la prossima volta che mi ferma la ferroviaria mi presento come Utottotto, vediamo se m'arresta.

 
 
 

UTOTTOTTO STORIA SEMISERIE IN QUARANTATRE RIGHE

Utottotto è nato 19 anni fa nell'ospedale di Padre Pio e si è diplomato nella scuola in cui ha studiato Wladimir Luxuria. Come qualcuno può dedurre abita nella città natale  di  Pulsatilla e Renzo Arbore.

Porta il cognome di un noto cantante napoletano, sua madre quello di un poeta recanatese che ha passato tutta la sua vita prendendo freddo ad una finestra guardando una certa Silvia che non se l'è mai filato. Il poeta in questione dopo essere andato in bianco ha scritto "il passero solitario".

Il nome di Utottotto ricorda vagamente quello di un pittore che disegnava orologi fusi e giraffe in fiamme, convinto di essere portato per la pittura a 15 anni ha partecipato ad un paio di mostre collettive, suscitando solo l'interesse di un paio di avanguardisti (evidentemente miopi) e una ciurma di bambini che tuttavia non hanno comprato manco un quadro... (sottigliezze)

appesi i pennelli al chiodo e i quadri alla gola è finita la parentesi dandy.

Dopo aver scoperto che il suo avo recanatese è stato uno dei primi giornalisti italiani è entrato nella redazione di un giornale culturale

Ora spera solo di non fallire nel campo "letterario" altrimenti gli resta solo da cantare la neomelodica napoletana come il cantante con cui condivide il cognome.

 

se vuoi insultarmi, conoscermi, chiedermi qualcosa la mia mail è whoisuto88[chiocciola]libero[punto]it
 
 

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