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Post N° 66

Post n°66 pubblicato il 16 Giugno 2006 da darksomeprincess
Foto di darksomeprincess

Passione d'amore

Quei parmi in cielo fra gli Dei, se accanto
ti siede, e vede il tuo bel riso, e sente
i dolci detti e l'amoroso canto!

A me repente,
con più tumulto il core urta nel petto:
more la voce, mentre ch'io ti miro,
su la mia lingua nellefauci stretto
geme il sorriso.

Serpe la fiamma entro il mio sangue, ed ardo:
un indistinto tintinnio m'ingombra
gli orecchi, e sogno: mi s'innalza al guardo
torbida l'ombra.

E tutta molle d'un sudor di gelo,
e smorta in viso come erba che langue,
tremo e fremo di brividi, ed anelo
tacito, esangue.

Saffo

Saffo, la più grande poetessa del mondo antico, vissuta nel VI sec. a.C. "Divina dolce ridente Saffo " la definì il poeta Alceo, suo contemporaneo e nativo di Mitilene, nell'isola di Lesbo, dove Saffo visse a lungo e dove, dopo un esilio probabilmente in Sicilia, morì in tarda età.

Della sua vita si sa inoltre che ebbe una figlia amatissima, Cleide; e pare appurato che sia un'invenzione la storia che vuole la poetessa vanamente innamorata del barcaiolo Faone per il quale si sarebbe suicidata gettandosi dalla rupe di Leucade.

A Mitilene, Saffo diresse una comunità femminile, chiamata dagli studiosi tiaso; più importante e aggregante di una semplice scuola, questa comunità fu dedicata al culto della dea Afrodite e intrisa di sacralità. Dai frammenti della poetessa apprendiamo infatti emozionanti momenti della vita quotidiana in questa specie di "college" per sole donne: le ragazze cantavano, danzavano, tessevano, amavano, in uno stato di armonia e di grazia.

Nel III secolo a.C. i grammatici alessandrini raccolsero le sue liriche in otto o nove libri, di cui purtroppo sono giunti a noi solo alcuni frammenti.

Nell'immagine:

Saffo abbandonata
di Giovanni Dupré (1817-1882) Galleria Nazionale d'Arte moderna - Roma

 
 
 
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