Un blog creato da dammiltuoaiuto il 19/08/2007

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LA  CENSURA   DI GOOGLE   E' REALE

Post n°563 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

La censura morbida di Google Italia

Google_Beppe.jpg
Clicca l'immagine

La censura è viva e lotta contro di noi. Nei giornali e nelle televisioni "la censura è l'informazione". I sindaci mi vietano l'uso dei palazzetti per il mio spettacolo Delirio, come avviene a Pavia, in quanto persona non gradita. In Rete ci stanno provando. Prima con la Levi, poi con la Cassinelli. Questo blog è oscurato all'interno di molte grandi aziende e pubbliche amministrazioni. I temi del blog sono ignorati da tutti i media.
Tutto questo ci può stare nel regime Veltrusconi. Ma una cosa proprio non la mando giù. Che i suggerimenti della ricerca di Google Italia (SOLO di Google Italia) mi cancellino e mi preferiscano Beppe Maniglia e Beppe Quintale. E' uno scandalo belin, perchè Quintale sì e io no? Credo che i dirigenti di Google Italia abbiano avuto un suggerimento o forse Google in Italia non funziona. Perchè non lo chiedete a Google? Inviate una mail a: press@google.com
In attesa della risposta usate un altro motore di ricerca.

"Caro Beppe,
ti informo che sei ufficialmente censurato su Google. In realta' è una censura "morbida", pero' significativa a mio avviso... ti spiego teste'. Da qualche tempo sul motore di ricerca Google c'è un "aiutante", nel senso che man mano che scrivi la parola da ricercare nell'apposito riquadro, subito sotto appaiono una decina di risultati che ti possono aiutare a velocizzare la tua ricerca.
Per esempio, se scrivo "b" compaiono dei risultati (in base a non so quale oscuro criterio) che vanno da Belen Rodriguez a Banca Intesa a Babbo Natale; se scrivo "be" la ricerca si affina e insieme a Belen Rodriguez appaiono fra gli altri Berlusconi e Benetton... e cosi' via.
La sorpresa e' quando arrivi a scrivere "Beppe"... Beppe Gambetta, Beppe Bigazzi, Beppe Fiorello... ma di Beppe Grillo nessuna traccia. Andiamo avanti.
"Beppe G": rimangono solo Beppe Gambetta e Beppe Gabbiani (?).Fine della storia. Stesso risultato per "Grillo".
Ma la cosa simpatica e' che in basso a destra nella pagina di Google c'e' un link a "google.com in english" (il sito americano ufficiale) dove basta scrivere "bep" e magicamente in prima posizione troneggia inamovibile BEPPE GRILLO.

Google_inglese_Beppe.jpg

Addirittura scrivendo "grillo b" c'e' un bel "grillo blog", e tanti auguri di Buon Natale ai censori.... ridicoli, aggiungerei.
In ultimo ti confermo che questa "censurina" riguarda solo te. Travaglio, Ricca, Massimo Fini, Gomez, Di Pietro, Barnard, Sabina Guzzanti, Santoro, Dario Fo... loro ci sono tutti.
Un augurio di Buone Feste, e lieto di poterti dare una mano. Ho gia' preso i biglietti per lo spettacolo di Torino di Gennaio, mi raccomando: in forma!!"

Inviate una mail a: press@google.com  con il seguente testo

Ho appena inviato a Google la seguente mail:

Ho appena notato che sul sito www.google.it, quando scrivo Beppe G vengono suggeriti Beppe Gambetta e Beppe Gabbiani e non Beppe Grillo!
Questo solo in Italia!

Anche su You Tube c'è sempre più censura.
Tenete conto che buona parte degli utenti di internet non sono né ingenui né sprovveduti, e una volta persa, la reputazione è persa per sempre!
Il passaparola su Internet dilaga velocissimamente!
Siete dei miserabili servi dei politicanti italiani!
Non userò più Google come motore di ricerca e informerò gli amici che facciano altrettanto!
Intanto tolgo subito Google dalla pagina d'avvio di Firefox.
Siete al servizio degli utenti, non dei politici italiani!
Vergogna!

Vi confermo tutto quello che ha detto Beppe.

Da New York City, quindi rete Americana, si vedono gli stessi risultati.

Con "google.it" zero risultati.
Con "google.com" quasi 3 Milioni di risultati.

Ricerca fatta 10 minuti fa, ore 22:30 Italiane, ore 16:30 New York.

Non e' allora un problema di rete (Italiana o Estera).
E' un problema di motore di ricerca.

CHE SCHIFO GOOGLE!!!!!
Sottomessa ai piu' biechi censori...
Come informatico mi hai profondamente deluso...

SCIENZA & TECNOLOGIA
La denuncia dell'organizzazione per i diritti umani è l'ultima di una serie
Le tre aziende accusate di essersi piegate ai voleri del governo di PechinoAmnesty contro Google, Yahoo!, Microsoft
"Collaborano con la censura cinese"
di ALESSANDRO LONGO
 
COME un marchio si imprime sulla pelle delle tre più importanti aziende di Internet la condanna di Amnesty International: Google, Yahoo! e Microsoft sono accusate di violare la dichiarazione universale dei diritti umani perché collaborano con la censura cinese. Hanno piegato la testa ai diktat del governo di Pechino, contribuendo a limitare la libertà degli utenti internet. Amnesty non ci gira intorno, lancia un'accusa molto esplicita: "Le tre aziende hanno violato i propri valori dichiarati", scrive in un rapporto pubblicato questa settimana, e l'hanno fatto - spiega l'organizzazione - per inseguire la miniera d'oro dell'internet cinese, adesso al boom.

La Cina sta per diventare il Paese con il maggior numero di utenti della Rete: oggi ne ha 123 milioni ed è al secondo posto, dopo gli Usa, ma il sorpasso è dato per inevitabile.

La "fedina penale" delle tre aziende, quanto a violazione dei diritti umani, secondo Amnesty è lunga. Tra l'altro, Google ha acconsentito a filtrare i risultati del proprio motore di ricerca in Cina, adeguandosi alle richieste della censura. Microsoft ha chiuso un blog di un utente cinese su richiesta del governo. Più serio è il peccato di Yahoo!: ha aiutato la polizia a rintracciare il giornalista dissidente Shi Tao, permettendone la condanna a dieci anni di reclusione, nel 2005. Shi Tao era reo di avere divulgato al mondo via e-mail le direttive segrete del governo, che aveva ordinato a tutte le testate nazionali di non commemorare il quindicesimo anniversario della rivolta di Piazza Tiananmen.

