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ma porca miseria, è mai possibile che bisogna urlare in questa casa?!? appunti di un artista vicentino

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Post n°124 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da EnricoDC_gallery

L’accesso alla conoscenza dà a tutti la possibilità di lavorare per la ricerca, e a molti i mezzi per trarne vantaggio e raggiungere significativi traguardi. Tali possibilità hanno contribuito a sviluppare una fitta rete di relazioni e la possibilità di confrontare subito e completare il percorso sperimentale. Sicuramente stimola in modo positivo la concorrenza nell’immediato sviluppo delle scoperte. La ricerca vive una nuova era. Ma oggi è ancora possibile affermare che è l’intuito del singolo a fare la differenza? Il mercato premia la storia, non il futuro. La scoperta viene immediatamente assimilata, studiata e storicizzata. Non esistono più fasi intermedie. Il cannibalismo delle novità viene a prevalere e ad incidere sulla valorizzazione dell’idea originaria. Spesso la corsa per la messa in rete di nuove conoscenze per contro gioca il fatto che esse perdono quasi da subito la loro paternità, il diritto d’autore si annebbia mettendone in dubbio l’origine. Di fatto la novità si rivela non più miracolo inventivo ma mera coincidenza, che in assenza di quell’inventore avrebbe avuto origine comunque, con tempi diversi. Allora subentra l’aspetto economico, legato direttamente con l’esigenza di esistere e di darsi la possibilità di vivere, la corsa esasperata alla scoperta come fonte di denaro e di sostentamento, sembra perdere così il suo valore effettivo trasformandosi (per il mercato) in un valore spesso più simbolico che reale. E’ giusto allora essere gelosi del proprio creare? È giusto mettere in rete il frutto di proprie intuizioni per il bene dell’umanità? di quale umanità si parla? Di quel destinatario anonimo della rete che insofferente si appropria dell’intuizione per trarne profitti? L’ambizione di emergere, l’innato desiderio di primeggiare va dapprima a scontrarsi con una realtà, la realtà che porta a demolire l’egocentrismo individuale.

 
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Commenti al Post:
dianavera
dianavera il 04/10/07 alle 12:50 via WEB
Sono per mettere in rete tutto quello che puo' essere utile ad altri, salvaguardando i propri interessi e se stessi. Un saluto ed un omaggio a te:--------------------------Ti ho evitato un grosso fastidio: a questo favore aggiungerò un solo piccolo compenso, anch'esso di provenienza greca. Ecco un precetto straordinario: "La vita degli sciocchi è spiacevole, inquieta, tutta proiettata al futuro." "Chi lo dice?" mi chiedi. Quello stesso di prima. Che vita - a tuo parere - si può definire da sciocchi? Quella di Baba o di Issione? No, è la nostra: una cieca avidità ci spinge a ricercare beni che nuoceranno e che certo non ci sazieranno mai; proprio noi che, se qualcosa potesse bastarci, l'avremmo già ottenuta; noi che non pensiamo quale gioia possa dare non chiedere nulla, come sia meraviglioso essere soddisfatti e non dipendere dalla sorte. Perciò caro Lucilio, ricorda sempre quanti vantaggi hai conseguito; e quando guarderai quante persone ti stanno davanti, pensa a quante ti sono dietro. Se vuoi essere grato agli dèi e alla tua vita, pensa al numero degli uomini che hai superato. Ma che hai a che fare tu con gli altri? Hai superato te stesso. Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana finalmente questi beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si spera di ottenerli che una volta ottenuti. Se in essi vi fosse sostanza, finirebbero per soddisfare: invece eccitano la sete di chi beve. Lascia da parte le belle apparenze; e il futuro, dominio dell'incerto destino, perché implorarlo dalla fortuna? Meglio convincersi a non chiederlo. Perché, poi, chiedere? Perché ammucchiare, dimenticando la fragilità umana? Perché affannarsi? Ecco, questo giorno è l'ultimo; se non lo è, è vicino all'ultimo. Stammi bene. LETTERE A LUCILIO, Seneca
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