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Messaggi del 05/11/2008

 

MANDA   UN MESSAGGO AD OBAMA

Post n°530 pubblicato il 05 Novembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

Cari amici,

La vittoria di Obama potrebbe essere un nuovo inizio per le relazioni fra gli Usa ed il mondo. Mandiamo un messaggio globale di speranza, ed un invito a lavorare insieme, al nuovo Presidente – sarà messo su un muro gigantesco a Washington:



Dopo 8 lunghi anni di Bush – un nuovo inizio!

Gli interessi costituiti sono ancora lì, ma la vittoria di Obama porta per gli Usa la opportunità di unirsi finalmente alla comunità mondiale per occuparsi delle sfide urgenti sui cambiamenti climatici, i diritti umani e la pace.

Dopo anni, anche decenni, di sfiducia, cogliamo questo momento di unità, riconciliazione e speranza per inviare un messaggio di calorose congratulazioni ed un invito a lavorare insieme al nuovo Presidente degli Americani.

Abbiamo costruito un gigantesco muro vicino alla Casa Bianca a Washington, dove il numero di firme sotto al nostro messaggio ed i messaggi personali da tutto il mondo cresceranno nelle prossime ore. Abbiamo anche chiesto ad Obama di ricevere personalmente la nostra petizione da un gruppo di membri di Avaaz. Raggiungiamo 1 milione di firme e messaggi per Obama! Firma il link qui sotto e gira questa mail ad altri:

http://www.avaaz.org/it/million_messages_to_obama

Questo è un momento di festa per la democrazia, ma gli squali stanno già girando in tondo – compagnie petrolifere, costruttori di armi, lobbisti conservatori, e la potente cricca neo-con che ci ha regalato la guerra in Iraq stanno già pressando furiosamente per affievolire le possibilità di cambiamento. Obama ha promesso unità nazionale, e questi interessi chiederanno un alto prezzo per quella unità.

Agiamo rapidamente per fare in modo che le genti del mondo siano ascoltate, ora che Obama si troverà di fronte a scelte cruciali nei prossimi giorni su come mantener fede alle sue promesse elettorali per assicurare un trattato globale robusto sul clima, abolire la tortura e chiudere la prigione di Guantanamo, ritirarsi con prudenza dall’Iraq e raddoppiare gli aiuti per far passare alla storia la povertà nel mondo. Di rado abbiamo avuto maggiori chance di essere ascoltati da un Presidente Usa.

Faremo notare che sulle tematiche più urgenti che si trovano ad affrontare Obama ed il popolo Americano – dalla crisi finanziaria ai cambiamenti climatici -- abbiamo bisogno di lavorare assieme come un mondo unito, per ottenere il cambiamento. Firma sotto e inoltra questo messaggio:

http://www.avaaz.org/it/million_messages_to_obama

Con speranza,

Ricken, Brett, Alice, Iain, Paula, Paul, Graziela, Pascal, Milena e tutto il tema Avaaz.

PS – Qui trovi un link alle campagne precedenti di Avaaz – http://www.avaaz.org/it/report_back_2/

Mandaci tue foto da mettere sul nostro muro, per email a obamawall@avaaz.org

Ed ecco la lista di 10 promesse fatte in campagna elettorale da Obama che riguardano il mondo intero:

  • Ridurre le emissioni di anidride carbonica degli Usa dell’80% entro il 2050 e svolgere un ruolo forte e positivo nel negoziare un trattato vincolante per rimpiazzare il Protocollo di Kyoto in scadenza
  • Ritirare le truppe dall’Iraq entro 16 mesi, senza mantenere basi permanenti nel paese
  • Stabilire l’obiettivo chiaro di eliminare le armi nucleari dal pianeta
  • Chiudere il centro detentivo di Guantanamo Bay
  • Raddoppiare gli aiuti Usa per dimezzare la povertà estrema entro il 2015 ed accelerare la lotta a Aids/Hiv, tubercolosi e malaria
  • Aprire relazioni diplomatiche con paesi come Iran e Siria, per perseguire la pacifica risoluzione delle tensioni
  • De-politicizzare i servizi segreti in modo che non si ripetano mai più manipolazioni come quelle che hanno spinto gli Usa in Iraq
  • Lanciare uno sforzo diplomatico all’altezza di fermare le stragi in Darfur
  • Accettare di negoziare solo nuovi accordi commerciali che contengano protezioni ambientali e del lavoro
  • Investire 150 miliardi di dollari in 10 anni per supportare le energie rinnovabili e raggiungere un milione di auto elettriche in strada entro il 2015
--------------------------------------