La condanna di Amnesty è l'ultimo capitolo di una polemica che di mese in mese sembra sempre più sul punto di esplodere, stretta come è nella morsa di una paradosso: società occidentali, che hanno fondato la propria filosofia aziendale su concetti come "l'essere buoni" (Google) o note per le donazioni in beneficenza (Microsoft), si piegano alle richieste antidemocratiche di Pechino per continuare i propri affari in quell'immenso Paese. Ne ha parlato anche Vittorio Zambardino, su Repubblica.it.

In passato, si sono difese dicendo che erano obbligate a ubbidire alle leggi cinesi e che comunque la vita degli utenti traeva beneficio dai loro servizi. Ma il mese scorso questa linea ha cominciato a scricchiolare: Sergey Brin, fondatore di Google, ha riconosciuto di avere disubbidito ai propri valori etici aziendali piegandosi alla censura. Due giorni fa, a confermare il proprio impegno umanitario, Google ha lanciato il primo motore di ricerca ottimizzato per non vedenti.

Il paradosso riguarda anche la strategia del governo cinese, adesso intento in un gioco da equilibrista: da una parte, vuole incentivare il mercato internet nazionale; dall'altra, bloccarne il potenziale eversivo. E' notizia di qualche giorno fa il lancio di una nuova campagna per censurare i blog cinesi, ormai superiori a quota 35 milioni.

La situazione è quindi forse prossima alla rottura, alla svolta: la denuncia di Amnesty potrebbe essere la goccia che fa traboccare un vaso dove già da tempo si accumulavano proteste contro le tre aziende e in particolare contro Yahoo!, che a giugno si è beccata una doppia accusa. Reporters Sans Frontiers l'ha eletta "censore numero uno". Non solo per la brutta vicenda di Shi Tao: la denuncia è di avere aiutato il governo a condannare altri dissidenti politici, quest'anno, e di avere il motore di ricerca più censurato (anche più di Google Cina). Negli stessi giorni, la Nation Union of Journalists (il sindacato che raccoglie giornalisti britannici e irlandesi) ha invocato il boicottaggio del motore di ricerca di Yahoo!, per l'aiuto offerto nel catturare i dissidenti.

(20 luglio 2006)
 http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/scienza_e_tecnologia/amnesty-internet/amnesty-internet/amnesty-internet.html
10/02/2006 12:21
CINA
Yahoo responsabile dell'arresto di un altro cyber-dissidente
Il colosso internet americano collabora con le autorità cinesi nella censura di siti "pericolosi" e nella consegna dei dati dei dissidenti di rete. Li Zhi: 8 anni di carcere, accusato dalle autorità di essere un dissidente grazie ai dati forniti da Yahoo.

 

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L'organizzazione Reporters sans frontières (Rsf) accusa Yahoo di aver aiutato ancora una volta la Cina ad arrestare un cyber-dissidente.

Il gruppo accusa Yahoo di aver consegnato alle autorità cinesi i dati del dissidente Li Zhi, un abbonato in Cina, che è stato poi arrestato e imprigionato. Il colosso internet americano ha detto di essere all'oscuro del caso e respinge le accuse.

Rsf afferma di aver trovato nuove informazioni e prove sul caso Li, rinchiuso in prigione per aver dibattuto di politica on line.

Li, 35 anni, ex impiegato statale di Dazhou, sta scontando una pena di 8 anni da quando nel 2003 è stato accusato di sovversione, con prove elettroniche fornite da Yahoo alle autorità. " Yahoo collabora con regolarità ed efficienza con la polizia cinese", ha detto l'organizzazione. Già nel settembre scorso Rsf aveva accusato Yahoo di essere la causa dell'arresto di Shi Tao, giornalista di Hong Kong, condannato dalla Cina a10 anni di prigione.

Rsf ha domandato perciò al provider di rendere pubblica la lista di tutti i cyber-dissidenti per i quali il governo ha chiesto informazioni, a partire da 81 personalità per i quali l'organizzazione ha lanciato una campagna di sostegno.

Mary Osako, portavoce di Yahoo, ha detto che da ottobre il servizio di Yahoo nel territorio è gestito dalla compagnia cinese Alibaba. "Quando Yahoo operava in Cina [in modo diretto]  - ha aggiunto - abbiamo sempre informato solo su ciò a cui eravamo obbligati, niente di più". "Siamo stati rigorosi nelle procedure e abbiamo fornito solo dati necessari" continua Osako. "Il governo cinese non è obbligato a dare informazioni al provider sulle motivazioni per cui vengono richiesti certi dati, e nella maggior parte dei casi non ne danno".

In pratica il provider declina ogni responsabilità, rivendicando di aver solo ubbidito alle richieste del governo. Ma i giornalisti di Reporters sans frontières sottolineano che consegnare dati privati  è una violazione dei diritti e che nascondersi dietro l'apparente ubbidienza alle leggi cinesi è un argomento che "fa acqua da tutte le parti".

Le nuove accuse  seguono di poco le denunce di politici americani e gruppi per i diritti umani verso i giganti della tecnologia Google, Microsoft, Cisco e Yahoo, accusati di collaborare con Pechino nella censura di Internet. In un incontro informativo di un comitato per i diritti umani, le quattro compagnie erano accusate di mettere i profitti prima delle norme morali per entrare nel mercato cinese. I quattro si sono piegati a Pechino che vuole la censura di internet per evitare che i cittadini visitino siti di libera informazione definita dalle autorità cinesi "sgradevole".

