STRISCE BIANCONERE
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Post n°344 pubblicato il 04 Aprile 2010 da goblins76
La legge di Murphy, secondo la quale quando pensi di aver toccato il fondo scopri che puoi andare ancora più giù, ha trovato il proprio esempio da manuale nella Juventus: neppure la partita a ciapanò che giocano le rivali per il 4º posto, con il Palermo che ha perso e il Napoli che ha pareggiato, ha spinto i bianconeri a una prestazione decente. La conseguenza è che, invece di acchiappare chi le stava davanti, la Juve è 7ª con buone possibilità di non piazzarsi neppure per la Europa League, che del resto non merita. Le sconfitte ora sono 12, quasi record (15). Ogni volta sentiamo dire che la batosta sarà l’ultima e che si rimedierà con il lavoro: evidentemente i buoni propositi li raccontano a noi ma non se li passano tra di loro perché la sconfitta per 3-0 contro l’Udinese che non aveva mai vinto con tanta larghezza è solo la tappa più recente di un cammino indecoroso. Anche qui, in un posto di piccole soddisfazioni e di grandi paure per la salvezza, i bianconeri sono usciti tra le risate e i cori di scherno, assolutamente annichiliti e ridicoli, e a chi chiede cosa non stia funzionando l’unica risposta seria è: tutto. Sarà per questo che hanno deciso il silenzio stampa. Non hanno più spiegazioni da dare. Gli unici sorrisi di una nottata da incubo, Alberto Zaccheroni li produce, a fatica, all’uscita dagli spogliatoi, dove l’aspettano decine di persone che non ne dimenticano le imprese alla guida dell’Udinese. Baci e abbracci per quei tre anni indimenticabili e anche per questi tre punti che la Juve lascia a gente affamata di salvezza. Altro Zac non concede, né lui né il resto della triste spedizione, perché le bocche si serrano, come i boccaporti di fronte alla tempesta: «La Juve è in silenzio stampa - informano gli addetti alla comunicazione juventina, depressi pure loro - nessuno dei tesserati, allenatore, giocatori, dirigenti, parlerà. La società chiede scusa ai suoi tifosi». Ha parlato il campo di battaglia, fin troppo chiaramente, anche se una spiegazione ci vorrebbe per un altro crollo indecente: spazzati via da una squadra che ha chiuso con il torello e l’irrisione di tutto lo stadio. Non stanno zitti invece in Inghilterra, beati loro, dove ripetono che Roberto Mancini ha un futuro in bianconero. Pure l’altro ieri il Guardian e il Telegraph ribadivano le possiblità d’addio del tecnico al Manchester City, a fine stagione. E mica solo riprendendo le notizie pubblicate negli ultimi giorni in Italia, ma anche riportando le voci vicine al Mancio: fallisse il quarto posto, se ne andrebbe, di certo. Un’opzione del contratto offre una via d’uscita ad allenatore e club, e i giornali del Regno Unito sono pronti a scommettere che qualcuno, a fine stagione, la userà: anche se vincendo ieri per 6-1 contro il Burnley, il City ha rimesso piede al quarto posto, valido per la prossima Champions. Mancio, però, potrebbe decidere di tornare in Italia lo stesso. Non troppo in silenzio. |
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PRIMO GOAL
Eri poco più di un ragazzo quando ti buttarono dentro al tuo primo campo di calcio di serie A.
In quel momento, quando il Trap ti disse:"Dai, scaldati che tocca a te", tu non sapevi che pensare, un groppo in gola, le gambe che tremavano, ma ti facesti coraggio.
Alzarsi dalla panchina e iniziare il riscaldamento, una corsa verso l'ignoto.
Pensasti a tuo padre, a tua madre, al fratello che ti aveva sempre sostenuto, ai tuoi amici più cari ai quali sarebbe venuto un'infarto nel vederti entrare in campo, ma dopo c'era solo l'ignoto.
Non sapevi a cosa seresti andato in contro dentro quel campo da calcio, eppure il terreno di gioco l'avevi calpestato migliaia di volte, in quel momento ti sembrava fosse la prima volta che ti capitava di giocare...
Pensare a cosa fare, a come doverlo fare, pianificando tutto nei minimi dettagli, e poi l'arbitro fischiò…toccava a te.
Baggio ti sorrise e strizzò l'occhio, Moeller ti guardò impassibile, Ravanelli ti battè il 5..:"e adesso?.....cosa ne sarà di me", ti chiedesti?...Dribbling di Julio Cesar, palla a Marocchi che dà subito a Baggio,il quale lancia la palla in profondità, sui tuoi piedi..Goal..si Goal...non sapevi cosa fosse...gioia, emozione...cuore gonfio di sentimenti che passano veloci confusi nella mente e nell'animo che sembra poter volare
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