ZORRO E' VIVO

LA MARCIA DI PERUGIA ASSISI 2007

Sento il suono di tutti i dialetti d’Italia e i canti confondersi con le danze dei paesi africani e ritmi latino-americani. Guardo le tante bandiere arcobaleno sventolare nel cielo di Assisi e le altre che legittimamente rivendicano appartenenze. Effettivamente un popolo di meticci. Direi, fortunatamente un popolo di meticci che camminano e danzano con ritmi lontani ed incomprensibili ai nostalgici dell’arianesimo e di una improbabile purezza della razza.
Gente che insegue sogni profetici di pace ed utopie realistiche, rapporti diversi tra i mortali abitanti del villaggio globale. Gente che rifugge i toni guerreschi ed allarmati delle crociate neo-liberiste, che si rifiuta di arrendersi alle teologie del nemico e della paura e di vedere negli altri per forza un pericolo, gente che nella quotidianità marcia facendo semplicemente il proprio dovere, per fede, per amore, per passione…con gli ultimi della terra, con chi è ai margini della società.
Cristiani sì, tanti cristiani e per giunta cattolici, e non meno cattolici perché marciano a fianco di altri, comunisti, verdi o di altre fedi. Condividere i valori eterni del Vangelo (e la Pace è un valore eterno del Vangelo) con altre persone non è mai stato un peccato, se mai è testimonianza che ci sono tratti di strada che si possono percorrere insieme a tutti gli uomini di buona volontà.
Una marcia politica, sì perché tutto a questo mondo è politico e la neutralità è un concetto puramente astratto per giustificare immancabilmente il diritto del più forte.
Una marcia politica, perché bisogna stare decisamente da una parte quando si tratta delle sorti del mondo ed il Vangelo ci obbliga a stare sempre dalla parte del debole, del povero, dell’oppresso… E’ chiaro che in una marcia così non ci possono stare tutti: quelli che combattono contro le oppressioni e quelli che difendono gli oppressori; quelli che non accettano che il nostro paese sia in guerra e quelli che chiamano la guerra missione di pace; quelli che credono che terrorismo e guerra siano le due facce della stessa medaglia e chi vede terroristi dietro ogni angolo.
E marciare per testimoniare il proprio impegno contro lo scandalo della povertà, contro ogni guerra, contro lo smantellamento dell’ONU….cioè marciare per la Pace, forse non risolverà i problemi del mondo ma è cosa buona e giusta.  Il Papa ci hanno fatto gli auguri e questo significa che non siamo dei pericolosi “catto-comunisti-anti-americani” ma gente che costruisce con pazienza e tenacia qualcosa di valido su questa terra che è l’unica che abbiamo e quindi ci interessa.
Questa è “la meglio gioventù” che non crede che la felicità ci raggiunga comodamente seduti in poltrona con il telecomando in mano, che non delegano la costruzione del proprio futuro ai professionisti della politica e agli uomini della provvidenza, che credono che il mondo cambia se noi cambiamo e che l’utopia dei piccoli passi realizzati ogni giorno sia l’unico antidoto alla follia della violenza  vi era anche una delegazione  birmana  e anche russa  a testimoniare  che la morte di Anna polistoscaja non e' stata inutile
PAOLO  CARINCI