 
 
 

LA  GUERRA   DI NATALE 

Post n°562 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

Tutte le guerre hanno un fine, per quanto squallido e deplorevole. Quì non possiamo parlare di guerra, per definizionela guerra è combattuta tra eserciti. A Gaza è un deliberato crimine di guerra. Quando aerei e le navi della marina bombardano le case civili uccidendo indiscriminatamente donne vecchi bambini, non è guerra: è assassinio.
Perchè questa carneficina? Perchè in israele ci saranno a breve le elezioni e chi è più duro con i palestinesi avrà più voti. Inoltre è l'atto finale per distruggere un popolo esausto arbitrariamente e meschinamente affamato, infreddolito, privato dei diritti fondamentali. Mi chiederei anche perchè non si arriva alla pace? Chi non la vuole?
Sono in tanti a non volerla, coloro che si schierano e giustificano e non fermano israele. Coloro che hanno interesse ad esasperare la situazione rendendo più forte Hamas.

La guerra tra Israele e Palestina fa comodo a qualcuno..senza dire il nome.Israele fa comodo dove si trova,e cosi deve essere l'Iraq un domani che viene creato un governo che puo gestirsi da solo.Dietro ce l'america che tiene i fili di tutto,all' america fa comodo israele e fa comodo l iraq,per varie ragioni da una parte il petrolio e poi il controllo nei paesi arabi..come diciamo noi a Roma..te pare niente!E di mezzo ci vanno civili che vengono trucidati senza pietà solo per un interesse logistico strategico ed economico.Oramai vale di piu un euro che la vita di un bambino,questa e la merda di società che si e formata e che stiamo purtroppo vivend

 
 
 

HANNO  CANCELLATO  ANNA ORA  ANCHE IL PASSATO

Post n°561 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: russia




Memorial Russia, sequestrate le memorie dei gulag

Memorie sotto sequestro
L'appello contro il sequestro del materiale informatico del
centro di ricerca scientifica e attività informativa "Memorial" di San
Pietroburgo, che mette a rischio la memoria delle vittime della repressioni
sovietiche

11 dicembre 2008 - Maddalena Parolin e Elena Murdaca (Comitato
per la Pace nel Caucaso)


www.memo.ru
Memorial è una autorevole organizzazione di tutela dei diritti umani e di
preservazione della memoria storica della Russia nota in tutto il mondo, si
occupa della preservazione della memoria delle vittime del terrore staliniano
così come delle violazioni dei diritti dell’uomo che avvengono nella Federazione
Russa. Memorial si è da sempre occupata della guerra in Cecenia, denunciando le
violazioni dei diritti umani commessi dalle forze armate russe.

Negli
scorsi giorni Memorial è stata oggetto di un grave atto di intimidazione messo
in atto dalle autorità russe. Lo scorso 4 dicembre, a S.Pietroburgo, per ordine
della Procura un gruppo di miliziani mascherati ha a lungo perquisito i locali
del Centro scientifico-informativo Memorial, sequestrando i dischi rigidi degli
undici computer, così come molti altri supporti informatici. Sono stati
prelevati materiali e documenti frutto di venti anni di ricerche e di lavoro.


La preoccupazione di molti è che la perquisizione e il sequestro, oltre
ad essere un tentativo di intimidire Memorial, possano precludere alla sua
chiusura, facendogli subire la stessa sorte di moltre altre organizzazioni non
governative a cui sono state impedite le attività.

I documenti cartacei
sequestrati il 4 dicembre sono stati restituiti, ma i dischi rigidi e gli altri
supporti elettronici sono ancora in mano della milizia e della procura di
S.Pietroburgo. La stampa italiana è stata colpevolmente silenziosa su questa
grave vicenda, nonostante nella sua visita di Stato in Russia dello scorso
luglio il Presidente Napolitano avesse incontrato i rappresentanti di Memorial
ed altre ONG russe per i diritti umani presso l'Ambasciata d'Italia a Mosca.




APPELLO CONTRO IL SEQUESTRO DEL MATERIALE INFORMATICO DEL CENTRO DI RICERCA
SCIENTIFICA E ATTIVITÀ INFORMATIVA “MEMORIAL”



Giovedì 4 dicembre, la sede pietroburghese del Naučno-Informacionnij Centr
“Memorial” (Centro di Ricerca Scientifica e Attività Informativa “Memorial”) ha
subito una perquisizione da parte delle forze di polizia in seguito ad un
mandato della Procura di San Pietroburgo. Durante la stessa, sono stati
sequestrati i dischi rigidi ed i supporti dati di tutti i computer di Memorial.


Il motivo della perquisizione è il presunto finanziamento da parte di
“Memorial” di “Novyj Peterburg”, giornale di opposizione al governo russo, fatto
chiudere dalle autorità governative nel 2007 per “istigazione all’odio” e per
l’appoggio alla “Marš nesoglasnych”, l’insieme di manifestazioni antiputiniane
che videro la repressione da parte delle forze speciali di polizia e l’arresto
di numerosi partecipanti.


Il Centro di Ricerca Scientifica e Attività Informativa Memorial lavora sin
dalla sua fondazione nel tentativo di salvare la memoria delle vittime
delle repressioni sovietiche, nel rispetto dei diritti umani e nel monitoraggio
dello sviluppo democratico della Russia post-sovietica
. Grazie a
Memorial sono stati emanati i pochi provvedimenti statali a tutela della memoria
delle vittime dello stalinismo; sempre grazie a Memorial sono state denunciate
numerose violazioni dei diritti umani da parte dell’esercito russo in Cecenia.


L’attività di Memorial è riconosciuta internazionalmente, come dimostra la
candidatura al Premio Nobel per la Pace nel 2007 e nel 2008, ma viene osteggiata
in patria. L’operazione del 4 dicembre ne è l’ennesima dimostrazione, anche
perché i responsabili di Memorial hanno affermato di non aver alcun tipo di
rapporto con il giornale “Novyj Peterburg”. Al di là di ciò che sarà dimostrato
dall’autorità giudiziaria, il sequestro dei dischi rigidi di Memorial mette a
repentaglio l’esistenza stessa del Centro e soprattutto il materiale contenuto
negli archivi della sede pietroburghese, informatizzato e sistematizzato su quei
computer. Cento anni di storia russa sono in questo momento a rischio.


