Un blog creato da dammiltuoaiuto il 19/08/2007

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LA CASTA NON VA RISPETTATA

Post n°389 pubblicato il 09 Giugno 2008 da dammiltuoaiuto
 

Rete abbatte la Casta e smaschera i privilegi del Palazzo.

Un documento choc che circola su internet - e pubblicato da Affaritaliani.it - indica chiaramente sprechi e ingiustizie, ovvero quanto costano alla collettività i politici che non sono stati rieletti.

Partiamo da Alfonso Pecoraro Scanio, 49 anni. Il leader dei Verdi ed ex ministro dell'Ambiente ha diritto a un vitalizio pari a 8.839 euro al mese. Se la passa bene anche Franco Giordano (segretario uscente di Rifondazione Comunista), 51 anni, con 6.203 euro al mese. Il 51enne Enrico Boselli, leader dello Sdi, vanta una pensione a vita di 7.959 euro. La stessa cifra percepisce Oliviero Diliberto, numero uno dei Comunisti Italiani, 52 anni. Record assoluto per il decano del Parlamento - ora fuori dall'Aula - Ciriaco De Mita (80 anni). L'ex segretario della Democrazia Cristiana ha diritto a un vitalizio pari a 9.363 euro al mese.
Non solo sinistra, però. L'azzurro Alfredo Biondi, 80enne, si gode una pensione mensile di 9.604 euro. L'ex paladino della lotta all'evasione fiscale, Vincenzo Visco (Pd), 67 anni, percepisce ogni mese ben 9.363 euro. Stefano Morselli, esponente de La Destra, 54 anni, porta a casa 8.164 euro al mese di vitalizio. Ma ce n'è anche per l'Udc. Maurizio Ronconi (55 anni), non rieletto il 13-14 aprile, ha diritto a una pensione a vita pari a 6.203 euro. Ed ecco Fausto Bertinotti (68 anni), ex presidente della Camera ed ex leader della sinistra comunista, che si 'accontenta' di 7.959 euro al mese. Il più invidiato di tutti è forse Clemente Mastella (61 anni), autoesclusosi dalla corsa elettorale, che si gode un vitalizio pari a 9.604 euro al mese.
E a questi dati agghiaccianti si aggiungano al 51 "pensionati d'oro" dei vari partiti "scomparsi" dalla vita politica. Qualche esempio: Stefano Boco (Verdi), Carlo Leoni (Sd), Francesco Monaco (Pd), Mauro Del Bue (Psi), Mauro Fabbris (Udeur) percepiscono 6.203 euro mensili. Enrico Nan di Forza Italia 7.959 e Tiziana Valpiana del Prc ed Euprepio Curto di Alleanza Nazionale ben 8.164. E tanti, tanti (troppi) altri...

Sommando i rispettivi vitalizi mensili otteniamo la clamorosa cifra di 405.818 euro lordi. Ma non finisce qui. A questi numeri vanno aggiunte le liquidazioni più significative: Angelo Sanza Udc (337.068 euro), Valdo Spini Psi e Luciano Violante Pd (271.527), Vincenzo Visco Pd e Armando Cossutta Pdci (234.075), Clemente Mastella Udeur 307.328 e Alfredo Biondi Forza Italia 278.516 euro. Totale bilancio 2008 per i vitalizi di Montecitorio pari a 139,2 milioni di euro. Totale bilancio 2008 per i vitalizi di Palazzo Madama pari a 75,7 milioni di euro. Complessivamente, tra Camera e Senato, le pensioni a vita dei parlamentari trombati (non rieletti ad aprile) costano ai cittadini 214,9 milioni di euro

 
 
 

l'economia Usa una causa di crisi globale

Post n°388 pubblicato il 09 Giugno 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: russia, usa

Il presidente russo Medvedev accusa:
l'economia Usa una causa di crisi globale

 

