Creato da goblins76 il 23/07/2006

STRISCE BIANCONERE

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Necessario un vero Direttore generale

Post n°334 pubblicato il 13 Dicembre 2009 da goblins76
 

TORINO, 13 dicembre - A capo di una nottata tutta sbagliata, l’ennesima, diventa priorità la rifondazione. Non la prima dall’anno di disgrazia 2006, ma quella decisiva, netta. Ecco, è il momento di ripartire da zero. O quasi. Troppi i veterani che hanno chiuso o stanno concludendo un ciclo. Troppi gli acquisti rivelatisi sbagliati. La Juve ha investito parecchio sui giovani, ora è il caso di puntare su di loro. E l’allenatore, ora che è evidente il fallimento di Ciro Ferrara, scommessa che sembrava corretta e invece si è rivelata azzardata, dovrà essere più tutelato dal club. E l’unica soluzione è individuare un direttore generale che abbia carta bianca sulla gestione tecnica e che collabori e dia indirizzo ad Alessio Secco (l’operatore di mercato). Vedere lo stesso Secco in panchina a Bari è parso il tentativo di un club che ha chiaro in testa cosa non funzioni, ma non abbia le alternative. Così, nel caos derivato dall’assenza di gioco e risultati, dalla perdita di fiducia, tutti finiscono allo sbando, naufragano.

IL DG - Cosa sia successo dopo l’incoraggiante av­vio di stagione resterà probabilmente nel segreto dello spogliatoio, però è evidente che qualcosa sia cambiato. E che si sia smarrita la strada. Avrebbe potuto perderla anche il Milan, dopo l’inizio sta­gione assai deludente e molto problematico. Ma l’intervento di Galliani a sostegno del progetto tecnico è stato risolutivo. Questo non è avvenuto in casa bianconera. Laddove ieri sera non è basta­to l’orgoglio, né poteva visti gli evidenti problemi di natura tecnica e le incomprensioni. È un pro­blema complesso e composito quello che accompa­gna la Juventus. Che la scorsa estate aveva scelto di investire pesantemente per sfidare l’Inter. Ma non possono essere due giocatori a cambiare il corso. Non c’è più tempo per correggere, è arrivato il momento delle scelte estreme e decise. Da parte della società che avrebbe dovuto prenderle prima (magari sin dal ritorno in A) e invece ha cercato di cambiare poco alla volta. Bruciando solo allenato­ri. Una società che ha bisogno come dell’ossigeno di essere implementata. Da un direttore generale, un uomo esperto, di calcio. Che abbia le conoscen­ze e il carisma per essere ascoltato e rispettato da­gli atleti. E che sia in sintonia con l’allenatore. Ov­vero che scelga lui la via tecnica.
 
L'OMBRA DI BETTEGA - Intanto però potrebbe tornare Roberto Bettega in società anche se Blanc precisa: «La società andrà ad organizzarsi e rinforzarsi quando ci sarà bisogno, ho la capacitù di prendere decisioni in un senso o nell'altro - spiega Blanc -. Anche se ho letto cose diverse credo che come siamo adesso andiamo bene».

 
 
 
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PRIMO GOAL

Eri poco più di un ragazzo quando ti buttarono dentro al tuo primo campo di calcio di serie A.

In quel momento, quando il Trap ti disse:"Dai, scaldati che tocca a te", tu non sapevi che pensare, un groppo in gola, le gambe che tremavano, ma ti facesti coraggio.

Alzarsi dalla panchina e iniziare il riscaldamento, una corsa verso l'ignoto.

Pensasti a tuo padre, a tua madre, al fratello che ti aveva sempre sostenuto, ai tuoi amici più cari ai quali sarebbe venuto un'infarto nel vederti entrare in campo, ma  dopo c'era solo l'ignoto.

Non sapevi a cosa seresti andato in contro dentro quel campo da calcio, eppure il terreno di gioco l'avevi calpestato migliaia di volte, in quel momento ti sembrava fosse la prima volta che ti capitava di giocare...

Pensare a cosa fare, a come doverlo fare, pianificando tutto nei minimi dettagli, e  poi l'arbitro fischiò…toccava a te.

Baggio ti sorrise e  strizzò l'occhio, Moeller ti guardò impassibile, Ravanelli ti battè il 5..:"e adesso?.....cosa ne sarà di me", ti chiedesti?...Dribbling di Julio Cesar, palla a Marocchi che dà subito a Baggio,il quale lancia la palla in profondità, sui tuoi piedi..Goal..si Goal...non sapevi cosa fosse...gioia, emozione...cuore gonfio di sentimenti che passano veloci confusi nella mente e nell'animo che sembra poter volare

 

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