In una lettera rivolta alle autorità russe, un gruppo di studiosi ha messo in
risalto l’importanza di questo archivio elettronico: «Un totale di undici dischi
rigidi sono stati confiscati. Questi dischi contengono numerosi database
con: informazioni biografiche su più di 50.000 vittime delle repressioni
staliniane; i risultati della ricerca di siti di esecuzioni e di seppellimento
di vittime delle repressioni (svariate centinaia di siti descritti e
fotografati); la collezione fotografica (oltre 10.000 fotografie) e il testo di
riferimento del “Museo virtuale del Gulag”, una risorsa online unica al mondo
che riunisce oltre cento musei russi locali sul Gulag.
Sono stati
inoltre confiscati i database contenenti l’archivio di storie orali e le
collezioni elettroniche di fotografie, comprese le scansioni di materiali
storici acquisiti da archivi privati».


Chiediamo quindi di sottoscrivere il presente appello da rivolgere
all’Ambasciata Russa in Italia affinché venga denunciata la persecuzione ai
danni di Memorial, e venga garantita ai suoi attivisti la libertà di attività.
Chiediamo infine alla stampa italiana di diffondere la notizia, nella speranza
che possa raggiungere un pubblico maggiore, come già successo in altri paesi,
anche grazie alla denuncia di Amnesty International e di Human Rights Watch.


Note:

L'adesione all'appello va notificata mandando una email a Orlando Figes
(o.figes@ntlworld.com)


Vedi anche Memorial Italia: http://www.memorial-italia.it/

Memorial: http://www.memo.ru/eng/index.htm


PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 -
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la corruzione 

Post n°560 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: italia

 la corruzione nella politica.

la corruzione nella politica.



la corruzione nella politica.

E' un problema talmente grave che entra nella vita di noi tutti come
una valanga, basti pensare che alla fine chi paga sempre per tutto e
per tutti è il cittadino che pagherà sempre più tasse per avere sempre
meno servizi e di qualità sempre più scarsa.

E' un nodo dolente che dovrebbe far riflettere tutti noi e dovrebbe
portarci a chiedere a gran voce una reale presa di posizione su questo
problema della nostra classe dirigente, anche perché non è un problema
di rami marci come ci vogliono far credere, ma in realtà si tratta di
un sistema che è diventato normalità e quindi chi delinque non ha
nemmeno più la sensazione di commettere qualcosa di sbagliato perché
"tanto così fan tutti"!!!

Questo non è un problema di un solo partito, ma è un problema comune a
tutti i partiti e dove la normalità dovrebbe essere quella di avere dei
dirigenti veramente puliti e con codici morali di comportamento senza i
quali viene meno la stessa possibilità di continuare a rappresentare il
popolo che gli ha eletti (ovviamente quando ritornerà la possibilità di
scegliere il proprio candidato durante le votazioni).

Quando si assume una carica pubblica non si ricopre un ruolo qualsiasi
ma si entra nel cuore stesso della nostra democrazia andando a toccare
i tasti più delicati: allora ben vengano tutti quei mezzi necessari per
controllare il potere, come la stampa, l'informazione, le
intercettazioni e la magistratura.

Ma se pensiamo che fino ad ora il potere politico è riuscito ad
imbavagliare gran parte della stampa e dell'informazione e adesso
vogliono mettere le mani sia sulle intercettazioni che sulla
magistratura, ditemi un pò chi mai potrà più vigilare sul loro operato,
se la politica di fatto ha zittito i propri controllori naturali?

Quando la politica parla di questione morale, come sta facendo in
questi giorni riempiendosi la bocca di belle parole, ma poi
parallelamente parla di riformare la giustizia lo fa solo per tacitare
il malumore di una fetta di elettorato, ma in realtà non ha nessuna
intenzione di risolvere il problema ma di metterlo solo a tacere
altrimenti perché riformare la giustizia e impedirne le
intercettazioni?!!

E così in Italia si risolverà una volta per tutte la questione morale
eliminando di fatto chi li potrà scoprire e quindi denunciare: la
magistratura!!!

 
 
 

Telethon  no grazie 

Post n°559 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 




Lo sterminio di animali per la
ricerca di base aumenta di anno in anno, del 40% dal 2000 al 2003, e
ancora del 22% dal 2003 al 2006. Nessuna evoluzione scientifica ed
etica, ma anzi, un continuo peggioramento, in spregio alla sofferenza
degli animali e a quella dei malati, che di certo non traggono
vantaggio dalle cure per i topi.
L'unico modo per far cambiare
comportamento a Telethon e a tutte le altre associazioni per la
"ricerca medica" è smettere di dar loro i nostri soldi.
Iscriviti a questo gruppo e lotta con noi contro telethon e tutte le associazioni che finanziano questa sofferenza

Informazioni di contatto



E-mail:
Sito Web:

 
 
 

ANNA  ZORRO  NON DIMENTICA

Post n°558 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 



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Amedeo
Ricucci, giornalista RAI, presenta per La storia siamo noi un
documentario girato dopo la morte di Anna con immagini di repertorio e
interviste inedite, censurate dal governo di Putin.
Anna
Politkovskaya era la giornalista russa, esperta di diritti civili, più
amata e più conosciuta all’estero che aveva firmato più di 2000
articoli sulla guerra in Cecenia, sulla tragedia della Dubrovka e su
quella di Beslam.

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L’hanno
uccisa a colpi di pistola alle 17 del 7 ottobre 2006, circa: per molti,
insieme a lei, è morta la speranza che la Russia possa liberarsi dai
fantasmi del passato e diventare una grande democrazia rispettosa dei
diritti umani.
Quello stesso giorno altri due giornalisti, Karen
Fischer e Christian Struwe della radio tedesca Deutsche Welle, sono
morti. Anche loro colpiti da un’arma da fuoco, ma in Afghanistan.

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“Uccisa
l'ultima voce libera”, hanno commentato molti. “Morta l'ultima
espressione della libertà di stampa”. Ed ora gli attivisti per i
diritti umani e tutti coloro che in vario modo cercano di approfondire
l'intricata realtà della Russia sempre meno libera, e la sua politica
nel Caucaso, si sentono colpiti duramente e privati di una voce
diventata un punto fermo.

L’ex marito di Anna racconta a La
Storia Siamo Noi: “Ero a casa tranquillo quando mi è arrivata una
chiamata dalla stazione radio l’Eco di Mosca. Una giornalista a
bruciapelo mi ha chiesto: ‘ha saputo quello che è successo a sua
moglie? L’hanno ammazzata’”.