MOSCA (7 giugno) - Il presidente russo Dmitri Medvedev ha aperto ufficialmente il Forum economico di San Pietroburgo, arrivato alla 12.ma edizione, con un discorso contro i protezionismi da parte degli stati e una stoccata al ruolo eccessivo degli Stati Uniti nell'economia globale. «Nel mondo si manifestano sempre più evidentemente le conseguenze del conflitto fra globalizzazione e protezionismo. Alcuni paesi vogliono proteggere la propria sovranità economica, ottenendo il massimo vantaggio per i propri cittadini, senza dividere i vantaggi coi vicini. L'egoismo economico è in crescita».
 
Quanto agli Usa, «il loro ruolo formale nel sistema economico mondiale non corrisponde alle loro reali possibilità, e questo è una delle cause della crisi globale corrente. Per quanto sia grande il mercato americano e per quando sia sicuro il sistema finanziario, non sono in grado di sostituire i mercati finanziari e commercial globali».

La Russia vuole un ruolo di primo piano nell'economia globale, «non per ambizioni imperialistiche, ma perchè abbiamo le risorse e le capacità reali»: lo ha detto il presidente russo Dmitri Medvedev. «Le crisi di oggi - ha detto il presidente - la penuria alimentare, la crescita dei prezzi per i beni di prima necessità e le catastrofi naturali che si verificano sempre più spesso dimostrano pienamente che il sistema di istituzioni globali per dirigere l'economia non corrisponde alle sfide. Si registra un certo vuoto istituzionale. Mancano organismi internazionali per la soluzione dei problemi concreti. L'idea che un paese (gli Usa, ndr) possa prendersi il ruolo di governatore globale si è rivelata un'illusione. Gli istituti internazionali, prima di tutto il Fondo monetario internazionale, di fatto non hanno leve per le strategie realizzate dai partecipanti al mercato. Ciò conferma la necessità di riformare l'architettura finanziaria globale». Il presidente ha proposto di tenere in Russia entro l'anno una
conferenza internazionale con la partecipazione delle maggiori compagnie finanziarie e dei più noti analisti e ricercatori.


 
 
 

USA E LA DEMOCRAZIA DEL PETROLIO

Post n°387 pubblicato il 09 Giugno 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: usa

USA E LA DEMOCRAZIA DEL PETROLIO

Dal ’90 ad oggi negli US le lobby dell’oro nero hanno sganciato qualcosa come 211 m.ni di dollari ai Repubblicani ( tre quarti) e ai Democratici (un quarto). Ovviamente non si dà niente per niente: così, nonostante la voragine del debito pubblico (400 m.rdi di dollari), le famose compagnie hanno beneficiato di ben 14 m.rdi di dollari in esenzione fiscale. Come dire: arricchire chi è già ricco. G. W. Bush è stato dirigente di Arbusto-Bush Exploration dal ’79 all’84 e consigliere d’amministrazione di Harken Oil dall’86 al ’90. D. Cheney presidente Halliburton dal ’95 al 2000. C. Rice è stata dirigente Chevron dal ’91 al 2000 e le è stata anche dedicata una petroliera. Tutti con le mani in pasta, pardon nel petrolio. L’attuale presidente degli US inizia la sua carriera nell’industria del petrolio nel 1978 con la Arbusto Energy. In questa società sedevano anche membri della famiglia Bin Laden (ma guarda un po’!!). L’azienda è colpita da una crisi e viene venduta per un miliardo di dollari ma il Bush resta amministratore. In seguito fallisce e viene rilevata dalla Harken : ovviamente il nostro entra nel nuovo consiglio. Viene però accusato di Insider Trading: interviene prontamente il papà-presidente che lo salva. Si inventano “le armi di distruzione di massa” dell’Iraq e quindi decidono di invaderlo. Non dicono che il loro scopo era di impossessarsi degli oltre 113 miliardi di barile di petrolio: la terza riserva petrolifera al mondo. Pensavano di risolvere il problema in Iraq in poco tempo. Si è visto: sono morti oltre 4000 soldati americani e oltre un milione di iracheni, e non è finita. Il risultato è sotto gli occhi di tutti:il prezzo di petrolio alle stelle , un impoverimento generale, aumento del costo dei beni alimentari, calo della produzione e del PIL, recessione ecc. Ha ragione Medvedev Presidente RUSSO: l’egoismo di un gruppo di pochi stanno mettendo a repentaglio la pace nel mondo. Ha ragione Medvedev anche se il pulpito da cui predica non è molto diverso da quello di Bush .