CHI SIAMO
Avaaz.org è un'organizzazione non-profit e indipendente, che lavora con campagne di sensibilizzazione in modo che le opinioni e i valori dei popoli del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali. (Avaaz significa "voce" in molte lingue.) Avaaz non riceve fondi da governi o aziende ed è composta da un team internazionale di persone sparse tra Londra, Rio de Janeiro, New York, Parigi, Washington e Ginevra. +1 888 922 8229

 
 
 

Post N° 529

Post n°529 pubblicato il 05 Novembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

LA  DECRESCITA  DELLA POPOLAZIONE

1) la crescita economica e militare è direttamente proporzionale alla crescita delle popolazioni; se le popolazioni smettessero di crescere, si ridurrebbero automaticamente tanto la brutta economia quanto la proliferazione militare.

2) la crescita della popolazione mondiale influenza massicciamente, pesantemente, anche la vita in Paesi come l'Italia dove la popolazione è strabordata nel secolo scorso ed ora è in crescita minore (ma sempre in crescita!). Ormai è la pressione demografico/economica esterna a comandare. E si capisca che la stessa globalizzazione è formata da un 80% da poveri e da un 20% di ricchi. Pensate: il tanto vituperato capitalismo coincide esattamente con la crescita demografica, può vivere solo grazie ad essa, perché il capitalismo si basa sulla costante crescita della forza lavoro e della forza consumatrice!

Se smette di crescere la popolazione finisce anche il capitalismo  :))))))

Pensate un po' come siete stati truffati finora da una massa di finti progressisti, di cattivi maestri che vi hanno spacciato idee tagliate con una faziosa irrazionalità.

 
 
 

la mafia dei baroni

Post n°528 pubblicato il 05 Novembre 2008 da dammiltuoaiuto
 

La mafia dei baroniMetodi da Cosa Nostra. Per gestire il potere negli atenei. Bari, Bologna, Firenze: tre inchieste sui concorsi. Già decisi prima del bando. A favore di parenti e allievi. Ecco i risultati choc delle inchieste delle procure sui professori
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/La-mafia-dei-baroni/1481927//0

Sanità, concorso sospeso sott´accusa noti cardiologi
Il sospetto di una rete di primari che manipolava le selezioni in varie università
http://infounime.unime.it/uni/rstampa_04/giornali/la_repubblica/mag_04/mer_19/sanita.htm

SANITA’ ANCORA MALATA DI NEPOTISMI E BARONATI
“Di fatto è stato usato lo stesso criterio dei vecchi concorsi, l’omologazione. Avanti yes men, puniti i più scomodi”
http://cnu.cineca.it/questio/sorsola.htm

Anche a Siena concorsi truccati
Ecco arrivato l'ennesima beffa per il mondo dell'Università
http://www.controcampus.it/news/mostrabollettino.asp?id=13348

Università Milano - Concorsi truccati per favorire giovani di gruppi cattolici
http://www.globalproject.info/art-14591.html

«Posti ereditari, concorsi truccati»
E le condanne servono a poco
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/10_Ottobre/08/universita2.shtml

"Troppo bravo, bocciamolo"
Concorsi truccati negli atenei toscani
http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/scuola_e_universita/servizi/unitosca/unitosca/unitosca.html

La Rai ... E’ invece un ambiente familiare di figli, padri, cugine, cognati e nuore.
http://www.beppegrillo.it/2006/09/conigliera_rai.html

"Raccomandati fin dall'asilo. Dalla società della conoscenza alla società delle conoscenze"
http://www.vitadidonna.it/news/2007/05/picano-ballar-raccomandati-fin.html