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Immediatamente
dopo la notizia dell’uccisione della giornalista russa, un grande
cordoglio nazionale si scatena a Mosca: 40 giorni di lutto, tanti
quanti ne servono, secondo la tradizione ortodossa perché l’anima del
defunto abbandoni la terra e salga in cielo. E’ per questo che davanti
casa di Anna e sulla sua scrivania le candele sono rimaste sempre
accese e non sono mai mancati i fiori. A mandarli sono stati,
soprattutto, i suoi lettori, gli stessi che hanno affollato il cimitero
per portarle un ultimo saluto. Ed è stato così che luoghi come la
Novaja Gazeta – il quotidiano russo di ispirazione liberale, dove dal
1999 la Politkovskaja lavorara e condannava apertamente l'Esercito e il
Governo russo per lo scarso rispetto dimostrato dei diritti civili e
dello stato di diritto, sia in Russia che in Cecenia- sono stati presi
d’assalto dalle migliaia di persone che hanno omaggiato la giornalista.

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“Ai
funerali c’era soprattutto tanta gente comune- racconta Lidija
Jusupova, dell’Associazione Memorial Caucaso - mi ricordo in
particolare una signora anziana con una cartella in cui conservava
gelosamente tutti gli articoli di Anna. Mi disse che non avrebbe letto
più nessun giornale dal momento che Anna non c’era più e mi spiegò che
solo Anna riusciva a farle capire com’è cambiata e cos’è oggi la
Russia.”

Il killer della giornalista russa Anna Politkovskaya
"si nasconde in Europa occidentale", aveva dichiarato qualche tempo fa
il capo della Commissione d'indagine della Procura russa Aleksandr
Bastyrkin. "Sappiamo anche in quale Paese", ha aggiunto il
capo-inquirente, senza dare ulteriori dettagli. Lo riferisce l'agenzia
Ria Novosti.

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In
base all'indagine preliminare, l'esecutore diretto dell'omicidio della
giornalista di 'Obshaja Gazeta' è Rustam Makhmudov, di origine cecena.
Politkovskaya fu uccisa il 7 ottobre 2006 nell'ingresso del condominio
moscovita in cui abitava. Su Makhmudov pende un mandato d'arresto
internazionale. Altri tre uomini sono stati incriminati lo scorso 18
giungo: due fratelli di Rustam e un ex ufficiale di polizia, Sergei
Khadzhikurbanov.


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ecco  il file   per scaricare il forrent
http://www.tntvillage.scambioetico.org/index.php?act=showrelease&id=151162

 
 
 

firma    e ferma   il governo

Post n°557 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

L’articolo 29 del DL 185, determina delle procedure per il meccanismo di
incentivazione al risparmio energetico tramite le detrazioni fiscali del 55%; Il
governo per porre rimedio alla crisi economica ha pensato bene di recuperare
qualche soldino regolando le detrazioni fiscali per gli interventi di
riqualificazione energetica degli edifici. Fin qui sembra tutto regolare ma
andando a leggere con attenzione si evince che il tutto è retroattivo, e di
conseguenza le migliaia di famiglie e aziende che hanno investito i loro
capitali e i loro risparmi per una giusta causa (risparmio e salute) nella
fiducia di poter recuperare il 55% dalle imposte si ritrovano oggi letteralmente
TRUFFATI dallo stato, che prima ha promesso e poi non ha
mantenuto.
Esprimiamo il desiderio non solo di eliminare la retroattività
dell'art. 29, ma la sua totale cancellazione, in quanto esso va contro i
principi del decreto stesso, e cioè sollevare il nostro paese dalla crisi. La
detrazione del 55% porta nuovo lavoro, fa emergere il lavoro nero, aiuta le
famiglie a investire ai fini del risparmio.
Per evitare che questo sia un
precedente senza precedenti (forse) urliamo a tutti questa petizione e
facciamola girare per il bene nostro e di tutti coloro che hanno creduto, e non
vogliono smettere di farlo, nel risparmio energetico.

http://firmiamo.it/decretoleggen185art29noallaretroattivit

Scrivi anche tu al Governo cliccando sul sito :
http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp,
 chiedi spiegazioni e l'immediata cancellazione dell'art. 29 inerente agli
sgravi degli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici.


Fac simile da scrivere nel testo:
Vorrei avere spiegazione scritta dei
motivi che hanno portato ad approvare l'art 29 del decreto legge n.185 del 28
novembre  08. Esso rende più difficile e meno efficace l'accesso agli sgravi al
55% degli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici. Essendo una
delle pochissime iniziative concrete
fatte dal Governo per risparmiare
energia e rispettare gli impegni presi con il protocollo di
Kyoto, chiedo che
l'iniziativa venga ripristinata. grazie


 
 
 

UNA  SCOMODA VERITA'

Post n°556 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

Governo
Italiano VERGOGNA! Vogliamo la rivoluzione verde



FIRMA LA PETIZIONE

Mentre il mondo si prepara ad una rivoluzione
energetica per salvare il pianeta e risollevarsi dalla catastrofe
economica
, mentre Al Gore
parla con Obama per porre le basi per attuare la rivoluzione verde
, il
governo italiano ovviamente preferisce andare come sempre in leggera
controtendenza e cerca in tutti i modi di ostacolare iil suo "sviluppo verde",
tra abolizione degli incentivi per l'efficienza
energetica
e l'obiezione
al 20/20/20 che ci impone l'unione europea
entro il 2020 (abbattimento delle
emissioni
dei gas serra
del 20%, riduzione dei consumi energetici del 20%, produzione
di energia da fonti rinnovabili al 20%).

Quando capiranno i nostri
politici-imprenditori-mafiosi che i soldi a
lungo termine si fanno rispettando l' ambiente non distruggendolo
e che
non possiamo permetterci ancora di dipendere da petrolio carbone e porcherie
simili?!

Forse avete sentito che tempo fa il governo voleva eliminare in modo retroattivo la detrazione fiscale
del 55% per i lavori di miglioramento dell'efficienza energetica degli
immobili
, grazie alle numerose proteste sollevate in rete, da qualche
giornale e anche dalla trasmissione Caterpillar
di Radio 2
il governo ha fatto marcia indietro.

