di Roberto Landucci
ROMA (Reuters) - Il governo ha posto oggi la questione di fiducia alla Camera su tre articoli del disegno di legge anti corruzione, ma gi si ripromette di presentare al Senato alcune modifiche che a Montecitorio hanno subito i veti incrociati della sua frammentata maggioranza.
La fiducia si voter domani alle 12,00, alle 15,00 e alle 18,00, poi riprenderanno le votazioni sulle parti restanti del provvedimento fino alle 20,00. Il voto finale si terr invece giovedì 14 giugno, nel pomeriggio.
La fiducia sar messa dapprima sulla norma che sancisce l'incandidabilit dei politici condannati con sentenza definitiva, poi sulle novit del codice penale in materia di concussione e corruzione, infine sulla norma che sanziona la cosiddetta corruzione tra i privati.
"La fiducia è uno strumento per superare l'impasse e andare avanti", ha commentato il ministro della Giustizia Paola Severino.
Questo l'approdo di una giornata convulsa per un provvedimento sul quale la stessa Guardasigilli non è riuscita a trovare una sintesi definitiva che accontenti entrambe le ali della sua maggioranza.
E' fallita, infatti, l'ipotesi di un maxiemendamento, sul quale il governo ha cercato fino all'ultimo una mediazione, per "limare" alcune norme.
SI VOTA SU TESTO USCITO DA COMMISSIONI
Secondo fonti parlamentari, l'accordo è saltato sulla proposta del governo di allargare alla nuova "concussione per induzione" i reati per i quali chi è condannato non può fare contratti con la Pa, a causa del niet del Pdl. Il Pd, invece, non ha voluto fare marcia indietro sul suo emendamento, approvato con i voti dell'Idv in commissione, che inasprisce la pena per la corruzione, ma che, per la Severino, sbilancia l'impianto sanzionatorio complessivo dei reati contro la pubblica amministrazione.
Risultato: la Guardasigilli ha accettato che in aula a Montecitorio si voti sul testo uscito dalle commissioni, ma "al Senato naturalmente si potr discutere per riportare la pena (sulla corruzione) in armonia rispetto alle altre. Se la modifica sar solo questa, i tempi saranno limitati".
La giustizia è stata negli ultimi 15 anni uno dei più aspri terreni di scontro tra centrodestra e centrosinistra, anche a causa delle pendenze giudiziarie dell'ex premier Silvio Berlusconi - ora imputato a Milano proprio di concussione - e l'adesione di entrambi al governo di Mario Monti non ha contribuito a sotterrare le divergenze.
Ma per il ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda "la maggioranza che sostiene il governo, a parte fibrillazioni di breve periodo, è solida e ci appoggia".
Il Pdl, che rinuncia a diversi suoi emendamenti, voter la fiducia sulla corruzione "per senso di responsabilit ", ma non intende fare passi indietro sul secondo dossier in tema di giustizia aperto in Parlamento, la responsabilit civile dei giudici.
Il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha detto in una nota che il Pdl "voter la fiducia per senso di responsabilit sia rispetto alla drammaticit della situazione economica internazionale, sia per evitare equivoci rispetto alla nostra ferma volont di colpire la corruzione".
"Ma riteniamo che il testo in materia di responsabilit civile dei giudici da noi approvato sia un buon testo e ci auguriamo che esso rimanga inalterato al Senato".
A palazzo Madama, infatti, è in atto uno scontro tra la vecchia maggioranza di centrodestra, che vuole che il giudice condannato per i suoi errori giudiziari paghi il risarcimento direttamente di tasca propria, e il centrosinistra che intende preservare la responsabilit indiretta - lo Stato risarcisce, poi si rivale sulla toga condannata.
La responsabilit diretta è stata introdotta alla Camera come emendamento alla legge comunitaria con il voto di Pdl e Lega Nord e ora tiene in stallo l'intero provvedimento al Senato.
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