Caro George portami un solo esempio di lealtà ci è stata riservata dalla liberazione ad oggi.
Paghiamo ancora gli interessi del DEBITO contratto e della sconfitta senza condizioni,
ripeto senza condizioni, e allora George siamo obbligati ad essere sudditi ma non compiacenti vita naturalrante.

Appena Saddam dichiarò che finito l'embarco avrebbe venduto il petrolio all' Europa in euro l' Irak venne invaso dagli Americani che sono ancora li a portarselo via gratis, ora l' Iran ha minacciato la stessa cosa e l'America sta pensando di intervenire miltarmente facendo muovere Isdraele per non farla troppo sporca . La verità è che se non avesse fatto cosi' l' America avrebbe avuto solo 5 anni di scorte petrolifere contro i 150 dell' Europa con un tracollo del dollaro spaventoso praticamente la bancarotta e questo non lo permetterà mai.
In realtà la vera guerra che è quella economica la  sta facendo all' Europa.

 
 
 

MORTE  A VENEZIA

Post n°386 pubblicato il 09 Giugno 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: venezia

Giornata mondiale dell'ambiente: Venezia
come New Orleans, rischia di scomparire

 

ROMA (5 giugno) - Solo sette anni per ridurre le emissioni di gas serra per limitare l'aumento della ptemperatura a non più di 2,4 gradi. Il rischio? Venezia travolta da un cataclisima simile a quello che ha distrutto New Orleans e le piccole isole del Pacifico sommerse. A lanciare l'allarme Il presidente dell'Intergovernmental Panel on Climate Change dell'Onu, Rajendra Pachauri nell'ambito della 36esima edizione della Giornata Mondiale dell'Ambiente promossa dall'Onu, celebrata ufficialmente oggi a Wellington in Nuova Zelanda, il paese che ha pianificato di diventare a zero emissioni entro il 2020. Note Tong, il presidente di Kiribati, un piccolo stato-arcipelago che si sta lentamente inabissando nell'Oceano Pacifico ha detto che il cambiamento climatico «non è una questione di sviluppo economico, ma di sopravvivenza umana», specialmente per le 94 mila persone che vivono sulla costa, alcune delle quali sono state trasferite da villaggi vecchi di secoli.

L'allarme su Venezia. A lanciare l'allarme su Venezia, destinata a fare la fine di New Orleans, è il professor Gary Parker dell'Università dell'Illinois. «Anche se New Orleans ha un potenziale di subire disastri dal delta del Missisipi molto maggiore di quello di Venezia ha psiegato Parker - il pericolo per la città lagunare non è meno grave». Come a New Orleans, a Venezia ci sono consistenti fenomeni di abbassamento del suolo, maree, erosione e degrazione dell'ambiente lagunare. L'unica possibilità per Venezia di correre ai ripari, secondo il professore dell'Illinois, è quella di costruire delle barriere.

Il Wwf propone di «estendere il concetto di sicurezza internazionale e nazionale, ancora troppo legato a questioni di mera sicurezza militare, alle minacce globali legate a cibo, energia, acqua, biodiversità, risorse e clima».