Adesso comunque
bisogna lottare per far si che il governo lasci i fondi anche a chi oggi o nei
prossimi anni volesse la detrazione fiscale per i lavori di miglioramento
dell'efficienza energetica degli immobili. Per questo, vi segnalo la petizione
da firmare
, il
post di Japoco Fo dove potete prelevare il banner qui sotto
:


No al suicidio energetico!

e il post di Kuda al
quale potete incatenarvi per segnalare la vostra adesione a questa
battaglia.

Ecco anche il testo della petizione:

L’articolo 29 del DL 185, determina delle procedure
per il meccanismo di incentivazione al risparmio energetico tramite le
detrazioni fiscali del 55%; Il governo per porre rimedio alla crisi economica ha
pensato bene di recuperare qualche soldino regolando le detrazioni fiscali per
gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Fin qui sembra
tutto regolare ma andando a leggere con attenzione si evince che il tutto è
retroattivo, e di conseguenza le migliaia di famiglie e aziende che hanno
investito i loro capitali e i loro risparmi per una giusta causa (risparmio e
salute) nella fiducia di poter recuperare il 55% dalle imposte si ritrovano oggi
letteralmente TRUFFATI dallo stato, che prima ha promesso e poi non ha
mantenuto.

Esprimiamo il desiderio
non solo di eliminare la retroattività dell'art. 29, ma la sua totale
cancellazione, in quanto esso va contro i principi del decreto stesso, e cioè
sollevare il nostro paese dalla crisi. La detrazione del 55% porta nuovo lavoro,
fa emergere il lavoro nero, aiuta le famiglie a investire ai fini del
risparmio.

Per evitare che questo sia
un precedente senza precedenti (forse) urliamo a tutti questa petizione e
facciamola girare per il bene nostro e di tutti coloro che hanno creduto, e non
vogliono smettere di farlo, nel risparmio energetico.


Lottiamo per
la rivoluzione verde che è molto più importante dell'aumento di Iva a Sky di cui
in questi giorni si è parlato tantissimo.

In alto, visto che calza a
pennello, vi ripropongo un bellissimo spezzone del film di Al Gore, Una
scomoda verità
.

 
 
 

LA  SALUTE E' UN DIRITTO

Post n°555 pubblicato il 07 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: Salute



L'art. 32 della Costituzione Italiana sancisce come diritto
fondamentale dell'individuo il diritto alla tutela della salute e
garantisce agli indigenti il diritto alle cure gratuite, anche
nell'interesse della collettività.



Il DL 286/ 98 all'art. 35 prevede la gratuità delle cure urgenti ed
essenziali anche agli stranieri non iscritti al SSN, privi di permesso
di soggiorno, e privi di risorse economiche e non prevede nessuna
segnalazione, salvo i casi di obbligatorietà di referto, come per i
cittadini italia
ni.



La Lega Nord - Padania ha presentato attraverso 5 Senatori un
emendamento che prevede l'abrogazione del comma 5 dell'art. 35 e
abolisce la gratuità della prestazione urgente ed essenziale agli
stranieri non iscritti al SSN e privi di risorse economiche, e propone
inoltre l'obbligo per le autorità sanitarie di segnalarli all'autorità
competente.



I Pediatri di libera scelta aderenti alla FIMP ( Federazione
Italiana Medici Pediatri ) operanti nel SSN, sottoscrittori di questo
appello,

ritengono gravissimo tale emendamento che finirebbe per respingere in
sacche di esclusione la popolazione più indigente e ne richiedono il
ritiro :

esso non è soltanto la negazione di un diritto costituzionalmente
sancito, ma costituisce anche un pericolo per la tutela della salute
della collettività, per la mancata cura di patologie anche gravi, con
conseguente rischio di diffusione e rappresenta inoltre un pericoloso
passo legislativo verso l'abolizione del diritto alla cura.



Ritengono inoltre che la segnalazione all'autorità competente di un
paziente indigente sia in aperto contrasto con il codice etico
ordinistico al quale i medici debbono attenersi e di cui affermano il
primato.



Denunciano con preoccupazione che tale emendamento priverà della
assistenza sanitaria essenziale migliaia di bambini divenuti "per
Decreto invisibili e senza diritti" in totale contrasto con la
Convezione ONU sui diritti del fanciullo e richiedono che lo Stato
Italiano firmatario con

L. 176/91 della Convenzione ONU di New York del 20.11. 1989 sui diritti
del fanciullo garantisca ad ogni minore straniero il pieno diritto di
usufruire delle prestazioni mediche pediatriche a prescindere dalla
regolarità del soggiorno.

Richiedono quindi a tutti i colleghi Pediatri, a tutti i Medici,
agli Operatori Sanitari e a tutti i Cittadini Italiani ai quali stanno
a cuore i fondamenti dello stato sociale e la solidarietà di
sottoscrivere questo appello.

FIRMA   QUI

http://www.appelli.arcoiris.tv/salute/

 
 
 

L MASSACRO DELLE BALENE

Post n°554 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: balene

L MASSACRO DELLE BALENE

FERMIAMO IL MASSACRO DEI DELFINI BALENA IN DANIMARCA.
DAL BLOG DI BEPPE GRILLO

Il delfino balena è una specie protetta e non si conosce il numero di esemplari ancora esistente.
Invito
i lettori del blog a non recarsi in vacanza nelle isole Far Oer o a
comprare prodotti danesi fino a quando questo ignobille massacro durerà.
Inviate una mail alla regina di Danimarca per chiederle di intervenire e promuovete questa iniziativa sul vostro blog.

CLICCANDO
SUL TESTO SOTTOLINEATO APPARE UNA MAIL PRECONFEZIONATA PER LA REGINA DI
DANIMARCA, BASTA CLICCARE: INVIA, DOPO AVER MESSO I PROPRI DATI. GRAZIE

 
 
 

contro la caccia

Post n°553 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: Caccia

 

In Italia milioni di
piccoli uccelli protetti
vengono uccisi legalmente!

Cambia il loro destino
con la tua FIRMA!
 

