« FUMATUL di Pier Luca Coz...Pensieri danzati: coques... »

FUMATUL di Pier Luca Cozzani (terza parte)

Post n°9 pubblicato il 06 Settembre 2013 da cutupedizioni

 

Non è difficile orientarsi, la luce accesa nell’ufficio di Zanna esce dalla porta aperta, arriva fino ai vetri sporchi dello spogliatoio e illumina il volto di un ragazzo che, per la prima volta in vita sua, non ha più paura. Le scarpe di gomma di Gabriel non fanno rumore sul pavimento, da dentro sente la ragazza ridere, poi l’uomo respirare pesantemente. Zanna non ha nemmeno chiuso la porta: è nel suo regno,ora. Lei si siede sulla poltrona girevole e allunga le gambe sulla scrivania.

 

«Sono io il capo, adesso.» L’uomo ride,rovesciando la testa all’indietro, poi lentamente le sfila una scarpa e le sfiora con le labbra la pianta del piede.

 

Fuori dalla porta, nell’ombra, Gabriel è praticamente invisibile. Può avvicinarsi,può vederla e sentirla, quasi annusarla. Conosce l’odore di Mirka, il suo corpo, la sua voce. Ora quel corpo, quella voce, quelle gambe distese sulla scrivania, sono il male. Sono l’ingiustizia, la tristezza, la malattia.

 Oggi io sono la cura… 

Lamano di Gabriel stringe spasmodicamente il lungo cacciavite. Nella sua testa,le parole della canzone girano senza sosta:

 Su le mani capo, questa è una rapina 

Sono stanco di vivere con questa pena

Mi dia quello che spetta a uno come me 

Altrimentile faccio saltare i sentimenti

Le immagini davanti agli occhi di Gabriel sono un film dell’orrore: ora Mirka è sdraiata sulla scrivania, e le mani di quel…  

Quell’orso… nel modo più squallido, sotto la luce banale delle lampade al neon, nell’ufficio di un uomo che ha trent’anni più di lei… il dolore sordo nello stomaco del ragazzo è di quelli che non conoscono pietà, è una cosa viva e pulsante, che lo fa tremare come se avesse la febbre. Il lungo cacciavite stretto in mano è la spada di Damocle, il filo che sostiene la spada è pronto per essere reciso.

L’agnello è sul tavolo, l’agnello deve essere sacrificato…

Zanna accende una sigaretta e si siede, ha deciso di godersi lo spettacolo della ragazza nuda. Soffia il fumo verso il soffitto, mentre abbassa la cerniera dei pantaloni.

“Fumatul poate provoca o moarte lentă şi duveroasă…” Gabriel ricorda la scritta sul pacchetto di sigarette:

Fumare può provocare una morte lenta e dolorosa…Gabriel sa dove trovare la benzina, il generatore di emergenza vicino al quadro elettrico, la tanica per riempire il serbatoio… Zanna tramortito e poi i vestiti inzuppati di benzina…

 Basta un accendino… fumare fa male. Il film scorre nella sua testa, crudele e affascinante. Ricorda le parole di Zanna: 

«Tutti zingari e ladri. Fosse per me, saprei come fare, una bella tanica di benzina e via…»

Sì,capo. Una bella tanica di benzina e via.

Ora Mirka respira più pesantemente. Gabriel distoglie gli occhi. Si avvicina al generatore e afferra il serbatoio di plastica. Fuori la notte è tutta silenzio e luci fioche.La BMW nascosta dietro il conteiner sembra aspettare paziente il proprio sacrificio. Gabriel la bagna accuratamente e tira fuori di tasca il pacchetto di sigarette. Ora può fumare.

“Fumatulp oate provoca o moarte lentă şi duveroasă.” La scritta sul pacchetto non si vede,fino a quando il ragazzo non avvicina la fiamma dell’accendino. Il cartone si illumina di una luce azzurrina, prima di volare verso l’auto. La fiammata è così violenta da accecarlo per un attimo. La pira funerea di plastica e metallo scricchiola e geme, mentre il fuoco la divora. Gabriel si volta e corre via. Ci saranno altre officine, altri capi, altro lavoro ingiusto e violento, ci saranno altre ragazze come Mirka…

 Forse no… ciao Mirka, divertiti. Fatti sfruttare e violentare, mentre aspetti di diventare vecchia e brutta. Non eri obbligata, Mirka. Nessuno ti ha costretta. Io avrei potuto amarti. Avrei saputo rispettarti e curarti, avrei saputo dirti che l’amore… 

Le parole della canzone gli sbocciano in testa. Gabriel non può farci niente, i versi dentro di lui hanno la stessa valenza del pane e dell’aria, sono reali come la corsa dei piedi sull’asfalto, come il freddo, come il bagliore sempre più lontano della macchina che brucia. I versi lo accarezzano, leniscono le ferite, sono balsamo e cura, i versi sono amore.

L’amore fa l’acqua buona

Fa passare la malinconia

Crescerei capelli l’amore fa

L’amore fa guerra agli idioti

Agli arroganti pericolosi

Fa bellissima la stanchezza

Aprirei balconi l’amore fa

Cose che fanno ridere l’amore fa

Cose che fanno piangere… 

 

Sigira ancora una volta, due figure lontane si agitano attorno alla BMW in fiamme.

Grazie per le belle parole, Fossati… e ricordati, mi chiamo Gabriel... Gabriel Ionescu.

…Anche se non lo saprai mai.

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

DaniloPuceincarico.irenematelasmetiaj.br6segreteria.gsicutupedizioniDolceRandyKether61lubopolacey_munromaandraxchristie_malrytobias_shufflemelissa38mGraphic_User
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963