CONCORSI PUBBLICI TRUCCATI, REGOLATI SECONDO NEPOTISMO E CLIENTELISMO
http://www.controtuttelemafie.it/testimonianze%20concorsopoli%20scolastici.htm

Report sulle false universita’, Laureare l’Esperienza e altro
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,r...5E5696,00.html

Viva la Ricerca, inchiesta sulla fuga dei cervelli e tentativi di rientro
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,R...5E4741,00.html

Anno Zero sui baroni universitari e i concorsi truccati
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,R...E24234,00.html

Nomine nelle università: nepotismo e baronie
http://www.corriere.it/solferino/severgnini/08-04-01/09.spm

Baroni degli atenei, stipendi d'oro
Lavorano 3 ore al giorno: 10mila euro
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo421951.shtml

Università, rivolta web nell'ateneo dei privilegi
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/scuola_e_universita/servizi/concorsopoli-atenei/concorsopoli-atenei/concorsopoli-atenei.html

Le mani dei baroni sugli atenei d'Italia
tanti soldi per una mole di lavoro sorprendentemente bassa
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=277538

 
 
 

OBAMA  E IL GRANDE SOGNO

Post n°527 pubblicato il 05 Novembre 2008 da dammiltuoaiuto
 
Tag: obama, usa

OBAMA   E IL GRANDE SOGNO    

 

www.zorro.tk

"Ci sarà bisogno di stare uniti. Questo è il momento di aprire la porta della speranza ai nostri figli".

 

Sono le 5:00 di mattina - non potevo non essere qui con il mio PC a sentire CNN, e vedere lo streaming dei Tweet che mettono una gioia indescrivibile. Obama diventerà Presidente degli Stati Uniti.

L’America ci ha dato una lezione, sta dimostrando che si può sbagliare e si possono porre dei rimedi agli errori …

Tutti noi che ci occupiamo di Web  abbiamo visto il web esprimere tutta la sua potenzialità come strumento di comunicazione e di aggregazione.

Obama è il timoniere verso una nuova era - questo è un momento storico … e magico - sto vivendo la storia, è bellissimo.

Se riesce a fare solo la terza parte di quello che ha dichiarato durante questa campagna elettorale, il mondo cambierà e gli Stati Uniti si guadagneranno il rispetto del mondo - perso in 8 anni di una amministrazione che passerà alla storia come una delle peggiori della storia americana.5 novembre 2008 - Il momento di cui le future generazioni leggeranno sui libri di storia arriva alle 23 in punto: Cnn e Abc, a distanza di pochi istanti l’una dall’altra, annunciano che Barack Obama è il primo afro-americano a diventare presidente degli Stati Uniti d’America. Il momento cruciale coincide con la vittoria del candidato democratico in Virginia, uno Stato che dal 1964 finiva costantemente nelle mani repubblicane. Gli Stati della Costa Ovest hanno chiuso i seggi da pochi secondi e la loro certa adesione a Obama consegna al senatore dell’Illinois l’automatico successo. Anzi il trionfo, perché come sottolinenano i commentatori politici, che in questi mesi sono stati i veri mattatori dei palinsesti tv, Obama non sarà soltanto il Presidente delle due coste, ma di tutta l’America.
Che sarebbe stata una vittoria rapida lo si è capito quasi subito, quando la Pennsylvania e successivamente l’Ohio (lo Stato senza il quale i repubblicani non sono mai entrati alla Casa Bianca) si sono tinti di blu. Nel momento in cui è caduta in mano democratica anche la "pesante" Florida, che aveva determinato la vittoria di Bush nelle due precedenti elezioni, è stato chiaro che sarebbe mancato pochissimo alla ufficializzazione di Obama presidente. La Storia procede molto rapidamente. Passano appena venti minuti dall’annunciato trionfo democratico, che lo sconfitto John McCain, dal suo quartier generale a Phoenix in Arizona, concede la vittoria al rivale. E lo fa con il più bel discorso pronunciato in tutta la campagna elettorale. Rende a Obama l’onore delle armi e chiede ai suoi "fellow friends" che lo hanno supportato di applaudire il neo eletto presidente.
APOTEOSI - "La sconfitta è chiara, il fallimento è mio e non vostro. L’America si è espressa e lo ha fatto chiaramente. Ho avuto l’onore di congratularmi con il senatore Obama che questa notte è diventato il nuovo Presidente degli Stati Uniti". Nelle piazze di New York, da Times Square a Union Square ad Harlem, storico quartiere nero, la folla festeggia come fosse la liberazione da un incubo. Quello di Bush. Tre minuti prima della mezzanotte, Obama con la nuova First Lady Michelle e le due figlie, compare sul palco di Grant Park a Chicago. E’ l’apoteosi. Il suo discorso dura 15’ e contiene tutti i principi per cui è stato votato da un’America mai così compatta negli ultimi vent’anni: il voto popolare con cui viene eletto è il più ampio dai tempi di Lindon Johnson. "Se qualcuno ancora dubita che questo Paese non offra a tutti pari opportunità, stasera avete la risposta: il cambio tanto auspicato è arrivato. Ora dobbiamo affrontare i peggiori pericoli della nostra storia: la crisi economica e la lotta al terrorismo. Ci sarà bisogno di stare uniti. Questo è il momento di aprire la porta della speranza ai nostri figli". La commozione si taglia a fette: è un momento storico. Lo si respira nell’aria.