Aderisci
alla petizione per l'abolizione, su tutto il territorio italiano, della
caccia in deroga ai piccoli uccelli protetti in base all'articolo 9.1.c
della Direttiva Uccelli.

Aiutaci ad abolire la pratica di abbattere, utilizzando una deroga a mero scopo di divertimento, milioni di piccoli uccelli.

IL MODULO PER FIRMARE E'
ALLA PAGINA CHE POTETE
RAGGIUNGERE DAL LINK
SOTTOLINEATO
SOTTOSTANTE

http://www.lipu.it/tu_petizione_caccia-online.htm

 
 
 
 

LETTERA  AL PRESIDENTE   DELLA  REPUBBLICA 

Post n°552 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 



LETTERA  AL PRESIDENTE   DELLA  REPUBBLICA

Eccellentissimo Presidente, le perquisizioni ordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno in danno di alcuni Magistrati della Procura della Repubblica e della Procura Generale di Catanzaro, i quali avrebbero deliberatamente delegittimato in concorso con alcuni membri del Consiglio Superiore della Magistratura e con l’ex Procuratore Generale della Cassazione Delli Priscopi, il dott. Luigi De Magistris ex sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, allo scopo di subentrare a lui in delicate inchieste che egli stava conducendo con lo scopo di spezzettarle, azzerarle e insabbiarle, hanno prodotto un suo energico e encomiabile intervento come presidente della Repubblica e come presidente del Consiglio Superiore della Magistratura di richiamo a sé degli atti di questi procedimenti. Questo suo intervento è eccellente e favorisce e accresce il prestigio, l’autorità e la credibilità delle Istituzioni che Ella rappresenta. Il Consiglio Superiore della Magistratura si è reso già protagonista in passato di iniziative che hanno creato disorientamento e sconcerto nell’opinione pubblica. Una per tutte ricordo la decisione di bocciare la domanda del compianto giudice Giovanni Falcone, il quale aveva chiesto dopo anni di duro lavoro presso l’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, di essere investito della prestigiosa carica di capo dell’Ufficio Istruzione di questo Tribunale. Egli si vide invece clamorosamente bocciare la sua istanza, venendo a lui preferito il consigliere Antonino Meli, completamente a digiuno di ogni problematica di Mafia, svegliato di notte dagli stessi componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, affinché presentasse la domanda e responsabile poi dello smantellamento del pool antimafia istituito a Palermo dal giudice Antonino Caponnetto e che tante speranze aveva suscitato nell’opinione pubblica nazionale e siciliana per un possibile riscatto della Sicilia dall’oppressione mafiosa che tanto compromette lo sviluppo di quella meravigliosa regione. Ma ancora più gravi e sconcertanti sono state le iniziative assunte dal Consiglio Superiore della Magistratura attualmente in carica nei confronti dei giudici Clementina Forleo e Luigi De Magistris, Magistrati impegnati in una meritoria opera di moralizzazione del costume pubblico, quanto alla prima perché g.i.p. relativamente a una rilevante inchiesta pendente dinanzi la Procura della Repubblica di Milano, quanto al secondo perché pubblico ministero istruttore in tre distinte delicatissime inchieste pendenti dinanzi la Procura della Repubblica di Catanzaro nelle quali si ipotizzavano sconcertanti collusioni fra uomini di affari, uomini politici e Magistrati della Calabria, della Basilicata e del Lazi L’azione di questo Consiglio Superiore della Magistratura nei confronti di questi Magistrati è stata sconcertante e dirompente: sia il dott. Luigi De Magistris che la dott.sa Clementina Forleo sono stati con grande pubblicità censurati, delegittimati, rimossi e puniti con provvedimenti improntati a incredibile e inusuale celerità e tutto ciò ha prodotto sconcerto, disorientamento e incredulità da parte di tutta l’opinione pubblica nazionale, sconcerto e incredulità che si sono ora vieppiù accentuati in presenza dell’ipotesi, legittimamente formalizzata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno che nei confronti del dott. De Magistris sia stato ordito un complotto per sottrargli le scottanti inchieste che egli conduceva. Tutto questo poi è avvenuto in un periodo in cui si è appreso anche che funzionari del Sisde sarebbero pesantemente coinvolti nel barbaro assassinio del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta  Il rischio maggiore di questa situazione è che uomini politici spregiudicati e in mala fede si ergano a paladini di queste situazioni e in particolare della posizioni dei giudici Clementina Forleo e Luigi De Magistris e diventino quindi collettori di quel consenso politico che la difesa e la solidarietà che si vuol rendere a queste due figure istituzionali, ingiustamente perseguitate, può determinare nel corpo elettorale. L’art. 31 della legge 24 marzo 1958 n. 195 stabilisce che il Presidente della Repubblica, sentiti il Presidente della Camera e del Senato, può sciogliere il Consiglio Superiore della Magistratura quando questo non può più funzionare. E sicuramente al momento attuale si versa in tale situazione sia perché si è visto che l’istituzione necessita di una profonda e urgente riforma sia perché sicuramente la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno invierà richieste di avvio di azione disciplinare nei confronti dei medesimi componenti dell’attuale Consiglio Superiore della Magistratura, che dunque non possono giudicare se stessi. Peraltro le decisioni di carattere disciplinare adottate da questo Consiglio della Magistratura nei confronti del dott. Luigi De Magistris appaiono illegittime e quindi andrebbero revocate e sospese in attesa dell’esito delle indagini della Procura della Repubblica di Salerno, decisione che questo Consiglio della Magistratura – per ovvi motivi – non può assumere. Il dott. De Magistris inoltre, andrebbe provvisoriamente reintegrato e reinvestito della sua funzione di sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro nonché nella titolarità delle inchieste che prima conduceva. Il che genererebbe enorme sollievo da parte di tutta l’opinione pubblica e anche vantaggio per gli inquisiti, almeno per quelli che potrebbero essere estranei ai fatti, i quali nel corso di un normale dibattimento, potrebbero dimostrare eventualmente la loro innocenza e sottrarsi quindi a pesanti sospetti di collusione istituzionale. E’ quindi doveroso sciogliere l’attuale Consiglio Superiore della Magistratura. I membri non togati di questo Consiglio potrebbero agevolare questa soluzione presentando in massa le proprie dimissioni e quindi recuperando per il proprio partito quel consenso e quella considerazione che – allo stato - per questa vicenda è andato o andrà perduto. Rivolgo pertanto istanza a lei ecc.mo Presidente e a tutti i membri non togati del Consiglio Superiore della Magistratura perché vogliano adottare i provvedimenti da me sin qui invocati.

