Un blog creato da danilo_restagno il 10/11/2009

"Il mio mondo"

Politica, società e vita quotidiana

 
 
 
 
 
 

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« La Costituzione ItalianaNon mollare »

Nebbia

Post n°14 pubblicato il 24 Novembre 2009 da danilo_restagno

Sono alcuni giorni che a Torino, dopo tanto tempo, è tornata la nebbia.
Fenomeno fastidioso e anche pericoloso ma che a me ricorda i tempi di un'altra vita.
Affacciato alla finestra non distinguo bene le forme delle persone e delle auto e mi vengono in mente i lunghi inverni di quando lavoravo in fabbrica e, facendo i turni, alle cinque del mattino aspettavo l'autobus per andare a Settimo oppure uscivo di fabbrica alle 10 di sera sempre in quell'atmosfera ovattata che riduceva gli spazi e aumentava la solitudine, che non sempre ha un connotato negativo, e che scompariva salendo sull'autobus o entrando in fabbrica.
Trovavo un'umanità molto diversa da quella di oggi, così diversa che forse non si può raccontare.
Erano gli operai, di cui mi sentivo orgogliosamente parte, e che oggi sono archeologia industriale e per farsi sentire debbono estremizzare le loro lotte:
Allora si riusciva ad instaurare dei rapporti umani veri e la fabbrica diventava scuola di vita e di politica.
Io penso di vivere molto meglio oggi ma non posso fare a meno di ricordare come quegli anni siano stati importanti per me e, spesso,  drammatici per tutti ma le facce dei miei compagni di lavoro sono impresse nella mia memoria e sono una parte fondamentale  della mia vita. 
Che scherzi fa la nebbia....

 
 
 
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LORENZO MILANI

Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e opressori dall'altro.
Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri.

 
 
 
 
 
 
 

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"L'Italia non è come ce la raccontano: abbiamo creduto di crescere e stiamo declinando, la nostra presunta "modernizzazione" è un piano inclinato verso la fraglità e l'arretratezza. E nello spazio sempre più ampio che si apre tra presunto benessere e fatica quotidiana del vivere crescono l'invidia, i rancori, le intolleranze."

 

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