PAOLO  CARINCI

 

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Barack Hussein Obama Jr. nasce a Honolulu (Hawaii, USA) il 4 agosto 1961.
Il padre, keniota agnostico ed ex pastore, emigrato negli Stati Uniti per studiare conosce la studentessa Ann Dunham (di Wichita, Kansas); la coppia frequenta ancora l'università quando il piccolo Barack nasce.
Nel 1963 i genitori si separano; il padre si trasferisce ad Harvard per completare gli studi, poi fa ritorno in Kenya. Rivedrà il figlio solo in un'occasione poi morirà nel suo paese natale nel 1982.
La madre si risposa: il nuovo marito è Lolo Soetoro, indonesiano, altro ex collega universitario, da cui avrà una figlia. Soetoro muore nel 1993 e Ann si trasferisce a Giakarta con il piccolo Obama.
Qui nasce la figlia Maya Soetoro-Ng. Obama frequenta le scuole elementari fino ai suoi 10 anni, poi torna ad Honolulu per ricevere una migliore istruzione.
Viene cresciuto inizialmente dai nonni materni (Madelyn Dunham) e poi dalla madre che li raggiunge.

Dopo il liceo studia all'Occidental College prima di spostarsi al Columbia College della Columbia University.
Qui consegue una laurea in scienze politiche con una specializzazione in relazioni internazionali.
Inizia quindi a lavorare per la "Business International Corporation" (poi diverrà parte del "The Economist Group"), agenzia fornitrice di notizie economiche di carattere internazionale.
Obama si trasferisce poi a Chicago per dirigere un progetto non profit che assiste le chiese locali nell'organizzare programmi di apprendistato per i residenti dei quartieri poveri nel South Side. Lascia Chicago nel 1988 per andare ad Harvard, per tre anni, dove approfondisce gli studi di giurisprudenza.
Nel febbraio 1990 è il primo afroamericano presidente della celebre rivista "Harvard Law Review".
Nel 1989 conosce Michelle Robinson, avvocato associato nello studio dove Obama sta facendo uno stage estivo. Ottiene il dottorato magna cum laude nel 1991 e l'anno seguente sposa Michelle.
Tornato a Chicago dirige il movimento "voter registration drive", per far registrare al voto quanti più elettori possibili. Diviene avvocato associato dello studio legale Miner, Barnhill & Galland e lavora per difendere organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti civili e del diritto di voto.
Nel 1995 scrive un libro dal titolo "Dreams from My Father", in cui descrive l'esperienza di crescere con la famiglia della madre, famiglia bianca, di ceto medio. La madre morirà solo poco tempo dopo la pubblicazione del libro. Intanto nel 1993 inizia a insegnare Diritto costituzionale presso la Scuola di legge dell'Univerisità di Chicago, attività che porta avanti fino al 2004 quando si candida per il Partito Democratico e viene eletto al Senato federale.
Il 4 novembre 2008 viene eletto Presidente degli Stati uniti di America.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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