Proprio da Venezia, infine, arriva un'iniziativa, chiamata «100% pubblica», per sensibilizzare la popolazione a bere l'acqua delle 122 fontanelle pubbliche della città. Oltre duemila bottigliette vuote e una mappa delle fontanelle, sono state distribuite stamattina a turisti e cittadini. Un modo, secondo l'assessore comunale all'ambiente, Pier Antonio Belcaro, «per ridurre i rifiuti, l'inquinamento e per incidere sulla produzione di materie plastiche e quindi sul consumo di petrolio».

Venezia vista dal satellite >>

MESSAGGERO.IT

 
 
 

prove di dittatura

Post n°385 pubblicato il 09 Giugno 2008 da dammiltuoaiuto
 

Vi ricordate della telefonata fra Berlusconi ed il Direttore di Rai Fiction Sacca'?Quella nella quale Berlusconi chiedeva a Sacca', di ingaggiare una attricetta amica di un Senatore della allora Maggioranza di Centro Sinistra,cosi da "cercare di avere la Maggioranza in Senato.Ve la ricordate quella telefonata?Sembra un secolo ma era a Novembre 2007.Ecco uno dei motivi del decreto,qui non abbiamo a che fare con Mafia o terrorismo,ma con lo scambio vergognoso di favori per fare cadere un Governo.No credo il risparmio sia in cima ai pensieri del Presidente del Consiglio.
Davvero è così importante proteggere la privacy telefonica di cittadini onesti, che non hanno a che fare, con i reati di corruzione e di concussione, insomma quelli che di solito si attribuiscono ai politici ?. La magistratura chi dovrebbe indagare ? il salumiere sottocasa ? Come dovrebbe indagare i furbetti del quartierino ?
Mentre tra noi, si gioca a destra e sinistra, qualcuno alla faccia nostra, fa il Re.Secondo voi perchè ha messo un certo Alfano alla Giustizia?
Proprio il coordinatore di Forza Italia per la Sicilia, un personaggio ignoto, un suo alter-ego che non avrà mai l'autonomia di prendere delle personali decisioni, infatti ha avvallato subito ciò che il Cavaliere-Padrone ha detto;
Il Cavaliere-Ministro della Giustizia sono la medesima cosa, altro che Libertà e Democrazia!
Dalla bocca del Cavaliere non è uscita mai la parola di aumentare gli stipendi, ma solo di detassare tutto ciò che è possibile detassare, come se lo Stato fosse il nemico da abbattere, facendo finta di non sapere che lo Stato siamo tutti noi, lui compreso;
Le intercettazioni fanno paura solo a chi ha qualche scheletro nell'armadio ed anche nel comodino (il suo), altrimenti questa aggressività, questa voglia di colpire penalmente i Magistrati, i giornalisti, non se ne capirebbe la ragione, d'altra parte lui ne è stato colpito e molto duramente, fare sapere al popolo italiano i suoi intrallazzi (nel mondo televisivo e raccomandazioni varie) non sta bene, non perchè il popolo che gli ha dato fiducia non lo amerà ugualmente, ma perchè vuole menterere un'immagine di "pulizia" del personaggio da lui creato;
I suoi fans, presto si stancheranno e farà la fine di Craxi, che in pubblico è stato preso a colpi di fischi e monetine e questa sarà la volta buona che il Cavaliere si decida di godersi le sue 18 ville private e tutto il resto andandosene all'estero con grande "dispiacere" di tutti noi italiani,Perchè se Berlusconi dice di essere cosi bravo, cosi onesto, ha paura delle intercettezioni?