GUARDATE IL FILMATO
http://www.youtube.com/watch?v=Hd_a0Q_FDTM

SCRIVI   AL PRESIDENTE   DELLA REPUBBLICA

https://servizi.quirinale.it/webmail/

 
 
 

"L'Italia è in mano a poteri occulti"

Post n°551 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 





"L'Italia è in mano a poteri occulti"




magistris.jpg

"C'è una gestione occulta all'interno delle istituzioni che governa le istituzioni stesse".



Senza mezzi termini il giudice Luigi De Magistris racconta la sua verità sull'Italia ai microfoni di Sky.

Consiglio a tutti di ascoltare questi quattro minuti di intervista per capire davvero cosa succede in Italia.

 

 
 
 

l'oppressione cinese

Post n°550 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: cina, tibet

Dalai Lama: Europa non sia compiacente con la Cina
 
Reuters - da 5 ore 16 minuti
BRUXELLES (Reuters) - di David Brunnstrom



Il Dalai Lama, leader spirituale del Tibet, ha invitato oggi l'Europa non dovrebbe mostrarsi compiacente con la Cina, affermando che un rapporto franco come quello che si riserva agli amici è il miglior strumento per favorire i diritti umani.

Il Dalai Lama è in visita in Europa questa settimana, in un viaggio che comprende un incontro con il presidente francese Nicolas Sarkozy. Un meeting che già spinto la Cina ad annullare l'atteso summit con l'Unione europea che doveva tenersi a Lione, in Francia.

Comunque, il premio Nobel per la pace ha chiesto ai 27 membri Ue, che vedono la Cina come un potenziale attore chiave negli sforzi globali volti a contrastare la crisi economica, di non allarmarsi.

"C'è un detto tibetano: alcune ferite della bocca guariscono da sole", ha detto il leader buddista 73enne in un'intervista a Reuters.

"I cinesi hanno avuto inizialmente una reazione dura, ma si può attenuare. Così per quanto riguarda la mia visita ... all'inizio ci sono state alcune minacce, che alla fine non hanno avuto molto seguito".

I leader occidentali hanno usato una certa cautela nel decidere di incontrare il Dalai Lama, considerato dalla Cina un secessionista.

Il Dalai sa che le relazioni con la Cina, il paese più popoloso del mondo, sono importanti, ma ha affermato che un approccio fermo va nell'interesse del paese.

"Un detto tibetano afferma che un'amicizia genuina dovrebbe essere schietta. Questo è importante".

"Durante (il governo) Chamberlain, poco prima della seconda guerra mondiale, una politica troppo conciliante ha fallito", ha detto riferendosi ai tentativi del primo ministro britannico Neville Chamberlain negli anni 30 di trovare una soluzione accomodante con leader nazista Adolf Hitler.

Gli analisti dubitano che il vertice Ue-Cina avrebbe comunque avuto risultati significativi, mentre sulle relazioni tra i due attori internazionali pesano tensioni commerciali.

In un'iniziativa destinata a complicare la situazione, il comitato Ue sul commercio ha votato oggi a favore per imporre dazi doganali fino all'87% sull'import di viti e bulloni dalla Cina, hanno riferito diplomatici Ue.

Il Dalai Lama ha nuovamente accusato la Cina di essere colpevole di "genocidio culturale" in Tibet e ha chiesto all'Europa e ad altri di sottolineare la necessità di rispettare i diritti umani e la libertà religiosa nei contatti con Pechino.

"Perché la Cina diventi un buon membro del mondo, deve rispettare queste cose. Dato che qualche volta i totalitari non fanno caso alle proprie colpe, come amici è molto importante chiarire che queste sono cose sbagliate".

Il leader spirituale tibetano ha detto che "l'approccio della via di mezzo" scelto dal suo movimento - che cerca l'autonomia dalla Cina più che l'indipendenza - è pienamente in linea con l'impegno del presidente cinese per "una società armoniosa e stabilità e unità".

"Credo che il nostro approccio... stia davvero aiutando a dare stabilità, unità e prosperità e a condurre alla fine a una società armoniosa. In questo modo chiunque, compresa la Ue, contribuisca, darà il suo contributo indiretto anche al governo cinese".

 

 
 
 

POVERI ROM

Post n°549 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: rom

Nomadi: sequestro beni 1 mln euro


Nomadi: sequestro beni 1 mln euro

Nomadi: sequestro beni 1 mln euro
Provenienti da ex
Jugoslavia, operazione Ros a Roma
(ANSA) - ROMA, 3 DIC - Sequestrati a un
gruppo di nomadi provenienti dalla ex Jugoslavia beni mobili e immobili per un
valore di oltre un milione di euro. L'operazione e' stata compiuta dai
carabinieri del Ros nel piu' grande campo nomadi d'Italia, il Casilino 900 di
Roma. I militari hanno accertato che il gruppo di nomadi oggetto di indagine,
pur vivendo in una baracca, disponeva di appartamenti, auto di grossa cilindrata
e 26 conti correnti bancari.

 
 
 

FREE  BLOG

Post n°548 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

Partecipa con noi all’invio collettivo di una lettera aperta con
destinatari Valentina Aprea, Presidente della Commissione Cultura VII,
e Ricardo Franco Levi ideatore e promotore la proposta di legge 1269 di
Ricardo Franco Levi.
LINK, COME PARTECIPARE -> http://ammazzablog.wordpress.com/3-dicembre/

Al
momento, a seguito della dichiarazione di Levi in merito alla sua
proposta di legge, non c’è stato alcun movimento in Commissione,
nessuna modifica alla legge o notizie in merito.

E dal 4 Dicembre
CONTRO LA CLANDESTINITÀ’ DI TUTTI I SITI E BLOG IN ITALIA
Avvio della campagna Netizen Clandestino, con sciopero e lutto di blog e siti, social network strike e molto altro!
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