 
 
 

PEMSIONI  GRATIS AGLI STRANIERI

Post n°384 pubblicato il 09 Giugno 2008 da dammiltuoaiuto
 

http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=221071



Pensioni gratis agli stranieri, è boom
Senza aver mai versato contributi incassano 7.156 euro l’anno
Ci sarebbe una certa preoccupazione anche a Modena per il dilagare di richieste d' assegni sociali da parte di immigrati che, a quanto sembra, stanno mettendo in seria difficoltà l'Inps. Non esistono cifre precise del fenomeno a livello modenese (il fenomeno è nazionale), anche perchè i funzionari dell'ente di viale Reiter - contatti anche ieri - spiegano che dati e informazioni possono essere forniti solo dalla Direzione Generale di Roma. Dalla capitale ci spiegano che i dati, per singole province, possono rilasciarli solo dopo una richiesta scritta all'Inps di Modena, incaricata poi di inoltrarla alla stessa Direzione Generale. Insomma, forse fra qualche mese si potrà sapere qual'è la situazione modenese sul fronte assegni sociali agli immigrati.
Ma in che cosa consiste questa richiesta da parte degli immigrati degli assegni sociali?
Le cose stanno così: gli immigrati che hanno compiuto i 65 anni e non hanno redditi oppure sono sotto la soglia dei 5mila euro annui, hanno diritto a quella che una volta si chiamava "pensione sociale".
Quando gli extracomunitari regolari residenti in città o in provincia con tanto di carta di soggiorno in regola e residenza, si sono accorti delle normativa di legge - tutto deriva dalla legge 388 del 2000 (inserita nella finanziaria 2001 dell'allora governo Amato) che ha riconosciuto l'assegno sociale anche ai cittadini stranieri - non hanno fatto altro che presentare domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare a Modena genitori o parenti anziani. Tra gli immigrati extracomunitari, pare che gli albanesi siano stati gli antesignani e maestri in materia.
Come funzione questa legge varata dal parlamento italiano?
L'extracomunitario regolare, dopo aver fatto venire a Modena i congiunti, manda i familiari o il familiare ultra- 65enne all'Inps. Qui l'interessato autocertifica l'assenza di reddito oppure dichiara la pensione minima nello Stato di provenienza - che deve essere certificata - e il gioco è fatto. L'Inps a quel punto eroga 395,6 euro al mese di assegno sociale, più 154,9 euro di importo aggiuntivo. In totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7.156 euro l'anno, esentasse. In sostanza genitori, nonni e parenti tutti over 65 di lavoratori extracomunitari, percepiscono i 7.156 euro all'anno, senza aver mai versato alcun contributo all'Inps.

Tutto questo mentre una buona fetta di pensionati modenesi, percepisce pensioni di 500 euro al mese, meno dell'assegno agli anziani stranieri e tutto questo dopo aver versato contributi e pagato tasse per una vita.
C'è poi un altro particolare che sa tanto di "beffa": se il genitore, il nonno, il parente straniero a Modena non si trova bene, può tranquillamente tornare in patria, tanto l'assegno continua a decorrere. E nei paesi nordafricani con queste cifre si vive da "nababbi". Ultimamente comunque sono satte adottate restrizioni e gli stranieri che beneficiano dell'assegno sociale non devono lasciare il nostro paese. Le domande degli stranieri per l'assegno sociale sarebbero in costante aumento e vengono quasi sempre accolte dall'Inps, visto che la legge non prevede nè un minimo di versamenti e nemmeno un certo tempo di residenza.
(Pier Luigi Salinaro)
(21 maggio 2008)

BEFFA ALL'INPS

Il fenomeno sta assumendo contorni da "assalto alla diligenza": è la richiesta di assegni sociali da parte degli stranieri. Nel 2008, secondo le stime, comporterà nel solo Veneto un esborso di circa dieci milioni di euro per le già esangui casse dell'Inps .

Si tratta a tutti gli effetti di una "pensione sociale" (fino al 1996 si chiamava così) riconosciuta a chi ha compiuto 65 anni e non ha redditi oppure è sotto la soglia dei 5.000 euro annui.

Proprio gli extracomunitari (specialmente gli albanesi) ne stanno facendo incetta: per chi è sul nostro territorio da regolare - quindi con carta di soggiorno e residenza - basta presentare la domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare in Italia i genitori o i parenti anziani. A quel punto si manda il familiare ultra65enne all'Inps per autocertificare l'assenza di reddito o, al limite, dichiarare la pensione minima nello Stato di provenienza e il gioco è fatto: l'Inps eroga 395,6 euro al mese di assegno sociale più 154,9 euro di importo aggiuntivo (cifre appena aumentate dalla Finanziaria 2008): in totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7156 euro l'anno (tutti esentasse).

Il caso viene sollevato dal padovano Gianfranco Destro, 57enne presidente del movimento "Città futura": «Ho lavorato una vita nel sociale e nel sindacato - ricorda - ma un fenomeno del genere è senza precedenti e configura clamorose ingiustizie sociali. E sta aumentando grazie al passaparola fra stranieri, molti dei quali forse in buonafede, ma tanti senz'altro col miraggio di facili guadagni sulle spalle dello Stato italiano».

Uno Stato che dal 2000 con la legge 388 (inserita nella finanziaria 2001 dell'allora governo Amato) ha riconosciuto l'assegno sociale agli stranieri e ora si trova a fare i conti con un aumento di domande «praticamente sempre accolte dall'Inps visto che la legge non prevede nè un minimo di versamenti nè tempi di residenza in Italia» conclude Destro.

Tenendo presente che il 20\% dei pensionati del Nordest percepisce pensioni inferiori a 500 euro al mese, quell'assegno agli anziani stranieri è superiore a quanto prendono tanti nostri pensionati che hanno versato contributi e pagato tasse per una vita.

L'entità dell'esborso a carico dell'ente previdenziale è ancora incerto, ma nel solo Veneto può sfiorare i 10 milioni di euro considerando una quota di 1400 domande. Nelle maggiori sedi Inps del Veneto, infatti, le richieste stanno arrivando al ritmo di 6-7 ogni settimana, specialmente nelle province a più alta densità di extracomunitari (Vicenza, Padova e Verona). Ne vengono invece presentate un po' meno nel Trevigiano e nelle sedi veneziane, decisamente poche a Rovigo e Belluno.

Continuando con questa media e can l'85\% di pratiche accettate, l'Inps spenderà appunto 10 milioni per gente che non ha mai lavorato in Italia. È già in atto un tam-tam per diffondere notizie sull'assegno sociale e vari siti web dedicati agli stranieri spiegano le procedure da seguire. «Al di là dell'oggettiva iniquità - commenta ancora l'ex sindacalista Destro - c'è l'aggravante che per l'Inps è tecnicamente impossibile effettuare controlli (in media comunque le pratiche "monitorate" sono meno del 10\%,ndr). Molti di questi assegni sociali sono poi ritirati dai figli degli aventi diritto con una semplice delega di pagamento. I genitori possono anche tornare a casa lasciando la residenza qui in Italia.

Anche in questo caso i controlli sarebbero difficili e inefficaci. È anche possibile che gli "aventi diritto" non siano più in vita (basta guardare le percentuali di mortalità delle comunità cinesi), ma non è assurdo ipotizzare che gli assegni vengano comunque incassati».

Per ovviare a questa ulteriore beffa basterebbe - come suggerisce lo stesso Gianfranco Destro - fissare un obbligo per gli anziani extracomunitari di presentarsi agli sportelli Inps a frequenze prestabilite esibendo il passaporto valido (in originale).

E c'è un ultimo paradosso: la domanda di ricongiungimento familiare prevede da parte dello straniero regolare l'obbligo di attestare la propria capacità economica. In pratica autocertificano di poter provvedere al mantenimento del parente da ricongiungere. Ma l'assegno sociale "made in Italy" gli spetta lo stesso (ci sono già alcune sentenze che lo confermano). Qualche ultra65enne, poi, è già titolare di pensione nel proprio Paese, ma si trtta di importi minimi: in Albania e Kosovo la media è di 80 euro al mese, ancora meno in Moldavia e altri Stati dell'Est. La legge in questi casi riconosce una decurtazione dei 550 euro al mese. Se invece un pensionato italiano si trasferisce all'estero, l'assegno sociale gli viene subito revocato e quando rientra deve rifare tutte le pratiche.

In Friuli (vedi articolo sotto) qualche furbo è stato pizzicato dagli ispettori Inps , ma per ora i controlli sembrano avere solo un minimo effetto deterrente.

Gigi Bignotti

Il Gazzettino, 15 Marzo 2008

povera INPS, già non naviga in buone acque, se poi le toccherà sfamare il terzo mondo

FONTE : www.aduc.it
Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori.

 
 
 

tibet  in rivolta

Post n°383 pubblicato il 09 Giugno 2008 da dammiltuoaiuto
 

Tibet, la rivolta buddista

 

mondo_tibet_protesta_monaci.jpgMarzo 2008. Lhasa, la capitale del Tibet, 3650m di altitudine, è in rivolta, la violenza dilaga. La Regione Autonoma del Tibet è rivendicata dalla Cina. La Repubblica Popolare Cinese invase quel territorio nel 1950 e nel 1959 si tentò di rapire il Dalai Lama, massima autorità anche spirituale, il quale si rifugiò in India. La repressione di moti popolari portò alla morte della metà degli abitanti di Lhasa (15 mila). Nonostante le distruzioni, la città contiene ancora opere di grande valore artistico.

Una prima manifestazione anticinese e a favore del Dalai Lama, tuttora in esilio, si è svolta il 10 marzo scorso, nel monastero di Drepung, non lontano da Lhasa. Il 14 marzo è toccato ai monaci del monastero di Ramoche, nel centro della città. Ai manifestati religiosi si sono uniti dei civili e la polizia militare è intervenuta con i lacrimogeni. La protesta si è estesa ad altre aree, come le province del Qinghai e del Gansu. La polizia controlla alcuni monasteri, teatri della protesta. Testimoni hanno riferito dell’uccisione di un monaco e di una giovane manifestante. Sul numero di morti è guerra di cifre: 19 per Pechino, 100 per il governo in esilio in India, che chiede un’inchiesta dell’Onu sulla violazione dei diritti dell’uomo. mondo_tibet_violenze.jpg

Mentre a Pechino continuano i preparativi per le Olimpiadi di agosto 2008 e la Cina ha rieletto presidente Hu Jintao, il Dalai Lama chiede alle autorità cinesi di non usare la forza e ai tibetani di limitarsi a forme di protesta pacifiche e si dichiara disposto alle dimissioni. Contro la repressione violenta si è espressa anche l’Unione Europea. Dagli Stati Uniti un invito a Pechino affinché rispetti la cultura tibetana. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon sollecita tutti a evitare gli scontri. Infine il Papa, Benedetto XVI, invita a pregare affinché venga scelta «la via del dialogo e della tolleranza».

Il 3 aprile è arrivata la notizia dal Partito Comunista del Tiber che Lhasa è di nuovo visitabile dai turisti. La protesta anticinese è durata dal 10 al 25 marzo. Tuttavia, l’Esercito di Liberazione Popolare (Pla) e della Polizia Armata del Popolo (Pap) presidiano ancora le vie che portano al  Tibet, al Sichuan, al Gansu e al Qinghai. Sono in tutto 800 le persone arrestate dalla polizia e 280 quelle che si sono consegnate spontaneamente. 

Il 4 giugno il quotidiano norvegese Verdens Gang scrive di una mediazione segreta della Norvegia tra Cina e governo tibetano in esilio.

Frattanto Pechino condanna sedici monaci tibetani coinvolti in tre attentati dinamitardi avvenuti durante le proteste di marzo.

Le manifestazioni non si fermano. L’8 giugno centinaia di persone, in prevalenza monaci e monache buddiste, sono state arrestate dalla polizia nepalese durante scontri a Kathmandu.

 

 

8 Giugno 2008

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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